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Autore: Eternal Cosmos    07/12/2005    3 recensioni
Harry ha vinto la guerra contro Voldemort, ma ad un alto prezzo terribile. Fawkes gli dà un'altra opportunità in un mondo nuovo, dove lui morì come un infante...e dove Voldemort ancora è appostato nelle ombre...
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The World Without Me
di Eternal Cosmos

tradotto da Mezzo_E_Mezzo

Rinuncia: Non possiedo Harry Potter


TRADUZIONE ALTERNATIVA POSTATA IL 14/09/2008

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Capitolo 2: [The past editions of the Daily Oracle] Le edizioni passate della Gazzetta dell'Oracolo
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Un flash di luce scarlatta che illuminava la periferia di Hogsmeade in quella tarda notte di lunedì avrebbe dovuto allertare i cittadini che abitavano là, ma siccome si era in piena notte nessuno vide nulla e la strada rimase silenziosa e deserta, fatta eccezione per lo spesso strato di neve che copriva il terreno.
Le prime a svegliarsi furono Hedwig e Nagini. La povera civetta arruffò le penne e ululò d'indignazone all'essere stata quasi scaraventata a terra durante l'atterraggio. Nagini scivolò verso il proprio nuovo master, che giaceva a faccia in giù in una massa disordinata di abiti laceri, nel frattempo lamentandosi della rigidezza del clima. “Uomo-ragazzo?
Nessuna risposta.
Nagini scosse gentilmente con la coda il ragazzo dai capelli scuri, ma Harry era ovviamente troppo stanco per rispondere. Hedwig planò, atterrò accanto alla testa di Harry e lo beccò ripetutamente su una spalla.
Il Ragazzo-Che-è-Sopravvissuto sussultò e mugugnò qualcosa, e quindi si alzò lentamente a sedere, tremando come una foglia. “Hedwig? Nagini?”
Harry si guardò attorno con espressione confusa e riconobbe vagamente il luogo in cui si trovava: la periferia di Hogsmeade, anche con tutta quella neve; riusciva a vedere la Stamberga Strillante sulla collina poco distante. si alzò con qualche difficoltà e lasciò che Hedwig gli si posasse sulla spalla ancora una volta.
Masster dove ssiamo? Che faremo ora?” domandò Nagini, decidendo di nascondersi sotto il mantello di Harry per tenersi al caldo.
Ssiamo nella periferia di Hogssmeade. La prima cossa da fare è trovare un possto in cui passsare la notte, poi raccoglieremo qualche informazione ssu quessto mondo. Diagon Alley è il possto migliore da cui partire; c'è una grande libreria e ssono ssicuro che consservano le vecchie copie della Gazzetta del Profeta. Ho molto ssu cui aggiornarmi sse non voglio passare per ignorante.
Harry puntò la propria bacchetta verso se stesso e mormorò “Reparo!” I suoi abiti laceri e il mantello tornarono al loro stato precedente; comunque, c'era un'ultima cosa che doveva fare prima di entrare nel villaggio dei maghi, e chiese a Hedwig e a Nagini di non spaventarsi.
Non sapeva ancora di chi avrebbe potuto fidarsi in questo mondo, ed era felice di aver imparato come usare il fascino sulla propria persona all'inizio del suo sesto anno. Naturalmente, erano state delle lezioni “extra-curriculari” gentilmente impartite da Lupin, un segreto ben custodito da Harry, come anche la sua nuova abilità di animagus, anche quella tutorata dal licantropo.
Era stata una necessità: era stato bersaglio di troppe minacce e non aveva avuto scelta se non quella di tornare alle notturne lezioni di Occlumanzia da parte di Snape e alle sue lezioni di Difesa Avanzata con Remus Lupin, che era rimasto nascosto in una delle tante torri di Hogwarts per il tempo necessario.
Harry era sicuro che sarebbe potuto essere un auror senza problemi, con il suo Incanto Patronus, la sua abilità di Animagus, la sua abilità in Occlumanzia come anche il perfezionato incantesimo di Fascino che era capace di formulare. Contando anche il fatto che era riuscito ad uccidere il ‘suo’ Voldemort a 17 anni di età, non c'era alcun dubbio sul suo potere magico, con o senza bacchetta.
Harry chiuse gli occhi e iniziò a farsi un'immagine di come sarebbe voluto apparire grazie al fascino; sapeva già che aspetto avrebbe avuto alla fine, dato che aveva già utilizzato in passato queste sembianze come prova.
I suoi capelli si allungarono e gli arrivarono in un attimo fin sotto le spalle, ma non cambiarono colore, il suo corpo crebbe di qualche centimetro e il suo viso si fece più aguzzo. Sollevò le palpebre e due iridi di un blu profondo si abbassarono a guardare il serpente dall'aria curiosa e il gufo silenzioso. Hedwig riconobbe la trasformazione, così ignorò Harry, ma a Nagini occorsero alcuni minuti per abituarvisi.
