Grazie,come sempre, alle mie fedeli recensitrici...Vi voglio beneeee!!
Grazie anche ai lettori silenziosi...
BUONA LETTURA A TUTTIIIIII!!!!....Scusate se ci ho messo tanto a postare,ma con le feste in agguato,bhè....xD.....Spero che il capitolo vi piaccia....Kussen,Alice...
CAPITOLO
13:
Decido
di uscire dalla
camera e dirigermi in cucina,dove so già che
troverò Tom. Non nego che la mia
agitazione è alle stelle,ma devo farcela,anche
perché altrimenti Bill gli
spiffera tutto,così si che lui si arrabbierà con
me. Faccio gli ultimi passi
prima di raggiungerlo sbuffando svogliatamente.
-“Eccoti,piccola!
Stavi dormendo?”
mi chiede,dolce come al solito.
-“Non
proprio,diciamo che
mi stavo rilassando. Comunque dovrei parlarti.”
-“Dimmi
tutto.” Dice,facendosi
improvvisamente serio. Che abbia capito qualcosa? Non credo proprio.
-“Prima
promettimi che non
ti arrabbierai,o perlomeno che non lo darai a vedere.”
-“Aisha,comincio
a
preoccuparmi.”
-“Te
promettimelo.” Insisto
sempre timorosa.
-“Ok,te
lo prometto.” Non sembra
molto convincente,ma non ci faccio troppo caso. Mi siedo sulle sue
ginocchia
poi afferro una sua mano e la porto sulla mia pancia,cominciando a
massaggiarla
lievemente.
-“Ma…”
comincia
lui,troncando la frase a metà. Forse ci è
arrivato da solo,in fondo questo è il
mio scopo. Non saprei come dirglielo a parole.
-“Ma..?”
chiedo allora io.
-“Come
mai sei così gonfia?”.
A quelle sue parole mi metto a ridere come una psicopatica.
-“Che
c’è da ridere? La mia
era una domanda seria.” Dice,rimanendoci male.
-“Oh…secondo
te,una donna
per quale motivo potrebbe essere così gonfia?”
-“Perché
ha mangiato
troppo?” tenta.
-“Riprovaci.”
Dico sorridendo.
-“Perché
ha le sue cose?”
-“Ritenta,anche
se posso
dirti che su per giù siamo lì.”
-“Sei
incinta?” chiede
sbalordito,sbiancando pericolosamente in viso.
-“Ehm…”
non riesco a
formulare bene la frase. Ma il tempismo perfetto di Bill gli permette
di
intromettersi.
-“Si,è
incinta.” Esclama entusiasta.
Io lo incenerisco con lo sguardo,lui alza le spalle in modo innocente.
Poi la
mia attenzione torna verso il mio ragazzo. Quest’ultimo sta
scuotendo
insistentemente la testa,come se non volesse crederci. Quel suo gesto
mi da
molto da pensare,allora vuol dire che l’ha presa male.
-“Da
quanto?” si decide a
domandare scontroso.
-“Da
cinque mesi.” Rispondo
con la voce rotta.
-“Perché?”
urla “Perché?”. Una
lacrima mi scende lungo una guancia, lasciandomi interdetta. Era
l’ultima cosa
che volevo che la prendesse così male. Bill spalanca la
bocca stupito. A quanto
pare nemmeno lui se l’aspettava. Tom mi fa cenno di alzarmi
da sopra di lui,e
così faccio. Poi anche lui si alza,afferrandomi una mano.
-“Perché…perché
cosa?”
chiedo ormai singhiozzando.
-“Perché
non me lo hai
detto prima?” sussurra dolcemente,ora.
-“Io…io
avevo paura. Pensavo
potessi prenderla male,e avevo ragione.”
-“Invece
ti sbagliavi di
grosso.” Dopo questa frase posa le sue labbra sulle mie,con
estrema
delicatezza. Io mi asciugo velocemente le lacrime,come a voler
cancellare
quella mia debolezza.
-“Quindi
sei contento?”
-“Contento
è dir poco. Però
sono anche arrabbiato perché me lo hai tenuto nascosto per
così tanto tempo. Pensavo
mi conoscessi bene.”
-“Quello
si,ma so anche che
la musica per te è tutto,avere un figlio ti rovinerebbe la
carriera.”
-“Questo
non è
assolutamente vero!” ribatte Bill,intromettendosi nuovamente
nella nostra
conversazione.
“Stavolta
condivido ciò che
ha detto.” Aggiunge Tom.
“Cavolo
Bill! Ma gli affari
tuoi mai eh!”
-“Dato
che state discutendo
di mio nipote direi che è anche un mio affare!”
-“Concordo
di nuovo!”
-“Due
contro uno non vale!”
sbotto divertita.
-“Due
contro uno e mezzo
vorresti dire!” replica Bill. Così cominciamo a
scherzare davvero felici per la
prima volta dopo tanto tempo. Le nostre risa vengono però
interrotte da un rumore
sinistro,proveniente dalla sala. Tom mi afferra per i fianchi e mi fa
scudo con
il suo corpo. Bill si nasconde dietro di me.
-“Bill?”
chiama sottovoce
Tom. “Dove sei finito?”. Nessuna risposta.
-“Tom,è
qui dietro di me.”
rispondo io al posto suo,ridendo come una scema. La mano elegante di
Bill mi
tappa la bocca con prepotenza.
-“Stai
zitta!” mi sussurra
all’orecchio. Io stufata da quella posizione gli lecco il
palmo della mano
riuscendo ad ottenere l’effetto desiderato.
-“Bleah!”
esclama
schifato,pulendosi la mano alla sua maglietta.
-“Che
succede?” domanda
flebile Tom.
-“La
tua ragazza mi ha
leccato!” sbotta irritato.
-“Buon
per te.” Replica maliziosamente.
Io gli tiro una pacca sulla spalla divertita.
-“Vi
siete già dimenticati
del rumore?” chiede Bill,sempre più infastidito.
Tom decide di fare un passo
avanti con prudenza. Appena giunto in sala accende la luce di scatto.
Lo spettacolo
che ci si presenta davanti non è molto piacevole. Una
scritta rosso fuoco
risalta sul vetro della finestra:
“Aisha,non ci siamo dimenticati di te. Tra poco
arriveremo e uccideremo
te e il bambino che porti in grembo.”
Un
respiro soffocato mi
esce spontaneo dalla bocca. Raggiungo automaticamente la finestra,
guardando al
di fuori di essa,ma non avverto niente di strano. Passo un dito sulla
scritta,che rimane sporco di rosso.
-“Non
toccare!” esclama una
voce alle mie spalle,quella di Tom.
-“E
perché non dovrei?”
domando ingenua. Ma nel frattempo la risposta mi si fa chiara nella
mente,senza
bisogno di sentirmela dire so di cosa si tratta.
-“Quello
è sangue.” Dice Bill
terrorizzato. Tiro un urlo micidiale,pulendo con forza il dito sui
pantaloni. Poi
scuoto la testa freneticamente.
-“No!
No! No! Il bambino
no!” urlo. Poi delle braccia sicure mi stringono con
forza,cercando di farmi
calmare,ma con scarsi risultati.
-“Piccola,calmati!”
mi
sussurra. Ma è tutto inutile,io continuo a dimenarmi come se
fossi impazzita. O
forse lo sono sul serio.
-“No.”
Urlo ancora.
-“Dovremmo
avvertire la
polizia.” Consiglia Bill.
-“Noooooo!”
urlo sempre più
forte. Tom continua a tenermi stretta a lui, aspettando che mi calmi.