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Autore: Chibi_    20/12/2010    3 recensioni
Il ricco e avaro Roderich Eldenstein inizia le festività natalizie con il solito cattivo umore, rimproverando il suo dipendente Antonio e rifiutando l'invito dei pochi che ancora cercano di stargli vicino. Per lui il Natale è solo una giornata fastidiosa e sembra che anche quest'anno lo passerà da solo mandando insulti a tutto e tutti. Ma la notte della vigilia l’inaspettata visita di un vecchio amico sembrerà destinata a cambiare il cuore del freddo e distaccato Roderich…
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 04- Chi rende grazie per le cose che ha

 
 Roderich si svegliò di soprassalto disturbato da una fastidiosa risata proveniente dalla stanza accanto alla sua, non si ricordava neanche quando si era addormentato dopo tutto quel trambusto. Beh, forse questo provava il fatto che era stato tutto un sogno.
Si alzò dal letto e sbirciò oltre la porta, trovandovi un ragazzo alto e biondo, con due grandi occhi azzurri sormontati da dei fini occhiali  che lo guardava con uno sproporzionato sorriso. Ah, e ovviamente fluttuava a due metri da terra.
Roderci stava iniziando a prendere seriamente in considerazione l’idea di farsi un paio di sedute da un bravo psicologo.
-Hello, Roderich!- urlò quello.
-Fammi indovinare…. Il fantasma del Natale presente?- disse l’austriaco senza un minimo d’entusiasmo.
-Ahahahaha esatto! Hai davanti il grande Alfred!-
-Ah…piacere.-
-Visto che sai già chi sono saprai già quali avvenimenti ti mostrerò, vero? Bene, non perdiamo tempo e andiamo!-
E detto questo afferrò il moro per un braccio e insieme sparirono.
La stanza ormai buia e vuota fu attraversata da un flebile fruscio, e subito dopo apparse un’altra persona
-S..salve, sono il fantasma del Natale presente,  mi chiamo Matthew. Sono qui per…..per….M…ma c’è nessuno?-
 
-Dove siamo?- chiese Roderich ritrovandosi davanti ad un’abitazione sgangherata .Poco più lontano un gruppo di minatori intonavano un canto di Natale attorno a un fuoco.
-E’ il presente, e questa è la casa del tuo dipendente-
-Non starai parlando di quell’avvelenatore di Carriedo!- sbottò all’istante l’austriaco infastidito.
-Perché non entriamo?- Propose il fantasma
Appena aprirono la porta dell’abitazione Roderich rimase colpito dalla povertà di quel luogo: i mobili erano pochi, non c’era nessun tappeto o quadro ad ornare l’ambiente, arrivavano spifferi dappertutto e l’unico sollievo dal freddo era dato da un caminetto posto vicino a un grosso tavolo di legno, dove erano seduti intenti a mangiare Antonio con tutta la sua famiglia.
-Romano, puoi andare a chiudere la porta? Il vento deve averla aperta- chiese l’ispanico ad uno dei due bambini seduti accanto a lui.
-Non vedi che sto mangiando, bastardo? Vacci tu-
-Lascia stare, faccio io- la belga smise di servire la cena ai membri della famiglia ed andò a chiudere la porta passando accanto a Roderich e ad Alfred, non accorgendosi della loro presenza.
-Ehi, Amber, dammene un altro po’- disse un ragazzo alto con capelli corti e biondi  e un’appariscente cicatrice sulla fronte, indicando il suo piatto vuoto
-Puoi sempre alzarti e prendertelo da solo, fratellone-
-Faccio io, faccio io!- trillò Feliciano prendendo il piatto dell’olandese e riempiendolo
-Tzè, ruffiano- borbottò Romano concentrandosi sulla sua zuppa
-Romano, non dire queste cose! Feliciano è solo leggermente più disponibile e gentile di te-
-Ah sì, eh? Dillo che preferisci lui, dillo!-
L’italiano iniziò a dare piccoli pugnetti sul fianco dello spagnolo, rosso in volto e con gli occhietti lucidi
-Romano, ma cosa dici?- fece Antonio ridendo –Lo sai che voglio bene a entrambi-
-E a chi di più?- insistette il più piccolo
-A tutti e due nello stesso modo-
-Impossibile, ammettilo una volta per tutte, maledizione!-
Per fortuna dello spagnolo la ragazza intervenne, cambiando discorso
-Certo Antonio che non pensavo che il tuo capo ti avrebbe dato una giornata di ferie…. Come sei riuscito a convincerlo?-
-beh, proprio non ne ho idea, anzi… per un momento ho seriamente temuto per la mia vita-
 
