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Autore: emychan    19/12/2010    10 recensioni
AU,Reincarnation!Arthur.Merlin ha atteso quasi duecento anni, lo ha fatto perchè lo ha promesso come ogni volta, ma Arthur non sembra interessato a ricordare, nè a stare con lui. Che il loro destino sia finito, spezzato dal tempo?(merthur!)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Emrys'
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Cap.14: Oltre la morte, eccetera, eccetera, eccetera.

«Merlin?»
Qualcuno lo stava chiamando.
Era una voce familiare, ma nello stato in cui era, il mago non riusciva proprio a capire a chi appartenesse.
«Svegliati brutto idiota, giuro che stavolta ti uccido davvero» tornò ad esortarlo poco dopo. Nonostante le parole furiose, il tono era talmente disperato che Merlin si sentì quasi in colpa.
Non ricordava bene cosa fosse successo, ma era ovvio che ne avesse combinata una delle sue.
Lentamente il suo cervello iniziò a registrare ciò che aveva intorno, doveva essere sdraiato sul pavimento e i suoi vestiti erano fradici. Perché i suoi vestiti erano fradici?
«Merlin!»
A fatica riuscì finalmente a riaprire gli occhi solo per trovarsi davanti il volto cinereo di Arthur.
Cinereo e chiaramente furioso.
«Arthur?» chiese mettendosi a sedere, la sua gamba faceva male e la sua testa sembrava pesare il doppio del normale.
Come se non bastasse era tutto un po' confuso.
Che ci faceva Arthur a casa sua? Non l'aveva lasciato a scuola con Vivian?
«Visto che ti sei degnato di ritornare tra i vivi, vorresti spiegarmi cosa significa questo
Merlin deglutì a vuoto fissando il libro che il ragazzo teneva in mano. Il suo libro di incantesimi.
Lo aveva dimenticato sul tavolo, indeciso se usarlo o meno... incapace di cancellare davvero i ricordi del principe pur sapendo di doverlo fare per il bene di entrambi, ma Arthur come lo sapeva?
Ai suoi occhi non doveva essere altro che un libro pieno di stupidaggini sui rimedi cinesi.
«E' solo un libro...» mormorò cercando di riprenderselo, ma subito l'altro allontanò la mano impedendogli di toccarlo, dal suo sguardo era ovvio che non gli credesse affatto, ma Merlin cercò di non andare nel panico.
Era impossibile, si ripeté, che Arthur avesse capito qualcosa da un semplice libro «Che ci fai qui?» chiese fingendo di trovare il tutto molto infantile.
Con un gemito si rialzò dal pavimento. Doveva davvero farsi una doccia calda e cambiarsi i vestiti.
Distrattamente si massaggiò il ginocchio indolenzito, gli sarebbe spuntato un bel livido.
«Merlin... credi che sia un completo imbecille? Tu vuoi cancellarmi la memoria!» gridò Arthur gettando il libro contro la parete alle sue spalle.
Merlin sobbalzò indietreggiando di un passo di fronte allo sguardo furioso dell'altro. Si voltò verso il libro, fissandolo come se non capisse come fosse arrivato sul pavimento, la copertina verde aveva un angolo piegato lì dove aveva sbattuto contro la parete.
«La tua... memoria?» sussurrò incapace di capire, incapace di accettare...  perché solo poco prima Arthur era con Vivian, giusto?
Il principe si passò una mano fra i capelli sospirando esasperato « Si, i miei ricordi Merlin e tu non hai il diritto di toccarli in nessun modo... non posso credere che tu sia cosí idiota. Lo sei sempre stato, ma questo supera tutto»
Sentendosi piú confuso che mai, Merlin  studiò Arthur con attenzione.
Le spalle curve, i vestiti fradici, lo sguardo furioso e colmo di... malinconia?
«Arthur... tu... ricordi tutto?» chiese lentamente, a bassa voce, per paura di dare forza alla sua domanda, per paura della risposta.
