Nella foresta

Il sole inondava con i suoi caldi raggi le cime degli abeti di un boschetto. Lì vicino si trovava un campeggio dal quale provenivano delle voci concitate. Sembrava si fosse perso qualcosa. O qualcuno.
Intanto da dietro un albero al limitare del bosco, una bambina di circa cinque anni osservava la scena. Era molto graziosa, con i capelli castani molto ricci e i grandi occhi nocciola attenti e vivaci.
D’un tratto si voltò e si mise a correre verso l’interno, dove le piante si facevano più fitte. Dai suoi occhioni scese una lacrima che il tenue venticello sparse sulle guance ormai rosse della bimba.
Ad un certo punto si fermò e si sedette su di un masso per terra. Non riusciva a capire  perché le sue due amichette avessero avuto paura di lei. Dopotutto aveva semplicemente trasformato una margherita in una viola per colorare un po’ il suo mazzolino. Aveva già  provato a casa e si sentiva orgogliosa della sua abilità. Le due bambine, però, si erano messe a gridare ed erano corse dalle rispettive mamme raccontando tutto. Queste avevano chiamato anche i suoi genitori ed era cominciato il dramma. “Non devi fare così… non devi fare cosà…” tutte cose che aveva già sentito ma che non riusciva a rispettare! Era più forte di lei! Ma la cosa peggiore era stata sentirsi chiamare “mostro” dalla mamma di una delle amiche. A quel punto era scappata verso il bosco in lacrime.
Scoppiò a piangere e senza accorgersene fece sollevare da terra due pigne per poi farle ricadere giù.
All’improvviso si accorse che qualcuno la osservava da dietro un pino. Era un bambino della sua età, biondo e con gli occhi verde chiaro. Lo guardò a sua volta.
Finalmente il bimbo si decise a parlare.
“Ciao. Allora anche tu sei come noi! Ti ho vista anche ieri!”
La bimba lo guardò stupita, chiedendosi a chi fosse riferito quel “noi”. Non ebbe però il tempo di chiederlo perché il bambino aveva già ricominciato a parlare.
“Io mi chiamo Draco. E tu?”
“Hermione” rispose lei piano, sempre più incuriosita.
 Draco si avvicinò e si sedette vicino a lei. Poi propose di giocare un po’ insieme.
Hermione, dimenticate le sue pene in fretta come solo un bambino sa fare, accettò di buon grado proponendo di giocare a nascondino.
I due bimbi corsero e si nascosero per buona parte del pomeriggio e poi si sedettero a chiacchierare tranquilli. Entrambi erano felici di aver trovato un amico, impresa che a tutti e due era sembrata piuttosto ardua, per Draco a causa dei suoi stessi genitori e per Hermione per colpa delle cose strane che riusciva a fare e che spaventavano gli altri bambini.
Persi nelle chiacchiere non si accorsero che il cielo aveva lentamente iniziato a scurirsi. Quando però i morsi della fame li riportarono alla realtà si guardarono intorno spaesati, incapaci di ritrovare una via di ritorno. Hermione cominciò a singhiozzare e Draco, nonostante fosse anche lui spaventato, ricacciò indietro le lacrime mostrandosi forte per consolare la sua nuova amica.
Al campeggio, intanto, i genitori dei due bambini erano da ore alla ricerca dei figli. Erano infine andati a chiedere aiuto alla guardia forestale che aveva acconsentito ad accompagnarli all’interno del boschetto.
Dopo quasi mezz’ora di cammino la torcia della guardia illuminò una figura sdraiata a terra. Si avvicinarono e videro i due bambini che dormivano abbracciati, i loro volti ancora rigati dalle lacrime, ma con un sorriso sereno.

 

Spazio autrice:
Ciao a tutti! Era da un po' che avevo in mente quest'idea, ma non ero mai riuscita a scrivere niente che mi soddisfasse. Sinceramente ho qualche dubbio ancora adesso... XD
Che dire? Magari con un vostro commentino potete dirmi cosa non va o se vi è piaciuto qualcosa... 
A presto!