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Autore: Berenike    20/12/2010    19 recensioni
FANFICTION VINCITRICE DEI NESA 2010 TURNO SPECIAL NATALIZIO NELLE SEZIONI BEST KISS E BEST READER'S CHOISE
Richard Castle e Kate Beckett partono per un viaggio del tutto inaspettato verso Venezia: quattro giorni, una città magica, ed una sola camera.
Riusciranno Richard e Kate a rimanere professionalmente solo "colleghi" senza lasciarsi andare alle emozioni?
Decisamente, l'atmosfera Natalizia non sarà di loro aiuto.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Insieme a Venezia




Capitolo 6: Il Centro Benessere

Il centro benessere del Mulino Stucky Hilton di Venezia era decisamente all'altezza delle aspettative di tutti. Era suddiviso in quattro aree ben distinte, ognuna delle quali era stata decorata in maniera diversa a seconda delle decorazioni natalizie che vi erano state aggiunte.
La prima zona, o area dorata, era ricoperta di angeli e di statuette dei Santi. In quest'area c'erano giovani massaggiatrici che massaggiavano con cura i corpi dei clienti, rilassandoli e dando giovamento ai loro dolori.
La seconda area era quella azzurra: tutto era rivestito con finta neve; questa parte era dedicata ai trattamenti di bellezza: manicure, pedicure, cura del viso, fanghi...
La terza area era rossa come le palline degli alberi di Natale: questa era la parte più rilassante di tutte, in cui ci si poteva immergere in un idromassaggio, nelle due piscine riscaldate, o godersi una sauna o un bagno turco. Per finire c'erano docce aromatiche, cascate di ghiaccio e percorsi per stimolare la circolazione sanguigna attraverso la contrapposizione tra acqua calda e fredda.
La quarta zona, o zona verde era addobbata con ghirlande e bacche natalizie, ed era la zona dedicata ai tè, alle tisane e a riposo: qui chiunque poteva addormentarsi nei comodi lettini, cullato da una rilassante musica orientale e sorseggiando una tazza di tisana fumante...
Martha fu la prima a scegliere l'area che faceva al suo caso: ovviamente prenotò subito dei massaggi nell'area dorata, che sembrava essere fatta apposta per lei.
Alexis preferì invece l'area azzurra: prenotò una manicure, un pulizia del viso e un fango per il pomeriggio.
Rimanevano solo Castle e Beckett: la detective era indecisa. Da una parte avrebbe voluto seguire Martha nella zona massaggi, dall'altra si sentiva in colpa di lasciare Castle da solo. Certamente lui avrebbe scelto la zona delle piscine, e pensò che seguirlo era forse l'idea migliore.
-Tu cosa pensi di fare? - le domandò alla fine lui, chiaramente indeciso. Nel suo sguardo traspariva distintamente la voglia di rimanere insieme; allo stesso tempo però il suo viso contratto supplicava la detective di un obbligarlo a subire ore e ore di trattamenti di bellezza...
-Che ne dici se andassimo a rilassarci nella zona... - Beckett lo lasciò sulle spine per qualche secondo. Adorava vederlo agonizzante e avrebbe prolungato questa tortura per quanto fosse possibile.
-Rossa? - Castle le sorrise rassicurato. La prese per mano e dirigendosi verso il relax assoluto, le sussurrò:
-Sei la migliore. - Kate rabbrividii a quelle parole e sperò con tutta sé stessa di non aver fatto la scelta sbagliata.


