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Autore: Lady_Firiel    24/12/2010    3 recensioni
«[...]la nascita di quel tanto acclamato Messia, è stata una gioia per la gente. È questo che tutti ci aspettiamo davvero dal Natale: la gioia»
Questa fic è il mio "Regalo di Natale": ai miei amici, a Andrew e Matthew (i miei adorati), a chi li conosce e li ama grazie a Living Together. E, infine, anche a me stessa.
Buona lettura
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Andrew Wrath & Matthew Lust: boy's love stories'
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Christmas is joy, Christmas is love

Christmas is joy, Christmas is love


Nessuno può sapere con certezza cosa gli capiterà nell’istante immediatamente successivo.
Il futuro ha forma mutevole, è torbido e imperscrutabile.
Per questo, alcune persone hanno deciso di concentrarsi sul presente, per viverlo al meglio possibile.
Matthew Lust era uno di quelli.

Per Matthew Lust il Natale aveva perso significato quando sua sorella aveva smesso di credere a Santa Claus.
Si ricordava il Natale di quando erano bambini: la gioia dei regali sotto l’albero, le luci, i dolci della zia, i biscotti e il cioccolato, le risate. All’epoca, sembrava di vivere in un mondo appena sbocciato e brillante di luce propria, sfavillante al centro d’un’aura dorata di felicità ed armonia.
Poi, lui era cresciuto, e tutto era diventato una seccatura: le lampadine colorate davano fastidio agli occhi e sprecavano energia, le canzoni natalizie ti infastidivano ad ogni angolo della strada e non potevi fare un passo senza sbattere contro un venditore ambulante di carità con decine di campanelli appesi al cappotto gualcito. Ma per la sua sorellina, giocava ancora a fare il bambino ingenuo e dormiva con lei la notte di Natale quando, troppo emozionata per l’arrivo di Babbo Natale, non riusciva a prender sonno e spettava a lui cullarla per chetarla.
Quando Amanda aveva sbuffato un «Tanto Babbo Natale non esiste, siete tu e la zia», aveva sospirato di sollievo e aveva rinunciato anche al sorriso comprensivo da bravo fratellone.
Aveva smesso di pensare al futuro dopo essere stato tradito e scaricato dal suo primo ragazzo: si era sentito veramente a pezzi, si era gettato a capofitto negli studi, per tenere la mente impegnata, ed era riuscito ad entrare all’università col massimo dei voti.
Era stato più o meno in quel periodo che, per caso, aveva letto il cognome Wrath su un elenco e si era ricordato di quella scrittrice di cui gli aveva tanto parlato il suo ex: doveva essere suo figlio.
Decise di volerlo incontrare e così lo cercò per l’ateneo. Quando lo trovò, il suo cuore perse un battito: era un bel ragazzo, con corti ma ordinati capelli biondi e occhi azzurri.
Arrossì e cambiò idea immediatamente: prima lo avrebbe osservato per qualche tempo, poi avrebbe deciso se valeva la pena provarci.
Per chi vive nel presente, non esiste il fremito dell’attesa, non esistono l’aspettativa e il desiderio; semplicemente, si prende la vita per come viene.
Ma che, vivendo così, senza pensare troppo al domani e a come affrontarlo, ci si perdono un sacco di piccole e grandi gioie, Matthew Lust l’avrebbe capito solo qualche tempo dopo.

