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Autore: MaryAc_Cullen    22/12/2010    2 recensioni
Bella, da quando i suoi genitori sono morti, non crede di più nell'amore, nella famiglia. Ma arriverà qualcuno che farà battere di nuovo il suo cuore? Riuscirà costui ad avverare i sogni?
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film, Contesto generale/vago
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Questa storia è stata scritta per partecipare ad un contest natalizio su facebook. Spero possa piacervi fatemi sapere cosa ne pensare.
Ora vi lascio alla lettura mentre io andrò a dormire poichè sono le 02:53 di notte e gli occhi mi si chiudono quindi scusatemi se ci sono errori di scrittura ed avvisatemi così provvederò a correggerli.
Bacione Mary e buone feste

Ascoltate questa canzone che è stata scelta da base per la storia e vedete il video di nuovo alla fine poichè vi è la traduzione http://www.youtube.com/watch?v=dFxWH64A_u4

Il più bel regalo di natale
 

 
La neve scende lenta imbiancando ancora di più le strade della città. Ormai sono passati quattro mesi che non vivo più. La mia vita non è mai stata semplice, un po’ per la mia goffaggine e poi la mia sfortuna.
Mia madre era quasi sempre assente. Lei era uno spirito libero, non stava mai ferma, era spensierata. Mio padre invece faceva il poliziotto. Era il mi principe azzurro, ogni volta che aveva un po’ di tempo libero veniva da me e mi portava ovunque io volessi.
Ho più ricordi di lui che di mia madre. Ma una dannatissima giornata, la mia sfortuna decise di colpirmi.
 
Inizio flashback
Mio padre dopo la mia nascita non aveva più incontrato il suo caro amico Billy Black, che inseguito ad un incidente era rimasto sulla sedia a rotelle, così decise visto che avevo ormai sei anni, di andare a trovarlo, così ci mettemmo in viaggio.
Una volta arrivati feci subito amicizia con Jake, il mio migliore amico. I nostri genitori stavano organizzando il farò e io insieme ai miei, mentre Jake stava aiutando il padre, andammo a fare una passeggiata per il boschi, ma il fato volle che un nomade di passaggio sentisse il nostro odore e così ha ucciso i miei genitori, e quando stava per aggredirmi tre vampire dalla bellezza ultraterrena mi hanno salvato uccidendo il vampiro. Quando i branco dei Quileutes sono arrivati si dovevano solo raccogliere i pezzi e bruciarli. Billy per quanto avesse già cresciuto due bambine sapeva che io ero una persona particolarmente goffa e che sarei stata più al sicuro con le vampire che con lui.
Fine flashback
 
