Tutta questione di colori
Hermione
si rigirò un ricciolo tra le dita, pensosamente, gli occhi fissi sul libro,
senza vederlo realmente – lei che fingeva di leggere, che evento...
domani sarebbe piovuto uno stormo di asinelli alati dal cielo. A pois, bianchi
e rossi. Perchè trovava il rosso decisamente un bel colore, molto
affascinante. La attraeva irresistibilmente, chissà perchè... e ciò le stava
causando alcuni problemi, da un po’ di anni a questa parte, dato che uno dei
suoi migliori amici aveva i capelli molto rossi. Troppo rossi.
Per questo gli sarebbe saltata addosso ora, in questo preciso istante, pensò. È
il rosso.
E,
giunta a questa conclusione, si alzò di scatto, chiuse il libro distrattamente
e si avviò verso la Sala Comune, realizzata. Non aveva finito di leggere I
Mille Segreti Delle Rune, ma aveva capito che era decisamente innamorata.
Del rosso, si rammentò con forza.
*
-
Ti piace il rosso, vero?
Alzò lo
sguardo allarmata dalla borsa scolastica, che stava preparando con i libri del
giorno dopo, appoggiandola su un tavolo rotondo della Torre di Grifondoro,
cercando di concentrarsi su quello e non sul fatto che lui era molto vicino a
lei, ed erano soli, perchè quel maledetto di Harry era di nuovo salito prima di
Ron nel Dormitorio quella sera, come faceva da un po’ di tempo a questa parte.
Ci poteva scommetere che lo faceva apposta, quello schifido balordo.
Si inumidì le labbra velocemente, soppesando le parole
nella sua mente, prima di chiedere, guardinga: - Perchè me lo chiedi?
Lui si strinse nelle spalle; sembrava un po’ imbarazzato,
per qualche oscuro motivo. Ci aveva rinunciato, a capirlo, oramai; però quando
s’imbarazzava era molto... come dire...
Rosso. E quindi, per forza non riusciva
a capire perchè si imbarazzasse: la testa le andava in tilt.
-
Bè,
usi sempre quel fermaglio rosso, quando ti leghi i capelli. E hai un mucchio di
vestiti rossi... non che... bè... era una curiosità, così... non è che ci stia
qui tanto a pensare...
Lui stava ancora incoerentemente borbottando, mentre lei
ragionava alla velocità della luce, prima di affermare, secca: - No, non mi
piace. È un colore come un altro. Semplicemente, mi sta bene, addosso.
Lui si era bloccato, forse un po’ perplesso per quella
risposta brusca; ma lei sentiva che lui non doveva sapere di questa sua...
passione... per quel colore. E basta.
Sbattè il mucchio di pergamene che aveva in mano sul
tavolo, come per rafforzare questa decisione.
*
Stava prendendo appunti durante la lezione di Trasfigurazione,
quando sentì qualcosa impigliarsi nei capelli. Si sfiorò la nuca infastidita,
sbrogliando un bigliettino dai ricci. Accigliata – era decisamente contro
chiunque si permettesse di lanciare bigliettini durante le lezioni, lei – lo
aprì, e lesse:
Che cavolo avete fatto tu e Ron ieri sera?!
P.s. questo biglietto era di vitale importanza, non
ammazzarmi perchè ti ho interrotto (qui c’era una stupida
caricatura di Harry, in ginocchio che chiedeva perdono)
H.
Non era successo niente, pensò. Non avevano fatto niente,
giusto? Mentre lo pensava, non potè fare a meno di lasciar fuoriuscire la sua
vena di malizia, pensando a cosa effettivamente le sarebbe piaciuto fare con
Ron, ma poi la scacciò veloce mentre faceva scorrere la penna sulla pergamena.
Non abbiamo fatto niente! Perchè?
P.s. Ripondi veloce!
H., anche
io.
Si girò furtiva e lanciò il bigliettino un banco più
indietro, dov’era seduto Harry. Vide lo sguardo di Ron seguire la parabola del
foglietto, ed assumere un’espressione strana quando si accorse a chi era
diretto.
Harry le rispose quasi subito, e lei aprì con foga il
foglietto, curiosa quasi morbosamente.
Bho, Ron borbottava qualcosa di inintelligibile riguardo
al fatto che non ti piace il rosso e quindi non so quale cataclisma naturale
questo fatto potrebbe causare – ma tu adori il rosso, scusa... o mi hai
permesso per anni di regalarti cose rosse, facendo una figura del cavolo?!
P.s. se così fosse ti arrangi, sai. Non ho intenzione di
tornare al negozio a cambiare ogni tuo regalo solo perchè hai qualche difetto
comunicativo, potevi dirmelo se non ti piaceva!
H., però
la mia H è più bella della tua.
La campanella suonò mentre lei si chiedeva come mai il
fatto che non le piacesse il rosso turbasse Ron. Si alzò e raccattò le sue cose
ancora pensierosa, quando si ritrovò lui vicinissimo - cosa che le causò seri
problemi piscofisici – che le diceva, tutto d’un fiato:
- Cosastaviscrivendoaharryprima?
