Premessa:
mi scuso per tutte le volte che ho usato la parola bambina in questa
storia. Ho cercato di farla quasi biografica, ma non chiedetemi
spiegazioni. Leggete e basta, perché questo non è
solo uno sfogo. E' la storia di una bambina come tante, che vuole solo
serenità.
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Tu, bambina
Tu,
bambina. Tu, ragazzina. Tu, donna. Tu, bambina. Tu odi la scuola, ma
non come scuola, odi l'edificio che la occupa. La scuola media. Tu la
odi, perché là nessuno vede ciò che ha
davanti agli occhi. Tu piangi, bambina. Tu soffri. Tu, ingenua, illusa
bambina, quante volte vuoi essere aiutata? Tu, bambina, soffri,
perché qui nessuno vede. Ci sono cose nascoste che restano
tali, sconosciute a tutti tranne che a te. Ma non hai bisogno di
nasconderti, tanto tutti chiudono gli occhi davanti a quello che
succede. Tutti vedono, tutti guardano, ma quanti davvero capiscono?
Nessuno. Tutti ciechi in un mondo pieno di cattiverie. Cattiverie. Tu,
piccola, tu, bambina, chiami cattiverie quello che ti dicono i tuoi
aguzzini. E tu, bambina, piangi in silenzio, nascondendoti senza
motivo, perché anche se urli davanti a tutti nessuno ti
sente. O meglio, tutti fanno finta di non sentirti, bambina. E tu
speri, bambina, e tu preghi, e sogni, bambina, ma non serve a nulla. Tu
sogni...svegliati dai tuoi sogni. Dove Dio ti aiuta, l'uomo ti
condanna. Perché Dio non vuole più aiutarti? Dio
ti aiuta, ti sente, sistema tutto. Finché tutti gli altri
non peggiorano di nuovo le cose. E tu piangi, e tu odi. E tu non ti
chiedi "perché odio?", ma un giorno lo saprai.
Perché quelle parole dette con quella che tu ingenuamente
chiamasti cattiveria erano vere. Vere, piene di significati sottintesi.
Tu, bambina, decidi che non sopporti più tutto questo, e
vivi il tuo incubo sperando in una fine, sperando di uscire da quella
oscura cappa che ti ha avvolto l'anima. E tu bambina, sei bambina
perché se a 16 anni sei ragazzina, a 12 sei bambina. Tu,
bambina, decidi che adesso è venuto il momento di fare
qualcosa. Tu, bambina, reagisci, tu non vuoi più farti
schiacciare dalle "cattiverie". Tu li odi, tu li guardi con astio, ma
tutto passa, e ora tu provi solo pena. Tu, bambina, cresci, Tu,
bambina, diventi donna in una notte per poter reagire. Tu, bambina, non
sei più bambina. Tu, piccola, decidi che è venuto
il momento di smettere di fingere. Tu, bambina, cresci di nascosto,
crei un mondo tutto tuo, dove neanche le cose brutte hanno peso,
perché non sono reali. Tu donna, tu ragazzina, ma sempre tu
bambina. Tu non sai più chi sei. Tu sei una bambina, una
ragazzina o una donna? Tu vuoi essere una bambina, vuoi vivere quella
serenità, ma tu sai che non si può. Non si
può tornare indietro, tu lo sai, ormai è troppo
tardi. Tu piangi in silenzio, tu piangi davanti a tutti, tu piangi di
nascosto, tu cerchi un motivo, tu cerchi una ragione, tu parli con Dio,
parli con gli altri, tu cerchi una spiegazione, tu vuoi qualcosa. Vuoi
qualcosa in cambio di quello che ti è stato tolto. Tu,
ingenua, non capivi, tu, bambina, sei triste. Tu sei una bambina
travestita da adulta per poter vivere questa vita. Tu, bambina, sei
nascosta all'interno di quella piccola donna, dentro quella ragazzina.