Non appena Harry iniziò il proprio cammino verso Hogsmeade, la sua mente vagò pensando al suo fascino e al modello che aveva usato. Era facile da ricordare: lunghi capelli scuri e occhi blu, dai lineamenti marcati: Harry aveva usato l'immagine del suo deceduto padrino per creare questa in particolare, anche se non poteva comunque mascherare la cicatrice a forma di saetta sulla fronte. Non aveva esattamente l'aspetto di Sirius, naturalmente, cosa che sarebbe stata troppo difficile da sopportare per lui e per Remus, ma gli piaceva sapere che c'era un qualche cosa del suo padrino in lui.
Solo qualche finestra era ancora illuminata, ma quasi tutti i negozi erano chiusi. Harry procedette stancamente verso il pub di Rosmerta, i Tre Manici di Scopa, e sapeva per esperienza che era sempre aperto fino a notte molto tarda. Questo mondo non faceva eccezione e fu con fare confidenziale che aprì con una spintarella la porta di legno scricchiolante.
C'erano veramente pochi avventori a quell'ora, e i presenti non si accorsero di lui, avendo bevuto troppe Burrobirre. Rosmerta, d'altro canto, lo adocchiò immediatamente e si diresse lenta verso di lui. La donna stava probabilmente chiedendosi chi in nome di Merlino si fosse presentato a quell'ora e se fosse un amico o un nemico.
Nondimeno lo salutò con un sorriso. “Salve! Che cosa posso fare per te?*
Harry le indirizzò un sorriso stanco e prese cinque Galeoni dalla tasca, porgendoglieli. “Vorrei prendere una stanza per qualche giorno. Sono appena tornato da un viaggio abbastanza stancante e ho davvero bisogno di riposo.”
Rosmerta apparve sorpresa di vedere un ragazzino con così tanti soldi, ma chi era lei per rifiutare? Annuì e gli fece cenno di seguirla, evitando con uno scarto di lato un mago ubriaco che sarebbe presto caduto dalla propria sedia.
Harry carezzò Hedwig e le chiese gentilmente di non fare rumore, mentre fu silenziosamente grato che Nagini avesse deciso di starsene nascosta sotto il suo mantello. Non avrebbe voluto ripetere l'esperienza del suo secondo anno, specialmente qui dove Voldemort era ancora vivo e scalciante. Le conseguenze sarebbero state probabilmente dieci volte peggiori.
“Così… sembri terribilmente giovane per essere in viaggio tutto da solo.”
Harry riemerse dalla propria fantasticheria, sbattendo le palpebre, quando Rosmerta si rivolse a lui tutto d'un tratto. Probabilmente la donna voleva valutare la reazione e le risposte di Harry, per giudicare se fosse buono o malvagio, ed era molto cauta nel formulare le sue frasi. Parlò con tono casuale ma lo stratagemma non funzionò con lui. “In realtà, sembri uno studente di Hogwarts, con il mantello e tutto…” Se ne uscì.
Harry si lasciò sfuggire dalle labbra alcuni silenti risolini e scosse la testa negativamente, sotto gli occhi increduli di Rosmerta. “Mi spiace dirlo, ma si sta sbagliando, Madama. Quei mantelli neri sono piuttosto comuni e ad ogni modo, non ha visto nessuno stemma scolastico su questo, giusto?” le rispose amichevolmente.
Rosmerta lo scrutò e, dopo un breve momento di riflessione, annuì fra sè e ricambiò il sorriso, decidendo che il giovane era piuttosto simpatico e affatto una minaccia. “Mi scuso per tutte queste domande. Qui c'è la tua stanza e la chiave, chiamami se hai bisogno di qualcosa. Ora dovresti andare a dormire, sembri piuttosto affaticato.. Sei sicuro di stare bene?” domandò, preoccupata.
Harry si limitò a scuotere la testa e le disse di non preoccuparsi per lui, ma un'affermazione del genere era da considerarsi, da parte della donna, tale da farle temere ancora di più per le condizioni del ragazzo. Rosmerta lo occhieggiò esitante, ma al proprio sbadiglio se ne dimenticò; il suo letto le parve la miglior opzione da scegliersi, al momento. “Se ne sei così sicuro… Vado, ora, buonanotte!” E con ciò si allontanò e scese giù per le scale, per scacciare gli ultimi clienti.
Harry chiuse la porta e la serrò sia con la chiave che con una considerevole quantità di incantesimi sigillanti, includendo nel mucchio anche un paio di fascini del silenzio: non voleva che qualcuno sentisse Hedwig tubare o peggio, lui che parlava in Serpentese… o ancora peggio: lui che si svegliava gridando come un dannato per uno dei suoi incubi, occasionali ma onnipresenti.
“Buona notte Hedwig, buonanotte Nagini.
I suoi due famigli si addormentarono senza aspettare altro, mentre Harry si scagliò contro un 'Gratta&Netta'. Era troppo stanco per lavarsi con i metodi più lunghi e non se la sentiva di andare a letto tutto sudicio dalle recenti avventure della giornata.
Scivolò sotto le lenzuola e si addormentò istantaneamente con il fascino ancora addosso, domandandosi che cosa avrebbe condotto a lui e ai suoi compagni l'indomani.
………

