L'amore miete più
vittime della guerra
I
«Deletrius».
Era
la seconda volta che
riusciva a praticare di nascosto l'incantesimo Prior
Incantatio
senza che Draco Malfoy la scoprisse. L'ultimo incanto
eseguito da
quella bacchetta era stato un semplice Reparo.
Lasciandosi
alle spalle tutti i timori che l'avevano attanagliata dal momento in
cui aveva messo piede di nascosto nel dormitorio di Serpeverde, si
incamminò verso l'uscita del dormitorio dei ragazzi.
Harry e Ron
erano riusciti a incastrarla con un uso sapiente della psicologia
inversa. Le avevano detto di non introdursi di nascosto nel
dormitorio nemico se non se la sentiva, ma lei, sguardo di sfida e
portamento fiero, aveva cominciato a studiare i modi possibili per
entrare senza dare nell'occhio.
A quell'ora tutti i ragazzi del
settimo anno di Serpeverde, ad eccezione di Malfoy, si trovavano a
lezione mentre la ragazza a cui aveva preso in prestito le sembianze
grazie alla polisucco giaceva abbandonata e narcotizzata in uno
sgabuzzino delle scope al terzo piano.
Malfoy invece si trovava
sotto la doccia mentre lei recitava alla perfezione la parte di Pansy
Parkinson, fidanzatina impaziente di stare con l'amore della sua
vita.
Avevano fatto colazione insieme al tavolo della Sala Grande
(ah, che fatica bere la pozione ogni ora senza farsi scoprire) e lei
gli aveva lanciato una provocazione (“Che ne dici di stare un
po'
soli? Che ne so...bigiamo?”) e casualmente a Daphne
Greengrass che
passava dietro a Malfoy era caduto il caffè bollente dalle
mani
andando a inzuppare il principino viziato da testa a piedi.
L'aveva
condotto in camera per farlo lavare e lei aveva preso in custodia la
sua bacchetta.
Tutto era andato secondo i piani anche quella
volta e quasi saltellando dalla gioia si apprestava a varcare la
porta per andarsene.
«Pan, dove vai?» Una voce strascicata alle
sue spalle la fece rabbrividire.
«Eh?» Hermione Granger colta
sul fatto si sentì in trappola. « Sei stato
veloce! Comunque, scusa
Draco, mi sono resa conto di una cosa...»
«Che cosa?»
«Che
siamo in ritardo per pozioni! Io adoro
pozioni!» Draco le
rivolse uno sguardo scettico e lei capì di aver fatto una
gaffe.
«Cioè, adoro vedere Potter e compagnia mentre
vengono umiliati
a pozioni, no?»
Draco fece per commentare ma la ragazza se ne
andò velocemente lasciandolo indietro. Quella scusa da
quando alla
cattedra di pozioni c'era Lumacorno non era più plausibile,
ma ormai
aveva già fatto un casino.
*
Con
il cuore che ancora le
martellava nel petto, Hermione fece la sua comparsa durante la terza
ora della giornata: Storia della Magia. Mentre Ruf spiegava poteva
benissimo raccontare per filo e per segno cosa aveva trovato di
sospetto nella camera di Malfoy e il risultato del Prior Incantatio.
Per una volta non avrebbe preso appunti.
Si guardò attorno: né
Malfoy, né la Parkinson erano presenti. Tirò un
sospiro di sollievo
e cominciò a scrivere sulla pergamena incantata.
Innanzitutto
grazie per avermi messo di nuovo nei guai. Nella mia infinita grazia
ho deciso però di perdonarvi perché Harry ha
ragione. Ho visto
Malfoy senza maglietta e sul braccio è presente davvero il
marchio
oscuro.
L'hai
visto nudo?? - la
risposta di Ron non si era certo fatta attendere, pensò
mentre
quelle poche parole comparivano sulla carta. Provò a
immaginarsi la
faccia di Ron, seduto esattamente dietro di lei insieme a Harry.
Non
essere ridicolo, Ronald. Ho detto senza maglietta, non nudo.
Meglio.
Dicevo,
ho scoperto
inoltre che l'ultimo incantesimo da lui praticato è un
semplice
Reparo, ma dubito che ci potrà essere utile ai fini della
nostra
indagine.
Comunque si deve fidare davvero tanto di quella vacca
della Parkinson se non ha paura di mostrarle il marchio.
In
camera non nasconde nulla di sospetto. Ah, penso che Theodore Nott si
faccia le canne. Ho trovato di tutto nel suo baule, ma non posso
denunciarlo se no ci potrebbero scoprire. Questo è tutto.
L'ho
sempre detto che sei una grande!
Con
l'ombra di un sorriso e il cuore pieno di soddisfazione, Hermione
Granger fece evanescere la pergamena e si dedicò
completamente a
seguire il resto della lezione.
*
La
vera Pansy Parkinson fece la sua comparsa all'ora di cena sotto lo
sguardo attento e preoccupato di Hermione Granger. La vide
raggiungere a falcate il suo tavolo per poi sedersi affianco a Draco
Malfoy. Venne distratta dalla voce squillante di Seamus Finnegan e
non riuscì più a distinguere i capelli neri della
ragazza tra la
folla di Serpeverde.
Poco lontano da lì, Pansy Parkinson aveva
appena raggiunto una conclusione molto importante e non vedeva l'ora
di parlarne con Draco.
«Guarda che mi sono legato al dito il
fatto che hai preferito pozioni a me, oggi.»
Commentò il ragazzo
mentre lei gli si sedeva affianco.
«E se ti dicessi che ho
passato tutto il giorno a cercare di uscire da uno sgabuzzino delle
scope, mi crederesti?»
Draco Malfoy la fissò con un sopracciglio
inarcato cercando di capire quello che Pansy intendeva.
«Continua.»
la invitò.
«Ti dico solo che l'ultimo ricordo che ho risale a
quando me ne sono andata dalla Sala comune stamattina.»
«Potrei
prenderti per matta, lo sai?» La interruppe.
«Lasciami
continuare. So per certo che sono tipo svenuta e quando mi sono
svegliata ero rinchiusa in uno stanzino delle scope.»
«Non penso
sia una cosa normale.» Commentò Draco ghignando.
«Sii serio.
Guarda qua.- Gli sventolò una mano davanti alla faccia. -
Guarda le
unghie! Una sembra tagliata!»
«Ti devi essere rotta un'unghia,
Pan.- Draco cominciava ad innervosirsi. - Ti stai davvero montando
una storia assurda per giustificare il fatto che non volevi stare con
me. Ammettilo.»
«Ma smettila!- sbottò Pansy. - Hai detto che
oggi ti ho dato buca? Quando è stata l'ultima volta che mi
hai visto
oggi?» Forse stava cominciando a capire quello che era
successo.
«Stamattina in camera mia. Sono uscito dalla doccia e
ti ho beccata mentre scappavi.»
«Ecco! Qualcuno deve aver
assunto le mie sembianze per entrare nel dormitorio di Serpeverde e
perquisire camera tua!»
Draco cominciava a capire dove Pansy
volesse andare a parare e si lasciò andare a una serie di
insulti.
Dopo pochi attimi di silenzio commentò: «Chiunque
fosse ha
visto il marchio sul braccio, Pansy. Ma chi è
stato?»
Si
guardarono per un attimo dritto negli occhi arrivando alla medesima
conclusione: «Potter!»
Angolo autrice
Non sono del tutto convinta da questa storia però avevo voglia di scrivere un po' di sano Draco/Pansy e ho una vena di cattiveria da sfogare u.u
sì, penso che può andare bene come primo capitolo.
Fatemi sapere <3