-Hahahaha, guarda, ti stanno sfottendo!-
Roderci lanciò un’occhiata torva al fantasma accanto a lui, che intanto aveva tirato fuori da chissà dove un pacchetto di patatine fritte e se le stava felicemente mangiando.
-Prima di tutto non è vero- replicò pomposamente l’austriaco – L’avrei veramente buttato fuori a calci, ma per alcune circostanza ho acconsentito, e poi…-
-Io lo so perché….. Perché tu sotto sotto sei un bonaccione, vero? Vero?- lo interruppe Alfred punzecchiandolo con qualche gomitata
-Ti hanno mai detto che sei fastidioso?- Roderich tornò a guardare verso le persone davanti a lui che ora ridevano tutte spensieratamente –Mi spieghi come fanno ad essere così sereni anche se sono sempre in bolletta? Non riesco proprio a concepirlo…-
-Cemto che shei, munch munch, pvopmio shtupido, Vodevich-
-Non si parla a bocca piena, e comunque tra noi due lo stupido non sono certo io!- Non capiva il perché, ma gli veniva naturale dare dell’idiota a quell’individuo…..magari perché era la verità – e poi cosa c’è di sbagliato? I soldi danno sicurezza e stabilità, senza di essi non si va da nessuna parte-
-Quindi i soldi danno la felicità?-
-Sì!-
-E allora come lo spieghi questo?- fece indicando la scena davanti a loro
-Sono solo dei sempliciotti-
 
-Una volta l’ho visto…- affermò Romano mangiando –Sembrava proprio antipatico.. tutto pomposo nei suoi abiti eleganti… eppure erano pieni di toppe, ma non è ricco lui?-
-Sì, ma lo fa per risparmiare- spiegò Antonio con una risata
-Quel taccagno…. Persone così tanto sono destinate a rimanere sole-
Il silenzio calò improvvisamente nella stanza e sui visi dei presenti calò un’espressione triste
-Non è bello dire certe  cose- disse Amber rivolta al fratello –Anche se probabilmente non hai tutti i torti-
Feliciano tirò per la giacca Antonio –Anche…. Anche se noi non viviamo in una grande casa e non possiamo mangiare tutti i giorni la pasta perché non abbiamo abbastanza soldi, io sono contento lo stesso perché….perché siamo tutti insieme!-
Il viso di Antonio si stirò in un grande sorriso e prese il piccolo in braccio
-Hai proprio ragione…. In fondo noi siamo molto fortunati, vero? Nonostante tutto spero che anche il signor Eldenstein passi una buona vigilia e un buon Natale come noi-
 
Roderich sentì qualcosa di strano, una sottospecie di stretta all’altezza delle costole, forse si stava ammalando.
-Dei sempliciotti, eh?- lo rimbeccò Alfred –Ma non li vedi come sono felici? Guarda che bell’espressione felice che ha il tuo dipendente, nonostante tu gli dia uno stipendio da fame-
Roderci si trattenne dal far notare che l’espressione da pesce lesso di Antonio in quel momento era a  dir poco ridicola ed evitò di commentare l’ultima affermazione del fantasma. Uno stipendio da fame? Ma se per quello che faceva quello spagnolo al lavoro gli sembrava di regalarglielo, lo stipendio! Cos’avevano da ridire?
-Il mio giro turistico è finito? Posso andarmene a casa?-
-Non ancora, mi dispiace…. Su, forza, non ho mica tutta la notte!-
E detto questo lo spirito prese l’austriaco per un braccio e lo trascinò in un luogo diverso, eppure Roderich appena si guardò intorno percepì la stessa identica atmosfera che c’era in casa Carriedo.
-Fratellone, fratellone! Babbo Natale mi ha portato un altro regalo!- esultava un bambino accanto al grosso albero di natale indicando un pacchetto avvolto da una bella carta lucida.
-Ho visto, ho visto, ma non sbirciare, lo aprirai domattina-
Appena Roderich vide chi aveva risposto al bimbo si voltò di scatto verso la sua guida
-Ti prego, dappertutto, ma non qui!- disse indicando il ragazzo albino che era entrato nella stanza.
Lo spirito esplose in una fastidiosissima risata
-Ma come, non è un tuo amico?-
-Chi, Gilbert? Quello è una disgrazia ambulante! E’ sempre stato una palla al piede….Non ha mai avuto voglia di fare niente nella vita, era troppo occupato a lodarsi e ora infatti ha solo una pulciosa locanda al confine della città! E poi…-
Alfred aveva aspettato che l’austriaco finisse il suo monologo di insulti guardandolo in silenzio, sembrava proprio di cattivo umore
-Ne vuoi un sorso?- disse sorridendo porgendogli una lattina di coca cola sperando così di fargli venire un po’ di buon umore. Dopotutto a chi non rendeva felice un po’ di cola?
-E’ proprio una persona stupida, testarda e squilibrata, e…e… ma chi le vuole le tue schifezze?- sbottò Roderich cercando di buttare a terra con un gesto scocciato la bibita offertagli. Non riuscendoci, visto che anch’essa sembrava fatta della stessa materia inconsistente di cui era fatto il fantasma.
-Sai…. Inizio a capire perché non hai amici-
 
