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Autore: Berenike    19/12/2010    13 recensioni
FANFICTION VINCITRICE DEI NESA 2010 TURNO SPECIAL NATALIZIO NELLE SEZIONI BEST KISS E BEST READER'S CHOISE
Richard Castle e Kate Beckett partono per un viaggio del tutto inaspettato verso Venezia: quattro giorni, una città magica, ed una sola camera.
Riusciranno Richard e Kate a rimanere professionalmente solo "colleghi" senza lasciarsi andare alle emozioni?
Decisamente, l'atmosfera Natalizia non sarà di loro aiuto.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Insieme a Venezia




Capitolo 5: Il mistero dell'Acqua Alta

La notte passò velocemente. Sia Richard che Beckett erano esausti dopo aver giocato sotto la neve ed aver ballato e cantato a tempo di musica con Micheal Bublé.
Al contrario di quanto la detective si aspettasse, Castle non si avvicinò mai a lei durante la notte, né cercò in alcun modo di toccarla: nel momento esatto in cui lo scrittore sembrò toccare la federa del cuscino, era già nel mondo dei sogni.
Kate ci mise qualche minuto in più ad addormentarsi, poi però sopraffatta dalla stanchezza, si abbandonò al tepore del letto matrimoniale, chiuse gli occhi e sentendosi protetta ed amata come non mai, si addormentò.
La mattina successiva la neve era scomparsa: al suo posto c'era una pioggia battente e costante, che non lasciava tregua. Come il giorno precedente, Kate chiamò Castle alla finestra, con la sola differenza che questa volta la sua voce appariva molto più preoccupata ed angosciata.
-Rick, corri! Guarda! - gli disse, indicando la calle in cui solo la sera prima avevano giocato a palle di neve. Castle corse alla finestra, sorpassando ed andando a sbattere contro l'albero di Natale spento.
-Non te lo aspettavi eh? - rispose lui guardando verso il basso. Si mise a ridere sonoramente quando notò lo sguardo perplesso della detective.
-Mai sentito parlare di acqua alta? - continuò lui.
Era chiaro che anche se la donna ne avesse sentito parlare, non avrebbe mai immaginato cosa significasse realmente. Guardò nuovamente giù: l'acqua aveva inondato tutto.
La calle non esisteva più, come la piazzetta accanto, o quel pontile su cui avevano camminato il giorno dell'arrivo: tutto era stato sommerso dal mare, che avanzava prepotente. In lontananza si potevano scorgere gli ultimi scalini di un ponte di pietra, anch'esso inglobato nel grande mare scuro di Venezia.
-Vuoi dire che tutto questo è normale? - chiese lei, interessata ma decisamente più rilassata dopo la reazione dello scrittore.
-D'inverno c'è acqua alta quasi tutti i giorni... Peccato, temo che dovremmo rimandare la nostra giornata a Venezia. - disse lui, alzando le spalle ed allontanandosi dalla finestra.
Per tutto il tempo in cui Castle rimase in bagno a prepararsi (era più lento di una donna!) Kate non abbassò mai lo sguardo da quello spettacolo: se la neve l'aveva incantata, l'avanzare del mare la stava ipnotizzando.
-Non sei ancora pronta? - le disse Richard, uscendo dal bagno. Evidentemente gli abiti che metteva in centrale non facevano parte di ciò che lui definiva eleganti: Kate notò che quella mattina stava benissimo nel proprio completo blu scuro, era molto affascinante.
La detective lo guardò prima piena d'ammirazione, poi lo fissò con aria di sfida e rispose:
-Il bagno era occupato. - Prese le sue cose, si diresse in bagno e prima ancora che Castle potesse lamentarsi, era già pronta, vestita e truccata.
-Ve lo insegnano in accademia, a prepararvi così velocemente? -
Beckett sorrise. In realtà no, era sempre stata così. Anche ben prima dell'accademia.
Presero le chiavi e si diressero verso la sala della colazione.