Per paura dei dubbi che già cominciavano ad assillarlo.
Come, perché, da quanto?
Era tutto troppo... troppo all'improvviso.
Ed era l'essenza di ogni suo sogno Un miracolo solo per lui ed era felice, ma...
C'erano troppi ma.
Troppe ferite.
E Merlin non riusciva a capire se doveva essere felice oppure no.
«Certo che ricordo tutto! E lo sapresti se non mi evitassi di continuo!»
Ma l'altro non fece caso al suo tono tagliente o alla sua voce che ricominciava a salire nel volume e nella rabbia, no... Merlin udiva solo le parole e se il suo cuore batteva piú forte e la sua anima sembrava rinascere, il suo sangue invece diventava ghiaccio nelle vene e il dubbio gridava piú forte... da quanto?
«Ma io... non ho fatto niente, come puoi...» cercò di formulare una frase che avesse senso, ma in quelle condizioni sembrava incapace di riuscirci.
Per fortuna Arthur sembrò capirlo a sufficienza «No, non l'hai fatto» sussurrò mestamente e il suo sguardo pesò cosí tanto da obbligarlo a distogliere gli occhi.
Mortificato, Merlin cominciò a giocare distrattamente con la cerniera della sua felpa, cosa poteva dirgli per spiegarsi? Per scusarsi?
Cosa avrebbe voluto sentirsi dire in fondo?
«Perché non l'hai fatto?» chiese infine Arthur in un sussurro e la sua voce sembrava cosí ferita da fargli desiderare di sparire.
«Io...» cominciò solo per sentirsi mancare il fiato «Io non volevo farti soffrire Arthur» pronunciò con attenzione, continuando a non guardarlo, perché la vista di quegli occhi gli avrebbe fatto perdere ogni forza, ogni razionalità «Le cose erano cambiate, erano cosí diverse... ho pensato che...» si interruppe cercando le parole... fosse meglio lasciarti andare... era questo che avrebbe dovuto dire, ma come poteva farlo? Quando la verità era che non voleva affatto lasciarlo libero.
Sentendosi di nuovo sull'orlo delle lacrime, Merlin si morse il labbro quasi a sangue nel tentativo di trattenerle.
Alla fine non era poi cosí generoso come credeva. Alla fine era solo un'egoista.
Non voleva perdere Arthur. Non voleva lasciarlo né a Vivian né a nessun altro.
Era il suo principe, il suo re. Suo.
Come poteva  rinunciare a tutto? Quando l'unica cosa che desiderava in quel momento era stringersi a lui, seppellirsi nella sua pelle e non separarsene mai piú.
«Hai pensato che non ne valesse piú la pena!» e questa volta il grido di Arthur echeggiò nella stanza facendolo sobbalzare e costringendolo a guardarlo negli occhi.
E ciò che vide cambiò ogni cosa.
Perché Arthur sembrava sul punto di piangere.
Perché Arthur aveva l'aria smarrita e tradita. Come se le parole di Merlin lo avessero ferito a morte e ovviamente il mago si era perso qualcosa, perché se il principe voleva lasciarlo, se non lo amava piú... allora non avrebbe fatto quella faccia, giusto? Avrebbe dovuto essere piú sereno... sollevato.
Quella non era l'espressione di qualcuno disposto a stare con te solo per dovere.
Non era l'espressione di qualcuno che non ti amava piú.
«Arthur...»
«No, lascia perdere, ho capito.»
«Arthur io non volevo» provò a spiegarsi, a tornare indietro, ma l'altro non gli permise di continuare.
«Va bene cosí, è colpa mia. Credevo che se ti avessi parlato... ma era ovvio che avevi già scelto, perciò... non sarei dovuto venire qui.»
«Arthur cosa stai...» Aveva già scelto? Aveva già scelto cosa?
