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Autore: kyelenia    25/12/2010    2 recensioni
Seguito di "Il sogno di una vita". Harry, Draco, un albero di Natale e la casa invasa da amici e familiari.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Si può amare di più

Draco mise la stella sulla cima dell'albero e guardò il tutto con espressione soddisfatta, mentre Harry sotto di lui reggeva la scala assicurandosi che non rischiasse di cadere.

- Perfetto - commentò Draco accettando la mano tesa di Harry per scendere dalla scala.

- Sei il solito perfezionista - lo prese in giro quello posando un bacio sulle sue labbra.

- E' la prima volta che organizziamo il Natale qui, voglio che sia perfetto -

- Lo so - Harry gli sorrise con l'adorazione che brillava negli occhi, mentre lo teneva stretto tra le braccia per godersi un altro po' la sua vicinanza.

- Ci sarà Scorpius, ci saranno i tuoi figli, voglio che sia tutto perfetto. -

- Lo sarà Draco -il biondo si lasciò stringere un altro po', prima si sgusciare tra le braccia di Harry e chinarsi di nuovo a rovistare nella cesta delle decorazioni.

Harry adorava la semplicità e la naturalezza con cui Draco si entusiasmava per cose come il Natale. Si soffermò a guardare la figura del suo compagno immerso tra le luci e le decorazioni colorate quasi a volergli regalare una carezza con lo sguardo.

- Vado a preparare la cena - gli disse, sapendo che il biondo sarebbe stato occupato ancora a lungo.

Draco si prese un altro po' di tempo per aggiungere gli ultimi dettagli all'albero, già quasi perfetto; raggiunse Harry in cucina mentre questi sorvegliava il sugo dell'amatriciana che soffriggeva in padella.

- Stasera cenetta leggera vedo - si lamentò Draco, fissato con gli alimenti sani.

- Tanto lo so che ne avevi voglia anche tu. E' dal viaggio in Italia che ti sei innamorato irrimediabilmente della cucina italiana. -

- Mi hai scoperto - rise Draco.

- Ormai per me non hai più segreti - Harry si avvicinò a lui e lo afferrò per la vita avvicinandolo a sé.

- E sei pazzo di me - gli soffiò Draco sulle labbra, un attimo prima di baciarlo con passione.

- Ti amo quando ti lasci andare - Harry lo tenne stretto ancora un po'.

Erano passati due anni da quando Harry aveva lasciato Ginny e aveva reso Draco il suo compagno, unico e ufficiale. Harry non si era mai pentito di quella decisione e, anzi, si convinceva ogni giorno di più che non si sarebbe mai stancato di Draco. L'arrivo inaspettato di Ginny, che sul momento gli era sembrato tanto funesto, si era rivelato la più grande delle fortune.

- Che bello stare finalmente insieme a casa - sospirò Harry sedendosi a tavola.

- Non è colpa mia se sei il capo più giovane che il Dipartimento Auror abbia avuto negli ultimi ultimi cinquant'anni. -

- Anche tu vieni chiamato a qualsiasi ora del giorno e della notte per le conoscenze che possiedi in campo di Pozioni. -

- Ringraziamo le ferie  - entrambi uscivano da un mese praticamente di fuoco - Come stai? -

- Agitato. -

Draco posò una mano sul viso di Harry. La fece scorrere lungo la sua guancia ricoperta da un leggero accenno di barba prima di tuffarla tra i capelli nerissimi e perennemente scombinati.  Harry lo afferrò dall'altro braccio e se lo tirò sulle gambe.

- Odio fare la donna - si lamentò Draco senza troppa convinzione.

- Non sei una donna, semplicemente io sono più pesante di te - Harry posò il viso sulla spalla di Draco e rimasero così per un tempo indefinito, godendosi la vicinanza reciproca.

Draco poteva sentire la tensione percorrere ogni centimetro del corpo del compagno. Per Harry quelle vacanze erano la prima occasione per permettere ai suoi figli di entrare nella sua vita con Draco, non voleva rovinare la cena di Natale per nessun motivo al mondo.