-Buon Natale! - Alexis corse in contro al padre ed a Kate per augurare loro il buon giorno ed il buon Natale. Dietro di lei c'era Martha, che salutò tutti con un gesto molto teatrale della mano, poi baciò la detective ed in un ultimo si rivolse al figlio.
-Strano trovarti ancora vivo, figliolo. Buon Natale, visto che sei ancora tra noi... - Richard aggottò le sopracciglia. Non poteva darle torno: la sera prima aveva davvero rischiato di essere ucciso dalla detective.
-Papà, hai visto quante cose che ci sono per la colazione? Non vedo l'ora di raccontare tutto ad Ashley! - Kate e Rick seguirono la ragazza nella sala colazioni. Quando Alexis aprì le porte la detective quasi svenne dalla sorpresa: davanti a lei si estendevano in lunghezza tre tavolate colme di qualsiasi tipo di dolciume, bevanda o piatto che avesse mai sognato.
Tutti si stavano servendo da soli, facendo uso dei grandi piatti dorati che si trovavano alle estremità dei tavoli. Castle sorrise nel vedere dei turisti francesi prendere dieci brioche l'uno, e sperò con tutto sé stesso che gli permettessero di fare altrettanto. Ognuno si perse nella scelta dei propri piatti e bevande: Alexis, vestita per l'occasione con un elegante abito rosso, si stava servendo di cioccolata e muffin; Martha, avvolta da scialli color verde smeraldo, stava razziando le caraffe di caffè e le montagne di veneziane; Castle invece, neanche a dirlo, stava riempiendo il piatto di tutto ciò che questo riuscisse a contenere: dai panini salati, ai funghi, alla pancetta, passando per i plumcake, le brioche, le torte alla crema. Kate cercò di fermarlo appellandosi al suo buon senso, ma fu tutto inutile.
La sala non era ricca solo nel buffet, ma anche nell'arredamento: un grande albero di Natale tutto illuminato e decorato era stato piazzato proprio al centro della grande sala; di sottofondo si potevano sentire le note di una canzone natalizia intonata da Mariah Carey.
Richard prese le mani occupate di Alexis per ballare con lei, cantando sorridente:
-All I want for Christmas is you! -
-Papà lasciarmi andare, o verserò tutto il cappuccino! -
-Il cosa? - Nessuno, fino a quel momento, aveva notato l'imbarazzo e la goffaggine della detective.
Il suo piatto era pressoché vuoto, se non fosse stato per una tazza fumante di caffè americano ed un waffle ricoperto di miele. Fu Martha la prima ad andarle vicino:
-Mia cara, sei in Italia! Non puoi mangiare waffle, qui! - Kate sorrise educatamente. Non era mai stata nel bel paese prima di allora, ignorava la cucina e le abitudini italiane; per questo si era fiondata sull'unica cosa che conoscesse: caffè e waffle.
-Detective non ti preoccupare, potrai assaggiare ciò che vuoi dal mio piatto! - Castle le sorrise orgoglioso, sedendosi al tavolo e mostrandole un grande piatto stracolmo di ogni delizia.
Tutte e tre le donne attorno a lui rabbrividirono, dando segno di disapprovazione. Poi all'unisono dissero:
-Uomini! - Castle alzò la testa dal piatto. Sorrise con la bocca ancora piena di zucchero a velo ed esclamò:
-E' davvero un piacere stare con voi, sapete? - Tutte e tre risero.
-Papà, hai visto com'è alta la marea questa mattina? - Alexis e Kate iniziarono una lunga conversazione su quanto fossero rimaste scioccate nel vedere il livello del mare così alto. Martha invece si concentrò sul proprio piatto, mentre Castle, Castle fece altri due giri al buffet.
Per fortuna che Kate era impegnata, o l'avrebbe sicuramente fermato.
Una volta alzatosi dal tavolo, la famiglia Castle e la detective Kate Beckett si chiesero cosa potessero fare per tutto il giorno, chiusi in hotel. Alexis fu profondamente delusa nel sapere che non avrebbe potuto visitare musei, mentre Martha tirò un sospiro di sollievo pensando a diversi modi di rilassarsi...
-Perché non andiamo giù alla reception a chiedere se fanno qualche attività extra? - chiese la più giovane del gruppo al padre. Tutti annuirono e dal secondo piano quale era il piano dedicato alla colazione, presero l'ascensore per scendere fino al piano terra.
Richard premette il tasto 0 e l'ascensore iniziò a scendere...
Ma una volta aperte le porte, nessuno poté aspettarsi ciò che accadde.
Richard, Kate, Martha ed Alexis urlarono contemporaneamente, cercando di non uscire dall'ascensore una volta aperte le porte.
L'acqua non aveva sommerso solo il pontile.
Tutto il pian terreno dell'hotel era sommerso dal mare.
Ma nessuno, tranne quei quattro turisti americani nell'ascensore, sembrò accorgersene.
Uscirono cauti, cercando con i piedi un luogo asciutto; invano. Kate sentì l'acqua penetrarle i jeans stretti ed arrivarle fino ai piedi, alle gambe, sentì il freddo impossessarsi del suo corpo. Ripensò all'ultima volta in cui aveva avuto freddo, e Castle...
La detective lasciò andare quel pensiero. Non era proprio il momento di mettersi a fantasticare.
-Castle, anche questo è normale? - gli chiese, aggrappandosi a lui pur di non toccare l'acqua gelida.
-Non lo so, non penso! - disse lui.
Martha era la più sconvolta: i suoi lunghi scialli avevano le punte bagnate e sembrava più infuriata per le proprie scarpe che preoccupata per un raffreddore.
-Signori posso aiutarvi? - chiese loro una delle Signorine della Reception in un perfetto inglese.
Tutti si guardarono sorpresi. Aiuto? Aiuto?
Il piano stava affondando come il Titanic!
-Qui si sta allagando tutto! - Alexis fu la prima a parlare. Guardò il padre preoccupata: possibile che loro fossero gli unici ad essere sorpresi da quell'inondazione?
Si guardò intorno: tutti i lavoratori, proprio come la sera del loro arrivo, continuavano a svolgere le loro mansioni come se nulla fosse, indossando degli strani stivali di gomma alti fino al ginocchio.
Si muovevano con naturalezza, come se fosse la calzatura più comoda al mondo.
Gli altri turisti stavano facendo colazione al bar, nessuno si stava preoccupando dell'acqua che bagnava loro i piedi, tutti erano concentrati sul proprio caffè o sul proprio Mattino di Venezia.
-Allagando? In che senso? - la Signorina era ora più sorpresa di tutti. I quattro americani la guardarono con disprezzo, infine fu proprio Kate a parlare.
-Mi scusi ma, la vede l'acqua? - alzò un piede, mostrandole le scarpe completamente inzuppate.
-Ah questa! - indicò la receptionist – questa è l'alta marea! Nulla di cui preoccuparsi... Tra sei ore esatte sarà tutto finito. -
Alta marea. Acqua alta. Allagamento di un hotel a cinque stelle. C'era davvero differenza tra un termine e l'altro?
L'unico che sembrava divertirsi era Castle: da un iniziale stato di confusione, era ora passato ad un sorriso smagliante. Saltellava per la reception allagata cercando di schizzare quanta più acqua possibile addosso alle altre persone. Ancora una volta, nessuno notò il suo comportamento infantile, o quasi.
-Castle! Cosa stai facendo? - Beckett lo guardò con un'aria di superiorità.
-Invidiosa eh? - le disse lui, saltando un tavolino di legno che galleggiava nell'acqua.
Kate sbuffò. Era tutta bagnata e non era ancora uscita.
-Mi scusi Signorina – Martha interruppe tutti – mi sa dire dov'è il centro benessere? -
Kate ed Alexis si illuminarono. Castle stava saltando troppo lontano per sentire la conversazione.
-Certo, è al settimo piano. Bisogna aver prenotato però...-
-Le sembro una che ha bisogno di prenotare, io? - Martha guardò la Signorina dall'alto della sua regalità. Questa diventò piccola piccola e rispose:
-Certo che no, avverto subito che state arrivando. -
Tutti sorrisero. Rientrarono in ascensore, seguiti da Castle che era ora bagnato fino alla vita. Alexis rise sonoramente nel vederlo, al contrario di Beckett che gli lanciò un'occhiata di disapprovazione.
Una volta entrati tutti nell'ascensore, Martha premette il tasto 7, decisamente soddisfatta.
Nel vederla, il figlio le chiese:
-Dove stiamo andando? -