Le tre vampire sono: Esme, Rosalie ed Alice.
Esme: la cara dolce e affettuosa mamma, mi ha accolto nella sua famiglia come se fossi sua figlia. Con lei mi sono sentita accettata, ho sentito finalmente di avere una madre. Fu trasformata da un vampiro di nome Carlisle che fa il medico. Lei dopo aver perso il suo unico figlio decise di togliersi la vita, ma lui la trovò e la trasformò. Mamma non voleva essere un peso e non capendo ancora il perché quel vampiro la destabilizzasse così tanto decise di separarsi da lui, “scappando”.
Rosalie, o Rose per gli amici, è una sorella unica, quasi una seconda mamma. Lei ha avuto un passato triste. Il suo promesso sposo la notte prima delle nozze, con un gruppo dei sui amici, la violentò lasciandola in fin di vita per la strada, ed Esme vedendola decise di trasformarla. Rose dopo la trasformazione si è vendicata uccidendo quei mostri, poi ha seguito Esme. Durante un viaggio si ritrovano il piccolo folletto.
Alice, alias piccolo folletto o nana malefica, è una patita dello shopping. Lei non ricorda nulla del suo passato, sa solo di essere stata in un manicomio e che li è stata trasformata. Quando si è svegliata si è resa conto che può avere visioni sul futuro, ed è così che le ha trovate.
La mia crescita è stata tranquilla, senza attacchi da parte di vampiri o altro, a parte cadute per gli scalini del portico, sulle superfici piane, ma la mia goffaggine è sempre stata presente.
Non ho mai avuto fidanzati poiché nessuno mi aveva colpito. Nessuno fino a quando non ci siamo trasferite otto mesi fa qui a Forks. Ormai ho diciassette anni ma la mia famiglia mi considera ancora una bambina, anzi per essere precisi mi considerava una bambina.
Dopo la morte dei miei genitori avevo smesso di credere all’amore. Mi dicevo perché credere all’amore quando coloro che tu ami non ci sono più vicino a te. e così mi sono risposta da sola: perdere una persona non vuol dire non amarla più, o dimenticarla, la su più continuare ad amare, certo ti procurerà solo sofferenza, però  ci sono persone che non si rassegnano e quelle che invece aspettano che tutto arrivi senza dargli una mano.
Però ora c’è lui Edward Cullen, colui che ha rubato il mio cuore. Colui che mi ha fatto toccare il cielo con un dito ed ora mi sta facendo soffrire più di chiunque altro.
La prima volta che lo vidi lui mi sorrise aveva un sorriso stupendo ed il suo modo di parlare risalente al 900 mi hanno rapito. A scuola oltre a lui vi sono anche i suoi fratelli, Emmett e Jasper.
Un giorno ci invitarono a casa loro. Definirla casa è molto riduttivo: è grandissima, ha tre piani e un garage sotterraneo per contenere le loro auto.
Carlisle è il capofamiglia, colui che ha trasformato Esme. La quale dopo averlo rivisto a capito che il suo posto era con lui, al suo fianco.
Emmett: orso-buffone e bambino della famiglia, ma se lo si conosce bene ha un bel carattere. Rose dopo averlo visto, non è riuscita a staccargli gli occhi da dosso.
Jasper, chiamato dal folletto jazz, ha partecipato alle guerre in mexico. Lui è un empatico, ed ora ne avrei proprio bisogno per calmare tutta la tensione che ho dentro. Jazz è il compagno di Alice.
Ed infine la mia dannazione: Edward, il suo vero nome o il suo nome per interno è Edward Anthony Masen Cullen. Nel 1918 stava morendo di spagnola e Carlisle l’ha trasformato e cosa più importante legge nel pensiero, con me non ci riesce.
Cui lui ho vissuto quattro mesi uno più bello e magico di un altro, ma la notte più bella è stata l’ultima volta che ho sorriso, l’ultima volta che l’ho visto.
 
