XXII CAPITOLO
Il giorno dopo Giovanni non andò
a scuola.
Francesca non si spiegava
proprio il comportamento dell’amico. Non poteva stare così male non avendo
niente.
C’era sicuramente qualcosa
sotto, forse grave o forse no che Giovanni le nascondeva.
Giovanni invece era rimasto a
casa perché non stava bene. Un forte mal di testa lo attanagliava dalla sera
prima. I suoi pensieri non gli davano pace. Non riusciva a non pensare al
padre.
5 anni prima infatti, per
l’anniversario dei genitori prima ancora che al padre venisse diagnosticato il
tumore, erano andati a fare un viaggio a Parigi. Giovanni si era divertito
moltissimo. Sembrava tutto così bello. Solo dopo un mese il tumore, e poco dopo
la morte del padre. Dopo 5 anni l’arrivo a Milano della famiglia ormai
spezzata. Era questo il peso che ogni giorno si portava il ragazzo sulle
spalle.
Suonò il telefono. Giovanni si
alzò a fatica dal divano e rispose
-pronto? Chiese con voce mogia
pensando alla madre.
-pronto famiglia Guardino?-
chiese una voce squillante dall’altra parte.
-si… chi è?- rispose
disinteressato il ragazzo.
-siamo dell’agenzia viaggi
“Marakesh” di Milano, abbiamo chiamato per prenotare il viaggio per
l’anniversario suo e di sua moglie…abbiamo qua tutti i volantini,quest anno ci
sono un sacco di offerte interess…- ma non riuscì a finire il discorso che
Giovanni le disse
-mio…. Mio… mio padre E’
MORTO!!!- ora urlava
-LASCIATECI STARE!! E mise giù.
Mancava solo questo, fantastico. L’agenzia di viaggi che chiamava per prenotare
il viaggio. Ma non avevano capito che era morto?? MORTO?? Perché scavare ancora
involontariamente in quella ferita?? Perché??
Sbattè il cordless per terra,
rompendolo. Si accasciò per terra con la testa fra le mani. Basta. Non poteva
andare avanti cosi. Piangere e disperarsi non avrebbe portato a nulla. Il padre
non sarebbe tornato lo stesso e non gli sarebbe piaciuto questo comportamento.
Ora doveva guardare avanti: cambiare vita.
Quel pomeriggio ricevette la
telefonata di Francesco che gli dettava i compiti.
-senti Giò- gli chiese
interrompendosi nella dettatura degli esercizi.
-
ma per caso ti sei messa con
Francesca?
-
No,non mi sono messo con lei….
-
-ah no sai perché state sempre
insieme e quindi lo fa pensare….-
-
-finiti gli esercizi??- cambiò
discorso Giovanni. Non volva parlargli del rapporto con Francesca.
-
-ah si si certo finiti….-
-
-ok allora ci vediamo, grazie e
ciao- riattaccò veloce la cornetta
-
Dall’altra parte rimase uno
sbigottito Francesco.
Gli piaceva moltissimo
Francesca. Era sicuramente l’unica ragione per cui c’era motivo di stare in
quella grande e straniera città. Si era pentito per lo scherzo che le aveva
fatto, ma almeno aveva una sicurezza in più: ora sapeva di piacerle.
Per ora non voleva mettersi con
lei. Prima doveva raccontarle tutta la verità. Non poteva mentirle ancora.
P.S. mi fa molto piacere che
alla lista dei lettori che leggono la mia fic se ne siano aggiunti altri come
pikkyfan, ryashiro e serpe89!! Grazie mille ragazzi continuate cosi!
Non sono molto contenta di
questo cap… è un po’ triste non pensate??
Sondaggio: SECONDO VOI GIOVANNI
DEVE DIRE DELLA MORTE DEL PADRE A FRANCESCA, O MANTENERE IL SEGRETO?? Grazie!
Cmq vi annuncio già che nei prox
cap, Francesca sarà un po’ confusa x l’arrivo di un nuovo person… BATA BASTA
NON DICO NIENTE!! Un bacio
Franca