Quando Alphonse riprende i sensi quello che sente è un fortissimo mal di testa e un'altrettanto acuto dolore allo stomaco.
Al momento ricorda a malapena quello che sia successo, ma sa per certo che Edward è la causa di tutto, ricorda la sua epressione indifferente e la perdita di coscienza che gli ha portato tutta la confusione attuale.
Intorno a lui c'è solo silenzio almeno da quel che può capire, sembra lo abbiamo lasciato da solo, non che faccia differenza perchè i suoi polsi sono legati in modo anche troppo stretto impedendogli qualsiasi movimento.
-Ma guarda la matricola si è svegliata finalmente...-
Riconosce la voce divertita di Edward poco distante da lui, e sicuramente sta sorridendo per averlo messo in difficoltà.
-Che diavolo mi avete fatto?!-
Chiede restando nella stessa posizione, non sapendo dove voltarsi per rivolgere lo sguardo furioso.
-Mi pare ovvio, sei nostro ostaggio!-
Risponde con tono allegro, imitando un conduttore televisivo che conferma la risposta esatta di un concorrente.
-Sai io ero contrario... mi sarei semplicemente sbarazzato di te, ma qualcuno ha voluto essere gentile!-
Si riferisce all'altra spia di nome Roy, cambiando atteggiamento come se gli fosse stato fatto un dispetto nel risparmiarlo, infatti si arrabbia.
-Io ero anche contrario alla benda...-
Questa volta a parlare è qualcuno alle sue spalle, molto vicino a giudicare dal tono della voce, che porta le mani calde e forti dietro la sua nuca sciogliendo la benda nera per permettergli una visuale più chiara.
-Tu non sei adatto a fare la spia... sei troppo buono-
Commenta acidamente il biondo, che come adesso può vedere è seduto sulla finestra davanti a lui quasi si fosse auto-messo in punizione per stare lontano dal traditore.
-Vedrai che ci ricaviamo qualcosa...-
Cerca di fargli cambiare idea andando a sedersi tranquillamente sul letto vicino.
Sembra davvero più tranquillo, lo ha risparmiato e non ha perennemente stampata in faccia quell'espressione da cattivo dei film... è quasi una persona normale.
-E' una matricoletta! che vuoi guadagnarci?!-
-Devi sempre contraddirmi?!-
-Chi aveva ragione sul furto dei diamanti...?-
-Tu...-
-Appunto!-
Sembra divertirsi un mondo a contraddirlo, ma il moro anche se è una spia meno esperta e si ritrova sconfitto in molti ambiti... gli vuole davvero bene e si vede.
-Perchè non mi lasciate andare e la facciamo finita...?-
Interviene il minore dei tre sperando di non assistere ad un'altra delle loro infantili litigate.
-Infatti! Slegalo, non lo voglio qui!-
Ribatte Edward alzandosi evidentemente irritato dalla sua presenza.
-Facciamo così... chiamo il capo e glie lo chiedo!-
Decide Roy tirando in ballo qualcuno di esterno alla vicenda, per non passare dalla parte del torto e così alza la cornetta del telefono, compone il numero e resta in attesa di una risposta.
Mentre Edward sorride già vittorioso, convinto di ricevere l'appoggio del nuovo capo che ha la fama di essere spietato con le spie nemiche e con gli intrusi, che non tollera nella manierà più assoluta.
-Si signore, certo signore, come vuole lei-
Ma questa volta qualcosa deve essere cambiato perchè è Roy a sorridere soddisfatto e a riagganciare lentamente la cornetta del telefono, sotto lo sguardo del compagno che lentamente cambia.
-Mi appoggia, sarà nostro ostaggio fino a nuovo ordine-
Afferma incrociando le braccia al petto, ma non comprende la gravità delle parole appena dette: Se c'è qualcosa che pochi hanno fatto è sfidare Edward, e quei pochi be'... diciamo che sono andati in un posto migliore.
-D'accordo... ne sono felice-
Ma in quel sorriso apparentemente rilassato c'è qualcosa di strano che fa arretrare il moro.
-Meglio correre...-
Osserva capendo che Edward non è per niente felice anzi molto probabilmente deve temere per la sua vita, così inizia a scappare e nel mentre afferra qualsiasi arma che possa finire tra le adorabili manine del biondo.
-Illuso...- Ma non serve a niente perchè il caro biondino ne tira fuori una dallo stivale -Vadi come c'intendiamo...? Sarà un piacere averti tra noi-
Gli sorride sempre in quel modo strano, come se si trattenesse dall'ucciderlo nella maniera più lenta e dolorosa conosciuta dall'uomo, ma visto che non può farlo si lancia all'inseguimento del compagno scomparso nell'altra stanza.
Alphonse non riesce a sentire altro che rumori confusi e imprecazioni nelle ore successive e si chiede che cos'abbia mai fatto di male per finire con due tali squilibrati, che di notte si amano e di giorno si combattono... chi li capisce è davvero, davvero bravo.
Così resta su quella sedia a fissare il vuoto ed ascoltare i loro battibbecchi infantili fino a che non cessano finalmente di fare casino e decidono di tornare indietro.
-Bene è tutto chiarito-
Esclama Edward rientrando fresco come una rosa nella stanza, per poi buttare all'aria la pistola per sedersi sul divano rosso.
