Parte
decima
–
Avete deciso di stare un po’ qui. Bene.
Noi ripartiamo domani, dobbiamo fare delle cose urgenti. Peccato però, perché
avrei potuto mostrarvi dei luoghi di Galway che non sono indicate nelle guide
turistiche –
Suo
padre ha la chiacchiera facile stamattina. Questa è una vera sorpresa. È davvero
cambiato così tanto?
Sembrano
una vera famiglia. Sembra che siano stati insieme da sempre. L’abbraccio di suo
padre è stato bello e intenso, come lo è ogni volta e quando lo bacia sulla
fronte, lo ringrazia in silenzio, stringendolo un po’ più forte …e accidenti a
lui, lo ha stupito ancora. Angel ha abbracciato Alice con una tale naturalezza
che per un attimo stenta a riconoscerlo …e le ha detto “benvenuta” …e lei “bentornato”. Buffy è commossa. Grandi
occhi verdi che hanno pianto troppo. Non vuole vederla piangere, non può non
sentire la sua malinconia. Spinto dall’istinto, corre verso lei e l’abbraccia
forte. Protettivo, come lo sarebbe stato con una madre. Buffy gli ha detto “grazie” e “ti voglio bene” e lui, anche se ancora
non sa perché, ha detto “anche io”.
Sente Angel che si schiarisce la gola con un piccolo colpo di tosse. È un suono
quasi impercettibile all’orecchio umano, ma Connor non ha un udito umano. Un
regalo di Angel e Darla. Lo sente muoversi nervosamente dietro le sue spalle.
Suo padre a volte è come un libro
aperto per lui. Se si voltasse adesso, sa già cosa vedrebbe. Non si volta. Il
pudore e il rispetto per le emozioni di suo padre gli impediscono di farlo.
Anche questo è amore …e sa che Angel lo sa. Ma prima che parta, vuole dirglielo
anche con le parole. Deve. Adesso è importante farlo e lo farà. Buffy annuisce.
Perché? Ha forse letto i suoi
pensieri?
–
Stasera però siete ancora qui, potremo
fare il tour nell’antica Galway, mi incuriosisce molto
–
Alice,
come sempre è diretta, schietta e solare. Connor concorda, la prende per mano e
annuisce guardando suo padre.
–
Con una guida locale, d’annata. Tour
dell’antica città con il suo più antico abitante –
Angel,
seduto sul bracciolo del divano, si stringe alla vita di Buffy che gli si è
seduta in grembo e poggiando il mento sulla sua spalla ride alle buffonate di
suo figlio. Sente che il suo cuore potrebbe esplodere dalla gioia. Ha sognato e
desiderato questo momento da sempre. Buffy, Connor, e adesso anche Alice. Una
famiglia. La sua. Il cuore batte sempre più forte.
Thump-thump.
Thump-thump.
Lui
non ha un cuore, ma lo sente comunque. È quello di Buffy quello che sente, e ora
batte vorticosamente ...e Buffy è il suo cuore.
–
Va bene. C’è un posto che voglio
mostrarvi. Vestiti comodi e…
–
sussurrando
all’orecchio di Buffy
–
…niente tacchi alti –
La
guarda. Occhi negli occhi ed ora vuole lasciare la stanza. Deve baciarla.
Adesso. Subito.
–
Ho bisogno solo di qualche oretta di
sonno – La solleva dalle sue ginocchia e la prende per mano – Solo qualche ora – sorride Buffy, ma già
sono fuori. Lui sente l’odore della sua eccitazione pulsante …e lei, potrebbe
morirci in quegli occhi color cioccolato.
La
loro camera è proprio li accanto. Ma sembra lontanissima.
Prima
di entrare lui l’ha già baciata più e più volte, lei sente la sua erezione
premerle sulla coscia. “potrebbero...” Le mordicchia il collo!
“…sentirci” Le sue mani sui seni! “…o vederci” Le mani sulle cosce! “la… chiave… Bu…ffy”. Lo bacia sul
collo. “si, se riesco…” Accarezza i suoi capelli. “…a prenn…derla…” Accarezza il suo petto
“dovrebbeee essere…” Lo bacia sugli
occhi “…proprio qui”. Le lingue si
inseguono in una danza antica quanto il mondo. Dentro. Adesso. I pochi indumenti
rimasti, volano via ansimando. Un solo respiro. Un solo cuore. Anime.
Estasi.
Angel
e Buffy. Oltre il bagliore.
~~~
~~~ ~~~
–
Ma c’era un qualche sonnifero nel caffè?
Non capisco questo improvviso bisogno di dormire –
–
Direi piuttosto un eccitante, non mi è
sembrato un colpo di sonno quello –
–
Eccitante? Cioè? Ah!