Harry si svegliò molto tardi la mattina successiva, e si domandò vagamente come mai la taverna fosse così quieta e silenziosa; quindi si ricordò che aveva formulato un fascino di silenzio sulla sua stanza la notte precedente e con un sospiro ricadde sul letto e usò questa quiete a proprio vantaggio.
Qui, nessuno lo conosceva ed era lasciato in pace, cosa che procurava un piacere senza fine al ragazzo. Poteva anche fare magie senza venire rintracciato; in questo mondo era morto e non era neanche registrato al ministero. Harry guardò Hedwig: la civetta bianca stava ancora dormendo sulla scrivania in fondo alla stanza.
Nagini, al contrario, aveva cercato una fonte di calore e ora era strettamente arrotolata attorno al piede di Harry sulla coperta tiepida.
La sua mente tornò ai suoi amici caduti e scacciò il magone che gli si stava formando in gola. Ron, Hermione, Lupin… erano tutti morti. Erano sicuramente ancora vivi qui, dovevano esserlo, ma erano gli stessi o erano differenti? Che cosa era accaduto qui? Che cosa, in questo mondo, era così differente dal suo???
Harry chiuse strettamente gli occhi e rilasciò un sospiro frustrato rendendosi conto che non sarebbe riuscito a riaddormentarsi. Aveva troppe domande senza risposta e ipotesi che vagavano nella sua testa e il problema era: non se la sentiva di bloccare la propria mente con l'Occlumanzia. Lui VOLEVA conoscere le risposte.
Poiché il sonno non sarebbe tornato tanto presto, si alzò e indossò abiti e mantello, notando in silenzio che avrebbe dovuto fare altri acquisti a Diagon Alley.
Con un ultimo sguardo ai suoi due famigli addormentati, uscì dalla propria camera e scese le scale.
“Salve di nuovo! Stavo cominciando a chiedermi quando saresti venuto fuori dalla tua stanza!”
Harry fece un salto quando Rosmerta apparve all'improvviso dietro di lui con un ampio sorriso, facendo voltare gli altri avventori nella stanza verso di lui come se fosse parte di uno spettacolino. Fece sentire Harry a disagio ma la proprietaria dei Tre manici di Scopa gli disse soltanto di ignorarli. Non appena lo disse, l'attenzione rivolta ad Harry iniziò a recedere e presto l'atmosfera tornò normale.
“Hai fame? Posso preparti la colazione, signor…” si fermò e guardò interrogativamente il ragazzo dagli occhi blu. “In realtà, non ho capito il tuo nome.”
Harry parve spaesato per un momento ma mascherò rapidamente la propria sorpresa con un sorriso. “Questo, perché non gliel'ho mai detto. Che maleducato. Il mio nome è James, James Evans.”
Rosmerta si mise un dito sul mento e parve contemplativa per un momento. “Hmmm, non è un nome di mago comune. Ma è comunque un bellissimo nome!” Indirizzò al ragazzo dai lunghi capelli scuri un'occhiata inquisitoria non appena un sorriso molto triste comparve sulle labbra del ragazzo.
“Lo è, vero?” Ignorò lo sguardo indagatorio di Rosmerta e si preparò a lasciare la taverna.
“Oh! Ho lasciato la mia civetta nella mia stanza ed è molto stanca, così potrebbe non entrare, per favore? La poverina ha avuto abbastanza azione ieri da bastarle per il resto della settimana.” Omise il fatto che c'era anche un Cobra molto suscettibile nel suo letto e quindi lasciò i Tre Manici di Scopa, quando Rosmerta annuì in assenso.
“E' un tipo strano, ecco che cos'è,” grugnì un vecchio mago dopo che il ragazzo fu scomparso dall'entrata.
Rosmerta annuì con espressione neutrale. “Sì, lo è. E' arrivato davvero tardi la notte scorsa, con l'aria tutta scarmigliata e stanca, chiedendo di una camera. Ho pensato che fosse uno studente ma ha detto che non frequenta Hogwarts. Eppure, non sembra avere più di sedici o diciassette anni.”
Il mago, che aveva ascoltato la breve conversazione tra lei e il ragazzo, si voltò verso la porta attraverso cui il giovane era passato, con aria guardinga. “Forse è uno studente in mezzo a qualche guaio ed è fuggito dalla scuola? O peggio… uno dei ‘Suoi’ seguaci…” sussurrò sottovoce a Rosmerta.
La proprietaria del pub raggelò dalla paura per un momento, ma poi colpì la spalla del mago con rabbia. “Non dire cose del genere! E non ti azzardare ad allertare gli Auror per nulla! Se scoprirò qualcosa di sospetto sul ragazzo ALLORA glielo farò sapere e interverranno. Per ora non ha fatto nulla di male e inoltre credo che già mi piaccia.”
La donna tornò dagli altri avventori con uno sbuffo, lasciando il vecchio mago seriamente paranoico a fare il broncio da solo nella sua Burrobirra.
……...

