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Autore: mamogirl    25/12/2010    4 recensioni
(Seguito di "Let It Snow) Li chiamano “miracoli di Natale” perché, in quella meravigliosa e magica notte, qualsiasi cosa, anche l’impossibile, può accadere.
Nick e Brian, di ritorno dopo il weekend bianco in montagna, sono in procinto di vivere il periodo natalizio. Una festività il cui messaggio non é solamente ricevere e dare regali materiali.
E, forse, anche per loro un miracolo natalizio può aspettarli dietro l'angolo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Brian&Nick's Love Story'
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There's just one thing I need

 


 

Brian non sapeva dove avesse trovato il coraggio per arrivare fino a quella casa.
In realtà, era conscio del fatto che era solamente il suo desiderio di far felice Nick che lo aveva spinto a mentire al ragazzo riguardo il suo impegno giornaliero e farsi quell’ora di viaggio fino a Tampa. Anzi, non gli aveva propriamente raccontato una bugia, visto che all’appuntamento con il direttore del reparto cardiaco pediatrico dell’ospedale di Tampa vi era andato realmente.
Gli aveva semplicemente omesso che avrebbe fatto un’altra fermata prima di ritornare a casa.
Ed ora, seduto ancora sul sedile, le mani che tamburellavano nervosamente contro il volante, Brian cercava di ripensare mentalmente a tutto quello che doveva dire per far sì che il miracolo potesse accadere. Non aveva frasi ad effetto, formule magiche che avrebbero potuto cancellare gli anni trascorsi fra l’incertezza, l’odio e la sofferenza. In parte, anche rabbia.
La sua.
La rabbia e l'impotenza che aveva provato quel giorno di non tanti anni prima, davanti ad una madre che voltava le spalle al proprio figlio solamente perché non accettava la sua scelta - o forse era meglio dire che rinnegava la sua prima decisione - senza accorgersi del dolore che provocava. Brian era stato sul punto di venir meno ad uno degli insegnamenti più importanti che gli era stato impartito, ovvero quello di rispettare, sempre e comunque, chi era più adulto.
E, in quella situazione particolare, l'unico che si era comportato come tale era stato, ironicamente, il più giovane fra tutti: Nick.
Non aveva mostrato nessun'emozione, né si era scagliato con rabbia contro sua madre: le aveva domandato solamente se era davvero quello che voleva -  lui fuori non solo dalla sua vita ma anche quella dei fratelli -  e quando la donna aveva annuito, Nick aveva preso la sua mano e lo aveva accompagnato fuori di casa. 
Da quel giorno, il discorso non era stato mai più affrontato, il nome della donna mai pronunciato, almeno volontariamente e Nick si era buttato a capofitto nella promozione del suo album solista e nella sua relazione con Brian.
Aveva mascherato la sofferenza così bene da aver ingannato anche se stesso ma non Brian.
Ecco perché lui si trovava lì, davanti all'enorme facciata della villa.
Sapeva che sarebbe stato un miracolo già il sol venire ascoltato ma doveva, almeno, provarci. 
Brian quindi scese dalla macchina e suonò al campanello, sperando che fosse uno dei figli ad aprirgli ma... ma sapeva che non sarebbe stato così fortunato, ormai ognuno aveva la propria vita e quella casa era abitata solamente dai genitori. O meglio, dalla madre e dal suo nuovo marito.
La porta non si aprì completamente ma Brian fu più veloce a bloccarla con il piede, impedendo alla donna di chiudergliela in faccia. “Jane... per favore...” la pregò.
“Non voglio vedervi.” Fu la risposta concisa della donna, credendo che Nick avesse mandato avanti Brian per paura di vedersi chiusa in faccia la porta.