Inizio flashback
Era il giorno del nostro mesiversario. Lui mi venne a prendere ma per colpa di una bufera siamo dovuti rimanere in casa. La mia famiglia non c’era poiché era andata con la sua a caccia, oltre la penisola olimpica, poiché non potevamo finire l’intera selvaggina.
Lui mi ha preparato un pranzetto con i fiocchi mentre mi stavo facendo un bagno rilassante. Di solito in bagno lascio sempre alcuni vestiti per evenienze come quei giorni, ma non trovavo più niente. Di sicuro avrà architettato qualcosa il folletto malefico.
Uscii dal bagno con indosso solo un asciugamano che copriva dal sopra il seno fino a un po’ oltre la linea del fondo schiena, riuscii solo a trovare un completo intimo molto provocante così decisi di ricoprirmi per andare nella mia stanza a prendere i vestiti puliti, ma mentre mi copro Edward entra nella stanza rimanendo poi folgorato ad ammirarmi dalla testa ai piedi.
Indossavo un completo azzurro composto da reggiseno a balconcino e un paio di slip dello stesso colore.
Gli occhi di Edward erano famelici, mi desiderava, lo potevo notare dal rigonfiamento che aveva nei pantaloni. Di solito non ci siamo mai spinti oltre i baci appassionati per il mio essere umana. Lui aveva paura di farmi del male e così praticava l’astinenza scegliendo anche al posto mio.
In un attimo mi ritrovo le sue labbra che velocemente mi baciano con passione e desiderio. Mi spinge dolcemente verso il letto. Il paggio si fanno infuocati. Sento il fiato mancarmi così mi stacco dalle sue labbra, ma non mi da tregua. I suoi baci scendono sul mio collo, sul petto, sorpassano il seno scendendo sul ventre. Le mie mani vanno a torturare i suoi capelli, mentre le sue vagano sul mio corpo, come lo stesse venerando. Dolcemente mi sfiora il seno, che in preda all’eccitazione si inturgidisce ancora di più. Lentamente mi sbottona il reggiseno levandomelo. Mi guarda per poi poggiare le sue labbra su un mio seno mentre dell’altro se ne occupa una sua mano, alternando il trattamento prima a l’uno e poi all’altro. Lo tirò verso di me prendo a baciarlo con foga, mentre gli sfilo i vestiti facendolo rimanere in boxer. Accarezzo il suo petto, è u dio greco di una perfezione assoluta. La mia mano vaga sul suo corpo fino a posarsi sul suo membro ormai duro, la inserisco nei boxer per toccarlo intimamente e prendo a massaggiarlo. Lui sorpreso non si muove.
<< Edward ti prego per una volta lasciati andare >> lo supplico e così finalmente si scioglie.
Continua a baciarmi, la mia mano continua il suo lavoro, ma quando sta per venire mi ferma.
<< Voglio che tu vieni con me, insieme a me >>
Non capendo subito cosa intende, sussulto quando la sua mano si posa sopra la mia intimità. Non mi sono neanche accorta che mi ha levato gli slip. Inizia a massaggiare il clitoride facendomi impazzire poco alla volta.
<< Ed.. Edward… ti.. ti prego… non c’è.. la faccio.. più… >>
Ma lui sembra non ascoltarmi, smette di baciarmi le labbra scendendo sempre più giù, chiudo gli occhi, non riesco a contenere tutto quello che sto provando.
<< AHHH… >> un gemito più forte degli altri. Le sue labbra stanno stimolando il mio clitoride e mi penetrano, poi un fastidio, ed un suo dito è dentro di me. Si muove piano poi ne inserisce un altro. Mi sta preparando per il passo successivo. Il mio corpo vibra sta per esplodere l’orgasmo, ma lui si ferma.
Mi guarda negli occhi. Annuisco. Si posiziona meglio fra le mie gambe, un colpo di reni ed è dentro di me.
Trattengo un urlo fra le mie labbra. Il dolore è insopportabile.
<< Ti prego non… non fermarti, continua a muoverti >>
Lui sembra titubante ma alla fine cede.
Lo sento muoversi lentamente, per permettermi di abituarmi. Quella danza mi stava rapendo. Le spinte man mano diventano profonde urgenti, il corpo vibra. Il suo è in tensione. Ed ecco che l’orgasmo arriva prepotente nel medesimo istante lui mi raggiunge continuando a muoversi procurandomi ulteriormente piacere.
Lentamente esce da me stendendosi e portandomi su di lui per poi coprirci con i lenzuolo.
 
L’indomani lui era teso, nervoso e aveva lo sguardo addolorato.
<< Bella ti prego dimmi come ti senti? >> mi domanda subito.
<< sto bene, sono solo un po’ indolenzita per via della mia prima volta… ma tesoro cosa succede? >>
<< mi chiedi cosa succede?! Sono un mostro non avrei dovuto cedere, no se tu saresti stata umana, ed ora guardati, il tuo corpo è pieno di lividi >>
<< non sento dolore, ti prego amore calmati >> il suo sguardo mette i brividi, ho paura che mi lasci.
<< Bella io non sono l’uomo giusto per te, tu non sei la donna che fa per me, io non ti amo… d’ora in poi non ci vedremo più, sarà come se non fossi mai esistito >>
Fine flashback
 
Quelle parole bruciano nella mia mente più di ogni altra cosa. Lui non mi ama più. So che è rimasto a casa Cullen, perché me lo sento. Ho mandato via tutta la mia famiglia. Loro ormai stavano con i Cullen, io sono l’unica umana, preferisco abitare da sola.
 