Dopo una lunga mezz'ora in cui tutti si prepararono a raggiungere le sale destinate al relax che avevano scelto, vestendosi di costume, accappatoio, ciabattine, il tutto gentilmente fornito dall'albergo, si avviarono ognuno alla propria zona.
Castle aveva evidentemente fatto prima di Kate e si immerse prima di lei nell'idromassaggio bollente. Chiuse appena gli occhi, assaporando la magia di quel momento. Ogni poro della sua pelle si stava aprendo a quella sensazione calda ed avvolgente; la sua mente era libera da qualunque pensiero...
Poi arrivò Kate e la sua mente traditrice iniziò ad impazzire, analizzando un milione di informazioni al secondo.
Kate era bellissima nel suo costume bianco come la neve; la sera prima lo scrittore non aveva potuto soffermarsi così nella sinuosità delle sue curve, nella delicatezza dei suoi seni; nella muscolosità dei suoi addominali e del suo di dietro...
-Castle ti senti bene? - Kate lo guardò sorridendo. Si era accorta della suo sguardo nel momento esatta in cui era entrata, ma sicura del proprio fisico muscoloso, lo aveva lasciato sbavare per qualche secondo; prima di richiamarlo alla realtà.
-Si, sto benissimo. Ti stavo aspettando... - mentii. Le fece cenno di raggiungerlo nella vasca idromassaggio e quando lei si avvicinò e mise il piede nella vasca, lui si spostò appena per farle spazio. Non voleva che la scena imbarazzante del giorno prima si ripetesse così tenne sé stesso e la propria eccitazione, questa volta nascosta dalle bolle dell'idromassaggio, lontane da Kate.
-Cosa c'è, ti faccio paura? - gli chiese lei maliziosa, notando che lo scrittore si stava allontanando sempre di più.
Lui non rispose, anzi cercò di allontanarsi sempre di più. Ma l'idromassaggio era piccolo e ovunque andasse, non poteva scapparle.
-Richard... - iniziò poi lei, per interrompere quel silenzio scomodo.
-Grazie per... per tutto questo. - la detective si bagnò i capelli. Per Richard fu come se gli avessero tirato addosso un secchio di acqua gelata; appena sentì cosa gli stava dicendo Kate.
-Figurati, è stato un piacere. - Non poteva guardarla, non doveva guardarla. In quel momento, in quel luogo, lei era come una droga per lui: Castle non poteva avvicinarsi a lei e sfiorarle i capelli lucenti; non poteva sfiorarle le labbra e farle sentire il suo calore; non poteva nemmeno toccarla e farle capire quanto la amasse, quanto la desiderasse ardentemente...
Kate per lui era come una droga, e come tutte le droghe nuoceva gravemente alla sua salute.
-Rick, va tutto bene? - lo scrittore si destò. Cercò di non guardarla ma i suoi occhi avevano bisogno di lei come i polmoni dell'ossigeno per respirare.
-Si tutto bene... - mentii ancora. Per quanto tempo avrebbe dovuto sopportare questa tortura?
-Sai, a mia madre sarebbe piaciuto tanto tutto questo, saresti piaciuto tanto anche tu... - Castle diventò serio all'improvviso. Quando Kate nominava la madre, bisognava smettere di scherzare o di fantasticare. Cercò di concentrarsi sulle bolle e si calmò un po'.
-Dici davvero? Anche io? Allora eravate molto diverse! - Castle, vedendo la detective sorridere, sorrise a sua volta. Quel sorriso era così dolce.
Perché non poteva abbracciarla e dirle che da allora in poi ci sarebbe stato lui a prendersi cura di lei?
Kate sorrise a quella battuta, sollevò un po' di schiuma e gliela lanciò sul viso. Richard quasi soffocò, poiché stava ancora ridendo con la bocca aperta quando la schiuma lo investì in pieno viso.
Questa volta non riuscì a resistere.
E fu guerra dichiarata.
Dopo soli due minuti di lotta con la schiuma, nella vasca non c'era più nulla: solo acqua, bolle e quei due corpi caldi ed entrambi molto eccitati. La schiuma era sparsa nei contorni di tutta la vasca, come fosse stata vittima di due bambini turbolenti. Kate, fin da subito, notò l'eccitazione di Castle. Questa volta però la sua reazione fu completamente diversa: non ne fu scandalizzata, anzi; la consapevolezza di eccitare con la sua sola presenza quell'uomo la eccitò a sua volta. Si sentì importante, si sentì sensuale e allora giocò quella carta di famme fatale che tanto stava facendo impazzire lo scrittore.
Giocarono per quelle che a loro sembrarono ore e schizzarono schiuma ovunque: Castle sapeva che la donna doveva esserci accorta della sua eccitazione; sentì il contatto con la sua gamba e nel sentire che lei accettava tutto questo, non sentendola ritrarre ma al contrario, sentendola sempre più vicina, si eccitò sempre di più.
Quando non c'erano più bolle a loro disposizione, entrambi si fermarono da un lato opposto della vasca idromassaggio, e attesero che l'altro facesse la prima mossa.
-Io penso che andrò nel bagno turco ora. - disse per prima Kate. Era imbarazzata per essersi lasciata andare in quel modo; dall'altra parte però era così eccitata che non riusciva a nascondere la propria felicità. Alle conseguenze delle proprie azioni ci avrebbe pensato una volta tornata a casa.
-Vieni con me? - chiese all'uomo uscendo e dirigendosi verso il bagno turco. Questo le sorrise imbarazzato.
-Vengo tra un attimo. - e maledisse quel chiaro segno d'eccitazione che con il costume, se fosse uscito in quel momento, sarebbe stato visibile ad anni luce di distanza.


