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Autore: _YeongWonhi_    23/12/2010    2 recensioni
"La mia vita non è mai stata tranquilla,e non lo sarà mai. La scelta di ciò non è toccata a me,sono nata e cresciuta sapendo che il mio futuro è nelle mani di altre persone,che la mia vita dipende dalle scelte altrui. Ma in fondo è ciò che sono,non tanto ciò che faccio. Perché io sono una delinquente,o peggio,tutto dipende dall’incarico che mi viene affidato. Per ora ho il compito di uccidere,più precisamente di uccidere Bill Kaulitz."
Questa è la mia nuova fan fiction! Spero che la prefazione vi incuriosisca. Ci tengo a chiarire che non sono assolutamente contro Bill,ma ho avuto questa strana ispirazione...Spero apprezziate...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Grazie,come sempre, alle mie fedeli recensitrici...Vi voglio beneeee!!

Grazie anche ai lettori silenziosi...

BUONA LETTURA A TUTTIIIIII!!!!....Scusate se ci ho messo tanto a postare,ma con le feste in agguato,bhè....xD.....Spero che il capitolo vi piaccia....Kussen,Alice...

CAPITOLO 13:

Decido di uscire dalla camera e dirigermi in cucina,dove so già che troverò Tom. Non nego che la mia agitazione è alle stelle,ma devo farcela,anche perché altrimenti Bill gli spiffera tutto,così si che lui si arrabbierà con me. Faccio gli ultimi passi prima di raggiungerlo sbuffando svogliatamente.

-“Eccoti,piccola! Stavi dormendo?” mi chiede,dolce come al solito.

-“Non proprio,diciamo che mi stavo rilassando. Comunque dovrei parlarti.”

-“Dimmi tutto.” Dice,facendosi improvvisamente serio. Che abbia capito qualcosa? Non credo proprio.

-“Prima promettimi che non ti arrabbierai,o perlomeno che non lo darai a vedere.”

-“Aisha,comincio a preoccuparmi.”

-“Te promettimelo.” Insisto sempre timorosa.

-“Ok,te lo prometto.” Non sembra molto convincente,ma non ci faccio troppo caso. Mi siedo sulle sue ginocchia poi afferro una sua mano e la porto sulla mia pancia,cominciando a massaggiarla lievemente.

-“Ma…” comincia lui,troncando la frase a metà. Forse ci è arrivato da solo,in fondo questo è il mio scopo. Non saprei come dirglielo a parole.

-“Ma..?” chiedo allora io.

-“Come mai sei così gonfia?”. A quelle sue parole mi metto a ridere come una psicopatica.

-“Che c’è da ridere? La mia era una domanda seria.” Dice,rimanendoci male.

-“Oh…secondo te,una donna per quale motivo potrebbe essere così gonfia?”

-“Perché ha mangiato troppo?” tenta.

-“Riprovaci.” Dico sorridendo.

-“Perché ha le sue cose?”

-“Ritenta,anche se posso dirti che su per giù siamo lì.”

-“Sei incinta?” chiede sbalordito,sbiancando pericolosamente in viso.

-“Ehm…” non riesco a formulare bene la frase. Ma il tempismo perfetto di Bill gli permette di intromettersi.

-“Si,è incinta.” Esclama entusiasta. Io lo incenerisco con lo sguardo,lui alza le spalle in modo innocente. Poi la mia attenzione torna verso il mio ragazzo. Quest’ultimo sta scuotendo insistentemente la testa,come se non volesse crederci. Quel suo gesto mi da molto da pensare,allora vuol dire che l’ha presa male.

-“Da quanto?” si decide a domandare scontroso.

-“Da cinque mesi.” Rispondo con la voce rotta.

-“Perché?” urla “Perché?”. Una lacrima mi scende lungo una guancia, lasciandomi interdetta. Era l’ultima cosa che volevo che la prendesse così male. Bill spalanca la bocca stupito. A quanto pare nemmeno lui se l’aspettava. Tom mi fa cenno di alzarmi da sopra di lui,e così faccio. Poi anche lui si alza,afferrandomi una mano.

