Si
può amare di più
Draco mise la
stella sulla cima dell'albero e guardò il tutto con espressione soddisfatta,
mentre Harry sotto di lui reggeva la scala assicurandosi che non rischiasse di cadere.
- Perfetto -
commentò Draco accettando la mano tesa di Harry per scendere dalla scala.
- Sei il
solito perfezionista - lo prese in giro quello posando un bacio sulle sue
labbra.
- E' la prima
volta che organizziamo il Natale qui, voglio che sia perfetto -
- Lo so -
Harry gli sorrise con l'adorazione che brillava negli occhi, mentre lo teneva
stretto tra le braccia per godersi un altro po' la sua vicinanza.
- Ci sarà Scorpius, ci saranno i tuoi figli, voglio che sia tutto
perfetto. -
- Lo sarà
Draco -il biondo si lasciò stringere un altro po', prima si sgusciare tra le
braccia di Harry e chinarsi di nuovo a rovistare nella cesta delle decorazioni.
Harry adorava
la semplicità e la naturalezza con cui Draco si entusiasmava per cose come il
Natale. Si soffermò a guardare la figura del suo compagno immerso tra le luci e
le decorazioni colorate quasi a volergli regalare una carezza con lo sguardo.
- Vado a preparare
la cena - gli disse, sapendo che il biondo sarebbe stato occupato ancora a
lungo.
Draco si prese
un altro po' di tempo per aggiungere gli ultimi dettagli all'albero, già quasi
perfetto; raggiunse Harry in cucina mentre questi sorvegliava il sugo dell'amatriciana
che soffriggeva in padella.
- Stasera
cenetta leggera vedo - si lamentò Draco, fissato con gli alimenti sani.
- Tanto lo so
che ne avevi voglia anche tu. E' dal viaggio in Italia che ti sei innamorato
irrimediabilmente della cucina italiana. -
- Mi hai
scoperto - rise Draco.
- Ormai per
me non hai più segreti - Harry si avvicinò a lui e lo afferrò per la vita
avvicinandolo a sé.
- E sei pazzo
di me - gli soffiò Draco sulle labbra, un attimo prima di baciarlo con
passione.
- Ti amo
quando ti lasci andare - Harry lo tenne stretto ancora un po'.
Erano passati
due anni da quando Harry aveva lasciato Ginny e aveva
reso Draco il suo compagno, unico e ufficiale. Harry non si era mai pentito di
quella decisione e, anzi, si convinceva ogni giorno di più che non si sarebbe
mai stancato di Draco. L'arrivo inaspettato di Ginny,
che sul momento gli era sembrato tanto funesto, si era rivelato la più grande
delle fortune.
- Che bello
stare finalmente insieme a casa - sospirò Harry sedendosi a tavola.
- Non è colpa
mia se sei il capo più giovane che il Dipartimento Auror
abbia avuto negli ultimi ultimi cinquant'anni. -
- Anche tu
vieni chiamato a qualsiasi ora del giorno e della notte per le conoscenze che
possiedi in campo di Pozioni. -
- Ringraziamo
le ferie - entrambi uscivano da un mese
praticamente di fuoco - Come stai? -
- Agitato. -
Draco posò
una mano sul viso di Harry. La fece scorrere lungo la sua guancia ricoperta da
un leggero accenno di barba prima di tuffarla tra i capelli nerissimi e perennemente
scombinati. Harry lo afferrò dall'altro
braccio e se lo tirò sulle gambe.
- Odio fare
la donna - si lamentò Draco senza troppa convinzione.
- Non sei una
donna, semplicemente io sono più pesante di te - Harry posò il viso sulla
spalla di Draco e rimasero così per un tempo indefinito, godendosi la vicinanza
reciproca.
Draco poteva
sentire la tensione percorrere ogni centimetro del corpo del compagno. Per
Harry quelle vacanze erano la prima occasione per permettere ai suoi figli di
entrare nella sua vita con Draco, non voleva rovinare la cena di Natale per
nessun motivo al mondo.
* * *
Hermione
abbracciò Harry a lungo, dopo aver messo tra le mani di Draco il pudding che
aveva portato per l'occasione.
