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Autore: Kitty_94    21/12/2010    1 recensioni
5 luglio…quella data resterà indelebile nei ricordi di Casey.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La casa McDonald-Venturi è silenziosa. Nora e Lizzie sono a fare shopping, Marty a casa di un’amichetta e Geoge sta lavorando.
Edwin invece sta chattando con suo fratello, Derek.
 
E: ciao fratello!
D: Ed! Come va?Hai sentito Casey? Ti prego dimmi di si…
E: mi dispiace Derek. Non l’abbiamo mai sentita. Lizzie ha detto che la chiamerà in serata perché le manca troppo
D: manca anche a me. Ti prego, ditele che mi manca e che l’amo tanto
E: va bene. Riferiremo, ma lo sa già e ti ama anche lei, lo sai. Che mi racconti?
D: direi niente di rilevante. In qualunque momento sarei entusiasta di essere qui, dopotutto non facciamo altro che giocare a hockey. Ma in questo momento giocare è l’ultima cosa che mi passa per la testa
E: lo so Derek. Cerca di resistere, mancano due settimane.
D: due settimane senza di lei equivalgono all’eternità
E: Io vado che stanno rientrando Nora e Liz. Ci sentiamo presto fratello!
D: va bene. Vai. Ciao
E: Ciao Derek
 
 
EDWIN POV
 
Scendo in salotto. Afferro due delle tra buste che sta portando Liz. Mi sorride, sebbene un vero di malinconia le copra i bellissimi occhi azzurri [non so se è il colore giusto: l’attrice sembra averli azzurri quindi…NdA].
«Andato bene lo shopping?»
«Si. No. Insignificante, ad essere sincera. Però mamma sembrava tenerci» mi risponde sottovoce per non farsi sentire.
Pranziamo. Nora e papà cercano di non farci pesare l’assenza dei due figli maggiori.
«Papà senti. Ho parlato con Derek. Non è che posso andare a trovarlo al campus? Nell’iscrizione sono compresi 3 viaggi per il campus, per la famiglia. Magari potremmo partire io e Lizzie».
Lizzie mi sorride, felice del fatto che sto provando a portarla lontano dal luogo dove si sente così triste.
«Non è una brutta idea. Sarebbe felice di vedervi. Per me va bene. Nora?»
«George…io non so. Non saranno troppo piccoli?» domanda Nora perplessa
«Mamma dai, ti prego. Ci occuperemo l’una dell’altro. Andrà tutto bene»cerca di convincerla Lizzie.
«Non preoccuparti Nora. Devono solo prendere l’aereo e l’autobus fino al campus. Gli alloggi per i familiari sono nel palazzo accanto a quello degli iscritti».
Nora sembra convinta dalle parole di George e dà il suo consenso.
Sorrido…si parte!!
«Vado a prenotare i due biglietti. Vieni Lizzie??»
«Certo che si!»
Si alza rapidamente, mi prende per mano e sorridendo mi trascina in camera di Derek.
 
 
LIZZIE POV
 
Il mio Edwin mi porterà lontano da qui!
Lo abbraccio di slancio.
«Ed! Sei un angelo, mi porti lontano da qui. Grazie»
«Figurati Liz, lo faccia anche per me. Voglio vederti felice e voglio rilassarmi un po’»
«Non importa perché. Grazie comunque».
Tiro fuori il mio cellulare…ho un’idea un po’ pazza.
Telefono a Casey.
 
Lizzie: Pronto?
Centralinista: Salve. Mi dica con chi vuole parlare
Lizzie: Casey McDonald
Centralinista: Digiti il numero 132
Lizzie: Grazie
 
Lizzie digita il numero suggerito dalla ragazza.
 
Casey: Pronto?
Lizzie: Pronto? Casey?
Casey: Si, sono io. Chi parla?
Lizzie: Sono Lizzie!
Casey: Tesoro! Cavolo quanto mi manchi. Come va?
Lizzie: Male, ma tu non preoccuparti. Tu piuttosto?
Casey: Come posso non preoccuparmi…che succede? Io sono sola. Sola e triste. Impazzirò senza Derek.
Lizzie: È proprio per questo che ti ho chiamato. Mi è venuta in mente un’idea un po’ pazza!
Casey: Di che si tratta??
…………………………………
 
 
 
Due Giorni Dopo
 
EDWIN POV
 
Io e Lizzie stiamo facendo il check-in e papà ci aspetta poco lontano.
«Bhè papà, noi andiamo. Superiamo i controlli e aspettiamo dall’altra parte.»
«Va bene Ed, divertitevi. Quando decidete di tornare telefonatemi»
«Certo papà»
«Logico George!»
«Ciao ragazzi!»
 
