XXIII CAPITOLO
Nello stesso pomeriggio
Francesca non osava chiamarlo. Magari stava ancora male.
aveva la strana sensazione di
non sapere qualcosa, di non essere al corrente di tutta la vita che l’amico
aveva passato.
Il giorno dopo si rincontrarono
in strada. Pioveva moltissimo quindi erano a piedi. Giovanni si era rimesso
benissimo. Ogni barlume di tristezza era completamente sparito dai suoi occhi.
Mentre parlavano cercando di
evitare le enormi pozzanghere che si erano formate Francesca gli chiese:
-allora vuoi dirmi cosa ti è
successo ieri?? Sembravi triste… senti Giò, ho l’impressione che tu mi nasconda
qualcosa.-
cavolo. Aveva capito. Non poteva
mentirle ancora non poteva….
“dai Gio diglielo, raccontale
tutto, confessati….” Pensò lui.
-no no Fra è solo che avevo
molto mal di testa sai io soffro e quindi….-
“cretino!! Perché non hai
parlato?? Vuoi aspettare ancora un po’??…”pensò nuovamente lui.
-ah ok…..-disse affranta lei.
Non l’aveva bevuta. Assolutamente.
XXIV CAPITOLO
All’uscita da scuola non si
videro, Giovanni infatti usciva un’ora dopo.
Si avviò verso casa con una
compagna di classe, abbastanza petulante e pettegola che aveva appena cambiato
casa per la felicità di Francesca.
-allora si dice che hai il
ragazzo eh?? È vero?? è vero???- chiese a Francesca camminandole praticamente
di fronte per cogliere ogni minima espressione che poteva fregare l’imputata.
-no, non sono fidanzata…- disse
asciutta Francesca.
-ah si?? Perché giri sempre con
quel tipo!! Ma chi è, chi è??- a Francesca venne voglia di buttarla in un tombino
li vicino aperto per lavori.
-è un mio amico, solo un amico-
disse cercando di controllarsi..-
-ah…. – disse delusa la ragazza
. finalmente stava zitta.
Suonò il telefono di Francesca.
-chi è, chi è??- ricominciò a
cinguettare l’amica.
Francesca la fulminò con lo
sguardo mentre cercava nella borsa il cellulare. Non aveva molta confidenza con
quella tipa tanto da mandarla al diavolo purtroppo…
Guardò lo schermo del cellulare
squillante. Sussultò. Era Luca, un suo vecchio amico. Emm… fidanzato dell’anno
prima.
Il volto si infiammò, il cuore
cominciava a battere.
Cosa voleva ancora?? L’anno
prima dopo ben 6 mesi di fidanzamento l’aveva beccato sotto casa sua a baciarsi
appassionatamente un’altra. Dopo il conseguente litigio non si erano più visti.
L’aveva proprio fatta star male.
Non rispose al telefono, ma
l’amica al suo fianco si accorse dello strano rossore che aveva dipinto le gote
di Francesca
-chi è??- cominciò a dire, -è
lui, è lui?, perché non rispondi?? Dai dai rispondi!!-
-non è lui e poi non voglio
rispondere- rispose Francesca mentre il cellulare cessava di suonare. Avrebbe
scommesso 100.000$ che il giorno dopo tutta la classe sapeva di “strane”
telefonate che riceveva Francesca, al quale non voleva rispondere, perché era
un maniaco, o un violentatore che la tampinava. Ci scommetteva, sicuro.
-
va bè allora io vado, abito
qui!!- disse la ragazza indicando uno squallido casermone in una viuzza sporca.
-
-ah….- disse sorridendo
falsamente Francesca –carina…-
-un giorno ti inviterò nella mia
nuova casa!!- le urlò quella allontanandosi e salutandola con la mano
-certo!!- rispose Francesca.
“come no…” disse a bassa voce rispondendo al saluto.
“come mai l’aveva chiamata?
Sicuramente aveva mollato quella oca e ora ricercava Francesca… certo che le
piaceva un sacco… no Francesca cosa pensi!! Ora c’è Giovanni, SOLO GIOVANNI”…