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Autore: Mary15389    22/12/2010    1 recensioni
Quattro anni dopo l'arresto di Ronald Weems, un seriale con le sue stesse caratteristiche si ripresenta tra le strade di Washington. La squadra è chiamata a collaborare, ma un presentimento aleggia nei pensieri di tutti...
Genere: Introspettivo, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Spencer Reid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Then you catch him CAP13 CAPITOLO 13
 
L’agente Hotchner era arrivato l’indomani mattina molto presto come al suo solito e aveva immediatamente raggiunto l’ufficio di Penelope Garcia. Avevano ricevuto i vari risultati, compresa l’identificazione del cadavere, aveva fatto cercare notizie sulla donna, ma l’informatica non aveva avuto riscontri utilizzabili. Il capo le aveva quindi ordinato di preparare il resto del materiale per l’aggiornamento di JJ in sala conferenze e di raggiungerli lì anche lei.
Si era poi portato nel suo ufficio a raccogliere il necessario, aveva visto arrivare Morgan e Prentiss che iniziavano a consultare incartamenti alle loro scrivanie e David che era passato a salutarlo prima di infilarsi nella sua stanza. E quando aveva visto varcare l’ingresso dell’open space da Penelope e Jennifer si era avviato nella sala conferenze, dove l’avevano subito raggiunto gli altri.
“Siamo pronti?” chiese prendendo posto.
“Manca Reid.” Avvertì Rossi guardandosi intorno. “Qualcuno l’ha visto o sentito?”
Garcia si era sistemata gli occhiali sugli occhi prendendo poi posto attorno al tavolo. “Signore, ieri notte è tornato qui. Si era addormentato sulla scrivania, poi credevo fosse andato a casa, non so perché non sia ancora qui.”
“Procediamo comunque.” Stabilì Hotch facendo cenno a JJ di mostrare i nuovi dettagli.
“La prostituta è stata identificata, si chiamava Sarah Navy.” Cominciò a spiegare la liaison dell’FBI spostando le immagini sullo schermo con il telecomando che aveva tra le mani.
“Io ho già controllato, abbiamo solo un certificato di nascita. I genitori sono morti entrambi quando era ancora bambina e non c’è altra traccia di questa donna da nessuna parte. Non è chiaro nemmeno a chi sia stata affidata.” Intervenne la tecnica informatica.
“Ora che siamo in possesso di due vittime possiamo parlare di vittimologia.” Intervenne Rossi.
“Bionde, occhi chiari. Non penso ci serva altro, le prostitute sono vittime ad alto rischio, è facile che vengano scelte solo perché sono facili da trovare.” Tagliò corto Morgan.
“Possiamo ipotizzare che sia un modello?” chiese Emily sporgendosi in avanti.
“Credo proprio di si, queste donne che stanno sulla strada sono tutte diverse, e proprio perché facili da trovare avrebbe potuto prendere chiunque. Invece ha scelto due ragazze somiglianti.” Rispose Rossi sotto lo sguardo vigile di Aaron che in seguito aggiunse altri dettagli.
“Il modus operandi è invece cambiato tra le due vittime. Sempre un colpo al cuore, ancora una volta lesioni in altre parti del corpo, ma questa volta si è spinto oltre, ha deciso di aprirle il petto.”
“Ha portato via qualche organo?” si informò Jennifer.
“No, tutto al suo posto. Dimostra ancora di essere organizzato, nessuna traccia utilizzabile. La scena era anche più pulita, sta decisamente imparando e migliorando. È giovane e intelligente. Non credo si tratti di un imitatore però...” continuò David.
“Perché lo pensi?” l’agente Prentiss si incuriosì.
“Ancora una volta ha portato con sé i capelli della vittima. Weems non lo faceva, come non ha mai torturato le vittime dopo l’uccisione o ancor peggio non ha mai tagliato loro il petto. Credo che sia lo sfogo di una patologia, la realizzazione di una fantasia. E solo per puro caso queste somigliano a quelle del nostro precedente S.I.”