Pochi minuti dopo Castle raggiunse la detective nel bagno turco: per lui, sempre così caldo, quel luogo era una sofferenza continua... Ma per Kate... Quello era il paradiso.
Richard non l'aveva mai vista così felice: forse lo stress del lavoro la rendeva sempre nervosa, per quello non le aveva mai visto quello sguardo di beatitudine in viso. Avrebbe voluto dirle che se fosse rimasta con lui per tutta la vita, avrebbe potuto vivere un'esperienza con quella anche tutti i giorni...
Non avrebbe più dovuto lavorare, se non voleva. Potevano anche andare a vivere a Venezia: potevano comprare anche la luna, se solo lei l'avesse chiesta.
Ma lei sembrava aver bisogno di qualcosa che Castle non poteva offrirle.
Richard non riusciva proprio a pensare a cosa: la amava, non era forse questo l'importante?


Una giornata intera dopo di idromassaggi, bagni turchi, saune, tè e tisane, relax, docce gelate (solo per Castle), docce aromatizzate (solo per Kate) e bagni nelle piscine riscaldate, la detective e lo scrittore tornarono in stanza, stravolti.
Alexis e Martha fecero loro visita in camera una volta finiti tutti i loro trattamenti: la madre di Castle appariva decisamente ringiovanita e rilassata; Alexis aveva la pelle più bella che Kate avesse mai visto. La figlia dello scrittore mostrò poi a Beckett le sue unghie perfette e ringraziò il padre per averle regalato quel pomeriggio.
-Perché non era gratis? - fu la risposta dell'uomo. Le donne della famiglia Castle annuirono divertite. Kate non sapeva quanto quel pomeriggio potesse costare, ma era sicura di due cose: la prima era che lei non avrebbe mai potuto permetterselo; e la seconda era che... bé di sicuro non era gratis!
-E quanto mi sarebbe costato questo pomeriggio? -
-Dai Richard, non vedi che pelle morbida ha, la tua bambina? - Richard annuì sorridendo. Non gli era mai importato dei soldi, anche se si divertiva a scherzarci sopra. Il sorriso di sua figlia lo ripagava di qualunque spesa.
Le due donne se ne andarono presto, lasciando Castle e Beckett di nuovo soli. Era ormai ora di cena ma nessuno di dei sembrava aver fame, o la volontà di raccogliere le ultime forze rimaste ed alzarsi dal letto...
Castle fu il primo a buttarsi nel letto matrimoniale, mentre Beckett era in bagno a prepararsi (questa volta, per ovvie ragioni di tempo, fu lei la prima ad andare). Nessuno dei due parlò molto, tanto stanchi che erano.
Quando, mezz'ora dopo, Richard Castle tornò dal bagno, trovò Kate addormentata sul letto. Aveva già il pigiama, ma forse, non aspettandosi di addormentarsi così presto, non si era ancora infilata sotto le coperte.
Richard si fermò a guardarla: era la donna più bella che avesse mai visto; sapeva molte cose su di lei, ma quello che più lo spaventava era che riusciva ad apprezzare in quella donna sia i pregi che i difetti. Con le proprie ex mogli non aveva mai provato quella sensazione: nei primi tempi si limitava a concentrarsi sui pregi, ed una volta scoperti i difetti, la coppia scoppiava come un palloncino di compleanno.
Con Kate tutto era diverso, partendo dal fatto che lei chiaramente non provava la stessa attrazione che provava lui. O almeno non lo dava a vedere.