* * *

Hermione abbracciò Harry a lungo, dopo aver messo tra le mani di Draco il pudding che aveva portato per l'occasione.

- Un regalo di Molly - rassicurò i due che non avevano particolarmente fiducia nelle sue abilità culinarie.

- Ciao, amico - la botta sulla spalla con cui Ron lo salutò fu molto più rilassante. Parlava di quel muto cameratismo che era esattamente la ragione per cui Harry aveva bisogno di un uomo come lui come amico.

- Sera Malfoy - Ron stirò le labbra in un sorriso forzato, ricambiato perfettamente dal Serpeverde.

Harry sentì il camino attivarsi e si mise davanti ad esso per ricevere i suoi figli.

James uscì dal camino atterrando sul sedere, si alzò spazzolandosi le vesti e, una volta pulito, andò ad abbracciare suo padre.

- Ciao Jamie - gli sorrise Harry con tutta la dolcezza di padre nello sguardo.

Il maggiore era quello che aveva incontrato più difficoltà nell'accettare quel repentino cambiamento nelle loro vite. Non aveva perdonato Harry per lunghi ed interminabili mesi che il moro aveva vissuto come la peggiore delle punizioni. Era davvero importante per  lui averlo vicino in quell'occasione, quel gesto diceva più di qualsiasi altra parola di perdono che il figlio gli aveva rivolto in precedenza.

Albus atterrò sul tappeto messo davanti al camino e corse ad abbracciare suo padre lasciandogli un po' di cenere addosso.

- Lily e Remus? - chiese Harry.

- Stanno arrivando con la mamma - rispose il più piccolo dei due, non smettendo di sorridere al padre.

Ginny uscì dal camino tenendo la più piccola per mano . Salutò brevemente gli invitati con un cenno del capo e tornò dall'altro lato, prima di  riapparire di nuovo col più piccolo dei figli in braccio.

- Buon Natale Ginny - disse il moro all'ex moglie, mentre questa gli affidava anche Remus.

- Buon Natale Harry - Ginny salutò gli altri con un sorriso e si congedò in fretta, sparendo nuovamente tra le fiamme.

Remus rivolse a Harry un sorriso sveglio ed entusiasta, come se già presagisse le sorprese che lo aspettavano.

- Manca l'ultima persona - disse Draco ad alta voce, per stemperare la tensione che aveva creato la presenza di Ginny. Non poteva dire di avere un rapporto cordiale con la donna.

Aveva appena finito di parlare quando si accesero nuovamente le fiamme e Ted Lupin atterrò sul tappeto, di fronte ai loro occhi.

- Buongiorno zio - il ragazzo abbracciò Harry prima di salutare ognuno dei presenti.

- Ciao Ted - quando arrivò il suo turno Draco lo abbracciò con affetto sincero.

- Non credo ci sia bisogno di fare le presentazioni - cominci Harry, guardando Scorpius al fianco del padre e i suoi figli, in piedi ancora davanti al camino.

Quella frase sembrò rompere la tensione e ognuno si avvicinò a chi gradiva maggiormente.

Ted cominciò a raccontare a Draco del corso di preparazione per diventare auror, dopo un po' James si unì a loro e si lasciò coinvolgere nella discussione, sebbene guardasse Draco con un'espressione ancora leggermente diffidente sul viso.

- Ehi Sy! - Albus si avvicinò al suo migliore amico e lo salutò con un sorriso dolce e affettuoso, ereditato interamente da suo padre.

Harry rimase per un po' in disparte, a controllare come la serata si stesse evolvendo. Sentì una mano piccola posarsi sulla sua spalla e voltò di lato il capo per vedere Hermione ferma al suo fianco che, come lui, scrutava la gente presente in quella sala. Anche Ron sembrava aver deciso di mettere da parte i vecchi rancori e si era unito a parlare con il figlio, il figlioccio e il compagno di Harry.