“Il nostro profilo allora è errato?” intervenne Morgan.
“No, è giovane, organizzato, sadico. Lo rilasceremo alla stampa per cercare un punto di partenza per le nostre ricerche, l’uomo non può passare inosservato. Ha terrorizzato anche Nancy Sulligan, spingendola a sporgere denuncia.” Concluse Hotch.
“E se nessuno lo riconosce?” chiese JJ titubante.
“Non serve un segnale dall’esterno. Io ho un nome...” la voce di Spencer arrivò dalla porta. Era appena rientrato, aveva il volto sconvolto che non lo aveva ancora abbandonato negli ultimi giorni. “Nathan Harris.” Dichiarò sfilando dalla tasca posteriore dei pantaloni una foto e poggiandola sul tavolo rotondo.
“Ragazzino è una vecchia storia...” Derek non era disposto a credergli.
“È giovane, mi aveva raccontato di avere fantasie sull’uccisione di prostitute. Aveva fatto accenno anche al taglio dei capelli. Io tenterei questa strada.” Insistette il ragazzo ancora in piedi.
“Non conosco questa storia.” Si intromise David attirando l’attenzione di tutti. “Vorrei provare a capirne di più.”
Il dottor Reid prese un respiro profondo girando poi intorno al tavolo fino a trovare una sedia vuota. Prese posto e cominciò a raccontare. “Quattro anni fa, Nathan Harris mi ha avvicinato prima che si scoprissero i cadaveri di Ronald Weems. Mi aveva visto ad una conferenza ed era interessato al profiling, mi aveva fatto domande sull’uccisione delle prostitute. Solo grazie a lui siamo venuti a conoscenza di quello che stava accadendo a Washington. Avevamo sospettato di lui, ma si era rivelato innocente. Gideon...” deglutì con sofferenza dopo aver pronunciato quel nome, “...beh lui lo aveva sottoposto ad una perizia psicologica ed era risultato chiaro che se non avesse seguito adeguate cure, sarebbe arrivato ad uccidere qualcuno.”
“Hai i dettagli della perizia?” chiese Hotch poco intenzionato a lasciare tempo al ragazzino per concentrarsi su quello che era finalmente riuscito ad ammettere apertamente.
“No, ma c’era un avvocato con loro, se non è nel database dell’FBI, lui avrà conservato i documenti sicuramente.” Non sembrava meno turbato ora che aveva vuotato il sacco.
Aaron fece un cenno con il capo e si fermò a pensare. Poi riprense la parola. “Penelope, pensi di poter fare qualcosa per trovare questa perizia?”
“Posso provarci, se c’è la troverò sicuramente.” Affermò sicura raccogliendo le carpette che si era portata dietro.
“Reid vai con lei.” ordinò il capo e subito il ragazzo scattò in piedi seguendo l’informatica verso il suo ufficio. L’agente Hotchner si voltò poi verso i colleghi. “Prentiss, mi dicevi ieri sera che avevate parlato con le prostitute nuovamente...”
Emily si sporse in avanti rispondendo di si con la testa, “Esatto, ci hanno detto che Nancy aveva ricevuto delle attenzioni da un ragazzino. Lo stesso era successo anche alle altre, ma lui le aveva avvertite di non avvisare la polizia. Per questa ragione non volevano parlare con noi e la nostra vittima aveva ritirato la denuncia. Erano atterrite dalle sue minacce.”
“Vuoi muoverti sulla linea di Nathan Harris?” chiese Dave leggendo il dubbio negli occhi del suo capo.
“Possiamo provare, ma con discrezione, fin quando non avremo ulteriori conferme. Prentiss, raggiungi Reid e non appena avrete finito da Garcia, andate ad interrogare la madre di Nathan Harris. Morgan e Rossi, voi tornate in strada con la foto di Harris e cercate di farvi dire dalle donne se il ragazzino a cui si riferivano era proprio lui. Io e JJ organizziamo la conferenza stampa per comunicare il rilascio di Weems e rilasciare il nuovo profilo.”
