TITOLO: War to split personality
AUTORE: StoryGirl.
GENERE: LongFiction. Angst. Malinconica. Romantica.
RATINGS: R.
DISCLAIMERS: Nessun personaggio mi appartiene, purtroppo.
PAIRING: Kim Kibum, Kim Jonghyun { JjongKey } ; Kim Kibum, Lee Jinki { OnewKey } ; Lee Jinki, Kim Jonghyun { OnewJjong } ; Choi Minho, Lee Taemin { MinhoTaemin } ; Lee Jinki, OC .
RIASSUNTO: Kibum soffre e secondo lui Jonghyun, il suo ragazzo, non può capirlo. Però c’è una persona che sembra riuscirci: Jinki. Cosa farà Kibum? Perché Kibum e Key sembrano essere due persone completamente diverse? Chi ama Jinki?
NOTE: Ho dovuto adattare alcune cose per questa storia, per cui siete avvertite. Ad esempio, gli SHINee non vivono insieme come nella realtà. Sono scelte che ho dovuto apportare per forza.
THANKS: A yuya_lovah che ha avuto il coraggio di leggerla in anteprima, dicendomi ogni volta cosa c’era che non andava.
A mauve_amethyst, perchè l'ha betata.
PAROLE: Per questo capitolo: 1047, con il conteggio di word.
CAPITOLI PRECEDENTI: Prologue - Where is the love?

