Untitled
Harry socchiuse lentamente la porta.
Nella stanza regnava la penombra, la luce
della luna penetrava dalle assi della vecchia finestra e andava a illuminare
proprio l’unico letto della stanza occupato.
Aprì la porta quel tanto che bastava per far
passare il suo esile corpo, e facendo attenzione a non farla scricchiolare la
richiuse e ci si appoggiò.
Prese un respiro e chiuse per un momento gli
occhi pieni di lacrime che stavano premendo per uscire da ore e ore, giorni e
giorni, mesi e mesi…
Era arrivato al culmine della frustrazione,
e quello che aveva fatto quella sera lo faceva sentire ancora più un mostro…
Aveva
trattato la sua migliore amica malissimo, le aveva praticamente sputato in
faccia che lei non centrava niente con la sua vita, che ci era entrata a forza
con la presunzione e che era stata sciocca a farsi ferire alla gamba durante il
breve attacco subito il giorno prima, lei che era sempre pronta a dare una
risposta con quella sua odiosa mando alzata e con quella sua voce petulante che
lui aveva pregato dio di non dover più sentire, davanti a lei…
Si
era sfogato l’ennesima volta su di lei, e questa volta aveva detto cose che non
pensava, e mentre le diceva si chiedeva cosa significassero quelle malignità…
Si
era reso conto di aver sparato tante cazzate solo quando aveva visto i suoi
occhi grandi riempirsi lentamente di lacrime e guardarlo feriti, le labbra
socchiuse che tremavano, il viso bianco e la mani che si stringevano
convulsamente.
Non
gli sembrava vero il ricordo di aver visto grandi e luccicanti lacrime scendere
dai suoi occhi e solcarle il viso come macchie indelebili, di aver sentito il
suo respiro diventare sempre più affannoso, vederle stringere i denti e gli
occhi e abbassare di scatto la testa.
E
soprattutto cercava di dimenticare la sua espressione quando aveva rialzato la
testa, quella espressione vuota e smarrita, priva di tutta la vitalità che l’aveva
sempre caratterizzata, priva di lei.
Harry
aveva smesso all’istante di parlare, l’aveva guardata con occhi che diventavano
sempre più grandi per lo stupore e la colpevolezza.
Aveva
provato a fare un passo verso di lei ma lei ne aveva fatti contemporaneamente
due indietro.
Aveva
inziato a scuotere lentamente la testa e si era portata le braccia al petto,
stringendosi forte, mentre un singhiozzo la scuoteva, e le faceva tremare la
mandibola.
Si
era girata velocemente ed era corsa via.
Lui
era rimasto fermo al centro della sala, con gli occhi di tutti quelli
dell’ordine che lo guardavano sbalorditi e disgustati…
E ora lui era li, non riusciva a dormire, i
suoi occhi lo perseguitavano, e lo inseguivano in qualunque sogno.
Si voltò lentamente verso il letto di
Hermione e la vide riposare stranamente tranquilla, un’espressione tranquilla
in viso, ma povera del sorriso che le aveva visto tante volte sulle labbra
mentre era addormentata.
Si avvicinò lentamente e con calma e
fermezza si sedette sul materasso cercando di non svegliarla.
La vide muoversi un po’ e voltarsi
dall’altra parte.
Il moro notò sul cuscino una macchia un po’
più scura, e dopo averla sfiorata si rese conto che erano state le sue lacrime
a bagnarlo.
Le carezzò amorevolmente i capelli, e le
sfiorò la guancia con dolcezza.
Una piccola lacrima le sfuggì da un occhio e
andò a morire sulle sue dita.
Harry fece un profondo respiro e la scosse
un po’, per svegliarla.
Non parlò, cercò di fare il più piano
possibile per non farla spaventare e quando lei aprì lentamente gli occhi si
sentì lo stomaco come colpito da un pugno.
Lei strinse gli occhi e dopo averlo
riconosciuto sussurrò lentamente il suo nome, prendendo a guardarlo con aria interrogativa.
Lui si passò lentamente una mano tra i
capelli e prese ad arrossire mentre cercava le parole giuste per parlare.
“che c’è?” chiese lentamente la brunetta.
“mi dispiace…” sussurrò appena lui mentre
due lacrime gli scorrevano sul viso.
Le asciugò velocemente e le accarezzò il
volto con una mano.
Lei fece una piccola smorfia con il naso e
gli occhi presero a bagnarsi.
Il moretto non riuscì a trattenere un
singhiozzò e abbassò il viso un secondo prima di lasciarsi andare e piangere
come non aveva mai fatto.
Sentì le braccia piccole della ragazza
circondargli le spalle e lui la strinse forte, le sue lacrime gli le bagnavano
la candida pelle della spalla, lasciata scoperta dalla canotta estiva.
“non fa niente…” gli sussurrò lei cercando
dolcemente di farlo calmare.
“non pensavo una sola cose di tutte quelle
che ti ho detto!” esclamò lui staccandosi per guardarla negli occhi.
“d’accordo… è passato… va tutto bene adesso
Harry…” annuì lei carezzandogli le guance rosse.
Harry tremò appena scosso da un altro
singhiozzo e si morse le labbra prima di sporgersi lentamente e baciarla.
Lei sbarrò gli occhi sentendo le sue labbra
morbide sulle sue.
Con le labbra socchiuse, Hermione approfondì
il baciò carezzandogli la testa, e sentendosi stringere la schiena in un forte
abbraccio.
Fu un breve baciò, e quando si staccarono
Harry balbettò qualcosa di incomprensibile.
