Narrami, o possente e onnipotente Dea della demenza, della atroce tortura che la crudele vita inflisse a Bella Swan, del dolore, grandissimo, dell’amato Edward, e del funesto Natale che, o tapino, uccise l’unico neurone sano dell’autrice, quando, al rovinoso orario delle undici e un quarto, decise di pubblicare questa drabble priva di senno alcuno.
A Ilaria, che mi ha ispirato questa ennesima storia demenziale <3
TORTURA
Ti aggrappi forte al suo braccio, Bella, e pensi che è solo l’inizio.
Lo guardi supplichevole, rivolgendogli una muta richiesta.
Ti prego. Edward, salvami, ti prego.
Lui sgrana gli occhi e ti dona un sorriso triste.
C’è dolore nella sua voce, quando parla. -Non posso aiutarti, amore mio. Perdonami-.
Fissi con terrore il nemico, la tortura ha inizio.
E allora vorresti gridare, vorresti dimenarti, vorresti correre via veloce.
Umana. Sciocca e stupida umana, davvero ti illudi di poterla scampare?
Guardi dritta di fronte a te, rassegnata.
Un fischio. Un respiro profondo. Qualcuno batte sonoramente e la partita di pallavolo ha inizio.
Edward ti osserva, addolorato, dalla panchina.
[107 parole]
ANGOLO AUTRICE: E’ clamorosamente autobiografica, purtroppo. Sì, sono una mezza calzetta a pallavolo xD
Sì, sono ancora io, la scassa balle che è tornata alla carica proprio il giorno di Natale e che si arroga persino di distorcere il premio dei poemi ellenici più famosi (ahimè, imparati pressochè a memoria in greco antico).
No, ancora la demenza non se ne è andata.
Buon Natale a tutti, anche se, ormai, è finito ^^
P.s. E recensite, o la maledizione della palla omicida della Swan ricadrà su di voi XD