Ma il principe non sembrava proprio volerlo ascoltare, scuotendo la testa gli fece cenno di non proseguire «Solo non toccare i miei ricordi Merlin, non ne hai il diritto. Ti giuro che non ti disturberò piú. Né te, né Gwen.»
Gli lanciò un ultimo sguardo di rammarico prima di voltarsi ed uscire dal suo soggiorno, lasciandolo inebetito a fissare nel vuoto.
Gwen? Cosa c'entrava Gwen adesso?
Lui credeva che Arthur amasse Vivian.
Era certo che il principe lo avesse dimenticato, che anche con tutti i suoi ricordi il principe sarebbe tornato da lui solo per rispettare la loro promessa.
Però Arthur... Arthur lo aveva cercato, lo aveva inseguito per spiegarsi.
Si era arrabbiato perché il mago non aveva risvegliato i suoi ricordi.
Si era infuriato perché aveva cercato di portarglieli via.
In tutta la loro conversazione, Arthur non aveva mai detto di non amarlo piú.
Anzi si era comportato come se fosse lui, Merlin, a volerlo lasciare... per Gwen?
Il principe credeva che stesse con Gwen? Non sarebbe stata la prima volta.
Perciò Arthur... voleva ancora stare con lui?
Con un'imprecazione, Merlin corse fuori dall'appartamento, sperando che l'altro non fosse già troppo lontano, ma per fortuna non dovette fare molta strada.
Arthur se ne stava fermo sotto il portico, con le mani nelle tasche dei jeans e il volto rigato dalle gocce di pioggia rivolto verso il cielo.
Teneva gli occhi chiusi, perciò non si accorse dell'arrivo del mago.
E Merlin si avvicinò in silenzio finchè solo allungando le dita avrebbe potuto sfiorarlo.
C'era qualcosa nell'immagine di Arthur in quel momento.
Qualcosa che gli faceva venire voglia di piangere e gridare. Di abbracciarlo e baciarlo finchè tutte le ferite e le sofferenze che provava non fossero scomparse.
«Arthur?» mormorò a bassa voce, quasi intimorito dall'idea di distruggere quel momento.
Arthur si irrigidì nel sentire la sua voce, ma non si mosse di un millimetro «Sto aspettando che mi vengano a prendere. Non ho l'ombrello e sono già abbastanza fradicio» spiegò, quasi scusandosi per la sua presenza. A Merlin non piaceva affatto che lo facesse, Arthur non doveva chiedere il permesso di stare accanto a lui, mai.
«Cosa c'entra Gwen?» Mi ami ancora? Avrebbe invece voluto chiedere, ma il pensiero di pronunciare una frase simile lo faceva sentire troppo stupido. Eppure ogni cosa, ogni pensiero, ogni gesto della sua vita. Il suo intero futuro si reggevano su quella semplice risposta.
Arthur rispose con un lungo silenzio, i suoi occhi si riaprirono, ma rimasero fissi sulla pioggia, come se guardare il mago fosse troppo dura.
«Non importa se ami lei e non me, va bene lo stesso. Non dovevo arrabbiarmi. E' colpa mia, perché non ci sono mai. Perché sono cosí... va bene, davvero.»
E Merlin avrebbe voluto colpirlo e abbracciarlo allo stesso tempo.
Perché erano due completi imbecilli. Due gelosi, dannati babbei.
«Io non amo Gwen, Arthur. E' solo un'amica... e credo che abbiamo avuto questa conversazione migliaia di anni fa» sorrise, sentendosi finalmente a posto.
Perché le parole del principe avevano risolto tutto. Era solo un malinteso. Un grande malinteso. E adesso tutto sarebbe andato a posto.
Per un attimo credette che Arthur non lo avesse sentito o che non gli credesse, ma poi lo vide rilassarsi e sospirare «Lo sapevo» pronunciò «Lance è sempre stato anche piú idiota di te, dovevo immaginarlo» ma non c'era sorriso sulle sue labbra e i suoi occhi si rifiutavano ancora di incontrarlo.
