Parte
sesta
La
luce blu del computer portatile illumina la stanza dell’ hotel in cui alloggiano
Connor e Alice. Non dormono. Connor osserva dalla finestra ed è incantato dalle
luci della Galway notturna. Potrebbe stare qua ancora un po’ con Alice. Non ha
voglia di tornare a Los Angeles e poi adesso che suo padre tornerà a casa, forse
potranno finalmente prendersi qualche giorno di vacanza. Alice ha preso contatti
via mail con Xander, Dawn e Spike e gli ha informati degli ultimi eventi. Pare
che alla fine, tutto sia finito per il meglio e Spike le ha scritto di stare un
po’ più vicino a Connor e lo ha fatto con la sua solita assurda ironia.
“Il cucciolo lì, occhi blu… il figlio del
miracolo… povero ragazzo, sarà
stremato dopo tutto questo. Come biasimarlo, con quel padre che si ritrova.
Capitan mascella è il signore dei pallosi, ed è dannatamente stupido. Povero,
povero Connor. Lo zio Spike è in arrivo, diglielo. Lo salverò io dalla noia
mortale di sua stupidità “Angel il vampiro con il gel”. Ciao a tutti e due …e
visto che siete in Europa fatte un salto anche a Londra, salutate The Queen da
parte mia”.
Alice
non ha potuto fare a meno di ridere e ha risposto subito. “Buffone, finiscila” seguito da una
infinità di faccine sorridenti. Clicca su “invia” e pensa che forse Spike ha
ragione. Si volta verso Connor. Sembra fragile e indifeso e lei non vuole vedere
più il ragazzo che ama, sprofondare nella tristezza e chiudersi nella fortezza
del silenzio. Lo abbraccia.
–
A cosa pensi? –
–
A quei due lassù –
–
Stanno bene dai, è tutto ok. Spike ti
saluta, verrà presto a Los Angeles
–
–
Spike… quasi ammazzava anche lui. Hanno
combinato un bel casino quei due insieme –
–
Angel e Buffy?
–
–
Si. Mio padre ha lanciato Spike contro il
sole e quasi bruciava se Buffy non li avesse separati in tempo. Certo non era
proprio papà in quel momento ma lui e Spike hanno questo rapporto strano, non ho
capito ancora se si odiano davvero o se invece fingono
–
–
No, non si odiano. Hanno combattuto
insieme contro la W&H e questo unisce molto –
–
Uhm, non lo so se è proprio così …e
che altro ha detto Spike? –
–
Niente. Ti saluta
–
Meglio
non scendere nei particolari. Connor è affezionato a Spike ma non sopporta
quando chiama suo padre con tutti quei sopranomi strani. Connor, come Angel, a
volte prende tutto un po’ troppo sul serio o forse non comprende l’ironia. Alice
lo sa questo, conosce bene Connor.
–
Xander che ha detto? sai che io non lo
conosco? Non l’ho mai incontrato prima –
–
Ha chiesto di Buffy, e sono tutti molto
preoccupati per la loro amica. Willow. –
–
Pensavo di stare qui in Irlanda per un
po’, ma forse non è il momento giusto. Willow l’ho incontrata una volta e ora
sapere che non può camminare mi rattrista molto. Era una strega potentissima e
ora sta su una sedia a rotelle. Capisco perché papà si sentiva in quel modo
–
–
Xander dice che guarirà, non sono
preoccupati per questo. Hanno paura per la sua salute mentale, e soprattutto
hanno paura del suo odio. Sanno che può essere molto vendicativa quando perde
qualcosa a cui tiene e con la magia andata per sempre, lei ha perso tutto. In
passato ha avuto una dipendenza forte e ha quasi distrutto il mondo per il
dolore di aver per perso la persona che amava –
–
Meglio tornare a casa allora, tanto l’
Irlanda non va da nessuna parte, possiamo sempre tornarci in seguito
–
–
Invece no, possiamo restare qualche
giorno ancora. Mi sembra una bellissima idea –
Connor
la guarda sorridere. Lei è così piena di vita ed è bellissima con i suoi lunghi
capelli ondulati e gli occhi verdissimi. Con lei ha capito il vero significato
della parola Amore. Lo ha amato da subito, anche dopo che gli ha confessato chi e che cosa fosse lui. Un mezzo demone con dei
poteri speciali, figlio di due demoni, nato non dall’amore, ma da una notte di
perfetta disperazione. E lui disperato lo è stato per lungo tempo. Anche quando
con Angel le cose andavano meglio, anche quando ha capito che lui aveva un posto
nel mondo, la disperazione rimaneva sempre nel profondo della sua anima e lo
tormentava come un ossessione da cui non riusciva a liberarsi. Poi ha incontrato
Alice e l’ha amata alla follia da subito. Quando stava con lei, tutto diventava
chiaro. Lei lo ha liberato dalla disperazione della sua unicità. Si sentiva
disperatamente unico e solo e lei ha compreso. Alice non è una ragazza comune,
non unica certo, ma non comune. Lei è assolutamente speciale e ha dentro sé una
forza immensa, con i suoi NO urlati al mondo e quella sua ribellione alle regole
scritte da pomposi e incravattati sconosciuti. Possiede una saggezza antica e
istintiva. Si fida ciecamente di ciò che gli suggerisce il cuore. E il suo cuore
ha iniziato ha battere più forte da quando ha incontrato Connor. Ha saputo da
subito che era lui e che lo voleva disperatamente. Lo aspettava da una vita
intera. Connor e Alice due ragazzi speciali. Due unicità uniti dalla forza
dell’amore.
