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Autore: giuly97    23/12/2010    5 recensioni
Cosa succede se la sera della vigilia,una ragazza mentre guarda un film viene interrotta da una visita inaspettata?
Leggete per scoprirlo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Quando l’amore bussa alla tua porta.
 

 
 
Fino a poco fa odiavo il Natale,adesso lo adoro…
 
Fisso assente la televisione,che,ovviamente,trasmette un film romantico e strappalacrime.
Sospiro.
Possibile che alla vigilia di Natale,l’unica che non esce a festeggiare sono io?
Scusate,non mi sono presentata.
Il mio nome è Isabella Swan,Bella per gli amici.
E sono una delle pochissime persone al mondo che il ventiquattro di dicembre si ritrova rintanata in casa a bere cioccolata calda e a guardare la televisione.
Stanca da quella situazione decido di dare una svolta alla serata.
Cambio canale.
Riesco,miracolosamente quasi,a trovare un film che non è basato sull’amore né sull’importanza del Natale.
L’amore,sentimento strano e bizzarro che non ho mai,neanche per caso,sfiorato.
Dato che il mio stomaco brontola mi alzo dal divano in pelle bianca e mi avvio in cucina.
Apro l’anta del mobiletto in legno e ne estraggo del pop-corn per microonde.
Infilo la bustina azzurra nel piccolo fornello girando la manopola. Nell’attesa che i pop-corn siano pronti mi avvicino alla finestra,stringendo saldamente con una mano la coperta di lana rossa che ho sulle spalle,si gela,in fatti fuori nevica.
I piccoli batuffoli bianchi si posano sul freddo asfalto facendolo quasi scomparire,le strade sono deserte,ovviamente.
Chi è che alle dieci del ventiquattro dicembre,durante una nevicata che non ha intensione di smettere,si arrischia ad uscire? Tutti stanno festeggiando con le proprie famiglie,tutti tranne me!
Mia madre Renee,con il mio patrigno Phil,sono partiti per l’Australia,per trascorrere il Natale in spiaggia,mentre mio padre Charlie,con la nuova moglie Sue,ha deciso di passare le vacanze con i figli di quest’ultima,per metterli a proprio agio nella nuova famiglia,ho deciso di non intromettermi,e ora fisso da sola la neve,che pizza!
Ovviamente,non avendo un fidanzato,non posso contare sulla sua compagnia.
I miei amici sono andati a fare la settimana bianca a Los Angeles,ma io non ho  abbastanza soldi per partire.
Jake,il mio migliore amico,mi ha pregato in ginocchio,dicendo addirittura che mi avrebbe pagato lui il viaggio,a patto di non lasciarlo da solo nelle grinfie di Jessica.
Povero,la ragazza ha una corra per Jacob praticamente dal terzo anno di liceo,e,considerato che ora abbiamo tutti nel gruppo ventiquattro anni,è molto tempo.
Il ticchettio familiare del microonde mi fa allontanare dal vetro appannato.
Afferro una scodella blu notte di plastica,e,facendo attenzione a non scottarmi,verso i pop-corn nella ciotola,dopo averci aggiunto del sale,vedo ad appollaiarmi nuovamente sul divano.
Comincio a sgranocchiare i pop-corn,seguendo attentamente la trama del film.
Un horror,che non fa molta paura però.
Dopo pochi minuti un bussare alla porta mi fa distogliere l’attenzione dal film.
Chi può essere?
Sono le dieci e mezza.
Mi alzo dal divano,togliendomi la coperta dalle spalle e appoggiando i pop-corn sul tavolino,affianco alla tazza di cioccolata.
Arrivo alla porta,e prima di aprire mi do una sistemata allo specchio.
I capelli castani ricadono ricci sulle spalle,gli occhi castano-scuro sono spenti,per la noia e la solitudine.
Decido di smettere di farmi una radiografia e apro la porta.
Un ragazzo bellissimo,con i capelli castano-ramati e gli occhi verdi,con un fisico da dio greco e i vestiti bagnaticci mi fissa infreddolito con un sorrisetto sulle labbra.