-“Perché…perché cosa?” chiedo ormai singhiozzando.

-“Perché non me lo hai detto prima?” sussurra dolcemente,ora.

-“Io…io avevo paura. Pensavo potessi prenderla male,e avevo ragione.”

-“Invece ti sbagliavi di grosso.” Dopo questa frase posa le sue labbra sulle mie,con estrema delicatezza. Io mi asciugo velocemente le lacrime,come a voler cancellare quella mia debolezza.

-“Quindi sei contento?”

-“Contento è dir poco. Però sono anche arrabbiato perché me lo hai tenuto nascosto per così tanto tempo. Pensavo mi conoscessi bene.”

-“Quello si,ma so anche che la musica per te è tutto,avere un figlio ti rovinerebbe la carriera.”

-“Questo non è assolutamente vero!” ribatte Bill,intromettendosi nuovamente nella nostra conversazione.

“Stavolta condivido ciò che ha detto.” Aggiunge Tom.

“Cavolo Bill! Ma gli affari tuoi mai eh!”

-“Dato che state discutendo di mio nipote direi che è anche un mio affare!”

-“Concordo di nuovo!”

-“Due contro uno non vale!” sbotto divertita.

-“Due contro uno e mezzo vorresti dire!” replica Bill. Così cominciamo a scherzare davvero felici per la prima volta dopo tanto tempo. Le nostre risa vengono però interrotte da un rumore sinistro,proveniente dalla sala. Tom mi afferra per i fianchi e mi fa scudo con il suo corpo. Bill si nasconde dietro di me.

-“Bill?” chiama sottovoce Tom. “Dove sei finito?”. Nessuna risposta.

-“Tom,è qui dietro di me.” rispondo io al posto suo,ridendo come una scema. La mano elegante di Bill mi tappa la bocca con prepotenza.

-“Stai zitta!” mi sussurra all’orecchio. Io stufata da quella posizione gli lecco il palmo della mano riuscendo ad ottenere l’effetto desiderato.

-“Bleah!” esclama schifato,pulendosi la mano alla sua maglietta.

-“Che succede?” domanda flebile Tom.

-“La tua ragazza mi ha leccato!” sbotta irritato.

-“Buon per te.” Replica maliziosamente. Io gli tiro una pacca sulla spalla divertita.

-“Vi siete già dimenticati del rumore?” chiede Bill,sempre più infastidito. Tom decide di fare un passo avanti con prudenza. Appena giunto in sala accende la luce di scatto. Lo spettacolo che ci si presenta davanti non è molto piacevole. Una scritta rosso fuoco risalta sul vetro della finestra:

Aisha,non ci siamo dimenticati di te. Tra poco arriveremo e uccideremo te e il bambino che porti in grembo.”

Un respiro soffocato mi esce spontaneo dalla bocca. Raggiungo automaticamente la finestra, guardando al di fuori di essa,ma non avverto niente di strano. Passo un dito sulla scritta,che rimane sporco di rosso.

-“Non toccare!” esclama una voce alle mie spalle,quella di Tom.

-“E perché non dovrei?” domando ingenua. Ma nel frattempo la risposta mi si fa chiara nella mente,senza bisogno di sentirmela dire so di cosa si tratta.

-“Quello è sangue.” Dice Bill terrorizzato. Tiro un urlo micidiale,pulendo con forza il dito sui pantaloni. Poi scuoto la testa freneticamente.

-“No! No! No! Il bambino no!” urlo. Poi delle braccia sicure mi stringono con forza,cercando di farmi calmare,ma con scarsi risultati.

-“Piccola,calmati!” mi sussurra. Ma è tutto inutile,io continuo a dimenarmi come se fossi impazzita. O forse lo sono sul serio.

-“No.” Urlo ancora.

-“Dovremmo avvertire la polizia.” Consiglia Bill.

-“Noooooo!” urlo sempre più forte. Tom continua a tenermi stretta a lui, aspettando che mi calmi.

 

   
 
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