Richard si avvicinò piano a lei, stando attento a non urtare l'albero di Natale acceso al suo passaggio; le si accostò e per non svegliarla si sedette nel freddo pavimento.
La studiò con calma: il suo viso angelico era così tranquillo, così pacifico. Poi alzandosi in piedi, la prese in braccio e la accomodò con la testa sul cuscino. Infine prese le coperte e la coprì, in modo tale che non provasse freddo.
L'ultima volta che aveva cercato di riscaldarla non era finita proprio come aveva sperato.
Rifece il giro del letto (questa volta urtando quel povero albero, costante vittima delle disattenzioni dello scrittore), e si mise disteso accanto a lei. Non si coprì di coperte: l'amore che provava nei confronti di quella donna era sufficiente a riscaldarlo e a mantenerlo ad una temperatura costante di almeno 40 gradi. O forse anche di più.
Così, Richard Castle, rimase in quella posizione per tutta la notte. Semplicemente guardò la detective Kate Beckett per tutta la notte, studiandone il volto, il ventre, le gambe; fece più volte per baciarla ma tutte le volte ritrasse il proprio volto. Sapeva che prima o poi, a Venezia o a New York o in qualunque altra città del mondo, lui e la detective si sarebbero baciati; lo scrittore però voleva che in tal caso Kate fosse cosciente e consenziente. Il loro primo bacio doveva essere importante, doveva essere vero, e Kate doveva farne parte.
L'ultima cosa che Richard Castle pensò, prima di addormentarsi all'alba della mattina di Santo Stefano, fu che ti accorgi di amare una persona quando passi tutta la notte a guardarla, senza mai stancarti.
-Ti Amo, Kate. - le disse, prima di crollare sotto le prime luci del mattino.








ANGOLO DELL'AUTRICE
Ohhhhhh, ma non vi state sciogliendo anche voi?
Ad un solo giorno di distanza dal precedente capitolo, ecco a voi il sesto episodio di questa serie! Ora capite perchè ho dovuto dividerli? Erano decisamente troppo lunghi da affrontare insieme (parlo dei capitoli 5 e 6), spero non mi odiate per averli separati!
Questo è un capitolo decisamente più piccante: pian piano Kate sta accettando le avances di Castle,e questo non fa che eccitare il nostro povero scrittore ormai sull'orlo della disperazione...
Per scoprire cosa accadrà nei prossimi capitoli, continuate a seguirmi!! Kate riuscirà a lasciarsi andare completamente o rimarrà la dura detective che conosciamo?
Grazie, grazie, grazie per seguire e commentare questa storia, che è nata grazie alla vostra passione e alla vostra importantissima fiducia nei contronti delle mie storie e della mia penna (o sarebbe meglio dire tastiera?)
Per cui grazie a tutti davvero!
Un solo piccolo appunto: per il prossimo capitolo bisognerà aspettare GIOVEDì 23 DICEMBRE, ma non preoccupatevi, per Natale sarà completa (per chi non lo sapesse, vorrei far partecipare questa storia ai NESA!)
Fatemi un "in bocca al lupo" per l'esame di domani, spero con tutto il cuore che questo capitolo vi sia piaciuto...
Ovviamente ogni recensione/commento/giudizio/complimento/critica sarà ben accetto!! A giovedì quindi...
La vostra affezionatissima,
Berenike




(Aggiunta postuma)
La fanfiction INSIEME A VENEZIA ha vinto i NESA NATALIZI nella sezione BEST KISS e BEST READER'S CHOISE. Ringrazio tutti i miei lettori e coloro che mi hanno votata!



   
 
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