Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: itsasiaJ    25/12/2010    4 recensioni
Dal matrimonio alla droga,dal Natale alle disavventure,ecco piccole one shot sui Jonas Brothers pronte a farvi piangere e sorridere :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mi scottava tanto una guancia. Si,la destra,bruciava,ed era rossa come il fuoco. La mamma dice che le guanciotte diventano rosse quando piangi,ma io in quel momento non stavo piangendo. Forse era la fiamma del camino,che bruciava lenta e mi procurava prurito sulla gota. Accarezzai con le manine paffute il tappeto rosso sul quale ero seduta,mentre  il vecchio cane Sebastian era accoccolato dietro la mia schiena per godere meglio del calore che proveniva dal camino. Osservavo la mia mamma che passava velocemente da una stanza all’altra,passeggiava leggera sempre con il sorriso sulle labbra e i passi lenti e fluidi come quelli delle fate che ho imparato a conoscere nel libri che mi legge il papà prima di andare a letto. La mia mamma è la donna più bella del mondo. La sento quando ride con il mio papà,lui la stringe con delicatezza lungo i fianchi e le bacia la punta del naso,le sussurra dolcemente che ha gli occhi più belli che lui abbia mai visto. Sono neri,ma no,non neri come il buio,o come la notte. Lo stesso nero che brilla anche nell’oscurità,quel nero che luccica più di mille colori chiari e splendenti che si illuminano alla luce calda del sole,è un nero che qualunque principessa le invidierebbe. E sono allungati,dalla forme morbide quasi a ricordare il guscio di una mandorla. Anche il nome della mia mamma,significa fiore di mandorlo. Ha un nome buffo,papà alcune volte la prende in giro per questo ma poi fanno subito la pace,ma non con il ditino come faccio io no,loro si danno un bacio,si abbracciano come se non potessero fare a meno l’uno dell’altra. La mia mamma si chiama Hamika Nokasaki,viene da un paese lontano,mi ripete nonno Paul,forse Lappone,o Giappone …  Scrive musica. E’ bravissima a suonare il piano,ama stare seduta davanti quei piccoli tasti bianchi e neri per ore,dimenticandosi di tutto,anche di quello che la circonda. Il papà dice che con le sue mani crea meraviglie. Alcune volte mi accoccolo sotto il piano mentre la mamma fa vibrare lo strumento con la sua forza,e la sua passione,la vedo piangere ma non faccio nulla,non posso. Papà Joe dice che io e la mamma abbiamo gli stessi occhi. Ripete che hanno la stessa forma,lo stesso colore,la stessa espressione indifesa. So che alcune volte la mamma deve portare degli occhiali,anche quando suona, le stanno bene,ma non ho mai potuto dirglielo. Ci sono tante cose,che non ho mai potuto dire. Zia Monica mi sorride,ha il sorriso più bello del mondo,con i suoi occhi verdi e tondi come quelli di un cartone animato,e i capelli lunghi e dorati,sembriamo così diverse. Mi prende in braccio,vorrei dirle di lasciarmi ancora vicino Sebastian,ad ustionarmi la guancia destra e ad osservare le lucine colorate dell’albero di Natale nel salone all’ingresso,ma non posso. Mi incanta,il Natale. Ci sono tante cose che vorrei dire,per questa festa. La mia mamma non festeggia il Natale,dice che sono troppo piccola per capire,ma trascorre ugualmente questo giorno con la famiglia di papà. Adesso zia Monica mi fa cullare dalle braccia di zio Kevin,mentre aiuta la mamma a sistemare il tavolo. Zio Kevin mi fa ridere,perché imita la voce di Paperino e Topolino e mi fa il solletico sulla pancia quando vede che non riesco a sorridere. Un giorno riuscirò a ringraziarlo,cercherò di fare il possibile,cercherò di ripetere un grazie per ogni risata che è riuscito a procurarmi. Adesso voglio il mio papà,si,voglio stare con il mio papà. Adoro il mio papà,è l’uomo più forte del mondo. Mi accoccolo tra le sue braccia possenti,sul divano,mentre sento la voce di zio Nick che cerca di farmi sorridere.