«Esiste qualcuno piú idiota di me?» provò a sollevare l'umore, perché era tutto a posto adesso e Arthur non aveva motivo di continuare a fare quella faccia.
Ma quando l'altro si voltò finalmente a guardarlo, non fu per sorridergli «Dovresti rientrare» mormorò con tono sconfitto, studiandolo da capo a piedi come se si preparasse a non vederlo mai piú «Ti ammalerai se resti qui».
Trasalendo Merlin si rese conto che era esattamente ciò che stava facendo.Gli stava dicendo addio.
«Arthur, io non sto con Gwen» ripeté quasi stupidamente, incredulo perché Arthur si comportava come se nulla fosse cambiato. Disperato perché non capiva, perché non sapeva, perché non poteva aggiustare le cose se non gli diceva cos'era successo per arrivare a quel punto.
«Lo so» replicò l'altro «Ma non stai neppure con me». E c'era una nota di finalità nella sua voce, che il mago si sentì mancare il terreno sotto ai piedi.
Aveva sbagliato. Ancora una volta aveva sbagliato tutto. Era davvero un imbecille.
«E' per Vivian?» chiese con voce tremula, incapace di mostrarsi forte o non curante, quando Arthur lo stava uccidendo senza pensarci due volte.
«Vivian?» ribatté l'altro come se prima di allora non avesse neppure sentito quel nome.
«Hai detto che l'amavi» se ne uscì Merlin incapace di fermarsi. E suonava cosí patetico. Cosí stupido.
E la sua voce cosí lamentosa «Sei andato a baciarla invece di parlare con me» continuò maledicendosi per la propria stupidità. Non aveva un briciolo di orgoglio? Cercava forse di fargli pena?
Bel modo di dire addio ad Arthur.
Balbettando frasi sconnesse come una ragazzina gelosa.
E la cosa peggiore era il silenzio dell'altro.
Probabilmente non lo riteneva degno di una risposta o forse non aveva neppure capito di cosa stesse parlando.
Non importava.
Era finita, non gli servivano altre spiegazioni.
Inghiottendo Merlin gli posò una mano sul braccio «Mi daresti un ultimo bacio prima che ti lasci libero per sempre?» mormorò senza guardarlo in viso.
Era il suo ultimo desiderio. Un bacio. Un ultimo attimo prima di addormentarsi per sempre, prima di perdere ogni cosa.
«No.»
La voce secca e decisa dell'altro lo lasciò incapace di rispondere.
Deluso Merlin sentì una lacrima scendergli lungo la guancia e si diede dell'idiota perché adesso Arthur avrebbe provato disgusto per lui.
E allora le dita gelide e tremanti dell'altro salirono a toccargli  le guance, la sua bocca passò con dolcezza sulla pelle cancellando ogni segno di pianto e lasciandolo incapace di muoversi o pensare.   Finchè un paio di braccia forti e familiari non strinsero al petto gelido e bagnato di Arthur, stringendolo talmente forte da fargli male.
Sospirando Merlin ascoltò il battito troppo veloce dell'altro, rimanendo in silenzio per non perdere quell'istante «E se non ti baciassi mai piú, allora mi terresti prigioniero per sempre invece?»
«Come?» confuso il mago provò ad allontanarsi per guardarlo, ma Arthur lo strinse ancora piú forte impedendogli di muoversi «Ho lasciato Vivian. Quel bacio... e non voglio neppure sapere come l'hai visto, era solo per dirle addio e per quanto riguarda il ti amo... non era per Vivian, era per te. Ero geloso, volevo solo ferirti e a quanto pare ci sono riuscito.»
Merlin ascoltò tutto come in trance, incapace di credere davvero alle sue parole. Incapace di credere nel lieto fine. «Ma tu...»
«Pensavo che cercassi un modo per liberarti di me. Che fossi stufo di crearti una vita solo per mollare tutto e correre da me come un cagnolino. Sei un'idiota. Non posso credere di aver passato tutto questo solo perché eri geloso di Vivian.»
