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Autore: Legar    26/12/2010    8 recensioni
Uno sguardo ai “Natali” di Voldemort; il Natale vissuto con una delle sue più fedeli seguaci.
Prima che apra la porta che lo allontanerà da te per un altro giorno, sussurri: «Buon Natale, Mio Signore»
Lui si volta, un’espressione indecifrabile in viso.

[Seconda classificata al contest "Wow le edite!" indetto da Luna003 sul forum di EFP, giudicato da l@dyriddle.]
[Seconda classificata al contest "Mangiamorte a Natale" indetto da Gils_Malfoy sul forum di EFP.]
[Ottava classificata a parimerito al contest "Only Edit Contest" indetto da Jessica Black sul forum di EFP.]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lo sai?

Ti guardi allo specchio. Osservi i lievi lividi che la sua brutalità ha lasciato sul tuo corpo. Non è violenza, lo sai. E’ il suo bisogno spasmodico di sentirsi desiderato, amato come non lo è mai stato in vita sua.
Bussano alla porta della tua stanza; in fretta ti rivesti. Ancora una volta vai ad aprire quella porta col cuore che ti balza nel petto. Togli la tua maschera di follia, quella che mostri all’intero Mondo Magico, per mostrare la donna innamorata che c’è in te solo a lui, l’unico padrone

(del tuo cuore)
del tuo corpo.
Scioglie il nodo della tua lunga vestaglia di seta rossa.
Eppure speravi che stanotte fosse diverso, più lento, dolce, delicato, ma in fondo hai imparato presto che con Lord Voldemort non c’è speranza.
Ti sei arresa da tempo ad un amore folle, unilaterale, un amore che ti colpisce

(al cuore)
con la violenza di uno schiaffo dato per punire, un amore che ti fa soffrire, ma a cui non puoi rinunciare. E’ il respiro di cui necessiti ogni volta che apri bocca, il cibo che nutre la tua anima, la bacchetta che usi per sentirti viva e potente.
Le sue mani percorrono quel corpo che ormai conoscono a memoria, ma che non si stancano mai di possedere.
Il tuo cuore spera che questa sua

(necessità)
urgenza rappresenti il suo modo di amarti, ma la tua mente sa che il suo è solo desiderio.
Eppure, solo per questa magica notte, vuoi sentirti amata, dai ascolto al cuore che ti sussurra di abbandonarti a quella passione che ti dilania l’anima.
In pochi, veloci gesti, entrambi vi private di quei vestiti che, quando siete soli, rappresentano solo un’inutile barriera fra i vostri corpi. La sua bocca sulla tua, decisa a rianimare quel fuoco che le tue riflessioni avevano fatto quasi spegnere; la sua lingua esplora il tuo palato; le sue mani strette sui tuoi seni si muovono con decisione: l’arroganza di chi sa che non sarà respinto, di chi sa che potrà avere accanto la sua donna

(per sempre)
ogni volta che ne ha bisogno.
E non è forse questo l’amore? No, non lo è. Non illuderti, hai imparato a non farlo, a prendere ciò che rappresenta il Signore Oscuro così com’è, non vorrai ricominciare adesso

(a sbagliare ancora)
a ingannare ancora te stessa?
E quando lui si riversa in te, senti quella sensazione di pienezza che agogni ogni volta che sei in sua compagnia, quel sentirsi sua in maniera imprescindibile, indivisibili come non lo sarete mai davanti agli occhi

(del mondo)
dei Mangiamorte.
Ti stringi a lui mentre gli ultimi spasimi del piacere appena provato lasciano il tuo corpo. Tremi, ma non di freddo. Nonostante la rigida temperatura invernale, stare accanto all’uomo che ami ti fa sentire sicura, ti riscalda di un fuoco che non ha nulla a che fare con l’accogliente focolare di una dimora familiare.
Il corpo del tuo padrone sfugge al tuo; inconsapevolmente ti stringi a lui per non farlo andare via.

Speranza vana, come sempre.
Si allontana dalle tue braccia; resti a guardarlo mentre si riveste e indossa quella veste nera che cela
(l’uomo)
il corpo che vorresti poter considerare davvero tuo.
Prima che apra la porta che lo allontanerà da te per un altro giorno, sussurri: «Buon Natale, Mio Signore»
Lui si volta, un’espressione indecifrabile in viso. «Ho smesso da tempo di credere al Natale, da quando

(trascorrevo ogni Natale nella speranza che mia madre, mio padre venissero a portarmi via dall’orfanotrofio in cui sono nato)
ho capito che è solo una stupida ricorrenza per persone deboli»
Un sorriso triste tenta di ravvivare il tuo volto, ma scompare prima che il Signore Oscuro esca dalla tua stanza.
Resti sdraiata su quel letto che ancora una volta ha accolto i vostri corpi abbracciati, abbandonandoti ai sentimenti che corrono tra voi due, ma che non potranno mai concretizzarsi. Le parole non dette tra voi risuonano come un’eco lontana.
Sai che Lord Voldemort ha dovuto imparare a non affezionarsi alle persone per non essere deluso ancora una volta?
Sai che il Mago più temuto di tutti i tempi è stato un bambino solo, abbandonato dal padre?
Sai che ogni Natale il Signore Oscuro ha sempre desiderato qualcuno che lo amasse?
Sai che il suo desiderio non si è mai avverato?

Lo sai, Bellatrix?




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Grazie per essere giunti fin qui^^
Zukk

   
 
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