La
mia vita insieme a te
Capitolo
uno.
Tic…
Tic…
Tic…
“Harry?”
Tic…
Tic…
“Harry?!”
Il moro staccò gli occhi dal finestrino e guardò sorpreso l’amico
seduto al suo fianco.
“ehi… tutto bene?” chiese il rosso sventolandogli una mano davanti alla
faccia.
“s-si Ron… scusa, si tutto bene…” disse Harry scotendo appena la testa.
Il rosso annuì titubante e disse “ma hai sentito ciò che ha detto
Dylan?”
L’ex-Grifondoro lo guardò con le sopracciglia
inarcate.
“ti va di andare a quel Disco Strip Club di cui ci parlò Joshua,
domenica scorsa?”
“si, si andiamo dai… ma ragazzi io non ho molti soldi eh?!” sorrise
Harry all’idea del locale.
“niente paura…” lo rassicurò Pacey dal sedile anteriore.
Lui ridacchiò e tornò a guardare il finestrino.
La pioggia continuava a cadere e a ticchettare sul vetro della
macchina, con la quale, lui e Ron stavano andando a New York, con i loro tre
compagni di corso per Auror: Pacey, Joshua e Dylan.
Harry e Ron frequentavano il corso da quasi cinque anni, ed erano
entrati giovanissimi a causa dell’attacco ad Hogwarts durante il loro settimo
anno.
Il solo pensiero lo fece rabbrividire e gli riportò
la mente a quegli attimi…
Attimi in cui aveva perso una parte di se…
Camminava
da quasi venti minuti in quel corridoio deserto…
Durante la festa di Halloween aveva
perso di vista i suoi due migliori amici, e aveva anche bevuto un po’.
La testa gli faceva un gran male, ma si ricordava ancora la strada per
la sala comune di Grifondoro, e, infatti, in quel preciso momento ci stava
entrando.
Mise a fuoco
la sala, illuminata giusto da qualche candela, e fece per dirigersi verso le
scale del dormitorio maschile, quando una figura rannicchiata contro la
finestra attirò la sua attenzione.
Aveva i capelli
lunghi e mossi, indossava una vestaglia leggera bianca e lunga, e sussultava
aritmicamente stringendosi nelle ginocchia.
Harry si
diresse verso di lei e le sedette affianco.
“cosa c’è
Hermione?” chiese dolcemente poggiandole una mano sul capo.
Lei
sobbalzò e appena lo riconobbe tento di asciugarsi le lacrime, che però
continuavano a scendere copioso sulle sue guance.
“ha-Harry…”
sussurrò cercando di reprimere un singhiozzo.
La brunetta in
quel preciso istante faceva una tenerezza unica, il viso così dolce, dai tratti
delicati, la rendeva bellissima.
“che hai?” chiese
ancora scrutandole il volto bagnato e carezzandole una guancia.
“i-io…”
piagnucolò prima di scoppiare di nuovo a piangere.
“ehi…”
“ho fatto una
stronzata…” disse disperata.
Harry
le si avvicinò e le circondò le spalle con un braccio cercando di farle capire
che in quel momento era li pronto a sostenerla.
La brunetta si
strinse a lui piangendo e si lasciò carezzare docilmente la schiena che
sussultava, di tanto in tanto, sempre più raramente, man mano che lei si
calmava.
“ti va di dirmi
ciò che hai fatto?” le chiese il moro tirando su con il naso.
Lei scosse
appena la testa boccolosa.
“perché?”
chiese ancora baciandole la fronte.
“perché fa
schifo…” si lamentò lei, ingoiando il groppo.
Lui sbuffò
appena e disse “come vuoi… io pensavo solo di aiutarti un po’…”
Hermione gli
prese una mano cercando di farsi perdonare e prese un profondo respiro, mentre
Harry continuava indisturbato a carezzarle la schiena con l’altra mano.
“stasera… ho…
ho bevuto… e… e con Ron…” sussurrò forzatamente.
Riprese a
piangere appena accennò il nome dell’amico.
“cosa? Che
centra Ron?” chiese iniziando a preoccuparsi il moro, alzandole il viso.