“Sono da solo. Nick non sa nemmeno che sono qui. -  Si affrettò a rispondere Brian. - Voglio solo parlarti, Jane, nient’altro.” Aggiunse poi alla fine.
Fra i due calò un silenzio carico di tensione e di indecisione.
“Hai solo dieci minuti, non sprecarli.” Giunse ad una conclusione la donna, spalancando la porta per farlo entrare. Rimasero così nell’ingresso, una sorta di limbo neutrale in cui depositare le proprie armi.
“So quello che è trascorso tra te e Nick e... non voglio intromettermi ma... anche se non me lo dice, anche se non si lamenta mai di questa situazione, so che ci sta soffrendo. Sei sua madre, come potrebbe non rimanerci male se questa non vuole più vederlo?”
“Non cambierò idea, Brian. Se sei venuto fin qua solamente per perorare la sua causa, la vostra causa, puoi anche tornare indietro.” Commentò la donna con tono duro.
“Non... non pretendo questo. So che parole e discorsi ti sembrano solamente vuoti ma... amo tuo figlio, più di qualsiasi altra cosa al mondo. Non c’è niente che non farei per renderlo felice ed è per questo che sono qui. -  Brian trafficò con la sua giacca, alla ricerca di una busta bianca. - Questo Natale siamo tutti dai miei. Questo è un biglietto aereo per Lexington.”
“Sprechi solamente i tuoi soldi.” Rispose Jane, tenendo le mani sui fianchi e non facendo nemmeno un minimo gesto per accettare quella busta che Brian le stava offrendo.
Brian scrollò le spalle. “Non diventerò povero. -  Ci scherzò sopra, tentativo più che altro per allentare la tensione. - Non pretendo che tu mi risponda adesso. Puoi accettare di venire come anche rimanere qui. Puoi portare i ragazzi o escluderli completamente dalla vita di Nick. Io ti sto offrendo solamente la possibilità di recuperare qualcosa prima che sia troppo tardi. Anche se Nick mi ama, rimane pur sempre tuo figlio. Non è cambiato, non lo ha mai fatto se non in meglio.”
Jane non rispose ma l’espressione sul suo volto fece capire a Brian che forse, un piccolo scorcio di speranza...
“Dovresti vederlo, Jane.” Continuò quindi Brian, gli occhi di una tonalità di azzurro più acceso come ogni volta che parlava di Nick. “E’ maturato, si prende più responsabilità e non ha paura di affrontare le conseguenze delle sue azioni. Ha tutte queste mille idee in testa e lavora sodo per farle accadere e... ed anche se non dice mai niente, so che vorrebbe la tua approvazione. O, almeno, la possibilità di condividere la sua felicità con te. Tu lo hai spinto verso questo mondo, tu hai sempre creduto in lui, nelle sue qualità e nei suoi talenti; lo hai sostenuto ogniqualvolta voleva smettere.”
“Quello era mio figlio.” Brian comprese che cosa sottostava a quella affermazione e, per quanto cercasse di controllarla, la rabbia stava vorticosamente cercando di farsi dare attenzione.
“A meno che qualcuno non lo abbia scambiato con un perfetto clone, il Nick che conosco e che amo è quel bambino. Non voltargli le spalle.”
Jane non rispose, battute argute e taglienti erano ormai armi inefficienti di fronte alla determinazione del ragazzo, no uomo, davanti a lei; se le circostanze fossero state differenti, avrebbe apprezzato, in una donna, quel tentativo di riportare unione nella famiglia. E lei aveva sempre avuto un debole per Brian, prima che se ne uscissero con quella storia dello stare insieme, lo considerava come un’ottima guida per suo figlio, sempre educato e mai totalmente troppo estraneo dalla realtà di rock – star.
“Jane, davvero... pensaci, okay? E’ solamente un invito...” Brian lasciò la busta sul tavolino al centro dell’ingresso, accanto al vaso di girasoli. "E significherebbe il mondo per Nick." concluse poi, voltando la schiena alla donna e prendendo la strada di ritorno verso casa. 
Verso la sua famiglia.
Verso Nick.