In breve erano tutti pronti all’incarico che gli era stato assegnato.
 
“Inutile che ti dica di metterti comodo come se fossi a casa tua.” Scherzò Penelope recuperando la sua sedia e portandola fino allo schermo principale della sua multi task. Si mise comoda e iniziò a far saettare le dita sulla tastiera alla ricerca della perizia psicologica. “Ecco qui tutte le perizie di Gideon. Anno?”
“Duemilasei. Nathan Harris. Quantico, Virginia.” Rispose il dottor Reid.
“Bingo!” fu l’esclamazione di Garcia quando con i campi da lei inseriti venne fuori un solo riscontro. “Non puoi immaginare come sale l’adrenalina quando questa scritta lampeggia davanti ai miei occhi.” Scherzò la donna, ma Spencer le disse di aprire il file senza perdere altro tempo.
“È permesso?” chiese una voce alle loro spalle.
“Emily, giusto in tempo per goderti la lettura della perizia.” Rispose l’informatica, dando subito dopo il comando per visualizzare il documento.
Prentiss si avvicinò allo schermo insieme agli altri due colleghi e assunse la stessa espressione interdetta nel vedere le poche informazioni disponibili. Le loro aspettative furono distrutte all’istante.
Il giovane Nathan Harris necessita di assistenza medica a tempo pieno, va ricoverato e tenuto sotto controllo. Nel ragazzo sono stati riscontrati impulsi psicotici. Tutto qui?” chiese Spencer con un misto di rabbia e stupore.
“Cucciolo, non capisco. Non c’è altro, la registrazione di Gideon è questa, c’è anche la sua firma.” Rispose Penelope non volendo dubitare delle sue abilità.
“Jason non avrebbe mai rilasciato una perizia così povera. C’è qualcosa di strano...” riflettè il giovane ad alta voce.
“Hotch vuole che andiamo ad interrogare la madre di Nathan.” Comunicò Prentiss rompendo quel momento di smarrimento.
“Vi do l’indirizzo.” Rispose Garcia digitando sui tasti.
“La stessa casa dove siamo andati a prelevarlo la prima volta.” Fu la risposta di Reid nel leggere il risultato della ricerca.
“Andiamo, magari lei ci chiarirà qualche dubbio.” Affermò Emily invitando il ragazzo a precederla fuori da quell’ufficio.
 
“Hotch ho chiamato i giornalisti, li ho convocati tra un’ora qui alla BAU.” Informò JJ entrando nell’ufficio del supervisore capo, che alzò gli occhi dai fogli che stava compilando.
“Io ho chiamato il detective Carlson per comunicargli che stiamo seguendo una nuova pista.”
“Pensi che sarà quella giusta?” chiese la donna accomodandosi sulla sedia di fronte alla scrivania.
Aaron sospirò senza riuscire a rispondere. La donna allora riformulò meglio la sua domanda, “Pensi che sarà una strada semplice da intraprendere?”
“Nessuna strada è facile da intraprendere. Come pensi di organizzare il discorso per la stampa?” l’agente Hotchner era intenzionato a cambiare discorso.
Jennifer si lasciò trascinare in quella nuova discussione senza insistere. “Pensavo di iniziare spiegando il motivo del rilascio di Ronald Weems e segnalando poi l’allerta per tutte le donne che lavorano sulle strade di Washington.”
“Proporrei di non accennare a Nathan Harris fin quando non abbiamo una conferma.” Intervenne l’uomo alzandosi dalla poltrona e girando intorno al tavolo.
L’agente Jareau scosse il capo in segno di assenso e si alzò a sua volta. A breve sarebbe andata in onda su tutte le reti, questa volta per evitare che dovessero trovare una nuova vittima per compiere il passo successivo. Questa volta si trattava di anticipare l’S.I. Stavano compiendo quelle procedure che avrebbero dato loro il vantaggio.

  
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