“n-noi… io non…
lui ha… ha detto che…” balbettò scotendo la testa disperata.
“cosa Herm? Che
avete fatto? Che ha detto Ron?” chiese allarmato ma baciandole dolcemente la
testa per rassicurarla.
La bruna lo
guardò negli occhi e disse in un soffio, mentre gli occhi le si riempivano
nuovamente di lacrime “noi…”
“voi?” la
incitò il ragazzo carezzandole il viso.
Hermione lo
guardò negli occhi, lo fissò per attimi interminabili e alla fine sussurrò…
“noi… abbiamo
fatto l’amore…”
TUM
Entrambi si
voltarono verso le scale.
Ron era lì in
piedi, vicino ai resti del vaso che aveva fatto cadere, in mutande e
canottiera.
Hermione sgranò
gli occhi mordendosi le labbra, e Harry ancora sconvolto dalla notizia lo
guardò stranito.
Il rosso
boccheggiò per un attimo, poi sussurrò il nome della ragazza.
Hermione
ricominciò a piangere, ma quando vide Ron avvicinarsi gli corse in contro e lui
la abbracciò nascondendo il viso tra i suoi capelli e sospirando.
Il bambino
sopravvissuto li continuava a guardare incredulo.
“Hermione mi
dispiace…” piagnucolò Ron prendendole il viso mentre le lacrime gli scorrevano
sul volto.
Lei scosse la
testa e singhiozzò “è… è anche colpa mia, Ron… dispiace anche a me…”
Ron le baciò la
fronte e la strinse di nuovo a se, carezzandole i capelli.
Entrambi
sussultavano e si scambiavano sussurri dolci cercando di rassicurarsi l’un
l’altra che andava tutto bene.
“stai bene
vero?” le chiese allontanandosi
definitivamente.
Lei tirò su con
il naso facendo uno strano gesto con le mani e annuì due volte freneticamente,
stringendosi poi la veste.
Harry fece per
dire qualcosa ma un forte boato risuonò nell’aria e tutti e tre si guardarono
spaventati.
Non vi fu tempo
ne di parlare ne di scappare.
Uomini in nero
sbucarono da tutte le parti, assieme agli studenti e si creò la confusione più
assoluta.
Harry subito si
portò vicino agli amici e li strinse forte, vedendo un incantesimo dirigersi
verso di loro.
L’incanto di
divise.
Sbalzò Hermione
contro la finestra che si ruppe e la inghiottì.
Fece sbattere
Ron contro il muro alle sue spalle, contro il quale perse i sensi.
E mandò Harry a
cozzare sopra un tavolo che si ruppe assieme alle varie sculture posizionate
dietro di esso.
Rimase tra le
macerie cercando disperatamente l’aria che non riusciva ad arrivare ai polmoni
a causa del forte impatto.
Fissò per
attimi interminabili il soffitto, finché tutto non divenne buio…
Harry scosse forte
la testa, cercando di cancellare dalla mente quei ricordi che in ogni momento
più strano gli tornavano davanti agli occhi.
Si voltò verso
Ron, che lo scrutava attentamente.
“non ci pensare
stasera…” gli disse dolcemente, stringendogli la spalla.
Harry annuì grato
e sospirò a fondo.
“raga aguzzate la
vista ci serve un parcheggio…” disse Pacey.
“ok…”
Quando finalmente
riuscirono a parcheggiare, fecero un paio di isolati a piedi e arrivarono il un
vicolo cieco, nel quale però brillava una scritta blu e argento “Disco Strip
Club” sotto la quale una ventina di persone stavano il file per entrare.
“eccoci arrivati!”
esclamò Dylan.
Si inserirono nella fila, ascoltando la musica elettronica che
fuoriusciva dal locale e cercando di sbirciare all’interno.
Quando fu il loro turno non fecero nemmeno in tempo a fare due passi
che la musica assordante gli riempì le orecchie.
Due donne vestite in maniera succinta gli si avvicinarono sorridenti e
senza pudore li spinsero verso il bancone strusciandosi come gatte in calore.