  

*********

  

Un'ora dopo l'incontro, di cui non sapeva decidere se l'esito fosse stato positivo o negativo, Brian era ancora in viaggio sull'autostrada che collegava Tampa a  Bay Hill, una piccola cittadine a sud - est di Orlando, nella ormai famosa Orange Country; era in quella zona tranquilla che lui e Nick avevano deciso di sistemarsi, comprando una casa sulle rive di un piccolo lago e circondati dalla natura di un boschetto. 
Il luogo in cui vivere era stato oggetto di discussioni, a volte animate, fra lui e Nick: Brian aveva proposto Atlanta, una via di mezzo tra la scelta di Nick, ovvero di rimanere ad Orlando, e la voglia di ritornare in Kentucky. Poi, un giorno, Howie li aveva portati a vedere quella casa a Bay Hill e loro se ne erano innamorati immediatamente: nascosta nel verde, provvedeva loro la privacy e la tranquillità che tanto anelavano, un soffio di normalità nella loro vita frenetica.
Non solo il traffico dei pendolari aveva allungato il suo viaggio, visto che solitamente avrebbe impiegato un'oretta scarsa ad arrivare, ma un incidente fra un camion ed una berlina aveva bloccato l'autostrada e, vista la velocità con cui si muovevano le macchine davanti a lui – una lumaca azzoppata sarebbe andata più veloce di loro! – avrebbe impiegato ore prima di scorgere all'orizzonte le tranquille acque del lago, Brian prese il telefonino e digitò il numero che ormai conosceva a menadito.
“Ehi, tesoro, quanto ti manca?” Aveva esordito Nick, non appena aveva scorto il nome dell'interlocutore. Non lo avrebbe detto ad alta voce ma aveva incominciato a preoccuparsi della prolungata assenza di Brian; non era mai tranquillo quando lo sapeva all'interno di un ospedale, anche se era solamente per un visita informale. 
Brian, già solamente nel sentire il tono allegro della voce di Nick, sentì scomparire tutta negatività e desolazione per l'incontro con Jane.
“Sono imbottigliato nel traffico.” Rispose Brian. “Ne avrò ancora per molto.”
“Maledizione!" esclamò Nick. "Vuoi che ti faccia compagnia?"
"Certo."
"Come è andato l’incontro?” domandò quindi Nick.
“Lungo ma molto proficuo: il direttore di cardiologia ha approvato il programma della fondazione e ha proposto di farmi seguire da uno stagista per quando saremo in tour, in modo da poter parlare con i bambini nei vari ospedali.”
“Non è che ti stancherai un po’ troppo?”
“Può darsi ma se posso aiutare qualche famiglia o qualche bambino a non passare quello che ho dovuto affrontare io... un po’ di fatica e stanchezza ne valgono la pena!”
“Sei incorreggibile, lo sai?”
“Mi ami anche per questo.”
“E per molto altro.” mormorò Nick maliziosamente.
Brian si lasciò scappare un’imprecazione notando che la coda non si muoveva nemmeno di un centimetro. “Ti prego, raccontami qualcosa di divertente...”
“Ho parlato con Kevin.”
“E questo dovrebbe essere divertente?” chiese perplesso Brian.
“Aspetta, lasciami raccontare. Lo chiamo e già lui incomincia con la solita tiritera sul fatto che stia prendendo il tuo accento.”
“Non ascoltarlo, sei sexy quando ti fingi campagnolo.”
“Mai come il migliore.”
“Gli hai detto di Natale?” domandò Brian.
“Sì, arriverà direttamente da Los Angeles perché Kristin deve finire di registrare alcune scene.”
“Bene.”
“Anche se per me è perché non si fida a venire in macchina con noi.”
“E’ lui che ci perde!”
“Ho chiamato anche Howie e Jay e loro sono più che contenti. Sarah e Leigh ci raggiungeranno in aereo.”
“Se mi dici che hai anche organizzato tutto il viaggio...”
“Non molto... ho pensato che sarebbe più facile passare a prendere prima Jay e poi Howie, così possiamo costringerlo a non portare mille valigie per un viaggio di tre giorni al massimo!”
“Nicky, Howie è la componente femminile del nostro gruppo!”
“Guarda che gliela riferisco questa!”
“Non oserai! Ho una lista di tutte le battute che hai fatto su di lui in questi anni! E non ho paura di mostrargliela!”
“Mi stai ricattando?”
“Io? Lei mi offende con questa vile e bruta accusa.”
“Non fare l’arcaico con me! Conosco i tuoi trucchetti!”
“Tutti?” domandò maliziosamente Brian, accarezzando con la punta dell’indice il volante.
“Stai dicendo che mi hai tenuto segreto qualche asso?” rispose altrettanto maliziosamente Nick.
“Potrei...”
“Beh, allora perché non ti sbrighi a tornare a casa così me li puoi mostrare?”
“Sarei già lì volando se potessi... - sbuffò Brian. - Aspetta, forse qualcosa si muove! Ci vediamo a casa, okay?”
“Ti aspetterò fremente!”
“Ci conto!”
Brian lanciò il cellulare sul sedile del passeggero, impaziente come non mai di tornare a casa.
Forse il suo tentativo con Jane sarebbe risultato un buco nell’acqua; forse, invece, era riuscito a squarciare un velo nella freddezza della donna.
C’erano tanti se e ma... tranne una certezza.
Il loro amore.
Ed era per quello che Brian stava lottando, per far sì che da quel sentimento potesse nascere qualcosa di duraturo.
 

*********

 

Per prima cosa: Buon Natale a tutti!!!!
Ed ecco il mio regalo, una piccola parte del capitolo! Non potevo lasciarvi senza un regalino! ^__^
Ringrazio tutte coloro che hanno letto il primo capitolo e tutte coloro che mi seguono in queste pazze avventure!
Auguri, non mangiate troppo e divertiti!!!

Cinzia

   
 
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