<< ciao >> la sua voce trema,a causa del freddo,però è ugualmente profonda << sono Edward Cullen,il nuovo vicino…scusami se ti disturbo,ma sai,ho scordato le chiavi di casa nell’appartamento,non è che potrei entrare? >> continua a tremare,le labbra sottili e perfette sono viola,sta proprio morendo di freddo!
Subito mi sposto e lo lascio accomodare in casa,lui mi sorride con gratitudine stiracchiandosi e rilassandosi al tepore che c’è.
Chiudo la porta con uno scatto e lo guardo.
Il nuovo vicino…non credo di conoscerlo,non l’ho mai visto,si sarà trasferito da poco.
Edward,quando si accorge del mio sguardo,mi sorride,facendomi arrossire.
<< grazie >> sussurra,poi,dopo un attimo di esitazione riprende a parlare << mi dispiace esserti piombato in casa proprio la sera della vigilia,ma non avevo idea a chi chiedere questo favore,sai,i miei non vivono qui,e nel palazzo non c’è nessuno >> io,dopo essermi ripresa mi avvicino a lui sorridendogli.
<< non preoccuparti,non avevo nessun programma per stasera,anzi,senza il tuo arrivo la serata sarebbe stata piuttosto monotona…ah,comunque io sono Isabella,Bella. >> Edward mi sorride,e sotto lo strato leggero di barbetta noto le guance tingersi di un rosa chiaro.
Noto che i suoi abiti stanno gocciolando sul pavimento,lui segue il mio sguardo facendo una smorfia.
<< scusami,se vuoi vado via >> ma è impazzito? Uscire al gelo con gli abiti bagnati?
<< non pensarci neppure,moriresti assiderato,fuori ci sono a malapena due gradi…piuttosto,perché non vai in bagno,ti presto qualche vestito di mio cugino >> lui annuisce,e seguendo la mia mano arriva al bagno in fondo al corridoio per togliersi gl’indumenti zuppi.
Io intanto mi dirigo nella mia camera,apro l’armadio e caccio una felpa nera con un jeans blu.
Mio cugino,Jasper Whitlock,è venuto a dormire a casa mia con la fidanzata,Alice Brandon,splendida ragazza tutto pepe.
Prima di partire ha però dimenticato alcuni vestiti,volevo ridarglieli,ma non ne ho avuto l’opportunità,almeno,invece di essere solo un impiccio nel mio armadio si sono rivelati utili.
Afferro entrambi i capi e mi avvicino alla porta del bagno.
<< Edward,lascio i vestiti qua fuori,così puoi cambiarti >> sussurro da fuori la porta appoggiando gl’indumenti sulla maniglia argentata.
Dopo un suo urlo d’assenso mi dirigo sul divano e continuo a guardare il film in silenzio,sgranocchiando i pop-corn.
Dopo un quarto d’ora circa Edward esce dal bagno. I vestiti gli calzano a pennello,e mettono in risalto anche i muscoli tonici delle braccia,è proprio un bel ragazzo,e credo abbia la mia età.
<< che guardi? >> domanda indicando la televisione in cui appare una camera da letto con due persone che dormono.
<< un film,credo si chiami Paranormal qualcosa,non ricordo bene >> lui annuisce e si accomoda al mio fianco,le nostre braccia si sfiorano,e io sento un fremito.
<< allora…come sei rimasto chiuso fuori? >> domando guardandolo,improvvisamente il film ha perso importanza.
Lui sorride imbarazzato e risponde << stasera mio cugino Emmett mi ha invitato ad una festa a casa sua,per la fretta di scendere ho lasciato le chiavi nell’appartamento,me ne sono accorto solo quando sono tornato a casa >> io annuisco continuando a guardarlo.
<< e dimmi,come hai fatto a bagnarti totalmente? >> stavolta arrossisce completamente,assumendo un aspetto tenero e fragile.
<< bè…sono,hum,sono caduto nella neve >> non resisto e alla sua espressione imbarazzata scoppio a ridere,facendolo imbronciare.
Quando mi riprendo lo vedo sorridere sghembo,poi incrocio il suo sguardo,perdendomi nei suoi occhi smeraldini.
<< e tu? Perché sei tutta sola alla vigilia? >> domanda guardandomi con un’intensità quasi disarmante.
<< bè…diciamo che non amo molto il Natale,e poi non volevo uscire stasera >> Edward alza le sopracciglia formando una piccola rughetta sulla fronte,poi fissa la mia casa,la studia con attenzione.
