N o
v e n
a .
Nove
giorni al
Natale.
6.
ballo
scolastico
- oh,
Lucy, sei stupenda! – esalò ammirata Daphne Dixon,
mentre l’amica entrava nel
salone con Edmund a braccetto. Aveva indosso un vestito nuovo, di un
azzurro
pastello, che faceva risaltare il colore dei suoi occhi.
- ecco,
Lu,la tua amica ha
ragione. – concordò
Edmund, adocchiando Lucas Taylor in un angolo e facendogli un cenno con
la mano.
L’altro si mise dritto e gli fece un gigantesco sorriso. Ed
Edmund seppe che
non si prospettava nulla di buono, per lui, nell’immediato
futuro. –
quindi trovati un ragazzo con cui ballare, e
non trascinare me, grazie –
Hilary
Jenkins apparve dietro Daphne con sguardo adorante, anche se Lucy non
seppe
dire se per il suo vestito o per Edmund, che nel frattempo era stato
raggiunto
da Lucas e stava
tranquillamente
lamentandosi del fatto che, come tutti gli anni, Lucy l’aveva
costretto a farle
da accompagnatore per il ballo natalizio.
- su, Ed. Se frequenti il
ballo hai una minima
possibilità di trovarti una ragazza – gli sorrise
Lucas, e Edmund s’imbronciò.
- non
credo, visto che qua hanno tutte un cavaliere. E dubito che siano i
loro
fratelli maggiori –
Lucas
scoppiò a ridere, mettendo poi un braccio sulle spalle
dell’amico.
- Lucy,
penso
che te lo ruberò per il resto della serata: andiamo a far
colpo su qualche
ragazza libera, sfruttando il fascino dello smoking. – Edmund
alzò gli occhi al
cielo, esasperato e divertito - e poi dubito che tu abbia problemi a
trovarti
un cavaliere: sei troppo bella per essere ignorata
– concluse, facendole l’occhiolino e
trascinando via il moro.
Lucy
arrossì per il complimento e Daphne
l’affiancò.
- bene.
Adesso che tuo fratello non è più nei paraggi
direi che è il momento di andare
a caccia! – esultò.
Hilary
mugugnò qualcosa, delusa, lisciandosi poi le pieghe del
vestito bianco.
- Hil
–
iniziò Lucy – se tu provassi, magari, anche solo
una volta, a chiedergli di
ballare … –
- Ma se
quando c’è non riesco ad aprire bocca! –
protestò Hilary, lanciando uno sguardo
risentito verso la folla, visto che non
sapeva dove altro indirizzare lo sguardo.
- si,
certo, ma posso chiederglielo io. Ed è gentile, non
rifiuterebbe mai. – le
ricordò.
- a meno
che non sia occupato – s’intromise Daphne, con un
sorriso a trentadue denti.
Hilary le pestò un
piede, e l’altra
lanciò uno strilletto di dolore.
- Ed non
è occupato – borbottò Lucy –
me l’avrebbe detto di sciuro, altrimenti –
Daphne
rise divertita, sistemandosi il vestito rosso che aveva indosso.
-
allora? Si va a caccia si o no? –
Un
leggero tossicchiare le tolse dalla loro
“discussione”.
- Spero
di aver capito male, Daphne – cominciò Peter, i
capelli biondi pettinati
ordinatamente e lo smoking appena ritirato dalla lavanderia.
– non hai certo
intenzione di portare la mia sorellina a “caccia”,
vero? –
Daphne
spalancò la bocca, e la richiuse subito dopo.
Poi
guardò le amiche, balbettando imbarazzata.
- beh,
ecco .. -
- oh,
Pete, lasciale fare – sbuffò Eloise Mills,
fidanzata del biondo nonché sua dama
al ballo. – avranno diritto a divertirsi anche loro, ogni
tanto, no? –
Lucy le
indirizzò uno sguardo pieno di gratitudine e lei le fece
l’occhiolino.
Lui
annuì poco convinto e si lasciò portare via dalla
ragazza, lo
strascico lilla del vestito che Peter
rischiò di schiacciare diverse volte, mentre Lucy e le sue
amiche scoppiavano a
ridere.
- ehi,
Eloise. Perché voi donne dite “andare a
caccia”? Mica siamo animali – chiese
poi il biondo, mentre la prendeva per i fianchi e iniziavano a ballare.
Eloise
rise, i capelli rossi che ondeggiavano ad ogni passo.
- beh,
questo lo dite voi. – gli spiegò divertita e Peter
s’imbronciò.
- non lo
siamo! – sostenne e la ragazza rise di nuovo. Smise di colpo
quando Susan
arrivò alle loro spalle.
- Pete,
hai visto Ed? – domandò esasperata, le mani
appoggiate sui fianchi fasciati di
blu.
Peter si
guardò attorno, smettendo lentamente di ballare.
