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Autore: StillAnotherBrokenDream    26/12/2010    1 recensioni
Castiel non lo accettava, non poteva perdere così la donna che amava. Avrebbe fatto di tutto pur di salvare la sua Elena dall'inferno...
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Castiel's soul'
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A/N: Grazie di cuore a Robigna88 <3


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-Chapter 2-

Saving her

 

 

 

La morte di Elena scosse tutti, perfino Bobby che l'aveva vista un paio di volte, si sentì mancare quando seppe la terribile notizia.

Perchè lei era speciale e tutti le volevano bene.

E inoltre non riuscivano a capacitarsi di come fosse possibile che Castiel non l'avesse salvata o riportata indietro.

Solo giorni dopo lui ebbe il coraggio di raccontare la verità a Dean, di come cioè lei si fosse venduta l'anima per salvare la loro bambina.

E lui non aveva potuto spezzare quel patto.

In realtà avrebbe potuto, ma ciò avrebbe ucciso sua figlia e Elena non glielo avrebbe mai perdonato né avrebbe perdonato se stesso.

Ma anche se amava Fiona, a stento riusciva a tenerla in braccio, troppo grande era il dolore e il rimorso di non aver potuto salvare la sua compagna.

Come se non bastasse, Fiona era la miniatura di Elena.

Stessi occhi verde scuro, stessa bocca, probabilmente stesse fossette ma quelle si sarebbero viste più in là, quando avrebbe imparato a sorridere.

«Cass, a me piace tenere in braccio tua figlia» gli disse Dean un giorno «ma appunto è tua, dovresti prenderci confidenza!»

Allora l'angelo si avvicinò e la prese tra le braccia.

La piccola aprì gli occhietti, due piccole fessure verdi, e lo guardò dritto negli occhi.

Sì sentì sciogliere e allo stesso tempo morire.

Fiona sprigionava un'energia particolare, diversa sia da quella di un umano sia da quella di un angelo.

Era ovvio, apparteneva ad entrambe le razze.

«Visto?» gli disse Dean dandogli una pacca sulla spalla «non è difficile, hai visto come ti guarda? Già ti ama!»

«Non posso farcela» rispose l'angelo guardando sua figlia «non posso...»

«Oh andiamo» rispose Dean «sì che puoi, è tua figlia e hai il vantaggio di essere magico, la tirerai su meglio di chiunque altro.»

Ma Cass scosse la testa e riconsegnò la piccola al cacciatore.

«No Dean...non riesco nemmeno a guardarla. Scusatemi, devo...pensare.»

Volò via lasciando sua figlia ai fratelli Winchester.

 

 

 

 

Se fosse stato abbastanza lucido avrebbe realizzato che non era una buona idea lasciare un neonato a due cacciatori di demoni e altre porcherie infernali dato che potevano essere coinvolti in qualche terribile storia da un momento all'altro.

Ma Castiel era distrutto, incredulo e arrabbiato, soprattutto con se stesso.

No, non con Fiona.

Non avrebbe mai potuto considerare la sua bambina responsabile della morte di Elena.

Atterrò su un'altura innevata, da qualche parte nel nord Europa, si sedette su una roccia ghiacciata e pianse.

Aveva fallito, non era riuscito a prendersi cura del suo amore, l'aveva abbandonata proprio nel momento del bisogno e lei, vedendosi perduta in un modo o nell'altro, aveva scelto la vita di sua figlia.

Elena non gli aveva voluto nemmeno dire a quale demone l'avesse venduta, la propria anima, per paura che lui corresse da esso e tentasse di sciogliere il patto.

I demoni erano tanti, non avrebbe mai potuto scoprire chi era il fottuto bastardo che si era preso la sua Elena.

Si asciugò gli occhi col palmo della mano prima che le lacrime gli si congelassero sulle ciglia e sulle guance, respirò a fondo l'aria gelida intorno a lui e...

Un momento.

Come diavolo aveva fatto a non pensarci prima?

Si alzò dalla fredda roccia e spiccò nuovamente il volo, tornando in America.

Se c'era qualcuno che poteva aiutarlo, era lui.



 

 

Con lui non bastava gridare al cielo, né cercarne l'energia.

C'era bisogno di un rituale abbastanza potente, perchè il bastardo sapeva occultarsi per bene.