Nulla fa pensare al Natale.
Non c’è né albero né presepe,non ci sono luci né pacchetti luccicanti,niente di niente.
Edward continua a guardarmi,per poi parlare.
<< non ti piace molto il Natale vero? >> io annuisco incapace di fare altro << se posso chiedere…perché? >> bella domanda.
Dovrei raccontare ad uno sconosciuto il motivo per cui questa festa per me è fonte di disprezzo? Sì,devo,o almeno voglio.
<< sai,quando avevo sette anni,proprio la sera del ventiquattro dicembre,i miei genitori mi diedero una notizia che mi spezzò il cuore >> così comincio a raccontare.
Parlo a Edward di quella giornata da me tanto attesa.
La mattina ero andata con mia mamma a comprare alcune decorazioni,per arricchire ancora di più il nostro splendido albero di Natale.
Mio padre era andato a lavoro,anche quella mattina.
La mamma aveva preso dei boa rossi e delle luci dorate.
L’albero era già ricco,ma lei lo voleva ancora più colorato,e per me andava bene,l’importante in fondo erano solo i pacchetti che la mattina dopo quel giocherellone di Babbo Natale mi avrebbe lasciato sotto l’albero.
Quell’anno avevo chiesto solo due cose,la nuova barbie da aggiungere alla mia collezione e che i miei genitori smettessero finalmente di litigare.
Sì,perché era da più di tre mesi che discutevano in continuazione.
Alla sera,quando ci ritrovammo tutti a tavola,aleggiava tensione nell’aria.
Mio padre e mia madre a stento si guardavano,però,prima che mamma portasse a tavola il dolce al cioccolato papà prese la parola.
Non dimenticherò mai quella frase sputata senza alcun tatto,quella frase che disse a me,che all’ora avevo appena sette anni.
<< Bella,io e Renee abbiamo deciso di divorziare >> mio padre non s’importò delle mie suppliche,ne delle mie lacrime.
Mia madre non ebbe nemmeno il coraggio di guardarmi negli occhi quando le dissi che era tutta colpa sua e delle sue fissazioni anomale.
Il mese dopo si lasciarono davvero. Io andai a vivere con mia madre,mio padre non poteva badare ad una bambina di sette anni a causa del suo lavoro.
Quando finisco di parlare Edward mi fissa tristemente.
Allunga una mano tremante verso la mia guancia,e solo all’ora mi accorgo di stare piangendo.
<< sai >> sussurra asciugandomi le lacrime << nessuno dovrebbe piangere, particolarmente in questo giorno dell’anno >> non so perché,ma lo abbraccio,stringendolo e riversando altre lacrime.
Dopo un po’ però mi calmo fissando Edward con affetto e gratitudine.
<< sai Bella >> sussurra il mio nome in modo carezzevole,quasi come se con le labbra lo stesse abbracciando << è da una settimana che non faccio altro che fissarti quando scendi le scale per buttare la spazzatura o quando esci,è da una settimana che voglio parlarti >> le sue parole mi destabilizzano,provocandomi delle strane sensazioni.
Possibile che un estraneo possa farmi provare tutte queste cose?
<< davvero? >> il suo sguardo sincero ed imbarazzato mi fa capire che non mi sta mentendo.
<< senti…che ne dici se domani usciamo? Io e te,da soli >> sorrido e annuisco.
 
Fino a poco fa odiavo il Natale,adesso lo adoro,perché è grazie a questa data che ho conosciuto Edward,l’uomo che è riuscito a farmi sorridere,come quando a sette anni trovai sotto l’albero la barbie che volevo.
Ultimo regalo che i miei genitori mi fecero insieme,prima di divorziare.
Adoro il Natale,perché con questa magica festività ho trovato quello che aspettavo da tutta la vita. L’amore. 



Angolo di Giuly.
Piccola shot che mi è venuta in mente mentre guardavo un film alla TV.
Spero possa piacervi,un bacio e Buon Natale.
Ps. Il film che guarda Bella alla televisione è Paranormal Activiy,
non so quanti di voi l'hanno visto,ma a me onestamente non ha fatto molta paura,
comunque ancora un bacio,
ciao ^^
  
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