Non ho molto da dire ♥ Auguri di Buon Natale ♥
La storia partecipa al l'iniziativa 2010: a year together indetta dal Fanfiction contest con il prompt 250. Giocare a nascondino
Nascondino
- 13 Ottobre
Alcune
volte capitava che Oscar decidesse di lasciare da parte l'accademia, le
armi e gli allenamenti; in quei momenti Andrè sembrava fuori
di
sé dalla gioia e si ingegnava in tutti i modi, al fine di
trovare un gioco adatto alla sua compagna.
Aveva tentato con l'acchiapparella, ma François si era rivelata velocissima, tanto da rendere noiosa la caccia.
Perfino mosca cieca, con lei, diventava un gioco piuttosto tedioso, visto che era attenta a ogni rumore e bravissima nell'acciuffarlo.
Nonostante Andrè passasse la maggior parte del suo tempo perdendo o arrendendosi, continuava imperterrito a seguirla e a farla divertire.
Finché non scoprirono il nascondino: come impazzita Oscar lo trascinava in giardino e lo metteva contro un albero a contare.
E mentre sentiva la voce del suo amico echeggiare tra gli alberi e le fontane correva a perdifiato; correva verso il punto più lontano, dove nessuna dama arrivava mai nelle sue passeggiate; correva per nascondersi, accucciandosi tra i cespugli più selvaggi e incolti.
Chiudeva gli occhi e contava sottovoce, seguendo l'eco della voce di Andrè.
«trentanove... quaranta»
E là si fermava. Smetteva di respirare per un attimo.
Si mimetizzava, facendo finta di essere una foglia, oppure un ramo.
E aspettava. Aspettava che Andrè la trovasse e la spogliasse di questo suo nascondiglio, che la rendesse nuovamente Oscar, e non più un albero o un filo d'erba come lei pretendeva di essere nella sua mente di fanciulla.
«Un giorno ti trasformerai in un uccello» rideva sempre il bambino, ritornando a casa.
«Se non ci fossi io che ti tiro fuori ti trasformeresti proprio in un uccello o una formica!» continuava.
Lei gli sorrideva, scuotendo i capelli biondi; sapeva bene che quello non sarebbe mai successo.
C'era lui, il suo Andrè, a ricordarle che, per quanto ci si possa nascondere, saremo sempre quell'essere splendente che è annidato dentro di noi.
Angolo Autrice:
<3 Niente di speciale. Andrè e Oscar stanno piano piano entrando nel mio cuore, anche se molto piano, eh. Ho voluto paragonare il nascondino come gioco al nascondersi perpetuo che Oscar è costretta a sopportare.
Ho deciso di farmi un account facebook per chiunque mi volesse aggiungere e fare una chiacchierata Ulissae EFPaggiungetemi (:
Se avete un livejournal, questo è il mio: ulissae
Idem per anobii (ha trovato il giochino, la bimba): Ulissae anobii
Se invece volete farmi una qualsivoglia domanda, ecco il mio formspring: Ulissae
Aveva tentato con l'acchiapparella, ma François si era rivelata velocissima, tanto da rendere noiosa la caccia.
Perfino mosca cieca, con lei, diventava un gioco piuttosto tedioso, visto che era attenta a ogni rumore e bravissima nell'acciuffarlo.
Nonostante Andrè passasse la maggior parte del suo tempo perdendo o arrendendosi, continuava imperterrito a seguirla e a farla divertire.
Finché non scoprirono il nascondino: come impazzita Oscar lo trascinava in giardino e lo metteva contro un albero a contare.
E mentre sentiva la voce del suo amico echeggiare tra gli alberi e le fontane correva a perdifiato; correva verso il punto più lontano, dove nessuna dama arrivava mai nelle sue passeggiate; correva per nascondersi, accucciandosi tra i cespugli più selvaggi e incolti.
Chiudeva gli occhi e contava sottovoce, seguendo l'eco della voce di Andrè.
«trentanove... quaranta»
E là si fermava. Smetteva di respirare per un attimo.
Si mimetizzava, facendo finta di essere una foglia, oppure un ramo.
E aspettava. Aspettava che Andrè la trovasse e la spogliasse di questo suo nascondiglio, che la rendesse nuovamente Oscar, e non più un albero o un filo d'erba come lei pretendeva di essere nella sua mente di fanciulla.
«Un giorno ti trasformerai in un uccello» rideva sempre il bambino, ritornando a casa.
«Se non ci fossi io che ti tiro fuori ti trasformeresti proprio in un uccello o una formica!» continuava.
Lei gli sorrideva, scuotendo i capelli biondi; sapeva bene che quello non sarebbe mai successo.
C'era lui, il suo Andrè, a ricordarle che, per quanto ci si possa nascondere, saremo sempre quell'essere splendente che è annidato dentro di noi.
Angolo Autrice:
<3 Niente di speciale. Andrè e Oscar stanno piano piano entrando nel mio cuore, anche se molto piano, eh. Ho voluto paragonare il nascondino come gioco al nascondersi perpetuo che Oscar è costretta a sopportare.
Ho deciso di farmi un account facebook per chiunque mi volesse aggiungere e fare una chiacchierata Ulissae EFPaggiungetemi (:
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