Castiel tracciò a terra dei simboli enochiani col gesso, al centro posizionò una ciotola d'argento e vi buttò dentro varie polveri estratte dalle più svariate piante, molte delle quali praticamente estinte.

Pronunciò alcune parole nella sua lingua, ad occhi chiusi, per poi gettare un fiammifero nella ciotola.

Un denso e acre fumo rosso si levò in aria, stordendolo per qualche secondo, ma ciò non gli impedì di avvertire immediatamente la sua presenza.

«Cass...non mi aspettavo una tua telefonata. A cosa devo l'onore?»

Balthazar, nel suo completo scuro alla moda, gli apparve davanti agli occhi non appena il fumo si dissolse.

Il suo tramite era sorprendentemente simile all'angelo che lo conteneva, in scala molto, molto ridotta ovviamente.

Anche nell'espressione strafottente erano simili, solo che nella sua vera forma Balthazar non indossava anelli o catene d'oro.

«Ho bisogno del tuo aiuto» gli disse Castiel senza preamboli «solo tu puoi.»

L'angelo di fronte a lui lo fissò, piegò un angolo della bocca in un sorriso divertito e fece qualche passo verso di lui.

«Ascolta fratello» iniziò «io non voglio avere niente a che fare con i Winchester. Sono delle teste di cazzo e se posso darti un consiglio spassionato, mandali a farsi fottere anche tu.»

«No, non c'entrano loro» rispose l'altro angelo «e a me che serve aiuto, i Winchester non sanno nulla...»

Balthazar corrugò la fronte, guardandolo incuriosito questa volta.

«Ah sì? Uhm...e che genere di aiuto ti serve? Vuoi che ti presenti qualche bella ragazza? Ne conosco una perfetta per te...»

Castiel scosse il capo chiudendo un attimo gli occhi.

«Non mi servono donne...rivoglio la mia» gli disse serio.

Con questo attirò definitivamente l'attenzione di Balthazar.

«La tua...donna?» chiese quasi scioccato «cioè tu hai una donna? Cazzo, questo mi destabilizza fratello...»

«Ti prego, non è il momento di scherzare» lo interruppe Cass «la cosa è molto...seria, per me...»

Si sentiva sull'orlo delle lacrime, ancora. Ma non voleva piangere di fronte a lui.

«Questa cosa della tua donna mi incuriosisce troppo» annunciò Balthazar dopo alcuni secondi di meditabondo silenzio «dunque avanti, spara. Hai tutta la mia attenzione.»

Cass trasse un profondo respiro, non sapendo nemmeno da dove iniziare di preciso.

«Un anno fa» cominciò finalmente «ho incontrato Elena...bella come poche altre creature in questo modo. L'amavo e lei amava me...» dovette fermarsi, sopraffatto dal dolore.

Balthazar lo guardava serio e non disse nulla, aspettando che il fratello riprendesse il suo racconto.

«Ora ti metterai a ridere» lo avverti senza riuscire a fermare una lacrima «ma Elena è rimasta incinta...»

«Non ho intenzione di farlo Cass...va' avanti...» rispose l'altro.

Cass si chiese se avesse capito o se magari già lo sapesse, vista la serietà e la compostezza con le quali stava ascoltando il suo racconto senza controbattere.

«Elena è rimasta incinta e tutto andava bene. Poi un giorno ho dovuto...allontanarmi da lei, rimanendo lontano diversi giorni...e al mio ritorno...ho scoperto che aveva venduto l'anima ad un demone per salvare la vita della nostra bambina...e ora lei è morta e la sua anima sta soffrendo tra le fiamme!»

Finito il penoso racconto, Castiel si ripiegò su se stesso, piangendo disperato, soffocato dal senso di colpa e di impotenza.

L'altro lo lasciò sfogare, raggelato da quanto gli aveva appena raccontato.

Non ne sapeva niente e ne era rimasto letteralmente scioccato.

«Mi dispiace Castiel» gli disse quando si fu calmato «è terribile. E...la bambina?»

Cass, gli occhi e il naso arrossati, si schiarì la voce e deglutì.

«Lei...lei sta bene, è bellissima e somiglia alla mamma...io la amo ma...rivoglio anche Elena» disse con la voce rotta dall'emozione «è stata la mia prima e unica donna...è morta perchè io non c'ero quando aveva bisogno di me, e io la rivoglio. Ti prego Balthazar, aiutami...»