E
quasi l’alba. Ancora abbracciati davanti alla finestra, le loro bocche si
cercano ancora.
– Solo qualche giorno però. Ok, va bene.
Restiamo –
…e
Alice ha un enorme potere su Connor. Riesce sempre a spezzare l’innata cortina
di diffidenza che a volte lo acceca e riesce ha mostrargli che le cose possono
essere viste anche con occhi diversi. Come quella volta quando, dopo aver fatto
l’amore, parlando del loro futuro insieme, lui si preoccupava che i loro figli
avrebbero avuto un nonno più giovane del padre. Alice aveva riso per ore per
questa sua assurda preoccupazione, e lo aveva rassicurato dicendogli che i loro
figli erano fortunati ad avere un nonno immortale che si sarebbe preso cura di
loro anche dopo che la morte dei genitori. “Non trovi che sia rassicurante tutto
questo? ci pensi? I nostri figli avranno qualcuno accanto che li amerà, anche
quando noi non ci saremo più” e Connor dopo un po’ aveva convenuto che forse
lei aveva ragione, comprendendo che in effetti, avere un padre immortale, poteva
avere anche dei vantaggi. “Beh, messa
così come la metti tu, la questione cambia completamente. Miei figli avranno un
padre con i capelli bianchi e un nonno giovanissimo …OK” e avevano riso
insieme alle loro stesse battute.
–
Possiamo spostarci a Dublino, se proprio
non vuoi stare con tuo padre o possiamo visitare le famose scogliere, dicono che
sono incantante, lo sai? Ho scritto anche un racconto ambientato sulle rupi di
Moher e c’è anche una torre da cui si possono
vedere le isole Aran e tutta la baia di Galway –
–
Meglio stare qui, voglio conoscere meglio
Galway. Sai che lui è nato qui? Alle scogliere possiamo andarci comunque, sono
vicinissime. Non è un problema se ci sono anche papà e Buffy, ma credo che
adesso, abbiano bisogno di stare un po’ da soli –
–
Già! Non è un bel momento per loro. –
–
Mel, lo sai che qui in Irlanda le rupi
vengono chiamate Aillte an
Mhothair? –
–
Si lo so, e in gaelico significa
"scogliere della rovina". Mette i brividi. Va bene restiamo qua
–
–
Capisci bene che per loro, adesso, è
meglio se stanno lontani da tutto ciò che ha a che fare con la rovina
–
–
Pensi davvero che potrebbero…?
–
–
NO. Non lo penso, non se stanno insieme.
Ma prevenire e meglio che curare, no? –
–
Giusto –
–
Il sole sta sorgendo e ha smesso di
nevicare. Sono stanco ma non riuscirei a dormire adesso. Ti andrebbe di fare due
passi? Possiamo fare colazione fuori. Guarda il tizio la fuori sta aprendo il
pub proprio ora –
–
Perché sei ancora preoccupato Connor? è
tutto a posto adesso. Avevamo paura di non trovare Angel, invece grazie alle
chiamate del cellulare di Gunn abbiamo rintracciato la provenienza. Buffy ha
capito subito che doveva essere in posto isolato dal mondo e chiedendo un po’ in
giro non è stato difficile capire dove fosse. L’hai raggiunto alla baita. Hai
parlato con lui per delle ore. Poi è arrivata Buffy. Abbiamo anche contatto sua
sorella e i suoi amici per rassicurarli. E’ andato tutto secondo i piani,
no? –
–
Si, si. E’ che parlare con lui mi
sfinisce sempre, non so… è come se… è sempre una lotta e alla fine sono esausto
e stavolta ci sono andato giù duro. Non pensavo neppure la metà delle cose che
gli ho detto. Credo di aver esagerato e di averlo ferito. Non sono tranquillo
finché non li vedo scendere da lassù –
Connor
si volta di scatto e prima che la porta si apra …un odore familiare. LUI è
qui!
–
Si che le pensavi. Ma va bene così,
Connor –
–
Papà? Sei qui. Ciao Buffy. State bene? È
successo qualcosa? –
–
Stiamo bene –
Il
sorriso di Buffy è più che rassicurante e a giudicare da come lei e suo padre si
tengono per mano quel “stiamo bene”
deve essere certamente sincero. Connor guarda Angel dritto negli occhi, cercando
altre conferme e ciò che vede lo sorprende e lo commuove fino alle lacrime.
Percepisce tutta la sacralità di questo momento. Unico e irripetibile. Gli occhi
di suo padre sono luminosi. Occhi che brillano per la commozione. Carichi di
emozione …e Connor vede ciò che in lui non aveva mai visto prima. Mai. Suo padre
è felice. Ne ha la certezza assoluta adesso. Deve dire qualcosa, deve
assolutamente dire qualcosa o l’emozione rischia di travolgerlo. Guarda Alice
quasi chiedendo aiuto, anche lei sembra emozionata, però. Ingoia lacrime e
emozione e…
–
Lei è Alice, papà
–
–
Angel! Piacere di conosc… ma tu sei… tu
sei una… –
– Alice! Finalmente conosco il padre di Connor. Si, io sono una… ma di quelle progressiste –
So che avevo detto che avrei chiuso con un epilogo, ma... devo ancora dire qualcosa...quindi ho aggiunto qualche capitolo