Chapter #01 - Insinuate in you

Era riuscito ad insinuarsi lentamente tra di loro e l'aveva fatto con la dovuta calma visto che aveva tutto il tempo del mondo per farli lasciare.
Non era uno stronzo, sapeva bene che con il suo comportamento l'avrebbe fatto soffrire, ma in quel momento era accecato da un sentimento molto più forte della razionalità, e quel sentimento era l'amore, e l'invidia che provava nei suoi confronti.
Lo voleva con sé a qualsiasi costo, anche quello di distruggere tutto ciò che avevano creato, di distruggere il loro rapporto e ciò che ne derivava.
Non gli importava in quel momento perché l'unica cosa che riusciva a vedere quando chiudeva gli occhi era il suo volto, il volto della persona che amava e che non poteva avere.
Non era stato semplice avvicinarsi a Key, dopotutto, anche se era sempre gentile con tutti, non si lasciava andare che con Jonghyun: solo con lui riusciva ad abbandonarsi.
Era stato difficile, certo, ma ce l'aveva fatta: erano diventati amici e scherzavano come non avevano mai fatto prima, come Key aveva fatto solo con lui.
Vedeva gli sguardi che gli rivolgeva Jonghyun, e non poteva che esserne compiaciuto: iniziava ad essere geloso del loro rapporto e questo stava a significare che lui aveva fatto centro, che stava realmente riuscendo a conquistare il suo cuore.
"Key, cosa ti succede, uhm? In questi giorni sembri sempre triste" e lui sapeva benissimo perché lo era, ma gli aveva fatto apposta quella domanda.
Voleva che Key capisse che gli stava sempre intorno e che riusciva a notare ogni suo cambiamento di espressione.
Jinki sapeva benissimo che il motivo per il quale Key si sentiva in quel modo era perché il rapporto che aveva con Jonghyun si stava sfaldando a causa del suo cambiamento di personalità, o presunto tale.
Lo sapeva perché aveva seguito costantemente sia Key che Jonghyun per riuscirne a carpire i segreti e poteva ormai affermare con tutta tranquillità di sapere tutto di loro.
"Io... ho dei problemi con Jonghyun" e Jinki aveva amato la sua espressione mentre diceva quelle parole: un misto di nostalgia e di sorpresa perché Key si era accorto che lui aveva compreso, mentre Jonghyun no.
"Non ti capisce? Forse è troppo occupato con il lavoro, lo siamo tutti, no? Non ti presta abbastanza attenzioni?" glielo chiese per aiutarlo a sfogarsi, per fargli comprendere le sue sensazioni.
Dopotutto lui credeva che Key non stesse bene con il suo ragazzo e gli atteggiamenti che avevano dimostrato nell'ultimo periodo l'uno per l'altro non ne erano che una dimostrazione.
E no, non credeva che fosse solo a causa sua che quei due si stavano allontanando inesorabilmente l'uno dall'altro, sarebbe successo comunque indipendentemente da lui.
Forse ci avrebbero messo più tempo, questo è vero, ma alla fine sarebbero arrivati comunque alla stessa conclusione.
"Non mi capisce. Ecco, questa è la parola giusta, ma non è nemmeno del tutto colpa sua. Sono io che... non sono più Kibum" e quando gli rispose in quel modo Jinki capì di aver fatto colpo.
Key gli si stava donando in tutta la sua interezza, gli stava esprimendo i suoi dubbi e le sue paure e lui non poteva che essere più soddisfatto di così.
"Non è vero che non sei più Kibum. Tu sei tu, indipendentemente dai fattori esterni che ti possono far credere il contrario. Non è che se gli altri ti chiamano Key tu cambi. Non è che se tu ti riferisci a te stesso usando il nome Key, questo vuol dire che hai cambiato personalità. Semplicemente i tuoi gusti si sono evoluti con il tempo, e hai capito che ciò che amavi un tempo ora non lo ami più" era palese che si stesse riferendo a Jonghyun, ma Key non sembrava averlo compreso: lo guardava come un bambino guarda il suo professore.
"Forse allora non è colpa di nessuno se mi sento in questo modo, devo solo accettarlo, vero?" domandò mentre Jinki annuiva con enfasi a quelle parole.
Se Key lo avesse accettato allora tutto sarebbe andato a posto e lui lo avrebbe avuto con sé.
Avrebbe potuto realizzare una parte del suo piano in quel modo, per poi riuscire a concludere in bellezza.
"Grazie Jinki. Grazie davvero" ed il sorriso che gli era sbocciato sulle labbra gli aveva fatto perdere dei colpi.
In quel momento, e solo in quel momento, Jinki si era sentito strano ed aveva pensato che forse, ma solo forse, ciò che stava facendo non era l'azione più giusta al mondo, ma ormai non ci poteva più fare niente.
Aveva iniziato ed ora non poteva che andare avanti e concludere in bellezza.
L'abbraccio che seguì quel discorso, quella piccola confessione, scaldò il cuore di Jinki che non poté fare a meno di stringere l'altro a sé facendogli posare la testa sul suo petto proprio mentre vedeva Jonghyun arrivare.
Lo sguardo infuocato del compagno, il suo volto che si contraeva in un cipiglio severo ed arrabbiato, i pugni che stava stringendo furiosamente... tutto in lui gli faceva espandere un ghigno sul suo volto.
Jonghyun era geloso, invidioso per quel piccolo momento di complicità che aveva osservato tra il suo ragazzo ed uno dei suoi migliori amici e Jinki ne era felice, terribilmente felice.
Baciò la tempia di Key, che nel frattempo non si era accorto di nulla, e poi posò le sue labbra sul suo orecchio.
"Jonghyun è qui, forse dovresti staccarti. Non voglio che litighiate a causa mia" glielo disse anche se non era vero, cercando di non mettersi a ridere.
Certo che era un ottimo attore se riusciva a recitare così bene, o forse era solo a causa della motivazione che lo spingeva ad andare avanti se riusciva a rimanere così impassibile anche nel dire palesemente una bugia.
Key si staccò velocemente da lui, imbarazzato e stordito perché era stato visto dal suo ragazzo in un atteggiamento che aveva ben poco di amichevole.
"Jonghyun..." un sussurro spaventato fu quello che lasciò le labbra di Key mentre vedeva l'altro voltarsi, dargli le spalle ed iniziare a camminare lontano da loro.
"Non è meglio se lo segui? Spiegagli che non è successo niente" gli disse Jinki spingendo Key a raggiungere Jonghyun.
E mentre Jinki li osservava da lontano, un sorriso spuntò sulle sue labbra: ormai Key era suo e anche Jonghyun lo aveva capito.



NothingIsImpossible: Questa è la prima storia in assoluto che ho scritto sugli SHINee. Ammetto che sia strana ed imprevedibile. Ed anche che, forse, i caratteri dei personaggi all'inizio possano sembrare un po', come dire, incongruenti, ma poi si capirà meglio andando avanti, fidati. Comunque ti ringrazio per i tuoi complimenti!