«Sono a casa»
Matt si sfilò il cappotto e la sciarpa, li appese all’attaccapanni nell’ingresso, ripose l’ombrello, coperto da fiocchi di neve semi-sciolti, nel portaombrelli e si diresse in salotto, dove trovò il suo compagno col naso appiccicato alla finestra, i vetri appannati dal suo respiro caldo e zampettati dalle sue mani.
«Che stai facendo?» domandò, squadrandolo con scetticismo. Il biondino si voltò verso di lui con un enorme e radioso sorriso.
«Hai visto, Matt? Nevica! È bellissimo che nevichi la vigilia di Natale!» esclamò.
Il castano si limitò a sbuffare, lasciandosi sedere sul divano, stanco.
«Com’è andata oggi? Avete fatto buoni affari alla libreria?» gli domandò Andrew, accomodandosi al suo fianco.
«Sì, è andato tutto bene. E tu? Sei stato tutto il giorno a guardare la neve appannando i vetri?» domandò, con tono di divertito rimprovero, suscitando nell’altro una risata sincera.
«Più o meno»
Lust scosse la testa e lo sguardo gli cadde sull’albero di Natale, un trionfo di rosso ed oro da far invidia agli stendardi del Gryffindor, che si ergeva, orgoglioso, accanto alla soglia della cucina.
«Ricordami perché ti ho permesso di decorare uno di quei cosi in casa mia…» borbottò, seccato.
«Come sarebbe “permesso”? Non fa piacere anche a te che ci sia?»
«Il Natale è completamente inutile. Voglio dire, se sei cristiano e lo festeggi perché credi sia la nascita del Messia, allora va’ a messa, prega per ciò in cui credi… Ma che senso ha festeggiare qualcosa solo per i regali? Lo trovo schifosamente ipocrita, tutte quelle menate sul buonismo eccetera… Un cumulo di puttanate...»
«Dov’è finito il tuo spirito natalizio, tesoro? Che fine ha fatto il vero significato del Natale? Lo sai perché lo odi? Io l’ho capito: tu sei contro la falsità e l’ipocrisia, non sei neppure un credente e questo buonismo fasullo non può che infastidirti, lo capisco, ma sai dov’è che sbagli? Dimentichi un dettaglio: la nascita di quel tanto acclamato Messia, è stata una gioia per la gente. È questo che tutti ci aspettiamo davvero dal Natale: la gioia»
«E le luci, i regali e tutte le altre cavolate?»
«Fanno solo atmosfera. Ignorale, se ti disturbano»
Matt sorrise dolcemente, posando il capo contro la spalla sinistra del suo compagno, chiudendo gli occhi per ascoltare i rumori del mondo ovattato dalla neve.
Andrew gli carezzò affettuosamente i capelli, con uno sguardo pieno di felicità.
«Lo sai, in realtà io una preghiera al Signore l’ho fatta, per Natale»
Il castano sollevò il proprio sguardo su di lui, sollevando le palpebre su un’espressione curiosa e stupita.
«E per cosa hai pregato?»
Senza smettere di sorridere, Drew abbassò un poco il capo, posando un bacio leggero sulle labbra dell’altro.
«Ho pregato perché questo momento, questa felicità e quest’armonia che regna tra noi, possa accompagnarci ancora un po’. Almeno fino al prossimo Natale»
«Solo fino al prossimo Natale?» ridacchiò Lust.
«Beh, a quel punto pregherò per quello successivo» ed entrambi scoppiarono a ridere.
Senza neppure rendersene conto, si ritrovarono stesi sul divano blu del loro soggiorno, Matt sopra e Drew sotto, col fiatone e le lacrime agli occhi dal troppo ridere.
Si fissarono, tornando seri.
Il biondino avvolse le braccia attorno alla vita del castano, che aveva puntato le mani sul sofà, reggendosi per non gravare troppo sul corpo dell’altro.
«Lo sai, passare il Natale con te sembra piacevole. Non mi spiacerebbe provarci anche l’anno prossimo»
«Vedrò di non prendere impegni» sorrise Wrath di rimando, poi Matthew flesse le braccia e premette le proprie labbra contro le sue, in un bacio dolce e pieno di gioia, avvinghiandosi al collo di Andrew.
«Buon Natale, tesoro» sussurrò quest’ultimo quando si separarono.
Matt gli baciò una guancia, prima di abbandonarsi completamente a quell’abbraccio, al calore di quel corpo ed al battere di quel cuore, un cuore che, quel Natale, batteva anche per lui.
Poggiò l’orecchio contro quel petto, per sentire quel suono e sorrise.
Se il Natale significava gioia, e se le sua gioia era amare ed essere amato con quella povera semplicità della gente piena di sogni, allora, forse, poteva anche cambiare idea a riguardo, e cominciare immaginare un futuro.



Hola people! ~
Considerate questa fic come un "Regalo di Natale": per i miei amici, per Andrew e Mattehw (i miei adorati <3), a chi li conosce  e li ama  grazie a Living Together. E, infine, anche a me stessa.
Perché, proprio come Matt, io non sopporto il Natale. L'unica differenza è che io non -ancora- trovato la gioia. O, se non altro, qualcuno come Andrew con cui condividerla ^^
Il titolo si rifà al periodo finale e questo è tutto.
Non c'è altro da dire, è tutto semplicemente come lo leggete.
Vi saluto, alla prossima! ^^

Buone feste a tutti ^^

Lady_Firiel
   
 
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