- Un regalo di
Molly - rassicurò i due che non avevano particolarmente fiducia nelle sue
abilità culinarie.
- Ciao, amico
- la botta sulla spalla con cui Ron lo salutò fu molto più rilassante. Parlava
di quel muto cameratismo che era esattamente la ragione per cui Harry aveva
bisogno di un uomo come lui come amico.
- Sera Malfoy
- Ron stirò le labbra in un sorriso forzato, ricambiato perfettamente dal Serpeverde.
Harry sentì
il camino attivarsi e si mise davanti ad esso per ricevere i suoi figli.
James uscì
dal camino atterrando sul sedere, si alzò spazzolandosi le vesti e, una volta
pulito, andò ad abbracciare suo padre.
- Ciao Jamie - gli sorrise Harry con tutta la dolcezza di padre
nello sguardo.
Il maggiore
era quello che aveva incontrato più difficoltà nell'accettare quel repentino
cambiamento nelle loro vite. Non aveva perdonato Harry per lunghi ed
interminabili mesi che il moro aveva vissuto come la peggiore delle punizioni.
Era davvero importante per lui averlo
vicino in quell'occasione, quel gesto diceva più di qualsiasi altra parola di
perdono che il figlio gli aveva rivolto in precedenza.
Albus atterrò sul tappeto messo davanti al
camino e corse ad abbracciare suo padre lasciandogli un po' di cenere addosso.
- Lily e Remus? - chiese Harry.
- Stanno
arrivando con la mamma - rispose il più piccolo dei due, non smettendo di
sorridere al padre.
Ginny uscì dal camino tenendo la più
piccola per mano . Salutò brevemente gli invitati con un cenno del capo e tornò
dall'altro lato, prima di riapparire di
nuovo col più piccolo dei figli in braccio.
- Buon Natale
Ginny - disse il moro all'ex moglie, mentre questa
gli affidava anche Remus.
- Buon Natale
Harry - Ginny salutò gli altri con un sorriso e si
congedò in fretta, sparendo nuovamente tra le fiamme.
Remus rivolse a Harry un sorriso sveglio ed
entusiasta, come se già presagisse le sorprese che lo aspettavano.
- Manca
l'ultima persona - disse Draco ad alta voce, per stemperare la tensione che
aveva creato la presenza di Ginny. Non poteva dire di
avere un rapporto cordiale con la donna.
Aveva appena
finito di parlare quando si accesero nuovamente le fiamme e Ted Lupin atterrò
sul tappeto, di fronte ai loro occhi.
- Buongiorno
zio - il ragazzo abbracciò Harry prima di salutare ognuno dei presenti.
- Ciao Ted -
quando arrivò il suo turno Draco lo abbracciò con affetto sincero.
- Non credo
ci sia bisogno di fare le presentazioni - cominci Harry, guardando Scorpius al fianco del padre e i suoi figli, in piedi
ancora davanti al camino.
Quella frase
sembrò rompere la tensione e ognuno si avvicinò a chi gradiva maggiormente.
Ted cominciò
a raccontare a Draco del corso di preparazione per diventare auror, dopo un po' James si unì a loro e si lasciò
coinvolgere nella discussione, sebbene guardasse Draco con un'espressione ancora
leggermente diffidente sul viso.
- Ehi Sy! - Albus si avvicinò al suo
migliore amico e lo salutò con un sorriso dolce e affettuoso, ereditato
interamente da suo padre.
Harry rimase
per un po' in disparte, a controllare come la serata si stesse evolvendo. Sentì
una mano piccola posarsi sulla sua spalla e voltò di lato il capo per vedere
Hermione ferma al suo fianco che, come lui, scrutava la gente presente in
quella sala. Anche Ron sembrava aver deciso di mettere da parte i vecchi
rancori e si era unito a parlare con il figlio, il figlioccio e il compagno di
Harry.