Sul piano bar vi erano una decina di bicchieri e un decina di uomini
seduti in compagnia di belle ragazze e donne; ai due lati del bancone vi erano
delle specie di gabbie in vetro-plastica nelle quali vi erano due donne che
ballavano quasi del tutto nude mentre i getti d’acqua le inondavano.
Pucey poggiò le mani sul sedere di una bella biondina e le sorrise
ammiccante quando lei gli prese le mani e lo condusse verso una poltroncina.
“ci vediamo dopo ragazzi!” esclamò malizioso nella direzione degli
amici mentre veniva letteralmente
buttato sulla poltrona e la donna gli sedeva in grembo.
Ron fece un sorrisetto che si allargo ancora di più quando vide il suo
migliore amico infilare qualche moneta nella scollatura di una mora dall’aria
accattivante e il seno prosperoso.
Nel frattempo la band aveva terminato la canzone e dopo qualche
applauso scesero dal palco e si confusero tra la folla scortati dalle guardie
del corpo.
Dalle casse del locale prese ad uscire la canzone di Christina Aguilera
“Lady Marmalade”.
Intorno a loro le varie ragazze che ballavano la lap-dance sui cubi,
iniziò lentamente a spogliarsi “uh-uh ragazzi l’ambiente si scalda sempre di
più…” fece ridacchiando Joshua che aveva adocchiato una biondina che ballava.
Harry rise mentre Dylan gli indicava una poltroncina su cui erano
sedute in modo scomposto due ragazze che si baciavano senza pudore.
Pochi secondi dopo Joshua salì per le scale che portavano sicuramente
al piano superiore e alle camere con la biondina.
Le ragazze che servivano i drink e gli alcolici dietro al bancone si
scatenarono e appena iniziò il ritornello della canzone, salirono in piedi sul
piano e presero a ballare strusciandosi contro i vari pali inchiodati.
Per poco Harry non si ritrovò il sedere si una ragazza, coperto solo da
una sottilissimo perizoma, sulla faccia.
Ron si leccò le labbra in modo indecente e portò un dito davanti agli
occhi dell’amico facendo un gesto molto esplicito che fece scoppiare a ridere
il moro.
“pistaaaa!!” urlò il dj mentre una ragazza che portava un vassoio di
bicchieri, vestita di un top nero e una culotte dello stesso colore, e delle
scarpe in tinta con dei lacci che le arrivavano al ginocchio, scavalcava il
bancone con il vassoio perfettamente in equilibrio.
La band tornò sul palco e prese a suonare una canzone molto veloce.
La ragazza vestita in nero saltò sul piano bar e prese a ballare con le
compagne ridendo.
Harry e Ron finirono i loro bicchieri di whisky e le si avvicinarono
mentre una suo compagna si stendeva sul bancone e dopo essersi fatta versare
addosso del liquore si lasciava leccare le braccia, le gambe, la pancia e il
petto mentre rideva.
La ragazza in nero prese con entrambe e mani un palo e dopo essersi
inarcata contro quello, fece muovere sinuosamente i capelli e il bacino
suscitando parecchi commenti mentre si apriva un po’ di più la lampo del top.
Fece una mezza giravolta e superò la sua compagna stesa arrivando
proprio davanti a Harry e Ron che godettero appieno quando lei si piegò per
scendere dall’altra parte del bancone.
Appena alzò il viso sorridente verso di loro chiese “cosa vi servo?”
con un sorrisetto accattivante e sbattendo le palpebre.
I due le sorrisero e fecero per parlare quando rimasero senza fiato
riconoscendo la brunetta.
Anche il sorriso di lei si spense e li guardò allibita abbassando la
bottiglia che aveva alzato pronta per versare il liquido contenuto nei
bicchieri.
“V-voi…” balbettò con labbra tremanti.
I due la guardarono come scioccati e solo dopo qualche istante Harry
riuscì a parlare.
“Hermione…”
ragazzi ci risentiamo con il prossimo capitolo! Dite un po’… è
decisamente meglio eh?!
Vi voglio bene! Ah questo Capitolo è dedicato a tutti quelli che mi
hanno aspettato fin ora!!! Vi adoroooooooo!!!!!!!
mary