Aspettando al Gate
 
«Tra tre ore saremo a Washington! Ci pensi» dico entusiasta
«Si, sono felice! E poi, se il mio piano andrà in porto, non saremo gli unici ad essere felici!»
«Ora puoi rendermi partecipe del piano» le domando facendo gli occhi da cucciolo
«Non è importante dirtelo adesso. Quando saremo a Washington lo scoprirai comunque. Fidati»
«Mi fido di te, Liz»
 
LIZZIE POV
 
L’aereo è atterrato da 15 minuti e io e Edwin stiamo aspettando i bagagli.
Sento le mani di qualcuno coprirmi gli occhi. Sono mani di donna.
«Casey!!!»
Mi volto e la abbraccio.
«Mi sei mancata Lizzie!!»
«Anche tu Cas! Non immagini quanto!»
Vedo Edwin venire verso di noi trascinando un trolley nero e uno fucsia con delle stampe floreali
«Casey? Che cavolo ci fai qui?»
«Lizzie mi ha detto che sareste venuti a Washington, mi ha detto di prendermi tre giorni e di venirvi a prendere. Ci facciamo un giro ragazzi?»
Guardo il mio orologio da polso
«Non credo proprio. Dobbiamo andare alla stazione» dico con nonchalance
Casey mi guarda sconvolta «Stazione? Ma che stai dicendo?»
«Noi tre ci facciamo una gita»
 
 
 ≈ Alcune ore dopo, su un autobus diretto a New York
 
«Lizzie! Io ti adoro! Tutto questo per me…sei la sorella migliore del mondo»
Ebbene si, ho appena spiegato il mio piano a Edwin e Casey.
Sono rimasti sorpresi da quello che sono riuscita ad organizzare
In lontananza vedo il college di Derek
«Ci siamo. Siamo arrivati»
Derek non è stato informato del nostro arrivo, per motivi di tempo: è stato organizzato tutto molto in fretta.
 
 
EDWIN POV
 
Mi dirigo verso la segretaria. È una ragazza giovane, con i capelli rossi ricci. Avrà circa vent’anni.
«Buongiorno!»
«Salve, posso aiutarti?»
«Vorrei incontrare Derek Venturi»
«Aspetta che controlla il suo orario»
«Grazie»
«Allora…ha finito l’allenamento mezzora fa. È già tornato in camera. La stanza è la B128. Secondo piano, numero 128»
«Grazie mille!»
«Di niente. Ciao»
Salgo. Sono davanti alla porta della sua camera. Busso.
Lo sento girare la chiave e aprire. Mi guarda incredulo. Forse crede di avere le allucinazioni!
«Edwin! Che ci fai qui? È fantastico. Mi mancava una faccia conosciuta»
«Derek! Sono venuto a trovarti. Papà non ha fatto nemmeno troppe storie. 3 giorni però, non di più»
«Fantastico! Almeno mi sentirò meno solo»
«Non è che mi accompagneresti al dormitorio familiare? Io ho la stanza 203»
«Certo Ed! Andiamo»
«Grazie»
«Niente. Ehi Edwin?»
«Si?»
«Mi sei mancato»
«Anche tu»
Ci avviamo verso la mia camera, dopo pochi minuti di chiacchiere siamo davanti alla porta bianca.
Infilo la tessera nella serratura e apro lentamente la porta per poi allontanarmi.
Ho fatto bene, o Casey mi avrebbe travolto.
Lei si è lanciata verso Derek appena lo ha visto dalla porta.
Un scena un po’ troppo romantica per i miei gusti, ma davvero dolce.
I tre giorni successivi passarono troppo velocemente per i miei gusti.
Tra passeggiate, partite di hockey, film e chiacchierate per me e Lizzie, tra abbracci e conversazioni sdolcinate per Derek e Casey.
 
 
LIZZIE POV
 
È il 12 settembre , oggi tornano Casey e Derek.
Mamma e George non sanno che i ragazzi si sono incontrati una decina di giorni fa perché non potevano più resistere senza l’altro. Ora dovranno a accettare la loro storia.
Finalmente può esserci un lieto fine…almeno per loro.
Eccoli…sento il portone d’ingresso sbattere. Questo è sicuramente Derek, ci scommetto una mano!
In mezzora sistema le valigie e si fa la doccia.
Poi si siede sulla poltrona e fissa la porta d’ingresso.
Dopo poco più di un’ora sento un’auto fermarsi sul vialetto.
Mi affaccio alla finestra: è il taxi di Casey.
Io e Edwin ci sediamo sulla scala nel salone, Derek si alza in piedi.
 
 
CASEY POV
 
Ecco…sto per entrare a casa. Voglio il mio Derek. Mi mancano tutti terribilmente: la mia dolce Lizzie, il fantastico Edwin, la piccola Marty. Mi mancano addirittura mamma e George.
Li sto perdonando per quello che hanno fatto a me e a Derek. Erano solo spaventati: la famiglia che avevano tanto faticato a costruire poteva essere distrutta.
Infilo la chiave nella toppa e apro lentamente la porta.
Derek è lì, a una manciata di metri da me.
La valigia cada con un tonfo sordo e io corro.
In pochi attimi sono tra le sue braccia.
Sono felice.
Adesso si che sono veramente a casa.
 
 
DEREK POV
 
La mia Casey è finalmente con me. Quanto mi è mancata. Averla tra le mie braccia è come tornare a vivere.
«Tesoro mio. Mi sei mancata così tanto. Ti amo»
«Anch’io. Ti amo anch’io» mi dice mentre calde lacrime iniziano a rigarle il volto.
  
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