N o
v e n
a .
Nove
giorni al
Natale.
4.
albero di
Natale
Edmund
era appena stato centrato in pieno viso da una palla di neve micidiale,
scivolando su una lastra di ghiaccio e finendo gambe
all’aria, quando Andrew
Pevensie fece il suo ingresso dal cancello del cortile di casa, con un
grosso
scatolone in spalla.
-
Edmund! – esclamò con finto tono indignato
– ti fai battere a palle di neve da
tua sorella? –
La
risata di Lucy, nascosta dietro un cumulo di neve, arrivò
ben chiara ad
entrambi.
Andrew
sbuffò con divertita esasperazione: -
dov’è finito il tuo orgoglio? –
Edmund
mugugnò qualcosa, che somigliava ad un “si
è congelato”, finendo solo per
inghiottire altra neve.
Poi
si alzò a sedere, guardando storto Lucy che spuntava per
metà da dietro il suo
rifugio, e con la manica del giubbotto si tolse la neve dal volto,
scuotendo
poi la testa per togliersi i fiocchi bianchi dai capelli.
-
Ed, dovevi vedere che volo che hai fatto! – rise Lucy,
evitando per un soffio
la palla di neve che il fratello, le aveva indirizzato.
Il
padre rise, e Edmund lasciò cadere all’indietro il
capo, guardandolo a testa in
giù.
-
cos’è quello, papà? –
domandò con un cenno allo scatolone che l’uomo
aveva
appoggiato a terra.
-
che cosa potrebbe mai essere, Ed? – sospirò
divertito Andrew, mentre il figlio
si alzava. – è il nostro nuovo albero di Natale
–
-
perché? – domandò Lucy, uscendo alla
scoperto – cos’ha, quello vecchio, che non
va? –
-
oh, certo che non vi va mai bene niente – sbuffò
il padre fingendosi risentito.
-
è tutto spelacchiato, quello vecchio. – fece
notare Edmund, e Lucy gli
trotterellò tranquilla al fianco. –
l’anno scorso ho piegato con troppa forza
una rametto e si è rotto (*tratto da una storia vera. La
mia, purtroppo -.-) –
Andrew
scoppiò a ridere, mentre riprendeva lo scatolone e
s’avviava verso casa, subito
seguito dai due figli.
Quando
la signora Pevensie aprì la porta di casa per farli entrare,
però, si parò
davanti a loro mani ai fianchi e sguardo inceneritore.
-
dove credete di andare, conciati in quel modo? –
-
dentro casa, cara – suggerì ironico Andrew, e
Helen lo fulminò con lo sguardo.
-
con i vestiti tutti gocciolanti che sporcheranno il pavimento che ho
appena
finito di pulire ? –
Lucy
e Edmund si guardarono a vicenda: erano entrambi coperti da capo a
piedi di
neve, i capelli tutti bagnati e le scarpe che promettevano di lasciare
giganteschi
aloni d’acqua sul pavimento.
-
emh.. –
-
mamma, forse dovevi pensarci prima di lasciarli uscire a giocare a
palle di
neve – esordì Peter, appena apparso dalla cantina
con diverse scatole
trasparenti, piene di bocce natalizie.
-
Peter, tu non dovresti portare su le bocce? – lo
rimbeccò la madre.
-
infatti. È quello che sto facendo – le fece notare
il biondo, perplesso.
-
beh, allora muoviti ad appoggiarle in salotto e a scendere in cantina a
cercarne altre –
Susan
si sporse dalla cucina ridacchiando, mentre Peter portava in salotto le
scatole
con uno sbuffo.
Poi,
la furia della signora Pevensie tornò ad abbattersi sui suoi
due sciagurati
figli minori.
-
sbaglio o vi avevo detto di non bagnarvi troppo? –
sibilò.
-
beh, vedi mamma, sono scivolato e .. –
-
c’era un buco in giardino e ci sono caduta dentro, quindi ..