Merlin avrebbe voluto fargli notare che anche lui era stato geloso, di Gwen tra l'altro, ma l'arrivo di una familiare limousine nel suo vialetto li distrasse entrambi.
«Andiamo» gli ordinò Arthur all'orecchio e senza attendere risposta, lo afferrò per il polso trascinandoselo dietro fino alla macchina.
Per tutto il viaggio, Merlin si ritrovò premuto contro il fianco di Arthur, con la sua mano sul ginocchio e il suo respiro contro la guancia.
Fu il viaggio piú confortevole della sua vita.

Come al solito Sam si fece trovare in attesa sulla soglia, nel vederli entrambi fradici e tremanti alzò entrambe le sopracciglia e scosse la testa.
Non disse nulla, ma dallo sguardo che indirizzò a Merlin sembrava quasi che lo incolpasse per lo stato del signorino.
Qualcosa gli diceva di non piacergli poi molto...
Subito tolse la giacca di Arthur e lo costrinse a salire nella sua stanza per farsi un bagno caldo, brontolando di come in quelle condizioni si sarebbe sicuramente ammalato.
Quanto al povero Merlin, invece, si limitò a fargli sapere che poteva usare il bagno della stanza degli ospiti, quella per cui conosceva già la strada... sempre che la ricordasse.
Il mago sospirò, seguendo in silenzio le istruzioni.
Se non altro finalmente si sarebbe riscaldato.
Per tutto il suo brontolare, però, Sam evidentemente pensò anche a lui, perché quando, una buona mezz'ora dopo, uscì dal bagno avvolto in un accappatoio bianco, trovò ad attenderlo dei vestiti asciutti e puliti.
Non erano suoi ovviamente, probabilmente appartenevano ad Arthur, ma erano sempre meglio di niente.
Una volta indossati i jeans neri un po' troppo larghi e la felpa bianca dalle maniche un po' troppo corte, il mago andò a cercare Arthur.
Lo trovò nella sua stanza, seduto sul divano, coi piedi posati sul tavolino e l'aria imbronciata.
Era di nuovo scalzo e indossava una vecchia tuta nera... in tinta col suo umore probabilmente.
Merlin si ritrovò di nuovo confuso, non avevano appena fatto pace, seppur nel loro strano modo?
«Sei il mago peggiore che abbia mai avuto» brontolò non appena lo vide «Prima pensavo fossi idiota, ma adesso capisco che sei molto di piú... sei completamente inutile»
«Non è stata del tutto colpa mia» provò a difendersi il mago sentendosi offeso.
In fondo era anche colpa del principe. Se non si fosse comportato da completo babbeo, le cose sarebbero andate diversamente.
«Una cosa Merlin» proseguí l'altro senza dargli mente «Ti ho chiesto di fare solo una semplice cosa 'trovami e aiutami a ricordare' e tu che fai? Combini un casino».
«In realtà sono due cose» brontolò il ragazzo a bassa voce, ma davanti allo sguardo affrontato dell'altro, mascherò le sue parole con un colpo di tosse.
«Non è divertente, Merlin. Dovrei punirti per quello che hai fatto» gli puntò contro l'indice e il mago sbuffò irritato «Guarda che è anche colpa tua. Se fossi stato un tantino piú chiaro, forse avrei capito!Ma tu eri incomprensibile. Un momento sembravo piacerti e il momento dopo eri insopportabile. Per non parlare di Vivian, sembravi cosí preso da lei. Era logico che pensassi il peggio!»
Arthur non sembrò minimamente colpito dalla sua lunga spiegazione. Anzi, se possibile si fece ancora piú sdegnato di prima «Ti ho mai chiesto di pensare Merlin
«No».
«Appunto. Sai perché?»
«Credo che tu me lo stia per svelare.»
«Perché quando pensi succedono queste cose, ecco perché. Pensare non è il tuo forte, perciò fammi un favore. Smetti di farlo.»