Una volta che fu abbastanza lontano da Hogsmeade, Harry sollevò la bacchetta e fu sollevato nel constatare che il Nottetempo esisteva anche in questo mondo.
Anche con tutte le proprie capacità, Harry non riusciva ancora a Smaterializzarsi e a dirla con tutta franchezza, non aveva voglia di imparare. Odiava la sensazione che dava e non osava nemmeno pensare agli atterraggi; era capace a malapena di cadere sui propri piedi correttamente con la semplice Metropolvere, e la Smaterializzazione era fuori questione.
il ragazzo dagli occhi ora blu diede due falci a, sorprendentemente, Stan, che era bigliettaio del Nottetempo anche in questa dimensione. Non appena l'enorme bus scomparve alla vista, Harry tentò di restare saldo sui propri piedi senza farsi venire la nausea e riflettè su Stan. ‘E' davvero fatto per questo lavoro, no?’
Almeno alcune cose erano familiari, come Tom, il gestore del Paiolo Magico. Molte paia di occhi seguirono sospettosamente i movimenti di Harry mentre il ragazzo attraversava la stanza e si affrettava a colpire i vecchi mattoni rossi con la propria bacchetta per aprire l'entrata di Diagon Alley.
Le strade brulicavano di vita e ciò fece rilassare Harry quando nessuno fece caso a lui. Invece di andare dritto in libreria, Harry fece una rapida deviazione da Madama McClan - Abiti per tutte le occasioni, e comperò una buona quantità di camicie, pantaloni ed abiti, insieme ad un mantello più pesante intessuto in Dragonhide.
Optò per uno stile da mago e gettò via i propri vecchi vestiti immediatamente; il Signore Oscuro era potente in questo mondo e vestire abiti babbani non era la miglior cosa da fare, se si voleva restare vivi il più a lungo possibile.
Non appena mise piede fuori dal negozio, dopo un commento di Madama McClan sul suo buon occhio e sulla scelta degli abiti, Harry fu “attaccato” da un gufo molto arrabbiato. “Ow! Hedwig?! Ferma!”
La civetta candida stridette adirata e gli beccò le dita un'ultima volta prima di posarsi sulla spalla del suo padrone. Lo guardava come se fosse oltraggiata che lui se ne fosse andato senza di lei ed Harry poteva quasi sentirla dire “Dove diavolo sei stato?! Ti ho cercato dovunque!”
Harry la fissò dispiaciuto e le carezzò la testa. “Scusa bella. Ho pensato che avresti preferito dormire fino a tardi. Suppongo di essermi sbagliato.”
Si fece strada verso la libreria e fece mentalmente spallucce al pensiero di un Cobra furioso che aspettava il suo ritorno ai Tre Manici di Scopa . Marciò davanti al negozio di animali e fece un'altra deviazione per comprare un grasso, succoso topo per Nagini…e ne comprò uno anche per Hedwig dopo che la civetta sulla sua spalla fischiò la propria indignazione. “Ecco qua Hedwig. Prendi il tuo topo e aspettami sul tetto. Cercherò di non metterci troppo.”
La civetta prese il topo squittente** senza esitazione e volò sul tetto della libreria. Harry ridacchiò ma riguadagnò presto la propria serietà. Non c'erano molte persone, per fortuna, e Harry trovò velocemente la Vecchia sezione al secondo piano.
Harry scorse gli scaffali alla ricerca della Gazzetta del Profeta, ma sospirò frustrato quando non trovò nulla con questo titolo. Ad un tratto occhieggiò una pila di giornali con sopra la parola ‘Gazzetta’, così ne prese uno dal vecchio mucchio ingiallito.
“La Gazzetta dell'Oracolo? Strano, ma va bene. Deve essere l'equivalente della Gazzetta del Profeta nel mio mondo.” Harry prese la pila che iniziava con la data della morte dei suoi genitori e si sedette lì accanto, ponendo gli articoli su un tavolino di legno.

