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Autore: Emily Alexandre    20/12/2010    6 recensioni
è il Natale del 1974 e, tra le mura della Torre di Grifondoro, quattro amici stanno compiendo una magia che darà vita ad uno dei loro più grandi successi: la Mappa del Malandrino.
"Un attimo eterno di attesa, poi il foglio si aprì rivelando la mappa del Castello con un’infinità di puntini che si muovevano. L’urlo di gioia fu unanime: avevano solo quattordici anni, ma erano riusciti a compiere un’impresa che sarebbe rimasta negli annali della storia."
Genere: Guerra, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'My Hogwarts Dream'
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Natale 1974

Il parco era totalmente imbiancato, tanto la neve cadeva insistentemente e senza sosta da giorni. Natale stava arrivando e ad Hogwarts già si respirava aria di festa.
Nella Torre dei Gryffindor tre ragazzi sedevano scompostamente attorno ad un tavolo, come in attesa; apparentemente sembravano le classiche persone senza nulla in comune, eppure fili invisibili legavano le loro vite, quasi fossero i legami del Destino che le Parche tessevano dalla notte dei tempi.
Sirius Black, poggiato al vano della finestra, fissava annoiato il paesaggio sottostante e nonostante la posizione casuale trasudava eleganza e nobiltà da ogni poro; accanto a lui James Potter, con i capelli in disordine e gli occhiali di traverso sul naso, giocava con un boccino d’oro, rubato chissà dove; infine l’ultimo, Remus Lupin, la pelle bianca e lo sguardo stanco, leggeva un libro che teneva poggiato sulle ginocchia.
Improvvisamente la porta si aprì facendo entrare un ragazzino basso e grassottello con un gran sorriso su volto, ed immediatamente i tre si sedettero composti e protesi verso il nuovo arrivato.
-Finalmente, Wormtail!- esclamò uno dei ragazzi, riponendo il boccino in tasca.
Wormtail, senza neppure rispondere, prese posto in quel cerchio e posò una pergamena sul tavolo, su cui tutti si fiondarono. Trascorsero diversi minuti in silenzio, mentre i tre esaminavano la carta con gli sguardi sempre più stupiti.
-Peter, è perfetta!- esclamarono all’unisono, facendo arrossire l’amico; Peter Pettigrew sapeva di non essere un mago bravo come gli amici, ma aveva dato il proprio contributo all’impresa cercando di fare al meglio una delle poche cose che gli riusciva bene… disegnare. E così una riproduzione perfetta di Hogwarts, con tanto di passaggi segreti che portavano a Hogsmeade, attendeva immobile su quella pergamena.
-Ora che si fa?- squittì felice.
Gli altri si scambiarono un’occhiata ed estrassero le bacchette, improvvisamente seri. –Mi raccomando- la voce seria di Lupin interruppe quel silenzio cristallizzato –massima concentrazione.-
Tutti annuirono, poi puntarono le bacchette sulla pergamena, posandovi sopra l’altra mano. L’aria si riempì di bisbigli mentre il foglio passava di mano in mano, con una serie continua di girate, illuminato dai fasci di luce provenienti dalle bacchette. Il tempo trascorreva inesorabile, ma per i quattro ragazzi era come se si fosse fermato: al di fuori di quel cerchio formato dai loro corpi nulla esisteva. Era tutto dissolto, impalpabile. La carta continuava a girare, modificandosi, muovendosi.
Alla fine il foglio si chiuse e tutto cessò, lasciando i ragazzi stanchi e sudati, oltre che preoccupati.
-Dite che avrà funzionato?- chiese James, guardando gli amici uno ad uno.
Sirius fu l’unico ad avere il coraggio di prenderla in mano e di toccarla con la bacchetta. Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.
Un attimo eterno di attesa, poi il foglio si aprì rivelando la mappa del Castello con un’infinità di puntini che si muovevano. L’urlo di gioia fu unanime: avevano solo quattordici anni, ma erano riusciti a compiere un’impresa che sarebbe rimasta negli annali della storia.
-Guardate guardate, qui c’è Dumbledore che cammina nello studio!- esclamò entusiasta Lupin.
-E qui c’è Snivellus, nel suo dormitorio! Bleah!- disse Sirius nauseato
-Oh, la Evans!- la voce sognante di James li fece ridere tutti, fino a che un urletto preoccupato di Peter non li gelò. –Ehy ma… oh mannaggia! La Evans…- squittì il puntino su cui brillavano le parole Lily Evans –sta avanzando verso di noi!-
Caddero tutti dalle sedie, facendo più baccano che altro, e si guardarono nel panico. Fu ancora una volta Black a prendere in mano la situazione, sussurrando Fatto il misfatto e chiudendo il foglio giusto un attimo prima che la Evans bussasse.
James corse ad aprire e lei lo guardò schifata, prima di voltarsi verso Remus –Volevo dirvi che in Sala Comune ci stiamo salutando, dato che molti di noi tra poco partiranno.-
-Oh, bene, grazie Lily arriviamo.-
Lei annuì ed uscì, facendo sospirare tre di sollievo ed uno di frustrazione. –Ma perché mi odia?-
-Perché non fai che vantarti di quanto tu sia perfetto.-
-Beh, ma lo sono!-
Lupin neppure rispose, limitandosi ad alzare gli occhi al cielo. Poi tutti tornarono a fissare la pergamena perfettamente chiusa, sorridenti. –Benvenuta, Marauder's Map!-
Si guardarono tutti l’uno con l’altro, i volti pervasi da una gioia sconfinata: non era tanto l’aver creato un oggetto magico che avrebbe permesso loro di eludere mille e mille regole, quanto il fatto di averlo creato insieme! I Marauders, amici inseparabili da ormai quattro anni.
-Ragazzi, ho una cosa per voi.- disse dopo un po’ Lupin, estraendo degli oggetti dalle tasche. Quattro monete identiche, su cui erano incisi quattro animali ed una grande M nel mezzo.
-Rem, ma questi…- James non riuscì a finire la frase, tanto gli occhi gli brillavano di gioia.
-Amico, questi sono i nostri animagi!-
Remus annuì –Sono gli animali in cui avete scelto di trasformarvi, cosa che sono sicuro riuscirete a fare presto, e quello in cui io purtroppo mi trasformo ormai da anni.-

