Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Una ragazza uscì fuori di casa.Era presto e il
vento percuoteva gli alberi, che liberavano gocce di pioggia enormi,
che toccavano la terra già bagnata per la recente pioggia.
La ragazza in questione assaporò l'odore acre e dolce allo
stesso tempo dell'asfalto bagnato e si avviò verso-per noi-
l'ignoto.Arrivo alla fine della via : Queen Street, diceva l'insegna
sul fondo della via, vicino all'ultima casa.Era incrostata di foglie
secche e ghiaccio.
Ci passò una mano sopra e liberò la scritta da
quel pattume, rivelando lettere d'oro.Continuò il suo
cammino più serena.Attraversò la strada
principale, che si biforcava in vicoli e stradine secondarie, come
Queen Street.Era presto e perciò era deserta.Si vedeva la
strada bagnata e gli alberi gialli e rossi, uggiosi, fino a quando gli
occhi non si rassegnavano e lasciavano stare quel paesaggio.
Attraversò la strada a passò deciso, col vento
che gli sferzava le guancie, rendendole rosee per un minuto, per poi
tornare ad un colore cereo dovuto al freddo.
Aveva le labbra rosso vivo, che a guardarle ti mangiavano, che
sembravano una ciliegia divisa in due parti e appoggiata sul suo viso,
anche se in quel momento erano semichiuse per lo sforzo di non urlare
dal freddo.
Aveva gli occhi neri, dono raro, di chi era piena di coraggio e
lealtà.Brillavano al chiarore delle stelle e rifulgevano
alla luce del sole.
Aveva i capelli nero fuligine, che a guardarli t'incantavi e perdevi i
sensi, la cognizione di ciò che ti era intorno.Lunghi fino
alla spalla, in quel momento sferzavano con una forza disumana sulle
sue povere guancie, impedendogli la vista tre minuti si e uno
no.Continuava a camminare, deviando per stradine e vicoli, fin quando
arrivò alla sua meta.
Una piazza uggiosa, con il pavimento che brillava di luce
brillantinata, dovuta alla primiera pioggia e il tempestivo sole di
settembre, che ormai era passato.
Varie impalcature si ergevano su diversi edifici e la piazza era vuota
e vasta, illuminata solo dal sole cocente, che la fece rabbrividire
dopo tutto quel freddo.
La luce filtrava attraverso gli alberi, vaste quercie e salici che
piangevano goccie di pioggia vaste quanto una moneta, la più
grossa che troverete in commercio.
Ma la sua attenzione non andava a questo spettacolo, bensì
ad un ragazzo alto, smilzo, con gli occhi della sua stessa
intensità di nero, con i capelli fino alla spalla come i
suoi, ma più smosti e frastagliati.Si ergeva su una cascata
di scalini infiniti, dove giungevano raggi di sole attraverso un fitto
cancello a sbarre che circondava la piazza.
La guardò e sorrise.
Affrettò il passo.Lo raggiunse.Sfoderò un sorriso
minuzioso e sussurrò -Geminia Cork- lei sorrise a sua volta
e rispose -Sirius Black-
Si avviarono insieme per i fitti scalini e non si rivolgevano
parola.Solo alla fine dei tortuosi scalini, in alcuni punti sconnessi,
si guradarono : lui sorrise sprezzante e lei con un colorito tendente
al granada, abbassò lo sguardo e sorrise furtivamente.
Poi, alla fine, il ragazzo esordì -Geminia, quanto sei
incantevole- le prese una mano e la baciò.Lei si
esibì in un inchino e lo guardò, sorridendo
davvero, cosa che non faceva da circa quindici minuti-Lei mi lusinga,
affascinante Sirius- sorrise.
Lei sussultò come una pastorella che aveva pestato
volontariamente cacca di capra.
Lo sguardo di lei fu rubato da un particolare : due girandole appese su
un balcone, che giravano scosse dalla forza del vento che imperterrito
soffiava.
Avevano i colori dell'arcobaleno e quando giravano diventavano
completamente immacolate.Sirius percepì l'oggetto del
desiderio di lei, e si tuffò per prenderlo.
Si arrampicò su per vari balaustra, si appoggiò
su una cassetta della posta, prese un filo dove le signore erano solite
appendere gli abiti bagnati e sfilò una delle due girandole,
la prese e saltò, toccando il suolo con eleganza.
Gliela porse -Per lei- disse, seguendo la frase con uno svolazzo
esegiuto con la mano.
Lei la prese e ci soffiò sopra raggiante : la girandola si
percosse e cominciò a girare, sotto il suo sguardo ammirato.
-Geminia- esordì per la seconda volta Sirius-io con te
voglio andare avanti.Per me non sarai solo un'amica, o magari una
fidazata.Io voglio che tu sia qualcosa di più per me.Magari
una sposa.O una madre.Un pezzo del mio cuore-
Geminia si bloccò a metà soffio, con le labbra
socchiuse, intenta-appunto- a soffiare.
Quello che le aveva detto Sirius era pieno di significato, ma prima di
avere il tempo di rimurginarci su, lui le prese la mano dove teneva
stretta la girandola.
Il cuore cominciò a battere con il ritmo di una batteria che
non ha intenzione di fermarsi.
Le cinse i fianchi, l'avvicinò a esso e schiuse le labbra di
lei-che sembravano già pronte al bacio- nelle sue.
Fluido, umido, intenso.Geminia desiderò per un attimo che i
minuti si allungarono, rendendo quell'attimo pura perfezione.