- L'amore che
nutri per loro ha fatto sì che ti perdonassero e che accettassero Draco. -
- Non è stato
facile, lo sai. Soprattutto per Jamie. Mi odiava
davvero all'inizio, soprattutto detestava Draco. Non so quale miracolo sia
avvenuto per spingerlo ad accettare la situazione e soprattutto ad essere
qui. -
- Perché lo
ami, Harry. Sei suo padre e lui non potrà mai dimenticarlo. Non importa se tu
adesso stai con Draco: sei sempre stato un padre incredibile e questo non potrà
dimenticarlo nessuno di loro. -
Harry guardò
Lily tenere in braccio il più piccolo dei suoi figli, a cui la ragazzina era
straordinariamente legata, e in cuor suo non poté far a meno di dare ragione a
Hermione. Lui amava i suoi figli con tutto se stesso, non avrebbe mai smesso di
farlo.
- A proposito
di figli: Rose e Hugo dove sono? - chiese all'amica.
- Vogliono
stare un po' con i nonni. Penso che tra un'ora ci raggiungeranno anche loro. -
Harry decise
di mettere fine alle proprie riflessioni da eremita e si avvicinò a Lily e Remus.
- Piccola...
- le disse con affetto poggiando una mano sulla sua testa.
- Papyy! - quella gli sorrise e si mise sulle punte dei piedi
per reclamare un bacio dal suo "papà preferito".
- Come va il
primo anno a Hogwarts? -
- Benissimo!
Anche se a volte mi manca casa. Il castello è grandissimo, ogni volta che vado
in giro da sola ho sempre paura di perdermi. -
- Oh sì, il
castello è un mistero per tutti. Però se qualche volta hai bisogno di trovare
una scorciatoia chiedi ai tuoi fratelli, loro sapranno consigliarti la strada
giusta. -
- Non mi fido
di loro - Lily mise su un broncio che avrebbe fatto invidia perfino a Draco
Malfoy nei suoi momenti peggiori - L'ultima volta che ho chiesto la strada a
James mi ha fatto finire in un corridoio senza via d'uscita, con Pix alle calcagna che mi inseguiva per darmi fastidio. -
- Oh Pix, è una delle poche cose che non mi manca per niente
della vita a Hogwarts. -
- E' così
divertente stare al castello - gli diede ragione la figlia.
- Lo so.
Infatti goditi questi anni perché finiranno troppo in fretta. Lo sai vero che
voi siete fortunati? - aggiunse alla fine Harry dopo averci pensato per un po'
su.
- Sì papà.
Noi siamo nati dopo la guerra del secolo o qualcosa del genere. Noi stiamo
vivendo la pace che tu e i tuoi avete conquistato con tanta fatica. -
- Vedo che mi
hai ascoltato per bene piccola - sorrise Harry che sapeva di essere ripetitivo
su quel discorso ma che non poteva fare a meno di ribadire in continuazione a
quei bambini quanto fossero fortunati.
- Però non
vale: tu facevi sempre cose fighe e avventure super. Una partita di quidditch è
il massimo a cui noi possiamo aspirare. -
- Non era
così divertente essere inseguiti da un pazzo assassino con manie di potenza. -
- Questo lo dici tu - Draco gli rispose
ghignando mentre si avvicinava a loro - Era uno spasso prenderti in giro
dandoti del pazzo. -
- Grazie
Draco, sei un tesoro - Harry gli rivolse una smorfia e si trattenne a stento
dal fargli una linguaccia.
- Oh scusa se
non ti venero grande eroe - la luce nei suoi occhi smentiva l'impressione di
cattiveria che quelle parole potevano dare.
Lily guardò
con un leggero imbarazzo quello scambio di battute e si allontanò per andare
dalla zia Hermione, pensando che i due uomini desiderassero un po' di intimità,
per quanto possibile in una stanza piena di persone.
Quando vide
che tutti erano presi dai rispettivi interlocutori Draco si avvicinò a Harry e
poggiò la fronte contro quella del compagno.
- Sei un padre
incredibile - gli disse guardandolo fisso negli occhi, a pochissimi centimetri
di distanza dai suoi.
- Anche tu -
rispose Harry con voce lieve, non riuscendo ad ignorare il calore da cui si
sentiva invadere ogni volta che aveva Draco vicino.
- Diamo
inizio alla cena? - chiese quello staccandosi un po' da lui.