–
–
Non posso crederci. Sei arrossito
–
–
Alice! –
–
E quando mi chiami Alice vuol dire
che… –
–
Che devi finirla
–
–
Che ho toccato un nervo scoperto. Si, al
corso di psicologia, un prof avevo detto qualcosa… –
–
Mel –
–
Circa la sessualità dei genitori. Aveva
detto che i figli pensano che i genitori siano asessuati
–
–
Si, mi mette a disagio, Ok. Sei contenta
adesso? Ma non per quello che dice il tuo prof. –
Alice
adesso è serissima e si dà mille volte della stupida, per non aver capito subito
la vera natura del suo disagio. Le viene da piangere ogni volta che pensa al
passato di Connor e a quello che ha dovuto subire. Lo hanno usato nei peggiori
dei modi. Tutti. Usato e poi buttato via come fosse spazzatura maleodorante. Lei
è convintissima che si sia trattato di abuso vero e proprio, ma quello è un
argomento quasi tabù per loro. Connor
non ne parla quasi mai. Quando lo fa,
ogni volta racconta la storia minuziosamente. Descrive scene e particolari.
Parla di combattimenti, portali, demoni. Holtz. Cordelia. Possessione demoniaca
e quella maledetta cosa ripugnante che si faceva chiamare Jasmine. Ma nei suoi
racconti, mai e poi mai traspare un emozione. Come se lui non l’avesse vissuto
realmente. Come se lui fosse stato solo uno spettatore passivo. I ricordi ci
sono tutti, ma Connor li ha come “ripuliti”, separandoli dalle emozioni dolorose
che essi potrebbero rievocare. Istinto di sopravvivenza. Anestesia emotiva. Ma
tenere dentro tutto quel dolore, tenerlo bloccato lì, non è la soluzione giusta.
I suoi scoppi di ira, nascono proprio da questo. Tutta quella rabbia, ha origine
da lì. Alice ne è convintissima ...e lei lo sa bene, conosce il dolore e la
solitudine dell’abbandono. Suo padre andò via, che lei era poco più che una
bambina, lasciando lei e sua madre sole. È un dolore che non finisce mai.
Nonostante ciò ad Alice, suo padre è mancato moltissimo e non ha smesso di
volergli bene. Lei però, è stata molto più fortunata di Connor. Ha sempre avuto
l’amore di sua madre. Una donna forte e determinata a non soccombere ai tiri
mancini della vita. Sua madre è sempre stata una presenza costante nella sua
vita e da lei ha tratto molta della sua forza interiore. Connor invece non aveva
nessuno. Mai. È sempre stato solo. Ha vissuto tutta la sua infanzia in un
inferno. Letteralmente. Perché nel loro mondo “inferno” non è solo un concetto
astratto. Nel loro mondo inferno vuol dire Inferno. Con tanto di nomi e portali
d’ingresso. Quortoth, il più oscuro dei mondi oscuri. Connor la chiamava casa e chiamava “Padre” il suo aguzzino.
Lo
abbraccia.
–
Mi dispiace, mi dispiace tanto
–
–
È tutto ok –
Ma
si stringe più forte a lei. Il rosso terrificante del cielo di Quortoth si
dissolse per lasciare posto al verde intenso dei suoi occhi. La sua salvezza. La
rassicura, non vuole vedere la preoccupazione nel suo cuore. – Va tutto bene, adesso – e mentre la
bacia, fa un po’ il buffone per farla ridere – Come fa quella canzone che canti sempre?
– Alice sorride …e sa cosa sta facendo Connor. Lo asseconda per rassicurarlo a
sua volta.
–
Quale? Ho portato il “nostro” lettore
mp3. Dai, canticchiala un po’, così
ti dico il titolo –
–
E’ italiana e la mi pronuncia non è… lo
sai, e poi mi sa che sono un po’ stonato –
–
Niente scuse, avanti che aspetti. Tanto
non c’è Lorne nei paraggi che ti legge l’anima –
–
Asp… è di quel tizio che ha la esse
strana –
–
Con –
–
Ok, ok. Però prometti di non ridere
–
–
Croce sul cuore – Ridono. Canticchia
sulle sue labbra. Vicinissimi …e lei è così dolce che… Si, Quortoth non è
neppure più un ricordo, adesso.
♪
Il tuo respiro che mi calma se ci
appoggio il cuore ♪
–
Ahhh si, Jovanotti – Ma Connor ora è
preso davvero dalle parole della canzone e continua…
♪
Siamo stati sulla luna a
mezzogiorno
Andata solo andata senza mai un ritorno
E abbiamo fatto piani
per un nuovo mondo ♪
…e
lei lo segue. Scegliendo non ha caso la strofa giusta. Il loro amore è davvero
come musica.
♪
Ci siamo attraversati fino nel
profondo
Ma c'è ancora qualcosa che non so di te
Al centro del tuo cuore,
che c’è? ♪
Ancora
le loro bocche unite …e ancora. Insieme
♪
So che è successo già
Che altri già si
amarono
Non è una novità
Ma questo nostro amore
è come musica
Che
non potrà finire mai
Che non potrà finire mai ♪
–
Uhm, la tua pronuncia sta migliorando. Ti
amo –
–
Amo la tua terra, il tuo italiano, la tua
musica. Amo tutto di te. Ti amo
–