-Ludwig, è pronto a tavola- una ragazza entrò nel piccolo salotto chiamando il piccolo. –Ma…Gilbert sei tornato, non ti avevo sentito- disse avvicinandosi al tedesco.
-Sono a casa….- fece l’albino prendendo una ciocca castana della ragazza e portandosela alle labbra  in un gesto che fece arrossire leggermente l’ungherese.
-Pwah, che schifo- borbottò Ludwig –Non potete fare le vostre smancerie da un'altra parte?-
Gilbert si piegò verso il fratellino, portandosi alla sua stessa altezza e gli rivolse un sorriso sghembo
-Cos’è, Lud, sei imbarazzato per caso? Eppure tu, che critichi tanto le smancerie, perché ti porti sempre dietro quel vecchio scopettone che ti ha dato il piccolo Feliciano? Forse perché ti sei preso una bella cotta per quel piccolo italia..-
Venne zittito da Elizabeth che gli piantò una gomitata nelle costole
-che ne dici, andiamo a tavola?- chiese prendendolo per mano
-Proprio non capisco come mai una ragazza bella e intelligente come te abbia scelto quel deficiente di mio fratello…..-
-Ehi, porta rispetto, piccolo ingrato!-
La risata cristallina della ragazza si propagò per tutta la stanza e mentre Gilbert le passava un braccio intorno al fianco sospirò e disse:
-Chissà, Ludwig, chissà….-
 
-Ehm…. Mi hai portato qui per quale motivo? Per farmi vedere come sono felici? Già lo sapevo, grazie.-
-Shhh, vuoi guardare in silenzio? Certo che sei fastidioso!-
-Da che pulpito la predica….-
 
-Gilbert, per caso sai se Roderich ha cambiato idea?- chiese Elizabeth un  attimo prima di mettersi a tavola
-Puoi iniziare a mangiare, Liz…Non c’è possibilità che quel damerino del cavolo cambi idea, dopotutto fa così ogni Natale, no?-
-Già…..-
Il piccolo Ludwig guardò sconsolato l’espressione triste della ragazza e cercò di tirarle un po’ su il morale
-Elizabeth, ha un aspetto delizioso! Sono sicuro che è anche buonissimo!- disse indicando una delle tante pietanza che erano poggiate a tavola –Non essere triste…. Magari ci raggiungerà dopo, vero fratellone?-
-Tzè, io non ci spererei tanto, anche se non mi dispiacerebbe vedere il suo brutto muso ogni tanto-
-E', un modo osceno per dire che lo vorresti anche tu qui?-
-Cos’è quel tono saccente, marmocchio? La vuoi piantare?-
Elizabeth rise del piccolo battibecco tra i due fratelli e ringraziò silenziosamente  per le piccole gioie che quei due gli davano ogni giorno
-Grazie Ludwig, sei sempre gentile….. vorrei poter dire lo stesso di tuo fratello, ma pazienza-
-Ehi, donna, come osi lamentarti del mio magnifico comportamento?- il calcio che l’ungherese gli diede lo fece ben desistere da aggiungere altro
-Tu piuttosto Ludwig, ti senti bene? Oggi ha fatto particolarmente freddo…- osservò preoccupata la ragazza
-Non preoccuparti,io sto benissimo- la rassicurò il piccolo
 