Un lupo, un cane, un cervo ed un topo.

Moony, Padfoot, Prongs, Wormtail.

-Il mio regalo di Natale per voi, così da poter essere sempre insieme anche quando saremo separati.- un velo di tristezza oscurò la frase del ragazzo e tutti sapevano quando all’amico costasse separarsi da loro per tornare a casa. Costava a tutti, in fondo, ma probabilmente a lui più che agli altri. Peter sarebbe rimato a scuola a godersi il banchetto di Natale, James sarebbe tornato a farsi coccolare ed adorare per un po’ dai genitori, dove probabilmente Sirius l’avrebbe raggiunto presto, considerati i cattivi rapporti che aveva con i suoi. E Remus avrebbe trascorso le vacanze in compagnia dei sensi di colpa del padre e la depressione della madre.
Si abbracciarono l’uno con l’altro, mentre la neve continuava a cadere senza sosta fuori dalla finestra, con le monete ben salde in mano e la Mappa tra di loro. Erano i Marauders, nulla li avrebbe mai potuti separare o distruggere. Avevano quattordici anni e quella consapevolezza era la loro forza.

 

 

 

31 Ottobre 1981

Peter Pettigrew camminava senza sosta lungo il salone freddo e deserto di Cada Riddle, con il cuore in tumulto: il suo Signore era appena uscito e lui sapeva dove fosse diretto. L’aveva mandato lui, lì.
Vigliacco. Per aver salva la vita aveva tradito le uniche persone che avessero tenuto a lui davvero, aveva consegnato James e Lily al peggior mago di tutti i tempi, condannandoli a morte. Faceva freddo, nonostante novembre dovesse ancora arrivare. Cadeva la neve, appena accennata, ricordandogli improvvisamente quella di tanti anni prima, quando the Marauder's Map
era nata per merito di tutti loro, anche suo.
Prese dalla tasca una moneta da cui non aveva mai avuto il coraggio di separarsi. Un lupo, un cane, un cervo e un topo. Eccolo lì, il topo. Il vigliacco. Il perdente.
Pettigrew gettò la moneta con un gesto di stizza vicino al camino, incapace di sopportare oltre il ricordo e la colpa.
La moneta iniziò a ruotare su se stessa, in una serie continua di girate, sempre più veloce. Fino a quando non cadde, finendo nel fuoco.

Da qualche parte nella notte un fascio di luce verde poneva fine alla vita di un uomo.
James Potter era morto. I Marauders non esistevano più.

 

 

Note: una storia nata di getto dopo un esame e che mi ha messo addosso davvero tanta malinconia. Io credo che i Malandrini siano continuati ad esistere, nel cuore di Remus e Sirius, ma l'ultimo pensiero è dato dal fatto che James era morto e Peter aveva tradito... i Malandrini originali, così come erano nati, gli amici, non esistevano più. Spero vi sia piaciuta.
Un abbraccio, Emily Alexandre

   
 
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