La ragazza sorrise, e gli passò dolcemente
due dita sulla labbra morbide.
“non mi interessa il perché di quello che è
appena successo… rimani con me stanotte…” gli sussurrò abbracciandolo.
Il moretto prese un profondo respiro e annuì
sulla sua spalla.
La brunetta scansò il lenzuolo quel tanto
che bastava per far entrare in ragazzo nel letto.
Harry si stese e le passò un braccio attorno
alla vita morbida, mentre lei si poggiava sul suo petto.
“puoi dirmi tutto… ho una notte intera per
ascoltarti Harry… sfogati con me ti prego… dammi modo di aiutarti…” gli chiese
semplicemente alzando il viso e dandogli un dolce bacio sulla mandibola.
Harry in pantaloncini, sentì distintamente
le gambe lunghe di Hermione, attorcigliarsi con le sue, e provò un profondo
senso di rilassamento quando si rese conto che la ragazza non indossava
nient’altro che la canotta a gli slip, e non si sentiva assolutamente a
disagio.
Le diede un bacio sulla testa e uno sulla
tempia prima di prendere a carezzarle il fianco.
Lei gli passò un braccio attorno all’addome
e gli diede un bacio sul petto coperto dalla maglietta.
“è troppo difficile da dire Herm…” le
sussurrò Harry.
Lei si alzò sui gomiti per guardarlo in
faccia “niente è troppo difficile, basta avere la forza di andare avanti…” gli
carezzò la fronte e si avvicinò con le labbra alla sua cicatrice in un dolce
bacio.
Harry sentì un brivido percorrergli la
schiena e le avviluppò la schiena stringendola e sentendo le sue forme contro
di se.
Non seppe come, ne perché ma la baciò di
nuovo e questa volta lei gli infilò le mani tra i capelli assecondandolo.
Le mani del moro si muovevano sul suo corpo
senza che lui le comandasse, lasciandosi guidare dall’istinto e lasciando che
la ragione si allontanasse senza pretese.
La brunetta gli sedette sul bacino e con un
brivido poté sentire distintamente l’eccitazione di Harry aumentare.
Più il tempo passava più le loro carezze si
facevano intime…
Più si stringevano più il confine tra i loro
corpi si abbreviava…
Si ritrovarono legati e animati da qualcosa
che non conoscevano.
Si ritrovarono a fare l’amore senza sapere
perchè ne come…
********
Toc Toc Toc
“Hermione! Hermione insomma!”
Toc Toc Toc
La brunetta si sedette di scatto respirando
forte.
Si voltò velocemente verso la porta che
veniva percossa.
Nello stesso tempo spalancò gli occhi nel
veder sedersi il ragazzo affianco a lei.
Balbettò qualcosa di insensato e quando si
rese conto di essere nuda si coprì, spaesata, con le braccia e il lenzuolo.
“Hermione!!”
Si alzò con il lenzuolo addosso e si
avvicinò alla porta aprendola un po’.
“Remus! Dimmi…” fece con tanto d’occhi.
“è pronta la colazione insomma… quanto stai
facendo tardi stamattina e anche Harry non si è ancora visto… muoviti forza!”
le disse velocemente mentre lei prendeva una colorazione porpora.
Mentre chiudeva la porta Harry si risedette
sul letto confuso, dopo essersi infilato i pantaloncini.
Lei lo guardò con la bocca socchiusa.
“c-che… è successo Harry?” chiese con voce
instabile.
Lui scosse il capo ricordando tutti i
particolari di quella notte.
Arrossì di botto e la guardò impressionato.
“abbiamo… a-abbiamo… fatto… ehm… ecco…”
provò a dirle lui confuso quanto lei.
“…l’amore…” completò Hermione sedendogli
affianco completamente stordita.
Si guardarono negli occhi e Hermione fece un
sorrisetto stringendosi un po’ di più il lenzuolo addosso.
“l’abbiamo fatto… si… l’abbiamo fatto…”
prese a ridacchiare.
Harry alzò un sopracciglio guardandola,
mentre anche sulla sua bocca si disegnava un sorriso divertito.
“Herm…” ridacchiò lui.
Lei gli fece segno di parlare liberamente e
una piccola lacrima le sfuggì.
Harry sorrise e l’asciugò accarezzandole la guancia.
“…ti amo…” gli sussurrò la brunetta
lentamente.
Se possibile Harry ci rimase ancor più
sconvolto, e si ritrovò a stringere un’Hermione felicissima tra le braccia.
Le accarezzò la schiena mentre le sue
piccole risate scioglievano anche lui.
“vuoi stare con me?” gli chiese con il viso
nascosto nel suo petto liscio.
Il moro la strinse e sospirò; le baciò una
tempia e annuì.
Lei rise felice mentre si rimetteva dritta e
lo guardava sorridente.
“vieni qui!” scoppiò a ridere Harry
allungando le braccia per abbracciarla e baciarla con dolcezza infinita.
“VOLETE VENIRE TUTTI A FARE COLAZIONE PER
L’AMOR DEL CIELO?!?!?!”
La voce della signora Weasley che arrivò
dalla cucina li fece sobbalzare.
Si guardarono negli occhi senza saper che
fare…
… e subito dopo scoppiarono entrambi a
ridere a crepapelle.
Bene credo che da questo mese in poi potrò
rimettere on line qualche mia fic… non vi prometto niente ma molto probabilmente
sarà così! Scusate se la fic è un po’ strana ma… che ci possiamo fare
ragazzuoli e ragazzuole? Niente!!!!
Kisses Marilia