Lui lo guardò mesto, quasi sull'orlo del pianto, scuotendo il capo.

«Non vedo come fratellino, non posso...riportarla indietro visto che la sua anima è incatenata all'inferno...mi dispiace,...»

L'immagine dell'anima di Elena incatenata all'inferno colpì Castiel come un pugno nello stomaco e la disperazione divenne più nera.

«Ma tu sei nel giro» contestò Cass «tu sai chi può essere stato, chi si occupa di queste cose nello specifico!»

«E cosa ne ricaveremmo? Ormai il conto è stato saldato, non si può più annullare un patto!» gli spiegò Balthazar.

«Lo costringeremo a riportare l'anima di Elena in superficie» disse convinto «sanare il suo corpo sarà facilissimo e...io riavrò la mia donna e Fiona riavrà sua madre!»

L'angelo di fronte a lui aprì le braccia. «Non lo farebbe mai e non credo che sia possibile. Solo una legione di angeli potrebbe scendere e riportare un'anima in superficie, e noi non abbiamo una legione di angeli disponibile!»

Gli occhi di Castiel si schiarirono e fissarono quelli di Balthazar.

«Scenderò io a prenderla» annunciò risoluto «vado a riprendermi Elena.»

Balth scoppiò a ridere in modo quasi isterico.

«Non dire stronzate» lo ammonì «non supereresti nemmeno un girone da solo, ti farebbero a pezzi in tre secondi.»

«Vieni con me allora, tu sai più trucchi di me...insieme ce la faremo» gli propose Cass di rimando.

L'altro scosse il capo guardandolo accigliato.

«Scordatelo ragazzo, mi dispiace molto per la tua amata, davvero. Ho un cuore anche io e sapere che una giovane donna è morta lasciando una figlia piccola e un uomo disperato mi fa male, ma non voglio suicidarmi e non voglio nemmeno che ti suicidi tu. Tua figlia rimarrebbe sola e non dirmi che vuoi lasciarla a quei due coglioni dei tuoi amici umani, perchè tanto varrebbe regalarla ad un demone!»

L'angelo ferito si strinse nelle spalle.

«Io non riesco nemmeno a tenerla in braccio mia figlia, mi ricorda troppo Elena...è insopportabile per me saperla all'inferno, sono un angelo maledizione, io avrei dovuto salvarla! Invece è morta e ora marcisce all'inferno» fece una pausa, respirò a fondo e raddrizzò la schiena. «Io andrò a prendere la mia donna, oppure morirò nel tentativo di farlo. Lascerò mia figlia ai Winchester perchè sono le uniche persone che conosco e di cui mi fido, soprattutto. Ho chiesto il tuo aiuto ma me l'hai negato. Non fa niente, in fondo me l'aspettavo.»

«Cass, cerca di capire...» provò a farlo ragionare l'altro, ma lui scosse il capo.

«Non importa Balth, agirò da solo, in fondo è per merito tuo se ho preso questa decisione. La disperazione mi aveva fatto dimenticare che io posso materialmente scendere tra le fiamme dell'inferno per salvarla. Ora scusami, devo andare...»

«Ascolta, tu non ne uscirai vivo da lì e Fiona perderà anche suo padre! Non te ne frega niente di lei?» gli domandò Balthazar, gesticolando nervoso.

Lo irritava.

Quella situazione lo irritava da morire, perchè Castiel era così idiota? La sua donna era morta, okay, bruttissima storia. Ma aveva una bambina, gli angeli non hanno figli e lui, porca puttana, ce l'aveva!

Perchè non dimenticava il suo amore perduto e si godeva la sua progenie?

Di donne ne avrebbe trovate altre!

«Tu non capisci, non capirai mai perchè non hai mai amato. Io vivevo per lei Balth, vivevo per la mia donna. Ora è morta ed è all'inferno...non posso sopportarlo. Non sarei un buon padre per Fiona se vivessi con questo dolore misto a rimorso, io devo farlo. E se morirò...le racconteranno che sono morto nel tentativo di salvare la sua mamma.»

Balthazar lo fissò in silenzio, incapace di replicare a tanta determinazione e pazzia.

Castiel fece un cenno col capo in segno di saluto e si voltò per andarsene.

L'avrebbe fatto, si sarebbe buttato tra le fiamme dell'inferno per lei.

L'avrebbe salvata, oppure sarebbe rimasto all'inferno con lei.

   
 
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