Sono quattro mesi che tra nausee, vomito, svenimenti, sonno e sbalzi d’umore ho scoperto di essere incinta di Edward, non ho detto niente a nessuno, così da non obbligarlo a stare con me e con suo figlio o figlia.
 
Accendo la radio mentre stanno mandando la canzone di Mariah Carey I want to know what love is.
 
I wanna know what love is
I want you to show me
And I wanna feel, I want to feel what love is
And I know, I know you can show me

Let's talk about love
I wanna know what love is, the love that you feel inside
I want you to show me, and I'm feeling so much love
I wanna feel what love is, no, you just cannot hide
I know you can show me, yeah
 
Parliamo d’amore
Voglio sapere cos’è l’amore,
L’amore che tu senti dentro
Voglio che tu me lo spieghi,
E sto provando così tanto amore
Voglio sentire cos’è l’amore,
No, tu non puoi nasconderlo
So che tu puoi mostrarmelo, si

 
Voglio sapere cos’è l’amore,
Parliamo d’amore
Voglio che tu me lo spieghi,
Voglio sentirlo anche io
Voglio sentire cos’è l’amore,
Voglio sentirlo anche io
E lo so, lo so, so che tu puoi mostrarmelo
Mostrami che l’amore è reale, si
Voglio sapere cos’è l’amore...
 
Voglio capire e parlare d’amore, voglio sentirmi amata, voglio sentire e farti sentire l’amore che provo per te, che non è mai sparito. Forse t non ricambi, ma non mi importa, voglio che tu mi mostri, se mi ami veramente cos’è l’amore vero.
 
Un tonfo proviene da fuori.
Ha smesso di nevicare.
 
TOC TOC
 
La porta?! Ma com’è possibile è notte fonda, a quest’ora tutti dovrebbero dormire.
Vado ad aprire ma non vi è nessuno. Ritorno in salotto dopo essermi spogliata, e il pancione fa mostra di se. Arrivo in salotto e tutta la famiglia Cullen insieme alla mia mi guardano sconvolti, anche Edward lo è.
Lo vedo lì impalato, come se fosse sotto shock. Guarda la mia pancia, poi me e di nuovo la pancia. Il suo sguardo è di ghiaccio, imperturbabile, mi sono rassegnata, non mi vuole più.
I singhiozzi riempiono la stanza. È la vigilia di natale, anzi natale poiché l’orologio non sbaglia mai. Edward in un attimo e da me, mi abbraccia, mi culla. La famiglia decide di andare nell’altra stanza per permetterci di avere un po’ di privacy, cosa impossibile per l’udito sopraffino dei vampiri.
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<< Edward io... io non lo so… ho sofferto tantissimo e non so cosa fare, la mia mente dice accetta, ma il mio cuore è restio, ha paura di un tuo allontanamento, il mio corpo non c’è la farebbe. Non voglio perderti e poi ho paura che tu voglia tornare con me e sposarmi solo perché nel mio grembo sta crescendo nostro figlio. >>
<< Bella io ti amo, e non lo faccio perché sei incinta, ma per tutto ciò che ci lega, per l’amore che provo per te, ti prego di credermi, poi riuscirò a riconquistare la tua fiducia >> poggia una mano sul ventre e per la prima volta la bambina scalcia.
<< tesoro si ti sposo.. mi spiace solo aver già scelto il nome della nostra bambina, ma credo che sia la cosa migliore. So già che è femmina  ho fuso i nomi delle due mamme Renesmee Carlie Swan Cullen >> tutti applaudono per la lieta notizia.
Non avrei potuto mai desiderare un regalo di natale più bello. Ora credo nell’amore, nella famiglia, ho un ragazzo e una bambina che adoro più di ogni altra cosa.
   
 
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