Lei ci mise un po’ a recepire cosa aveva detto, poi
rispose, sorpresa: - Niente... – ma dato che lui la stava guardando
sospettosamente e ogni tanto lanciava sguardi leggermente omicidi ad un ignaro
Harry, che metteva via la sua roba, fischiettando innocentemente, cercò di
pensare subito una qualche scusa. Senza preavviso, si rese conto che questo le
faceva piacere. Il fatto che Ron lanciasse sguardi omicidi a Harry perchè le
aveva lanciato un biglietto, intendeva. Questo la distrasse piacevolmente dal
cercare una buona scusa, e cercò di cavarsela con un:
-
Niente,
seriamente. Una cosa nostra su ieri sera...
Gli occhi di Ron si allargarono in maniera spropositata –
Hermione si rese conto di quanto le piacesse anche l’azzurro, ora – prima di
dire: - Vostra? Di ieri sera?
Lei annuì sbrigativamente, prima che una sua compagna nella
classe di Antiche Rune (nella testa di Hermione si affacciò il pensiero de I
Mille Segreti Delle Rune che non aveva terminato, ed iniziò
seriamente a farsi prendere dal panico) le chiedesse se l’accompagnava a
lezione, e si avviassero insieme, lasciando Ron ancora sconvolto, altra cosa di
cui Hermione non riusciva a comprendere il motivo.
*
Stava tornando dalle lezioni, quando incontrò Harry sulle
scale; l’ultima ora era di Aritmanzia, e quindi non l’avevano passata assieme.
Sentì un moto di delusione montarle dentro nel notare che con lui non c’era
Ron, e non potè evitarsi di chiedergli dove fosse. Harry si strinse nelle
spalle, perplesso: - Non lo so, a dire la verità... dopo lezione è schizzato
via guardandomi strano... lo volevo raggiungere, ma ho incontrato Piton che mi
ha fermato... -
Harry stava ancora insultando Piton quando entrarono in
Sala Comune. La fissò con la testa
leggermente inclinata, per poi dirle: - Stai bene? È da
un’ora che sto qua a dare del bastardo ad un professore e non protesti...
Hermione si riscosse dal torpore dei suoi pensieri –
Ronald Weasley – per rispondere, con voce sicura: - Sì, tutto a posto!
Harry la fissò ancora qualche istante poco convinto, per
poi sorriderle e rassicurarla: - Se c’è qualcosa che non va puoi dirmelo, eh...
Lei annuì riconoscente, poi lui le diede un leggero bacio
sulla guancia prima di salutarla e salire nel suo Dormitorio.
Hermione si fece cadere su una poltrona, esausta dalla
lunga giornata; si passò lentamente una mano sugli occhi, stropicciandoli, e
quando la ritirò individuò l’oggetto dei suoi pensieri mezzo nascosto dietro
una tenda, con una faccia sconvolta. Si tirò immediatamente in piedi, per poi
dire: -Ron! Cosa ci fai nascosto lì dietro?
Lui la guardò a corto di parole per qualche momento, poi
si riscosse, e abbassò lo sguardo:
- Io... niente... cioè, ero qui a guardare fuori dalla
finestra, poi siete entrati tu e Harry... e... -
la voce gli si strozzò in gola, e si Ron si sedette sul
ciglio di una poltorna decisamente lontana da Hermione; lei nel vedere quanto
lui si fosse appositamente seduto lontano da lei sentì un altro moto di panico
farsi strada in lei, mentre lo stomaco le si annodava; che cosa aveva fatto?
Cosa c’era che non andava? Perchè oggi si comportava così?
Tra di loro aleggiava un silenzio teso, quando Hermione lo
ruppe, improvvisamente, esasperata da quella situazione: - Ron, ma che cosa
hai?
Lui alzò lo sguardo su di lei per un istante, poi lo
riabbassò subito, sempre con una faccia atterrita. Poi, come in un ringhio,
disse: - Tu e Harry non mi dite mai niente, ecco cosa c’è!
Ora fu il turno per Hermione di fissare Ron incredula e
stranita, per poi dire: - Ma a cosa diavolo ti stai riferendo?!
Lui la guardò con uno sguardo infuocato: - A voi due! –
-
No...
noi due cosa?!
-
Assurdo!
Non fare la finta tonta, prima uno stupido bigliettino su una stupida cosa
vostra di ieri sera, poi lui che ti b...bacia...
La sua voce si disperse nell’aria, mentre lui abbassava lo
sguado:; Hermione lo fissò attonita: ma che diavolo aveva capito?! – Ron, io ed
Harry non stiamo insieme,okay?!
Ron continuava a non guardarlo però, e alla fine sussurrò:
- Non cambia niente... perchè a te non piace il rosso...!
-
Che
cosa diamine c’entra questo con...
-
A
te non piace!
Ripetè, come se stesse rivelando un’atroce verità;
Hermione ammutolì, e lui continuò: - e io... sono... completamente rosso.
Hermione sbattè le palpebre un paio di volte, come se non
avesse capito quello che lui le aveva detto; subito dopo, venne colta da un
istinto improvviso: si avvicinò più veloce che potè al ragazzo, lo attirò a sè
e con convinzione e lo baciò.
Si staccò, e ancora con gli occhi chiusi, disse: - Ron,
io... amo il rosso.
Lui la fissò incredulo per un attimo: - E... perchè ieri
sera... hai detto di no?
Lei rispose, sorridendo insicura: - Non ero certa che...
ti piacesse... il nocciola.
Lo sguardo di lui si fece vacuo per un attimo, poi sfiorò la capigliatura
riccioluta e color nocciola di Hermione e sorrise.
-
Anche
io amo il nocciola, invece.
Fine
Recensioncina?
^^