E tu, bambina, sai anche che nessuno capisce, nessuno
capirà, perché mai nessuno ha voluto capire,
perché nessuno ha mai voluto guardare veramente. Tu,
bambina, hai le tue colpe e lo sai. Tu, bambina, hai cercato di
difenderti ma ci sei caduta anche tu, hai costruito una gabbia intorno
a te e hai la chiave in mano. Tu che fai? La butti fuori,
così sarai prigioniera per sempre di questa gabbia che ti
sei fatta da sola, oppure tu esci, tu respiri e respingi tutto questo
dolore? Tu, bambina, hai deciso. Tu lo accetti, tu lo vivi fino in
fondo, tu odi, e per questo odi anche te stessa, tu ti consumi
nell'odio. E tu, bambina, tu muori, e dalle tue ceneri nasce una
piccola donna, con una piccola bambina nascosta dentro dentro, dove
nessuno vede, dove nessuno sa niente, dove nessuno può
giudicare la verità. Tutti ti guardano, tutti ti vedono, ma
come sempre nessuno capisce. E tu, bambina, da qualche parte sei ancora
viva, e vuoi urlare ancora il tuo dolore. Tu, bambina, continui a
soffrire dentro quella piccola ragazzina, perché il dolore
di un bambino è immenso. E tu, bambina, sei sensibile,
perché capisci, perché immagini quello che vuol
dire. Tu parli, tu conosci, tu scopri altri bambini tristi. Tu li
ascolti e parli, e tu capisci. Tu, bambina, ti confronti e cresci. Tu,
bambina, non vuoi più restare ferma, tu vuoi agire. Tu vuoi
dire a tutti che cosa hai provato perché altri bambini non
debbano più provarlo. Tu, ragazzina, ti rinchiudi in te
stessa, nella tua bambina che soffre, e tu le chiedi aiuto. Tu,
bambina, sei più forte, devi essere cattiva se vuoi vivere.
Tu, bambina, chiusa, indisponente, sofferente, ma tu, bambina, non sei
più triste. Tu, bambina sei felice. Perché per te
il dolore é felicità e la felicità
è dolore. E quella ragazzina ti chiede "perchè?",
e tu le rispondi. Tu lo sai, quando dovevi essere felice hai sofferto,
e ora quando le cose sono brutte tu sei lo stesso felice. Tu ami il
dolore, perché il dolore è la tua gioia, e ami la
gioia perché essa ti provoca dolore. O bambina, tu sei pazza
in questo mondo. Altrimenti sei l'unica sana di mente in un mondo di
pazzi. Allora, sei pazza o no? Tu non lo sai, ma non ti importa, tanto
tutto è relativo. Tu, bambina, ti fai del male
perché il tuo male è gioia. Tu, bambina, non
provi interesse per gli altri, tanto non hanno importanza per te. Tu,
bambina, non fai del male a nessun altro che a te stessa, tu, bambina,
non ti fai del male fisico, sai che non servirebbe. Tu, bambina, ti
ferisci nell'anima per vedere se dopo migliori. Tu, bambina, vuoi
soffrire, perché così è stato e tu lo
accetti. Tu vuoi soffrire, perché quando soffri sei troppo
felice. Ma tu, bambina, vuoi anche essere felice. Quando tu, bambina,
sei talmente felice da provare dolore, tu soffri. Tu soffri e sei
felice, tu gioisci e tu ti addolori. Tu, bambina, non sai se tra queste
cose c'è un confine. Per te, bambina, non c'è
confine. Tu, bambina, diventi qualcos'altro, tu inventi, tu immagini,
tu crei. Tu, bambina, ti nascondi in queste cose che crei, tu vuoi
restarci per essere bambina. Tu, bambina, sai di non essere una
bambina. Ma non ti importa, bambina. Tu vuoi solo esserlo,
perché anche se non lo sei, sai di essere anche bambina. Tu,
bambina, sei tante cose, sei bambina ma non lo sei. Tu, bambina, non
credi che abbia molta importanza esserne certi. Tu, bambina, non hai
certezze, tu sai solo quello che inventi. Tu, bambina, inventi te
stessa, ti fai male per scoprire cose nuove, tu vuoi migliorarti. Tu,
bambina, non ascolti chi ti sta intorno, perché sai che loro
non possono capire. Gli altri hanno visto e hanno fatto finta di
nulla...cos'hanno da chiedersi ora? Perché si domandano il
perché delle tue cose, dato che l'hanno avuto davanti agli
occhi per tanto tempo? Tu, bambina, soffri e gioisci, e non sai se
questa è droga. Tu, bambina, sai che non puoi farne a meno.