-A me non sembra stia così bene….- osservò Roderich guardando il colorito pallido del bambino
-E infatti non è vero….In realtà è malato.- sussurrò Alfred guardando con tristezza il piccolo bambino biondo che cercava in tutti i modi di nascondere gli attacchi di tosse
-Beh, Vabbè, con questo freddo è facile ammalarsi….-
-Ha l’emottisi*-
L’austriaco lo guardò ammutolito e passò lo sguardo verso il piccolo Ludwig.
-L’emottisi…. Non starai parlando di quella…-
-Quella malattia che se non curata subito può essere fatale e che è tanto presente in questo periodo? Sì, proprio lei.-
Roderci passò lo sguardo più volte dal fantasma al bambino, scioccato –Ma…ma…. Perché non mi hanno avvisato?-
-Veramente l’hanno fatto…. Ti ricordi quella volta che ti avevano chiesto un prestito per andare da quel dottore fuori città? Secondo te perché Gilbert fa tanti straordinari, per divertimento?-
Alfred guardò severamente l’austriaco, che aveva iniziato a boccheggiare e a impallidire
-Ma… io pensavo che fosse…..cioè, non potevo mica immaginare….. Ti prego, dimmi che si salverà!-
Ma il fantasma taceva, guardando fisso davanti a sé
Il luogo intorno a loro svanì finché i due non si ritrovarono  nella camera dell’austriaco.
-Ti prego, rispondimi!- implorò Roderich
-Il mio tempo qui è finito, Roderich, mi dispiace. Ora piuttosto preparati, il terzo e ultimo spirito del Natale sarà qui a momenti-
-Ma… ma aspetta! Il piccolo Ludwig…..lui…..- parole al vento, Alfred era già sparito, lasciando Roderich da solo con le sue domande.



* L'emottìsi è l'emissione orale del sangue, solitamente mediante un colpo di tosse . Il sangue proviene dall'albero  respiratorio e si presenta generalmente schiumoso e di colore rosso chiaro. Può essere conseguenza di malattie dell'apparato respiratorio di natura infettiva, come nel caso di colonizzazione del polmone  da parte di diversi microrganismi patogeni,bronchiti e polmoniti, di malattie di natura infiammatoria, quali bronchiti acute e croniche bronchiectasie, di patologie neoplastiche come il carcinoma bronchiale, di malattie dell'apparato cardiovascolare, di malattie del sangue, come la leucemia e l'emofilia e infine un'altra causa di sanguinamento ad origine dall'albero tracheo-bronchiale è rappresentata dai traumi, ossia dalla lesione provocata da corpi estranei (grazie Wikipedia xD)

 
N.d Ary: “io sono contento lo stesso perché….perché siamo tutti insieme!” si.... non riesco a non rendere fluffoso Ita-chan, scusate xD ok, torniamo seri… questo capitolo ha bisogno di qualche spiegazione.
Il nome Amber per Belgio l’ho scelto io…..Ho fatto un giro su internet ma non ho trovato nessun nome ufficiale. A me Amber ispirava xD
Olanda in realtà non c’entra un tubo, ma l’ho messo tanto per smorzare la figura di Belgio come “perfetta e dolce mogliettina di Antonio” che sennò apparirebbe troppo in questo capitolo *Spamano fan*
Nella storia originale il bambino che non sta bene è il figlio del dipendente, ma leggendo qualche curiosità sui personaggi di Hetalia ho letto che HRE è  di salute cagionevole, .quindi ho usato lui… (si, vabbè….diciamo che mi sto un po’ rigirando la storia originale xD)
Mmm credo sia tutto. Questo capitolo l’ho scritto tanto volentieri….. Adoro scrivere di Antonio e Co. ^^  spero sia piaciuta anche a voi….. al prossimo capitolo ^___^
 
 
GinkoKite: beh, spero di non averti deluso allora xD mmmmm  sì, mi sono divertita a scrivere di quanto era sfigatello  Rod da piccolo xD (non che con l’età sia migliorato, s’intende…..) Grazie a te di seguirmi, le tue recensioni mi fanno sempre piacere ^.^
Diana924: Quei due sono….non lo so,non sono FrUkista, ma i loro bisticci hanno sempre qualcosa di meraviglioso….. Certo che Roderich vanta due fantasmi, dovrebbe esserne contento! *le arriva un pianoforte in testa da un incazzatissimo Roderich* Spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento ^^”
 

 
  
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