Buona sera Ragazzuoli e buon Natale^_^…
Stasera posto la
storia con cui ho partecipato al Contest "La Battaglia di Hogwarts"
indetto da vogue, posizionandosi 8°.
Autore: Perfidia
Titolo: La vittoria di una sconfitta
Personaggio Centrale: Minerva McGranitt
Personaggio Secondario: Gregory Goyle
Rating: verde
La vittoria di una sconfitta
Occorre che il corpo insegnante si muova verso
le
postazioni più avanzate del pericolo
che sono costituite dall'incertezza permanente del mondo.
(Heidegger.)
Minerva conosceva il suo destino lo conosceva fin dalla culla.
Sarebbe diventata un’ insegnante.
Non in una scuola qualunque. Lo
sarebbe diventata nella più grande scuola di tutti i tempi.
Hogwarts.
L’insegnamento era stato la sua
vita. In nome della più alta delle professioni aveva sacrificato tutto.
Giovinezza, amore, famiglia.
Concetti per lei estranei, poiché lei era una creatura più alta.
Lei era un insegnante. Ogni fibra
del suo essere verteva a questo.
L’insegnamento.
Quello che non sapeva e che non avrebbe mai
immaginato, era appena successo.
Scontrarsi con le creature che
fino a quel momento aveva cresciuto con pazienza e dedizione.
Con la cura che una mamma dedica
al suo bambino.
Con la costanza
di un botanico alle prese con una rara orchidea.
Con la passione di una coppia
d’amanti che si scambiano baci rischiando di essere scoperti.
Era li. Occhi negli occhi. Cauta.
Come una leonessa nella savana, che rapisce lo
sguardo della sua preda per un istante eterno, prima di iniziare l’inseguimento.
Fissava incredula lo sguardo furente di quel
ragazzo.
Quanto odio vedeva.
Quanto disprezzo.
Quanta sprezzante arroganza permeava attraverso
quella maschera. Schermo trasparente, per chi come lei, aveva sempre saputo
guardare oltre.
I flash di sette anni di scuola si
rincorrevano inseguiti da grida e riflessi di lampi verdi scintillanti,
che cozzavano da ogni lato contro le possenti mura
della sala grande.
Gregory alzò la bacchetta, la
sfida lo attendeva.
Accecato dalla brama di
sconfiggere quella megera che per anni lo aveva istruito ,
si fermò a riflettere un attimo di troppo sull’incantesimo da scagliare.
Voleva che fosse mirabolante.
Voleva umiliarla, dimostrando a se stesso di non
meritare tutti quei Troll!
Voleva stupirla….
In quell’attimo ,
però, un lampo abbagliante lo colpì, cadde a terra in un tonfo sordo.
Totalmente pietrificato.
Mentre Minerva artefice del
misfatto si avvicinò a lui, e china sul suo corpo disse.
-
Signor Goyle , mio malgrado, devo
ringraziarla. Mi ha fatto capire che alla fine, non importa la dedizione che
una donna impiega nelle cose che fa, non conta la passione ed
a nulla serve l’amore.
Quando
si ha a che fare con animi profondi come lo spessore di un foglio di
pergamena. Le auguro che gli eventi futuri le siano
più utili di me.
Assicurò il ragazzo alla giustizia, con lo sguardo pieno di
rammarico e un amaro sorriso di scherno, per se stessa stavolta. Solo per se
stessa.
Per aver capito che
infondo come insegnante aveva fallito.
8°Classificata
Perfidia “La vittoria di una sconfitta”
-Grammatica: 9.5/10
-Stile e Lessico: 9/10
-Originalità: 15/15
-IC: 12/15
-Attinenza ai personaggi scelti: 10/10
-Giudizio personale: 8.5/10
Totale: 64/70
Dal punto di vista grammaticale, le uniche imprecisioni che ho riscontrato
nella storia sono state un punto utilizzato quando invece andava messa la
virgola, ed ‘in fondo’
scritto come un’unica parola. Per il resto, la storia non presenta il benché
minimo errore.
Lo stile, basato sulla frase breve, è sicuramente piacevole, e la storia si
legge scorrevolmente. Il lessico è abbastanza lineare, forse un po’
semplicistico, ma comunque perfettamente adatto al registro generale
utilizzato.
Dati anche i personaggi che ti sono toccati in sorte, devo dire che la storia
che hai scritto è decisamente originale: il fatto che
la McGranitt abbia questo scontro con Goyle, e la conseguente riflessione sull’insegnamento,
contrapposto al suo essere Mangiamorte, è sicuramente
uno spunto interessante.
Non mi ha convinto troppo la frase finale di Minerva, da questo punto di vista,
dato che non la immagino imputarsi la colpa per la
strada che hanno scelto Goyle e gli altri. Nella
prima parte della storia, inoltre, mi è parsa fin troppo malleabile, le manca
quella grinta che è tipica.
Perfetta è invece nelle poche parole che rivolge a Gregory, in cui invece
mostra in toto il suo modo di essere.
Buona l’attinenza, anche per la decisione di segmentare la storia in modo tale
da avere due punti di vista, sebbene resti preponderante
quello della donna. Su Goyle, come esempio di
ragazzo, come esempio di Mangiamorte,
del resto ruota tutto il suo pensiero, quindi è innegabile che l’inserimento
sia buono.
Una bella storia, insomma. Forse un maggiore approfondimento l’avrebbe resa
migliore, ma ribadisco che i punti che hai messo in
luce, le argomentazioni che hai usato, danno certamente ottimi spunti. Un buon
lavoro, brava.