Our Last Night

 

 

Lo avverte rigirarsi tra le coperte, in piedi nel buio del Dormitorio.

 

“Ti avevo detto di non venire.”

 

Le sue parole sono pronunciate in un ringhio, ma lei non ci fa caso; quella è forse l’ultima occasione di sentire la sua voce, non le importa in che modo, basta che lui le parli. Non le importa cosa dice, come lo dice.

Si avvicina lentamente; nell’oscurità vede l’ombra della sua schiena verso di lei: è girato dall’altra parte. Si infila piano nel suo letto, lo abbraccia da dietro. Lo sente irrigidirsi, ma non dice nulla.

 

“Draco...”

 

La sua voce esce più incrinata di quel che sperava. Lo stinge ancora di più, e lui lentamente si rilassa contro di lei.

 

“Ti avevo detto di non venire...”

 

Lo ripete, ma il tono della sua voce è diverso, adesso. Si gira verso di lei, e si immerge tra le sue braccia, la testa contro il suo petto, come un bambino.

 

“Ho paura.”

 

È solo un bisbiglio, ma riesce a udirlo perfettamente nel silenzio del Dormitorio. Posa il mento sulla sua testa, leggera.

 

“Non voglio che tu mi veda così.”

 

Dice, dopo un attimo, cercando di liberarsi dalle sue braccia; lei non lo lascia andare.

 

“Pansy...”

 

Posa l’indice sulle sue labbra, azzittendolo, senza lasciargli finire la frase. Trae un lungo sospiro, sente gli angoli degli occhi bruciarle.

 

“Non andare, allora. Manda il piano all’aria. Lascia che il lavoro lo facciano gli altri Mangiamorte... ora sono in grado di portare a termine da soli quello che l’Oscuro Signore vuole...”

 

Dal suo tono si capisce che sta piangendo. Lui non si scosta, come fa di solito se le capita di mostrargli troppo le sue emozioni.

 

“Non posso...”

 

“...rimani qui. Non andare. Resta con me...”

 

“Non avrebbe senso...”

 

Per un attimo stanno in silenzio.

 

“Draco, ti amo.”

 

Lui a quell’affermazione – così sicura, così vera e credibile – alza la testa verso il suo viso e fa per rispondere; non riesce a vedere la sua espressione.

Prima che possa parlare, lo fa lei, ancora.

 

“No, non rispondermi. Non dirmelo.”

 

Passa una mano tra i suoi capelli, sospirando.

 

“Sapere che non mi ricambi mi farebbe troppo male, e di più sapere che mi ami, ora che non ti potrò vedere per molto – o mai più.”

 

Lo dice quasi ridendo; le sembra una cosa stupida: ci si confessa per sapere cosa prova l’altro, e lei non voleva saperlo? Magari per lui era lo stesso; magari anche per lui venire a sapere ora che lei non provava solo attrazione nei suoi confronti gli faceva male. Stupida, si dice. Sei una stupida...

 

I minuti passano. Ad un cero punto, Draco si alza, senza dire nulla. Guarda l’ora, si veste e afferra la bacchetta, con mano malferma.

 

“Devo andare, ora.”

 

Lei annuisce piano, con gli occhi chiusi.

 

Sente i suoi passi allontanarsi, che riecheggiano nella sua testa, ancora e ancora, mentre si allontana da lei.

 

 

 

 

"E ogni angoscia che ora par mortale, di fronte al perder te, non parrà eguale."

William Shakespeare

 

 

 

 

 

 

 

Lo so che è cortissima, lo so che non è niente di speciale, lo so che questa coppia non è amatissima, lo so che il titolo è banale... ma...

 

...Commentuccio? ç_ç