Bastano poche righe a farmi rivivere quei momenti. Righe stupide, frasi da bimba. Pur sempre innamorata. Ho in mano il mio diario. Si, proprio lui. Il primo, quasi l’unico.

All’inizio, la prima frase è: “Voglio crescere, per poter amare.”

Leggo, assaporo ogni riga, e con essa i ricordi che porta. Ad alcuni rido, come quando alle solite ore di palestra sembrava di stare allo stadio per il tifo nelle partite di volley. Ad altri piango quasi, ricordo ancora quando Cristian suonò il flauto traverso.. Oh; quante sensazioni mi trasmisero quelle poche note, mi commossi quella sera. Forse fui l’unica a piangere, ma Dio, quelle emozioni furono vere.

Giro le pagine, leggo, leggo ancora. E arrivo a lui. Il primo amore. Oh, non è così perfetto come voi credete. Non lo è affatto. Lui, Luca. Dio solo sa quanto l’ha amato. Quanto l’ami ancora, seppur di un amore diverso.

Il mio primo bacio, a lui. le prime vere lacrime d’amore furono per lui. Il primo “Ti amo” che udii fu da lui.

E giro ancora le pagine. Arrivo alla fine. La nostra foto. Io e Luca, un abbraccio. Parole sussurrate. Poi il vuoto. Poi l’addio.

Un altro diario, quello di scuola. Poche frasi scritte durante le ore di lezioni. Frasi sempre per lui, Luca; non ricordavo di averlo amato così TANTO.

Cos’è l’amore? Nulla.

I ricordi. Loro si che sono qualcosa. Non so perchè, ma ogni tanto, più spesso di quanto vorrei, il suo volto torna a farmi visita. E le lacrime non riesco più a frenarle. È come se ogni volta riaprissi quel diario e rileggessi la nostra breve, intensa, storia.

Eh si, mi manca da impazzire il suo profumo e la sua bocca.

Ma si va avanti, dicono.

Magari ci riuscirò anch’io, no?!