- L'amore che nutri per loro ha fatto sì che ti perdonassero e che accettassero Draco. -

- Non è stato facile, lo sai. Soprattutto per Jamie. Mi odiava davvero all'inizio, soprattutto detestava Draco. Non so quale miracolo sia avvenuto per spingerlo ad accettare la situazione e soprattutto ad essere qui.  -

- Perché lo ami, Harry. Sei suo padre e lui non potrà mai dimenticarlo. Non importa se tu adesso stai con Draco: sei sempre stato un padre incredibile e questo non potrà dimenticarlo nessuno di loro. -

Harry guardò Lily tenere in braccio il più piccolo dei suoi figli, a cui la ragazzina era straordinariamente legata, e in cuor suo non poté far a meno di dare ragione a Hermione. Lui amava i suoi figli con tutto se stesso, non avrebbe mai smesso di farlo.

- A proposito di figli: Rose e Hugo dove sono? - chiese all'amica.

- Vogliono stare un po' con i nonni. Penso che tra un'ora ci raggiungeranno anche loro. -

Harry decise di mettere fine alle proprie riflessioni da eremita e si avvicinò a Lily e Remus.

- Piccola... - le disse con affetto poggiando una mano sulla sua testa.

- Papyy! - quella gli sorrise e si mise sulle punte dei piedi per reclamare un bacio dal suo "papà preferito".

- Come va il primo anno a Hogwarts? -

- Benissimo! Anche se a volte mi manca casa. Il castello è grandissimo, ogni volta che vado in giro da sola ho sempre paura di perdermi. -

- Oh sì, il castello è un mistero per tutti. Però se qualche volta hai bisogno di trovare una scorciatoia chiedi ai tuoi fratelli, loro sapranno consigliarti la strada giusta. -

- Non mi fido di loro - Lily mise su un broncio che avrebbe fatto invidia perfino a Draco Malfoy nei suoi momenti peggiori - L'ultima volta che ho chiesto la strada a James mi ha fatto finire in un corridoio senza via d'uscita, con Pix alle calcagna che mi inseguiva per darmi fastidio. -

- Oh Pix, è una delle poche cose che non mi manca per niente della vita a Hogwarts. -

- E' così divertente stare al castello - gli diede ragione la figlia.

- Lo so. Infatti goditi questi anni perché finiranno troppo in fretta. Lo sai vero che voi siete fortunati? - aggiunse alla fine Harry dopo averci pensato per un po' su.

- Sì papà. Noi siamo nati dopo la guerra del secolo o qualcosa del genere. Noi stiamo vivendo la pace che tu e i tuoi avete conquistato con tanta fatica. -

- Vedo che mi hai ascoltato per bene piccola - sorrise Harry che sapeva di essere ripetitivo su quel discorso ma che non poteva fare a meno di ribadire in continuazione a quei bambini quanto fossero fortunati.

- Però non vale: tu facevi sempre cose fighe e avventure super. Una partita di quidditch è il massimo a cui noi possiamo aspirare. -

- Non era così divertente essere inseguiti da un pazzo assassino con manie di potenza. -

 - Questo lo dici tu - Draco gli rispose ghignando mentre si avvicinava a loro - Era uno spasso prenderti in giro dandoti del pazzo. -

- Grazie Draco, sei un tesoro - Harry gli rivolse una smorfia e si trattenne a stento dal fargli una linguaccia.

- Oh scusa se non ti venero grande eroe - la luce nei suoi occhi smentiva l'impressione di cattiveria che quelle parole potevano dare.

Lily guardò con un leggero imbarazzo quello scambio di battute e si allontanò per andare dalla zia Hermione, pensando che i due uomini desiderassero un po' di intimità, per quanto possibile in una stanza piena di persone.

Quando vide che tutti erano presi dai rispettivi interlocutori Draco si avvicinò a Harry e poggiò la fronte contro quella del compagno.

- Sei un padre incredibile - gli disse guardandolo fisso negli occhi, a pochissimi centimetri di distanza dai suoi.

- Anche tu - rispose Harry con voce lieve, non riuscendo ad ignorare il calore da cui si sentiva invadere ogni volta che aveva Draco vicino.