Tu, bambina, ami la sofferenza quanto ami la gioia, perché
per te sono la stessa cosa. Tu, bambina, ti chiedi il significato delle
cose, tu pensi che sia importante. Tu, bambina, ti chiedi il
significato delle persone, tu cerchi di capirle, tu le ascolti in
silenzio, tu fai finta. Tu, bambina, fingi. Tu, bambina, sai
perché lo fai, perché vuoi nasconderti, tu non
vuoi giudizi, per questo ascolti in silenzio: tu non giudichi. Tu,
bambina, odi giudicare, perché se gli altri ti giudicano
bene o male, tu non li sopporti perché non sanno. Tu,
bambina, cerchi nuove strade, nuovi stimoli, nuove "cose". Tu, bambina,
pensi all'uomo, che ha immaginato cose nuove e ha inventato i mezzi per
renderle reali. Quindi una cosa che immagini potrebbe anche essere
reale un giorno. Ma tu, bambina, sai che i tuoi sogni resteranno sogni
perché le persone non sono buone. Tu, bambina, piangi e
soffri in silenzio, perché il tuo dolore si esprime
nell'energia della gioia. Tu, bambina, sai decidere quello che vuoi
mostrare. Se tu, bambina, sei felice, puoi piangere per ore, e tutti,
ingenui, penseranno che piangi per il dolore, mentre tu piangi per la
sofferenza che la gioia ti provoca. Tu, bambina, puoi soffrire tanto, e
mostrare il tuo sorriso per esprimere tutta la gioia che questo dolore
ti provoca. Tu, bambina, impazzisci, perché non sai mai bene
cosa provi, perché non ci sono confini tra gioia e dolore.
Tu, bambina, parli. E tu, ragazzina, ascolti. Tu, ragazzina, guardi
nello specchio. E tu, ragazzina, vedi una bambina. Tu, bambina, parli a
quella ragazzina, tu ti esprimi, tu le dici cosa fare. E tu, ragazzina,
per tanto tempo non ascolti quella bambina. E tu, bambina, lasci che si
ferisca, che soffra e che si faccia male. Tu, bambina, la vedi. Tu,
ragazzina, hai paura di guardare quella bambina nello specchio. Tu,
bambina, la rimproveri, tu le spieghi tutto, tu le fai ricordare le
cose che sono importanti. Tu, ragazzina, vuoi essere bambina,
perché non vuoi perderti. Tu, bambina, decidi di agire. Tu
bambina, tu ragazzina, tu consapevole della verità. Tu,
piccola, fai del tuo meglio, tu assecondi il mondo in cui ti ritrovi.
Ma tu, bambina, non sei soddisfatta di questo. Tu, bambina, decidi che
non ti importa, e tu, ragazzina, lo capisci. Tu, bambina, vorresti
cambiare le cose, ma tu, piccola, sei troppo piccola. Tu, bambina,
soffri e gioisci. Tu, bambina, inventi, tu inventi la tua strada, la
percorri pungendoti, facendoti avanti spintonando qua e là,
tu bambina non ti arrendi. Tu, bambina, stringi i denti. Tu, bambina,
corri, tu insegui il tuo sogno più grande, tu prendi tutto
in un istante, tu vivi tutto in un momento, tu prolunghi il tempo e lo
rendi morbido per poterlo toccare. Tu, bambina, sai distinguere la
verità dall'immaginazione, la realtà dalla
fantasia. Ma tu, bambina, ne sei davvero sicura? Tu, bambina, non lo
sai, in fondo non hai mai saputo nulla, mentre poi sapevi tutto. Tu,
bambina, pensi ancora che in fondo non abbia tanta importanza. Tu,
bambina, hai freddo e sudi, hai caldo e tremi. Tu, bambina, non sai
distinguere bene il confine di tante cose, quindi come puoi essere
sicura di questo? Tu, bambina, non sai trovare un inizio e una
conclusione, tutto è ciclico, quindi dov'è
l'inizio? Tu, bambina, non vuoi pensare a questo, perché
è troppo per una bambina. Tu, bambina, piangi e soffri, e
ridi e gioisci. Tu, bambina, non sai niente, non sai se sei felice o
triste, non sai qual è l'inizio e la fine di tutto questo,
non sai bene la differenza tra realtà e fantasia. Tu,
bambina, vuoi solo essere una bambina. Tu, bambina, sei una bambina,
perché vuoi esserlo, e non sai spiegare niente. Tu, bambina,
sei tu, una bambina. Tu bambina, tu ragazzina, tu donna. Tu, bambina.
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