- emh..
non è quello? – fece poi, indicando un angolo poco
distante.
Susan si
sporse .
- quello
appiattito contro un muro mentre cerca di ignorare la bionda che ci sta
palesemente provando con lui? –
Peter
tornò a guardare.
-
esattamente. – concordò.
Edmund era
l’unico ragazzo in grado di pensare di fondersi con la
tappezzeria la sera del
ballo natalizio. –
perché lo cerchi? –
-
perché
ha mollato il cappotto a casa – sbuffò la sorella.
Peter scoppiò a ridere. – e mamma
mi ha detto di consegnarglielo -
- Beh,
penso che se vai a portarglielo ora sarà più che
felice – commentò Eloise,
fissando il moro, che nel frattempo progettava la morte del proprio
migliore
amico, alias colui che l’aveva trascinato in quella
situazione.
Susan
ghignò.
-
appunto per questo penso che lascerò il cappotto
all’appendi abiti e che lo
informerò di questo fatto solo alla fine del ballo
–
- Sue,
sei crudele – commentò divertito il biondo.
- lo so
– rispose l’altra, marciando poi soddisfatta verso
il proprio cavaliere, un
tizio moro che lavorava nell’edicola da cui passavano tutti i
giorni per
prendere il treno. Se la memoria non lo ingannava si chiamava Harry
Hughes.
-
allora? – le domandò, quando Susan
ritornò da lui.
-
Edmund aspetterà. – la ragazza gli rispose
sorridendo in modo preoccupante. –
balliamo? –
-
volentieri –
-
ahah, Ed, dai, smettila! – rise Marcus Wilson, battendogli
una pacca sulla
spalla.
In
tutta risposta, Edmund, emise un grugnito che poteva essere tradotto
come una
minaccia di morte rivolta al suo migliore amico, ovvero Lucas. Anzi. Il
suo ex migliore amico, dopo quella
sera.
-
perché? Perché mi hai fatto questo? –
si lagnò, per l’ennesima volta nella
serata.
Lucas
rise.
Stuart
Marshall, seduto su un palloncino gigante, fece un rapido calcolo
mentale.
-
Ed – disse. – è almeno la
quarantaduesima volta che lo dici – gli fece notare,
sistemandosi gli occhiali sul naso.
Edmund
sbuffò.
-
la prossima volta, sopportala tu – gli disse scontroso.
-
Ed, era mesi che voleva conoscerti – si giustificò
Lucas, passandosi una mano
nei capelli biondi.
-
e tu hai chiesto a me se io volevo
conoscere lei? – rispose
irritato.
-
beh, no. ma visto che ho invitato Aura le ho detto di portare anche
Callie. Cioè,
mi sembrava l’occasione giusta –
Edmund
lo guardò male, ripromettendosi di convincerlo in una
qualche maniera a rompere
con Aura, così da non trovarsi più fra i piedi
Callie.
-
Ed, non te la devi prendere così –
cercò di calmarlo Marcus.
-
Mark, tu hai già la ragazza. Non fai testo – gli
rispose ovvio Stuart.
-
ah, tu però non ce l’hai. – gli fece
presente l’altro.
-
ma io non la voglio, una ragazza –
-
concordo con lui! – s’affrettò a dire
Edmund – e l’anno prossimo ballo con
Lucy! –
Lucas
scoppiò a ridere così forte che le ultime coppie
rimaste sulla pista da ballo
si girarono a guardarlo.
Peter
apparve improvvisamente al fianco del fratello minore.
-
Ed, è ora di andare –
-
oh, finalmente – fu il commento sollevato
dell’altro, mentre salutava i propri
amici augurandogli buone feste.
Susan,
all’uscita, gli porse il cappotto che, era sicuro, aveva
lasciato a casa.
-
e.. questo da dove salta fuori? – domandò
sorpreso.
-
mamma mi ha detto di portartelo quando Harry è passato a
prendermi. –
Edmund
la guardò ad occhi sgranati.
-
ah. E non potevi venire a dirmelo, interrompendo così la mia
tortura? – domandò
irritato.
-
la prossima volta non lo lasci a casa – lo liquidò
Susan, con un sorrisetto.
E
Edmund si chiese perché mai non fosse rimasto dalla parte
della Strega Bianca,
anni addietro. Infondo la prigione non era così male.
Olè,
ed anche stasera ce l’ho
fatta :D
Ho cercato
di passare il
“testimone” un po’ a tutti i fratelli
Pevensie, e spero di esserci riuscita.
Ovviamente,
la gran parte dei
personaggi sono di mia proprietà.
Ahah, mi sono veramente divertita a scriverla xD
anche se, effettivamente, non c'entra molto con il Natale. Ho solo pensato che, magari, un ballo ci stava.
e
l'idea mi piaceva troppo xD
A domani
sera! :3
Smàck
<3
_ L a l a