- Diamo inizio alla cena? - chiese quello staccandosi un po' da lui.

Harry gli rispose con un cenno del capo e insieme si recarono nella stanza principale, seguiti a ruota dagli invitati a cui, all'udir parlare di cena, si era risvegliato l'appetito.

Si sedettero casualmente attoro al tavolo, senza rispettare un ordine predefinito di posti, e questo permise che si creasse una sistemazione piuttosto insolita, con Potter e Malfoy, Serpeverde e Grifondoro seduti vicini.

Harry si sentì straordinariamente pieno e felice in mezzo alla sua famiglia. Per la prima volta dopo quasi due anni sentì svanire l'amarezza causata dalla separazione con Ginny. Draco intercettò il suo sguardo e sembrò comprendere i suoi pensieri con una semplice occhiata, gli prese la mano che Harry teneva poggiata sulla gamba e la tenne stretta per quasi tutto il resto della cena, a volergli ricordare sempre il proprio sostegno e la propria vicinanza.

Allo scoccare della mezzanotte i ragazzi, a cui in tarda serata si erano aggiunti anche i due Weasley, corsero a sedersi attorno all'albero, reclamando a gran voce i regali.

- Calmi, calmi - disse Harry bonariamente mentre, insieme agli altri genitori, si univa ai figli che avevano già accerchiato l'albero.

Il resto della serata trascorse tra genitori leggermente brilli e figli decisamente euforici per i regali ricevuti. Erano appena passate le due quando finalmente la casa si svuotò e Harry e Draco furono lasciati alle pulizie post-festive.

- Potter lascia fare a me, sennò con te non ne usciamo più - Draco fermò il debole tentativo di Harry di fare un incantesimo di pulizia; agitò pigramente il polso e in un attimo la stanza tornò a brillare.

- Sei tu lo donna di casa - Harry scappò nella loro camera da letto senza dare a Draco il tempo di processare quella frase.

- Torna qua - gli gridò dietro Draco, seguendolo cercando di rendere credibile l'espressione furiosa che si era stampato in viso.

Harry si fece trovare seduto a gambe incrociate sul letto, con un cuscino in mano che centrò Draco non appena questi fece capolino alla porta.

- Questa me la pagherai! - minacciò il biondo. Si fiondò su di Harry, col proprio corpo lo tenne bloccato sul letto e gli inflisse un incantesimo non verbale di solletico.

Dopo due minuti trascorsi interamente sotto tortura Harry sentì finalmente cessare il riso e il ritorno della lucidità gli fece notare Draco seduto a cavalcioni su di lui.

Guardò il viso dell'altro che dall'alto lo scrutava pensieroso e già parzialmente eccitato. Gli mise una mano sulla nuca e lo spinse ad avvicinarsi, appropriandosi subito delle sue labbra in un bacio passionale e possessivo.

- Ti amo Draco - gli disse quando si furono staccati per respirare.

- Anche io Harry - Draco rotolò al suo fianco e in un attimo tornarono a baciarsi.

Harry mise una mano sul fianco dell'altro e lo fece avvicinare a sé, facendo strusciare le loro erezioni per regalargli un piccolo assaggio di come loro avrebbero festeggiato la notte di Natale.

- Non ti ho ancora dato il mio regalo - disse Harry che l'aveva volutamente conservato per quando sarebbero stati loro due da soli.

Si sedette sul letto, dando le spalle all'altro, e si mise a frugare nel comodino, prendendo alla fine una piccola scatola in velluto blu.

Draco sentì l'emozione farsi largo in lui non appena notò cosa esattamente le mani di Harry avevano tirato fuori dal cassetto.

- Dammi tempo di parlare prima di commuoverti - lo prese in giro Harry che non si era lasciato sfuggire il luccichio negli occhi di Draco.

Gli consegnò la scatolina  e, dopo avergli lasciato qualche minuto per contemplare gli anelli contenuti in essa, gli mise due dita sotto il viso e fece pressione per portare gli occhi dell'altro alla stessa altezza dei suoi.