-Ehi Sarah,ti voglio bene. Buon Natale,stella-

Mi sussurra il mio papà all’orecchio,un sussurro destinato a svanire come polvere senza che possa rispondere. “Ti voglio bene anche io,papà,buon Natale. Sei l’uomo che amo” penso nella mia piccola testolina,lasciandomi cullare dal suo dolce profumo. Amo il profumo del mio papà,perché è un profumo speciale,è come il pulito. Non è un profumo definito,come la vaniglia,o la frutta,ma lo percepisci e vorresti portarlo con te per sempre. Tutta la famiglia mi sorride,vedo i lunghi capelli neri della mamma fluttuare nell’aria,vorrei abbracciarla,ma non posso chiamarla. Papà Joe mi lascia un bacio sulla fronte,zia Danielle si inginocchia davanti a me e mi scompiglia i capelli neri,sento il calore della sua mano sulla mia testa.

-Ma lo sai che sei una bambina bellissima,Sarah?-

Ripete sfiorandomi la gota con l’indice. Le stringo il dito con una mano,sorrido sincera. Voglio bene a zia Danielle. Guardo i regali sotto l’albero,ci sono così tanti colori che non riesco a scegliere il mio preferito,c’è il pacco rosso,la scatola blu,e una scatola verde più piccola. Voglio il mio regalo,voglio giocare con i miei nuovi peluche,e accoccolarmi tra i nuovi vestiti caldi. Voglio dimenticare per un momento tutte le cose che ho da dire. Mi piacerebbe parlare con Gesù,almeno nel giorno del Santo Natale. Nonna Denise dice che nel giorno del Natale,Gesù bambino è più vicino a me di quanto possa pensare. Forse lui può rispondermi,forse sa le cose giuste da dire. Però è un bambino anche lui,e cosa ne sa lui delle cose da grandi?Mamma dice che ci sono troppe cose da grandi che non posso capire,forse non le capirà nemmeno lui. Adesso papà mi solleva,poggio la testa sulla sua spalla morbida,è così caldo. Siamo tutti attorno al pianoforte,stiamo bene,cominciamo a cantare le canzoncine di Natale come ogni anno,mamma si muove veloce su quei tasti come se li conoscesse meglio di se stessa. “Ti voglio tanto bene mamma,ci sono io” vorrei sussurrarle,almeno in questo giorno che papà dice sa di magia. Mi arrampico sulle spalle del mio papà,guarda ancora l’albero di Natale,con le sue lucine colorate. E’ così bello,brilla come una piccola stella. Rimango incantata ad osservare le lucine colorate,ancora una volta,adoro tutto ciò che brilla. Tendo la mano,ma non riesco a toccarlo,mi sento così piccola per fare troppe cose,troppo piccola rispetto alle cose da grandi. Sono come quell’alberello con le lucine che brillano,sto in silenzio mentre tutti mi ammirano,eppure l’alberello sembra stare bene,è così verde. Forse sono troppo capricciosa. “Papà,sono capricciosa?” Vorrei chiedergli,ma non posso,e mi limito ad avvolgere il suo collo roseo con le mie braccia fragili.

-Ehi Sarah,che c’è?-

“Buon Natale papà,vi voglio bene” penso mentre la sua mano mi accarezza delicata la nuca,inspiro un po’ del suo profumo,mi lascio cullare dai suoi movimenti lenti. Forse un giorno riuscirò a parlare,ma per adesso non ancora. Forse Gesù bambino è così impegnato a dare conforto ai bambini meno fortunati di me,e pensa che io sia egoista. Gesù bambino sa quanto cosa ho da dire,forse non è ancora il momento giusto per parlare. Forse un giorno riuscirò a cantare anche io attorno al pianoforte,mentre la mamma crea la sua magia con le dita lunghe e magre. Forse un giorno riuscirò a dire al mio papà che amo il suo profumo,che non deve cambiarlo mai,e riuscirò a dirgli che gli voglio bene,ma non è ancora il momento. Forse un giorno riuscirò a dire alla mamma che sta bene con i suoi occhiali,e che amo la ninna nanna che mi ha composto per quando non riesco a dormire. E forse un giorno,riuscirò anche a ringraziare tutti per i regali che sono sotto l’albero. Però non è ancora il momento,perché la piccola Sarah non è capace a parlare,la piccola Sarah ha sei anni e non sa come si parla. Però ha tante cose da dire,bambin Gesù,la piccola Sarah ha tante cose da dire.

 

Nota Dell'Autrice: Buon Natale a tutti!Siamo al 25 Dicembre,e per quanto mi è stato possibile,ecco a voi un piccolissimo regalo fatto con il cuore.La dolce Sarah ci accompegnerà in un piccolo viggio nel suo cuore,alla ricerca dei sentimenti che purtroppo non riesce ad esprimere.Non voglio rattristarvi,voglio soltanto aprire i vostri piccoli cuori a un nuovo mondo di affetto e una nuova forma di festeggiare. Ancora tanti auguri,e grazie <3


  
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