LA GAZZETTA DELL'ORACOLO
Godric’s Hollow SOTTO ATTACCO!!!

Harry si fece coraggio al vedere l'esplicito titolo del primo giornale che prese e iniziò a leggerlo, ripetendosi mentalmente che questa non era la sua dimensione. Ma apprendere che i suoi genitori erano stati uccisi anche qui, assieme al suo se stesso neonato, era ancora difficile da sopportare.
Ma una dichiarazione attirò la sua attenzione, qualcosa affermato da uno degli investigatori: “…il bambino di un anno di età, Harry James Potter, stranamente non è stato ucciso con l'Avada Kedavra come i suoi genitori. C'erano segni di strangolamento sul suo piccolo collo, pensiamo che siano stati lasciati da Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato in persona, come se fosse stato un atto di pura rabbia e vendetta...
Harry riflettè su questo particolare; Voldemort aveva avuto notizia della Profezia? E prima di tutto, la Profezia esisteva qui? Non avrebbe potuto semplicemente andare al Dipartimento Misteri e vedere se c'era una sfera che contenesse la Profezia riferita da Sibyll Trelawney, così brancolava nel buio, al proposito. Comunque una cosa era certa: avrebbe vendicato la ‘sua morte’.
D'altra parte, fu sollevato e estasiato dal sapere che Pettigrew era stato catturato la stessa notte che Godric’s Hollow era stata distrutta, e che Sirius non era mai stato ad Azkaban.
Harry scorse ogni articolo con cura e lesse quelli che erano di suo interesse. Uscì due ore dopo, completamente scosso, ma doppiamente determinato a mettere fine al regno di terrore del Signore Oscuro… di nuovo.
Hedwig volò sulla sua spalla e gli becchettò l'orecchio con affetto: il topo era stato probabilmente molto apprezzato e Harry sperò mentalmente che Nagini avrebbe gradito il proprio.
Passeggiò nei pressi di Diagon Alley per un po' e quando si indirizzò nuovamente verso il Paiolo magico, passò davanti al negozio di Quidditch. Era un po' tardi per entrare, così si limitò a dare un rapido sguardo ai prodotti mostrati nella vetrina del negozio.
C'era il solito lucido per manici di scopa e il manico nuovo di quell'anno: la Nimbus 2004. ‘Nessuna Firebolt? Hm…’ Harry si pose brevemente alcune domande sulla questione ma non sprecò altro tempo al proposito.
Camminò rapido uscendo dal Paiolo magico dopo essere stato nuovamente occhieggiato con sospetto e chiamò il Nottetempo, nel frammentre sempre sperando che Nagini non l'avrebbe morso nel sonno o non appena avesse aperto la porta della sua stanza.
…...................