–
-
ma, cara, se si gioca a palle di neve come si fa a non bagnarsi?
– intervenne Andrew,
sorridendo allegramente alla moglie.
-
zitto, Andrew! – esclamò infuriata – e
voi due! Subito a cambiarvi in camera
vostra! –
I
due ragazzi corsero ridendo su per le scale, mentre il padre cercava di
calmare
la moglie.
Quando
i due ridiscesero, dopo essersi asciugati i capelli vicendevolmente con
il phon
e con vestiti nuovi, il signor Pevensie stava finendo di montare
l’albero,
aiutato da Peter.
-
papà! – esclamò Lucy, sorpresa.
– ma.. è tutto bianco! –
Andrew
lasciò finire il lavoro al figlio maggiore, e si
voltò verso di lei.
-
beh, si. Non ti piace? –
-
al contrario – commentò Lucy, guardando
l’albero – è bellissimo –
Susan
entrò in salotto, appoggiando sul tavolo un vassoio di
biscotti appena fatti, e
voltandosi a guardarli.
-
lo facciamo tutto rosso? – propose, osservando poi le bocce
colorate, ancora
chiuse dentro le loro scatole.
Ce
n’erano molte rosse e verdi, altre risalivano al corso di decoupage di Lucy, altre erano semplici
statuine attaccate ad un
filo e altre ancora erano regali di amici e parenti.
-
anche oro, però – aggiunse Edmund.
-
ma non abbiamo bocce dorate – gli fece presente Susan.
-
potremmo usare quella ghirlanda dorata che c’è
giù in cantina – suggerì Peter.
-
e il puntale? – s’inserì Lucy–
quello l’abbiamo solo trasparente –
Ci
fu un attimo di silenzio, mentre riflettevano.
-
vorrà dire che ci metteremo qualcos’altro
– concluse Helen, entrando e sedendosi
poi sul divano.
-
quindi è deciso? – domandò Andrew,
sorridendo alla propria famiglia – lo facciamo
rosso e oro? –
I
quattro fratelli annuirono decisi, e Peter scese a recuperare la
ghirlanda.
-
che bell’albero che avete fatto, quest’anno, Helen
– esordì Mary Bloomwood,
seduta al tavolo del salotto, mentre Susan e Peter assaggiavano la
torta che
aveva portato
-
quella stella su in cima, al posto del puntale, è proprio
bella – continuò,
osservando soddisfatta come i due fratelli Pevensie si stessero
gustando il dolce
che aveva fatto a mano.
Helen
sorrise.
-
ah, le bocce rosse sono state un’idea di Susan –
disse – e Edmund voleva
qualcosa di dorato sull’albero, così abbiamo
tirato fuori una vecchia ghirlanda
e quel puntale –
-
a proposito – s’inserì Henry Bloomwood,
sistemandosi il capello, da cui non si
separava mai, sulla testa – dove sono Edmund e Lucy? Non li
ho più visti da
quando siamo entrati –
Helen
sorrise di nuovo, e Andrew, seduto di fianco a lei, ebbe la netta
impressione
che stesse ghignando.
-
dove sono? – fece con finta aria pensosa – beh,
direi a ripulire il macello che
hanno lasciato ieri sera in bagno -
Buonaseraaaa
:D
Ieri sono
andata a
vedere Narnia *-*
Kyaaa, che
bello
*_________*
EdEdEdEdEdEd
*_*
Ok, basta
scleri.
Mi sono
divertita a
scrivere questa shot, soprattutto la fine e l’inizio xD
Ah, avrei
voluto
inserire anche il presepe, ma proprio non sapevo dove >,<
Voi fate
finta che
ci sia, ok? ;)
Non mi
sembra di
aver nient’altro da dire, quindi sloggio.
Ah, beh.
Ringrazio come
al solito chi recensisce, chi segue, chi ricorda, chi preferisce e
anche chi
semplicemente legge.
Grazie
mille!
Smàck
<3
_
L a l a