ANGOLO DELL'AUTRICE
Ciao a tutti! Sarò breve... sto preparando un esame difficilissimo e devo cercare di conciliare la scrittura con lo studio servaggio!
Prima di tutto voglio ringraziare tutti coloro che hanno letto e recensito i capitoli precedenti... siete stati tantissimi! Grazie di cuore a tutti davvero... Un giorno spero di potervi ringraziare uno a uno... Ve lo meritate!
Ecco a voi il quinto capitolo (non so se avete notato che sto scrivendo un capitolo al giorno... sono una macchina da guerra!): in realtà doveva essere MOLTO più lungo, ma ho deciso di spezzarlo a metà creando un capitolo 5 e 6 (che uscirà DOMANI!!)... Ho preferito non stancare i vostri occhi ed i miei, per non parlare del fatto che troppe azioni alla Castle vi avrebbero fatto impazzire :-)
La canzone che Castle canta nella sala della colazione è davvero stupenda: per chi non l'avesse capito ho intenzione di proporvi tutte le mie canzoni preferite di Natale, e questa è sicuramente tra quelle!! La potete ascoltare QUI!...
Per il momento penso sia tutto... Spero davvero con tutto il cuore che anche questo capitolo, per quanto semplice, vi piaccia.
E per coloro che saranno scettici riguardo l'episodio dell'acqua al piano terra posso confermarvi che è tuttoVERO: io studio a Venezia da 3 anni e, fidatevi, i professori continuano a far lezioni anche se l'aula è allagata fino a fin sopra i banchi!!
Buona lettura a tutti quindi, vi aspetto DOMANI con il capitolo sesto!
Berenike




(Aggiunta postuma)
La fanfiction INSIEME A VENEZIA ha vinto i NESA NATALIZI nella sezione BEST KISS e BEST READER'S CHOISE. Ringrazio tutti i miei lettori e coloro che mi hanno votata!



   
 
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