 - Ho capito che non posso, né voglio, passare il resto della mia vita con qualcuno diverso da te. E allora dico fanculo alle ex, ai pregiudizi della gente: sposiamoci! - gli sorrise con sicurezza.

Draco si premette più forte contro di lui e lo baciò. Harry ricambiò, riempiendo quel bacio di tutto l'amore che sentiva per l'altro.

Quella notte si presero tutto il tempo di riscoprirsi come fosse la prima volta. Le mani di Draco non smisero per un solo istante di accarezzare il corpo dell'altro, di passare morbide su ogni millimetro di pelle disponibile. Harry si perse in un lento assaporare la pelle dell'altro: con la lingua segnò il corpo di Draco di scie umide, mentre il sapore dell'altro entrava dentro di lui e il suo profumo gli invadeva le narici come la più assuefacente delle fragranze. Si amarono lentamente e profondo, come se fosse stata la prima volta, come se, con la decisione di sposarsi, avessero messo fine ad un capitolo della loro storia per dare inizio ad un altro che speravano sarebbe durato per tutta la vita.

Quando Harry fu dentro di Draco lo sentì vicino come non mai, sentì i loro corpi fondersi in un'unica entità più grande di loro e che sembrava tenerli entrambi in possesso. Diedero voce a quel piacere intimo e totale con gemiti costanti ma misurati. Non era il momento per la passione folle e bruciante, volevano godersi il loro amore e nient'altro.

Quando il piacere si fece dilaniante e quasi insopportabile vennero a breve distanza l'uno dall'altro, con due gemiti strozzati. L'amplesso li lasciò affaticati, con il respiro veloce e un leggero velo di sudore a ricoprire i loro corpi.

Harry uscì lentamente dal corpo di Draco, si rimise i boxer prima di premere il petto sulla schiena del biondo e abbracciarlo. Draco si addormentò così, ancora nudo, con l'odore di Harry addosso, il suo sapore in bocca e una mano intrecciata a quella che Harry teneva poggiata sul suo fianco.

Il moro, dopo quasi due anni dall'inizio di quella storia, si prese un po' di tempo per riflettere e fare una stima di quello che la vita gli aveva riservato.

Niente, prima dell'arrivo di Draco, l'aveva cambiato così tanto e in modo così profondo. Quell'uomo biondo aveva risvegliato in lui il coraggio, l'entusiasmo e la voglia di lottare per le cose che amava davvero. Si era vergognato di se stesso quando si era accorto di come negli anni si fosse impigrito. Si era lasciato vivere, senza più dare un contributo attivo agli eventi che sembravano sempre sopraffarlo, essere fuori dalla sua portata.

In quel momento, con ogni centimetro della pelle di Draco a contatto con la propria e l'amore per l'altro vivo e bruciante dentro di lui, si ripromise di non ripetere quell'errore. Non con Draco.

 

Qualcuno si ricorda ancora "Il sogno di una vita"? Il tono di questa fic non so se c'entra molto però è il suo "seguito". Non è passato troppo tempo da quando ho scritto quella, però sono cambiate davvero tante cose e non ci riesco più a mantenere quel tono e ricreare quell'atmosfera. Spero però che anche questa abbia il suo fascino.  Se la forma è quasi indecente prendetevela soltanto con me. Questa storia, infatti, è anche il regalo per una persona specialissima che oggi compie il doppio dei miei anni: Damia. Lei è la mia beta e ovviamente non può betare il suo regalo. La storia è anche nata all'ultimo minuto, dunque non ho avuto il tempo di farla betare a qualcun altro e ci tengo a pubblicarla oggi. Un ringraziamento va a schiumi che non lo sa ma mi ha ispirato per farmi scrivere questa storia. Una fic natalizia era già in cantiere, lei ha recensito di recente "Il sogno di una vita" e allora mi ha fatto venire l'idea di far diventare questa storia la conclusione reale di quella. Quindi...grazie!!

Auguri carissima Damia ^_^

E a tutte voi un sincero augurio per un Natale sereno, felice e soprattutto pieno di cibo e di regali XD

   
 
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