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Autore: Perfidia    26/12/2010    4 recensioni
Contest "La Battaglia di Hogwarts" indetto da vogue. I flash di sette anni di scuola si rincorrevano inseguiti da grida e riflessi di lampi verdi scintillanti,
che cozzavano da ogni lato contro le possenti mura della sala grande.
Gregory alzò la bacchetta, la sfida lo attendeva.
Buona Lettura^^
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La vittoria di una sconfitta

Buona sera Ragazzuoli e buon Natale^_^…

Stasera posto la storia con cui ho partecipato al Contest "La Battaglia di Hogwarts" indetto da vogue, posizionandosi 8°.

 

Autore: Perfidia
Titolo: La vittoria di una sconfitta
Personaggio Centrale: Minerva McGranitt
Personaggio Secondario:  Gregory Goyle
Rating: verde


 

La vittoria di una sconfitta

 

Occorre che il corpo insegnante si muova verso

 le postazioni più avanzate del pericolo

che sono costituite dall'incertezza permanente del mondo.

(Heidegger.)

 

Minerva conosceva il suo destino lo conosceva fin dalla culla.

Sarebbe diventata un’ insegnante.

Non in una scuola qualunque. Lo sarebbe diventata nella più grande scuola di tutti i tempi.

Hogwarts.

L’insegnamento era stato la sua vita. In nome della più alta delle professioni aveva sacrificato tutto.

Giovinezza, amore, famiglia. Concetti per lei estranei, poiché lei era una creatura più alta.

Lei era un insegnante. Ogni fibra del suo essere verteva a questo.

L’insegnamento.

 Quello che non sapeva e che non avrebbe mai immaginato, era appena successo.

Scontrarsi con le creature che fino a quel momento aveva cresciuto con pazienza e dedizione.

Con la cura che una mamma dedica al suo bambino.

Con la costanza di un botanico alle prese con una rara orchidea.

Con la passione di una coppia d’amanti che si scambiano baci rischiando di essere scoperti.

Era li.  Occhi negli occhi. Cauta.

 Come una leonessa nella savana, che rapisce lo sguardo della sua preda per un istante eterno, prima di iniziare l’inseguimento.

 Fissava incredula lo sguardo furente di quel ragazzo.

Quanto odio vedeva.

Quanto disprezzo.

Quanta sprezzante arroganza permeava attraverso quella maschera. Schermo trasparente, per chi come lei, aveva sempre saputo guardare oltre.

I flash di sette anni di scuola si rincorrevano inseguiti da grida e riflessi di lampi verdi scintillanti,

che cozzavano da ogni lato contro le possenti mura della sala grande.

 

Gregory alzò la bacchetta, la sfida lo attendeva.

Accecato dalla brama di sconfiggere quella megera che per anni lo aveva istruito , si fermò a riflettere un attimo di troppo sull’incantesimo da scagliare.

Voleva che fosse mirabolante.

Voleva umiliarla, dimostrando a se stesso di non meritare tutti quei Troll!

Voleva stupirla….

In quell’attimo , però, un lampo abbagliante lo colpì, cadde a terra in un tonfo sordo.

Totalmente pietrificato.

Mentre Minerva artefice del misfatto si avvicinò a lui, e china sul suo corpo disse.

-        Signor Goyle , mio malgrado, devo ringraziarla. Mi ha fatto capire che alla fine, non importa la dedizione che una donna impiega nelle cose che fa, non conta la passione ed a nulla serve l’amore.

Quando si ha a che fare con animi profondi  come lo spessore di un foglio di pergamena. Le auguro che gli eventi futuri le siano più utili di me.

Assicurò il ragazzo alla giustizia, con lo sguardo pieno di rammarico e un amaro sorriso di scherno, per se stessa stavolta. Solo per se stessa.

 Per aver capito che infondo come insegnante aveva fallito.

 

8°Classificata
Perfidia “La vittoria di una sconfitta”


-Grammatica: 9.5/10
-Stile e Lessico: 9/10
-Originalità: 15/15
-IC: 12/15
-Attinenza ai personaggi scelti: 10/10
-Giudizio personale: 8.5/10

Totale: 64/70

Dal punto di vista grammaticale, le uniche imprecisioni che ho riscontrato nella storia sono state un punto utilizzato quando invece andava messa la virgola, ed ‘in fondo’ scritto come un’unica parola. Per il resto, la storia non presenta il benché minimo errore.
Lo stile, basato sulla frase breve, è sicuramente piacevole, e la storia si legge scorrevolmente. Il lessico è abbastanza lineare, forse un po’ semplicistico, ma comunque perfettamente adatto al registro generale utilizzato.
Dati anche i personaggi che ti sono toccati in sorte, devo dire che la storia che hai scritto è decisamente originale: il fatto che la McGranitt abbia questo scontro con Goyle, e la conseguente riflessione sull’insegnamento, contrapposto al suo essere Mangiamorte, è sicuramente uno spunto interessante.
Non mi ha convinto troppo la frase finale di Minerva, da questo punto di vista, dato che non la immagino imputarsi la colpa per la strada che hanno scelto Goyle e gli altri. Nella prima parte della storia, inoltre, mi è parsa fin troppo malleabile, le manca quella grinta che è tipica.
Perfetta è invece nelle poche parole che rivolge a Gregory, in cui invece mostra in toto il suo modo di essere.
Buona l’attinenza, anche per la decisione di segmentare la storia in modo tale da avere due punti di vista, sebbene resti preponderante quello della donna. Su Goyle, come esempio di ragazzo, come esempio di Mangiamorte, del resto ruota tutto il suo pensiero, quindi è innegabile che l’inserimento sia buono.
Una bella storia, insomma. Forse un maggiore approfondimento l’avrebbe resa migliore, ma ribadisco che i punti che hai messo in luce, le argomentazioni che hai usato, danno certamente ottimi spunti. Un buon lavoro, brava.

   
 
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