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Autore: _ L a l a    21/12/2010    5 recensioni
Nove giorni al Natale.
Nove momenti natalizi, per i fratelli Pevensie.
E altre mie nove shot, giusto per intasare la sezione anche a Natale :D
Capitolo 1: - io te l'avevo detto che esisteva -
Capitolo 2: - non si può tornare indietro, si può solo andare avanti -
Capitolo 3: - Shopping natalizio
Capitolo 4: - albero di Natale
Capitolo 5: - mattina di Natale
Capitolo 6: - ballo scolastico
Capitolo 7: - spettacolino
Capitolo 8: - recita
Capitolo 9: - messa di Natale
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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N  o  v  e  n  a .

Nove giorni al Natale.

6. ballo scolastico

 

- oh, Lucy, sei stupenda! – esalò ammirata Daphne Dixon, mentre l’amica entrava nel salone con Edmund a braccetto. Aveva indosso un vestito nuovo, di un azzurro pastello, che faceva risaltare il colore dei suoi occhi.

- ecco, Lu,la tua amica  ha ragione. – concordò Edmund, adocchiando Lucas Taylor in un angolo e facendogli un cenno con la mano. L’altro si mise dritto e gli fece un gigantesco sorriso. Ed Edmund seppe che non si prospettava nulla di buono, per lui, nell’immediato futuro.  – quindi trovati un ragazzo con cui ballare, e non trascinare me, grazie –

Hilary Jenkins apparve dietro Daphne con sguardo adorante, anche se Lucy non seppe dire se per il suo vestito o per Edmund, che nel frattempo era stato raggiunto da Lucas  e stava tranquillamente lamentandosi del fatto che, come tutti gli anni, Lucy l’aveva costretto a farle da accompagnatore per il ballo natalizio.

 - su, Ed. Se frequenti il ballo hai una minima possibilità di trovarti una ragazza – gli sorrise Lucas, e Edmund s’imbronciò.

- non credo, visto che qua hanno tutte un cavaliere. E dubito che siano i loro fratelli maggiori –

Lucas scoppiò a ridere, mettendo poi un braccio sulle spalle dell’amico.

- Lucy, penso che te lo ruberò per il resto della serata: andiamo a far colpo su qualche ragazza libera, sfruttando il fascino dello smoking. – Edmund alzò gli occhi al cielo, esasperato e divertito - e poi dubito che tu abbia problemi a trovarti un cavaliere: sei troppo bella per essere ignorata  – concluse, facendole l’occhiolino e trascinando via il moro.

Lucy arrossì per il complimento e Daphne l’affiancò.

- bene. Adesso che tuo fratello non è più nei paraggi direi che è il momento di andare a caccia! – esultò.

Hilary mugugnò qualcosa, delusa, lisciandosi poi le pieghe del vestito bianco.

- Hil – iniziò Lucy – se tu provassi, magari, anche solo una volta, a chiedergli di ballare … –

- Ma se quando c’è non riesco ad aprire bocca! – protestò Hilary, lanciando uno sguardo  risentito verso la folla, visto che non sapeva dove altro indirizzare lo sguardo.

- si, certo, ma posso chiederglielo io. Ed è gentile, non rifiuterebbe mai. – le ricordò.

- a meno che non sia occupato – s’intromise Daphne, con un sorriso a trentadue denti. Hilary le pestò  un piede, e l’altra lanciò uno strilletto di dolore.

- Ed non è occupato – borbottò Lucy – me l’avrebbe detto di sciuro, altrimenti –

Daphne rise divertita, sistemandosi il vestito rosso che aveva indosso.

- allora? Si va a caccia si o no? –

Un leggero tossicchiare le tolse dalla loro “discussione”.

- Spero di aver capito male, Daphne – cominciò Peter, i capelli biondi pettinati ordinatamente e lo smoking appena ritirato dalla lavanderia. – non hai certo intenzione di portare la mia sorellina a “caccia”, vero?  

Daphne spalancò la bocca, e la richiuse subito dopo.

Poi guardò le amiche, balbettando imbarazzata.

- beh, ecco ..   -

- oh, Pete, lasciale fare – sbuffò Eloise Mills, fidanzata del biondo nonché sua dama al ballo. – avranno diritto a divertirsi anche loro, ogni tanto, no? –

Lucy le indirizzò uno sguardo pieno di gratitudine e lei le fece l’occhiolino.

Lui annuì poco convinto e si lasciò portare via dalla ragazza,  lo strascico lilla del vestito che Peter rischiò di schiacciare diverse volte, mentre Lucy e le sue amiche scoppiavano a ridere.

- ehi, Eloise. Perché voi donne dite “andare a caccia”? Mica siamo animali – chiese poi il biondo, mentre la prendeva per i fianchi e iniziavano a ballare.

Eloise rise, i capelli rossi che ondeggiavano ad ogni passo.

- beh, questo lo dite voi. – gli spiegò divertita e Peter s’imbronciò.