«Mi dispiace» mormorò il mago guardandolo col suo miglior sguardo da cucciolo indifeso.
Arthur sospirò come se il peso del mondo fosse sulle sue sole spalle e gli fece cenno di avvicinarsi.
Sorridendo Merlin andò a sedersi al suo fianco solo per ritrovarsi stretto contro il petto dell'altro, la testa sotto al suo mento e il suo braccio attorno alle spalle. Il mago sospirò soddisfatto.
«Arthur... siamo a posto adesso? Intendo dire... ti va bene restare con me?»
La risposta del principe fu un lungo sospiro esasperato «Avevo dimenticato quanto potessi essere noioso» ma nonostante il tono seccato, le sue dita continuarono a passargli tra i capelli con dolcezza
«Si Merlin, sei il mio ragazzo come dicono al giorno d'oggi e questo significa che se Gwen non tiene le sue piccole deliziose mani al loro posto si ritroverà senza. E visto che ovviamente sei in realtà una ragazzina melodrammatica e non un mago potentissimo come dicono le leggende, si ti amo alla follia, ogni giorno piú di ieri e meno di domani. In ricchezza e povertà. In salute e malattia. Oltre la morte eccetera, eccetera, eccetera. E se osi di nuovo anche solo pensare di lasciarmi con Vivian tra tutti, giuro che ti ucciderò.»
«Grazie Arthur» rise il mago.
«Di niente».
«E comunque Gwen sta con Morgana adesso».
Arthur gemette rabbrividendo «Questa è una di quelle cose che avrei preferito non sapere, quelle due insieme sono davvero terribili».
Merlin rise apertamente tracciando con le dita i contorni del fianco del suo ragazzo... non gli dispiaceva affatto il suono di quella parola.
«Ah Merlin, un'altra cosa.»
«Mmh?» mormorò con tono assente, mentre la sua mano saliva a cercare la pelle nuda dell'altro.
«Domani ovviamente bruceremo quel tuo libro. Visto la tua tendenza alle crisi isteriche e alle scelte profondamente stupide, non posso certo fidarmi e lasciartelo».
In tutta risposta Merlin lo pizzicò dolorosamente, guadagnandosi uno schiaffo dietro la nuca.
Sorridendo scese a baciarlo sull'addome per poi risalire lentamente scoprendo la pelle abbronzata «Arhur?» gli soffiò contro l'ombelico facendolo rabbrividire.
«Mmmh?»
Il mago sorrise mordendolo senza forza «Sei sempre un asino».
«Grazie mille Merlin, rovina cosí l'umore del tuo re» brontolò l'altro trattenendo a stento un gemito e inarcandosi sotto al suo tocco.
«Tecnicamente non sei piú il mio re» si tirò su, costringendolo ad alzare le braccia per svelargli la maglia prima di incontrare le sue labbra in un lungo bacio «Ma ti amo lo stesso.Ogni giorno piú di ieri e meno di domani. In ricchezza e povertà. In salute e malattia. Oltre la morte eccetera, eccetera, eccetera.»

Tbc...

Finita!!! O quasi, ormai manca solo l'epilogo, ma la storia è fatta!!!xDDD
Spero che vi sia piaciuta fino all'ultimo e che non abbiate atteso troppo!!!
Ho cercato di tenerli entrambi il piú IC possibile, non so se ci sono riuscita, mi è uscito cosí melenso... una roba da carie... ma in fondo se lo meritavano, no?
Spero commentiate in tanti!!!
Nel frattempo vi ringrazio perché la storia ha superato le 100 recensioni!!Wow!! Non mi era mai successo!!!Grazie mille a tutti!!!Vi adoro!!! E' anche grazie ai vostri incoraggiamenti che sono riuscita a scriverla tutta!!!!
Bene, allora per i saluti finali vi rimando all'epilogo!!!(Ammetto che mi rende un po' triste...ç__ç)
   
 
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