Harry gli
rispose con un cenno del capo e insieme si recarono nella stanza principale,
seguiti a ruota dagli invitati a cui, all'udir parlare di cena, si era
risvegliato l'appetito.
Si sedettero
casualmente attoro al tavolo, senza rispettare un
ordine predefinito di posti, e questo permise che si creasse una sistemazione
piuttosto insolita, con Potter e Malfoy, Serpeverde e
Grifondoro seduti vicini.
Harry si
sentì straordinariamente pieno e felice in mezzo alla sua famiglia. Per la
prima volta dopo quasi due anni sentì svanire l'amarezza causata dalla
separazione con Ginny. Draco intercettò il suo
sguardo e sembrò comprendere i suoi pensieri con una semplice occhiata, gli prese
la mano che Harry teneva poggiata sulla gamba e la tenne stretta per quasi
tutto il resto della cena, a volergli ricordare sempre il proprio sostegno e la
propria vicinanza.
Allo scoccare
della mezzanotte i ragazzi, a cui in tarda serata si erano aggiunti anche i due
Weasley, corsero a sedersi attorno all'albero,
reclamando a gran voce i regali.
- Calmi,
calmi - disse Harry bonariamente mentre, insieme agli altri genitori, si univa
ai figli che avevano già accerchiato l'albero.
Il resto
della serata trascorse tra genitori leggermente brilli e figli decisamente
euforici per i regali ricevuti. Erano appena passate le due quando finalmente
la casa si svuotò e Harry e Draco furono lasciati alle pulizie post-festive.
- Potter
lascia fare a me, sennò con te non ne usciamo più - Draco fermò il debole
tentativo di Harry di fare un incantesimo di pulizia; agitò pigramente il polso
e in un attimo la stanza tornò a brillare.
- Sei tu lo
donna di casa - Harry scappò nella loro camera da letto senza dare a Draco il tempo
di processare quella frase.
- Torna qua -
gli gridò dietro Draco, seguendolo cercando di rendere credibile l'espressione
furiosa che si era stampato in viso.
Harry si fece
trovare seduto a gambe incrociate sul letto, con un cuscino in mano che centrò
Draco non appena questi fece capolino alla porta.
- Questa me
la pagherai! - minacciò il biondo. Si fiondò su di Harry, col proprio corpo lo tenne
bloccato sul letto e gli inflisse un incantesimo non verbale di solletico.
Dopo due
minuti trascorsi interamente sotto tortura Harry sentì finalmente cessare il riso
e il ritorno della lucidità gli fece notare Draco seduto a cavalcioni su di
lui.
Guardò il
viso dell'altro che dall'alto lo scrutava pensieroso e già parzialmente
eccitato. Gli mise una mano sulla nuca e lo spinse ad avvicinarsi,
appropriandosi subito delle sue labbra in un bacio passionale e possessivo.
- Ti amo
Draco - gli disse quando si furono staccati per respirare.
- Anche io
Harry - Draco rotolò al suo fianco e in un attimo tornarono a baciarsi.
Harry mise
una mano sul fianco dell'altro e lo fece avvicinare a sé, facendo strusciare le
loro erezioni per regalargli un piccolo assaggio di come loro avrebbero
festeggiato la notte di Natale.
- Non ti ho
ancora dato il mio regalo - disse Harry che l'aveva volutamente conservato per
quando sarebbero stati loro due da soli.
Si sedette
sul letto, dando le spalle all'altro, e si mise a frugare nel comodino,
prendendo alla fine una piccola scatola in velluto blu.
Draco sentì
l'emozione farsi largo in lui non appena notò cosa esattamente le mani di Harry
avevano tirato fuori dal cassetto.
- Dammi tempo
di parlare prima di commuoverti - lo prese in giro Harry che non si era
lasciato sfuggire il luccichio negli occhi di Draco.
Gli consegnò
la scatolina e, dopo avergli lasciato
qualche minuto per contemplare gli anelli contenuti in essa, gli mise due dita
sotto il viso e fece pressione per portare gli occhi dell'altro alla stessa
altezza dei suoi.