- non lo siamo! – sostenne e la ragazza rise di nuovo. Smise di colpo quando Susan arrivò alle loro spalle.

- Pete, hai visto Ed? – domandò esasperata, le mani appoggiate sui fianchi fasciati di blu.

Peter si guardò attorno, smettendo lentamente di ballare.

- emh.. non è quello? – fece poi, indicando un angolo poco distante.

Susan si sporse .

- quello appiattito contro un muro mentre cerca di ignorare la bionda che ci sta palesemente provando con lui? –

Peter tornò a guardare.

- esattamente. –  concordò. Edmund era l’unico ragazzo in grado di pensare di fondersi con la tappezzeria la sera del ballo natalizio.  – perché lo cerchi? –

- perché ha mollato il cappotto a casa – sbuffò la sorella. Peter scoppiò a ridere. – e mamma mi ha detto di consegnarglielo -

- Beh, penso che se vai a portarglielo ora sarà più che felice – commentò Eloise, fissando il moro, che nel frattempo progettava la morte del proprio migliore amico, alias colui che l’aveva trascinato in quella situazione.

Susan ghignò.

- appunto per questo penso che lascerò il cappotto all’appendi abiti e che lo informerò di questo fatto solo alla fine del ballo –

- Sue, sei crudele – commentò divertito il biondo.

- lo so – rispose l’altra, marciando poi soddisfatta verso il proprio cavaliere, un tizio moro che lavorava nell’edicola da cui passavano tutti i giorni per prendere il treno. Se la memoria non lo ingannava si chiamava Harry Hughes.

- allora? – le domandò, quando Susan ritornò da lui.

- Edmund aspetterà. – la ragazza gli rispose sorridendo in modo preoccupante. – balliamo? –

- volentieri –

 

- ahah, Ed, dai, smettila! – rise Marcus Wilson, battendogli una pacca sulla spalla.

In tutta risposta, Edmund, emise un grugnito che poteva essere tradotto come una minaccia di morte rivolta al suo migliore amico, ovvero Lucas. Anzi. Il suo ex migliore amico, dopo quella sera.

- perché? Perché mi hai fatto questo? – si lagnò, per l’ennesima volta nella serata.

Lucas rise.

Stuart Marshall, seduto su un palloncino gigante, fece un rapido calcolo mentale.

- Ed – disse. – è almeno la quarantaduesima volta che lo dici – gli fece notare, sistemandosi gli occhiali sul naso.

Edmund sbuffò.

- la prossima volta, sopportala tu – gli disse scontroso.

- Ed, era mesi che voleva conoscerti – si giustificò Lucas, passandosi una mano nei capelli biondi.

- e tu hai chiesto a me se io volevo conoscere lei? – rispose irritato.

- beh, no. ma visto che ho invitato Aura le ho detto di portare anche Callie. Cioè, mi sembrava l’occasione giusta –

Edmund lo guardò male, ripromettendosi di convincerlo in una qualche maniera a rompere con Aura, così da non trovarsi più fra i piedi Callie.

- Ed, non te la devi prendere così – cercò di calmarlo Marcus.

- Mark, tu hai già la ragazza. Non fai testo – gli rispose ovvio Stuart.

- ah, tu però non ce l’hai. – gli fece presente l’altro.

- ma io non la voglio, una ragazza –

- concordo con lui! – s’affrettò a dire Edmund – e l’anno prossimo ballo con Lucy! –

Lucas scoppiò a ridere così forte che le ultime coppie rimaste sulla pista da ballo si girarono a guardarlo.

Peter apparve improvvisamente al fianco del fratello minore.

- Ed, è ora di andare –

- oh, finalmente – fu il commento sollevato dell’altro, mentre salutava i propri amici augurandogli buone feste.

Susan, all’uscita, gli porse il cappotto che, era sicuro, aveva lasciato a casa.

- e.. questo da dove salta fuori? – domandò sorpreso.

- mamma mi ha detto di portartelo quando Harry è passato a prendermi. –

Edmund la guardò ad occhi sgranati.

- ah. E non potevi venire a dirmelo, interrompendo così la mia tortura? – domandò irritato.

- la prossima volta non lo lasci a casa – lo liquidò Susan, con un sorrisetto.

E Edmund si chiese perché mai non fosse rimasto dalla parte della Strega Bianca, anni addietro. Infondo la prigione non era così male.

 

 

 

Olè, ed anche stasera ce l’ho fatta :D

Ho cercato di passare il “testimone” un po’ a tutti i fratelli Pevensie, e spero di esserci riuscita.

Ovviamente, la gran parte dei personaggi sono di mia proprietà.

 Ahah, mi sono veramente divertita a scriverla xD

anche se, effettivamente, non c'entra molto con il Natale. Ho solo pensato che, magari, un ballo ci stava. 

e l'idea mi piaceva troppo xD

A domani sera! :3

Smàck <3

_ L a l a

   
 
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