Seguito da un Roy sfiancato per la corsa e per la fatica fatta, nello schivare proiettili, mobili e cocci di ogni genere che invece si lascia cadere a peso morto sul letto.
-Ribadisco, chi vi capisce è molto bravo! Ma tu lo ami si o no?!-
Chiede Alphonse, perchè a quanto gli risulta due persone che si amano davvero e decidono di fuggire per stare insieme, non si minacciano di morte certa e non usano le armi in una discussione accesa.
-Non sono affari che ti riguardano moccioso-
Risponde acidamente il biondo fulminandolo con un'occhiataccia, quando Roy decide di riprendersi e sedersi composto per ascoltare.
-Allora per te è normale puntargli una pistola contro, inseguirlo, minacciarlo e giocare al tiro a bersaglio con lui, la persona che in teoria dovresti amare!-
Non si fa intimorire di certo e continua a rispondere convinto di ciò che dice, anche se non conosce il rapporto che hanno i due.
-Sai ascoltare le tue chiacchiere sconnesse mi fa venire il mal di testa!- Si alza irritato non rispondendo nemmeno alla domanda postagli da Alphonse, forse la ignora o forse non vuole proprio aggiungere altro -Vado al poligono di tiro!-
Annuncia troncando il discorso per poi uscire dalla stanza con passo deciso, osservato tuttavia dal moro.
-Ma non resti qui con me?!-
Chiede infatti alludendo al fatto che dovrebbero controllare l'ostaggio insieme, anche se non gli dispiacerebbe la compagnia di Edward.
Ma al biondo non sembra importare poi molto... si volta e mentre chiude le porte sussurra qualcosa con sorriso poco rassicurante -Tu sei stato buono, tu hai chiamato il capo e quindi tu baderai a lui! Io non voglio proprio entrare in questa buffonata!-.
Cosa che lascia spazio all'immaginazione, ma Roy sa bene che cosa significa: Se Edward resta nella stanza ancora cinque minuti tutta questa faccenda andrà a finire con l'occultamento di un cadavere, e la solita frase per consolare i parenti addolorati: "Si è battuto per lo stato e per ciò in cui credeva, è stato un'eroe", ma nessuno lascerà trapelare che in realtà: Ucciso per aver irritato Edward.
....
Ormai i due sono soli da un po' di tempo nel totale silenzio: Alphonse riflette e si pente di quell'attimo in cui ha pensato di poter arrestare Edward tutto da solo, quindi della sua arroganza e stupido orgoglio, non li ascolterà più in futuro questo è poco ma sicuro.
Roy si pettina maniacalmente i capelli fischiettando un motivetto indefinito, tranquillo e rilassato in una situazione che per molti sarebbe difficile.
-Tu lo ami invece...?-
Chiede di punto in bianco il prigioniero rompendo il silenzio per lui imbarazzante, tornando al discorso lasciato in sospeso con il fratello visto che è proprio curioso di ascoltare una risposta decente.
-Cosa? Se amo Ed...? Ovviamente-
Risponde con un'alzata di spalle facendola facile, la domanda poi non è critica per lui: Ama Edward con tutto se stesso e non c'è un perchè... non è qualcosa di definibile il motivo per cui lo ama.
-Ma... è scorbutico, ricorre troppo spesso alle armi, è...-
-E' Ed... tu ancora non lo conosci-
Lo interrompe assumendo uno sguardo differente dal solito quasi sognante, mentre pensa a tutti i momenti passati assieme al biondo e a tutte le emozioni provate.
-Quel che so mi basta per affermare che una persona così... irritante non potrà mai starmi simpatica!-
Il moro ridacchia alla sua infantile testardaggine, e si avvicina sedendosi sul letto per tentare almeno di approfondire il discorso.
-Credo che per rendere la convivenza più pacifica sia meglio parlarti un po' di quello... che dovrebbe essere tuo fratello no?-
Non ce lo vede a fare l'adulto comprensivo e paziente, ma si calma e resta in ascolto incuriosito.
-Figurati se a lui importa di essere mio fratello...-
Sussurra sconsolato, perchè sperava davvero di incontrare suo fratello e di avere un rapporto fantastico con lui, per rimediare a tutti gli anni persi e alle cose che non hanno potuto mai fare assieme come una famiglia... e invece.
-Gli importa invece, e molto... anzi soffre moltissimo per questo, il fatto è che devi capire che lui è stato cresciuto in modo differente che per molti potrebbe benissimo essere considerato crudele. Prova a metterti nei suoi panni piuttosto-
A queste parole abbassa un po' le arie e decide di provarci davvero ed ascoltare ogni singola parola della storia che Roy Mustang inizia a raccontare... quella di Edward.
[Angolino Autrice]
ç_ç già mi vengono le lacrime agli occhi... preparate i fazzoletti perchè il capitolo che ho in mente vi farà buttare acqua come delle fontane...
Edduccio mio TOT Cioè nostro X°D excuse me xD
cmq ^_^ ringrazio chi mi ha recensita lo scorso cap ^-^ adesso non ho tempo ma prometto che appena posso risponderò alle recensioni ù-ù con l'apposito programma xD il fatto è che dmn ho un compito.... - -
però dovevo aggiornare visto che sn in ritardo XD
^_^ scusatemi, prometto di non farvi penare molto!
ehheheheh, al prossimo :D
Bye Bye!!!