- Ho capito che non posso, né voglio, passare
il resto della mia vita con qualcuno diverso da te. E allora dico fanculo alle ex, ai pregiudizi della gente: sposiamoci! -
gli sorrise con sicurezza.
Draco si
premette più forte contro di lui e lo baciò. Harry ricambiò, riempiendo quel
bacio di tutto l'amore che sentiva per l'altro.
Quella notte
si presero tutto il tempo di riscoprirsi come fosse la prima volta. Le mani di
Draco non smisero per un solo istante di accarezzare il corpo dell'altro, di
passare morbide su ogni millimetro di pelle disponibile. Harry si perse in un
lento assaporare la pelle dell'altro: con la lingua segnò il corpo di Draco di
scie umide, mentre il sapore dell'altro entrava dentro di lui e il suo profumo
gli invadeva le narici come la più assuefacente delle fragranze. Si amarono
lentamente e profondo, come se fosse stata la prima volta, come se, con la
decisione di sposarsi, avessero messo fine ad un capitolo della loro storia per
dare inizio ad un altro che speravano sarebbe durato per tutta la vita.
Quando Harry
fu dentro di Draco lo sentì vicino come non mai, sentì i loro corpi fondersi in
un'unica entità più grande di loro e che sembrava tenerli entrambi in possesso.
Diedero voce a quel piacere intimo e totale con gemiti costanti ma misurati.
Non era il momento per la passione folle e bruciante, volevano godersi il loro
amore e nient'altro.
Quando
il piacere si fece dilaniante e quasi insopportabile vennero a breve distanza
l'uno dall'altro, con due gemiti strozzati. L'amplesso li lasciò affaticati,
con il respiro veloce e un leggero velo di sudore a ricoprire i loro corpi.
Harry
uscì lentamente dal corpo di Draco, si rimise i boxer prima di premere il petto
sulla schiena del biondo e abbracciarlo. Draco si addormentò così, ancora nudo,
con l'odore di Harry addosso, il suo sapore in bocca e una mano intrecciata a
quella che Harry teneva poggiata sul suo fianco.
Il
moro, dopo quasi due anni dall'inizio di quella storia, si prese un po' di
tempo per riflettere e fare una stima di quello che la vita gli aveva
riservato.
Niente,
prima dell'arrivo di Draco, l'aveva cambiato così tanto e in modo così
profondo. Quell'uomo biondo aveva risvegliato in lui il coraggio, l'entusiasmo
e la voglia di lottare per le cose che amava davvero. Si era vergognato di se
stesso quando si era accorto di come negli anni si fosse impigrito. Si era
lasciato vivere, senza più dare un contributo attivo agli eventi che sembravano
sempre sopraffarlo, essere fuori dalla sua portata.
In
quel momento, con ogni centimetro della pelle di Draco a contatto con la propria
e l'amore per l'altro vivo e bruciante dentro di lui, si ripromise di non
ripetere quell'errore. Non con Draco.
Qualcuno si
ricorda ancora "Il sogno di una vita"? Il tono di questa fic non so se c'entra molto però è il suo
"seguito". Non è passato troppo tempo da quando ho scritto quella,
però sono cambiate davvero tante cose e non ci riesco più a mantenere quel tono
e ricreare quell'atmosfera. Spero però che anche questa abbia il suo
fascino. Se la forma è quasi indecente
prendetevela soltanto con me. Questa storia, infatti, è anche il regalo per una
persona specialissima che oggi compie il doppio dei miei anni: Damia. Lei è la mia beta e ovviamente non può betare il suo regalo. La storia è anche nata all'ultimo
minuto, dunque non ho avuto il tempo di farla betare
a qualcun altro e ci tengo a pubblicarla oggi. Un ringraziamento va a schiumi che non lo sa ma mi ha ispirato
per farmi scrivere questa storia. Una fic natalizia
era già in cantiere, lei ha recensito di recente "Il sogno di una
vita" e allora mi ha fatto venire l'idea di far diventare questa storia la
conclusione reale di quella. Quindi...grazie!!
Auguri
carissima Damia ^_^
E a tutte voi
un sincero augurio per un Natale sereno, felice e soprattutto pieno di cibo e
di regali XD