“Ahh! Sei tornato! Mi stavo chiedendo dove te ne fossi andato! Oh? La tua civetta ti ha trovato? Deve essere stata parecchio in ansia per te, allora!” esclamò Rosmerta non appena Harry entrò ai Tre Manici di Scopa .
Il ragazzo dagli occhi blu le dedicò un sorriso e annuì, carezzando le piume di Hedwig con enfasi. “Sì, è sempre stata protettiva, ma le voglio molto bene comunque.”
Harry stava per salire le scale quando Rosmerta lo fermò. “Hey, James! Non vuoi mangiare?”
‘James’ annuì affermativamente. “Oh sì, scenderò in un minuto. Ho qualcosa da spacchettare e torno.”
Poiché il ragazzo sembrava aver fretta, la proprietaria della taverna lo lasciò andare e tornò al proprio lavoro.
Harry quasi si mise a correre su per le scale e sbloccò la porta, agitando con discrezione la mano per metter su un fascino di silenzio, così da coprire il sonoro sibilo adirato che era sicuro sarebbe echeggiato non appena avesse aperto la porta.
E aveva ragione: Nagini lo stava aspettando sul pavimento, gli occhi dorati che lo fissavano con ira. “Era ora! Come hai ossato usscire sssenza di me quando ti ho asssicurato la mia fedeltà! non sso che cossa mi trattenga dal morderti! Io-
Harry deglutì e prese il topo dal suo contenitore, mostrandolo all'enorme Cobra. Ciò zittì rapidamente Nagini e il serpente seguì i movimenti del roditore con veemenza.
Guarda, sso che ciò che ho fatto era ssbagliato e per farmi perdonare ti ho comprato quessto piccolo regalo.
Se Nagini avesse avuto delle labbra sicuramente se le sarebbe leccate con fare famelico, ma il Cobra parve scuotersi da quel languore per un secondo e Harry potè quasi sentire addosso lo sguardo penetrante del serpente. “Ma ciò non ti fa sscontare ciò che hai fatto! Ti sseguirò dovunque andrai e ti proteggerò, Che ti piaccia o no!
Harry sospirò e annuì con un piccolo sorriso. “Non mi preoccupa per nulla, Nagini. Mi piace la tua compagnia.Avevo ssolo penssato che avressti preferito dormire un po' di più, come ho creduto che ssarebbe piaciuto a Hedwig. Puoi ssalire ssulle mie gambe e arrotolarti attorno alla mia vita e alle braccia. Ora, ssto per sscendere di ssotto a prendere qualcossa da mangiare, prima che Rossmerta venga qui ad imboccarmi.
Nagini continuò a seguire i movimenti del topo, che squittiva, e parve esitare per un momento. Harry ridacchiò e lo lasciò andare; il Cobra non sprecò un istante e lo morse per avvelenarlo.
Harry fu affascinato dalla maniera in cui Nagini catturò la propria preda e il perfido pensiero che il topo fosse Pettigrew lo fece ghignare tetramente. “Vieni, Nagini?
Harry tese il braccio per far salire il serpente ma Nagini sollevò lo sguardo su di lui con le fauci ingombre e roteò gli occhi dorati. “Troppo occupata. Mangiando… Più tardi. Sssì, più tardi ti sseguirò dovunque. Più tardi.
Harry scoppiò a ridere e scosse la testa mentre serrava la porta una volta ancora, i suoi acquisti sul letto che avrebbe sistemato dopo e Hedwig attaccata ancora una volta alla sua spalla.



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* ho preferito il 'te' al 'lei', data la differenza d'età tra i due,e il fatto che lei sia abituata a trattare con i ragazzi di Hogwarts [a cui rassembra Harry]


**Squittente, quindi è ancora vivo. E quello per Nagini? James Evans, sei entrato in una libreria con un topo 'Grasso e Succoso' VIVO sotto il mantello?!?!?

  
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