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Autore: RedMarauder    27/12/2010    6 recensioni
la nostra mente è il luogo dove racchiudiamo la nostra realtà. Ma se qualcosa andasse storto?
Cosa succederebbe se, all'improvviso, la nostra realtà cambiasse?
Una nuova avventura in cui Lisbon verrà messa duramente alla prova, e il suo rapporto con Jane subirà un drastico cambiamento!
il pairing è Jisbon (ormai è la mia costante!)
come sempre i personaggi della storia non mi appartengono, ma sono di proprietà del (mitico) Bruno Heller!
Buona Lettura!
Genere: Comico, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap. 1 – una giornata cominciata male, e finita anche peggio!
 
-7 ore prima-
 
Ma dove le ho messe???
Cerco disperatamente le carte che stavo analizzando. Sono passati solo 5 minuti! Il tempo di un caffè, non possono essersi volatilizzate nel nulla!
Comincio a rovesciare tutti i dossier alla disperata ricerca di quei dannati fogli!
“Ehi Lisbon, perso qualcosa?”
“Jane non è un buon momento!” gli rispondo acida!
“Un buon momento per cosa? Ti ho solo fatto una domanda!” risponde in tono ovvio
“Appunto!”
“Appunto cosa?”
“Jane!” mi alzo di scatto fulminandolo con lo sguardo “è la tua presenza il problema! Sono già nervosa di mio, se ti ci metti anche tu giuro che esplodo!”
Lo guardo sorridere come un cretino: ma perché deve essere sempre così irritante!?
“Ti dispiace?” gli dico indicandogli la porta con un chiaro segno di levare le tende.
“Si in effetti si!” continua a sorridere “Perché mi tratti sempre così male? Posso esserti d’aiuto!” mi sorride ancora.
“Vuoi diventare il mio nuovo sacco da boxe? Perché me ne servirebbe uno in questo momento!” gli sorrido anche io.
“Dai dimmi cosa hai perso!” dice ignorandomi.
“Delle carte che stavo leggendo!” rispondo in tono annoiato. Tanto non le trova!
Mi fissa. I suoi occhi azzurri scrutano ogni singolo tratto del mio viso cercando..e io che ne so di  cosa sta cercando?
“Jane che fai?” mi irrita quando mi fissa così, perché mi fa arrossire e ha pure il coraggio di prendermi in giro per questo!
“Shh” mi zittisce.
Continua a scrutarmi. Cerca nei miei occhi, nel mio viso e strizza gli occhi ogni tanto, come se potesse scendere più a fondo, oltrepassando ossa e carne e guardando direttamente nel cervello!
Poi improvvisamente mi fa cenno di rimanere lì e sparisce.
Sbuffo infastidita
Ma perché gli do ancora retta??
Dopo pochi secondi rientra sorridendo trionfante..con i miei fogli in mano!!
“Ma..come hai fatto?” lo guardo sbalordita.
“Mah, niente di che ho ripercorso ciò che avevi fatto negli ultimi minuti, leggendolo nella tua mente! Li avevi lasciati sul bancone, vicino alla caffettiera!”
Alzo un sopracciglio, perplessa!
Mi sorride ancora con quella sua aria da ragazzino strafottente.
“Grazie!”
“Prego!”
Esce dal mio ufficio. Mi siedo e riprendo la mia lettura.
“Lisbon!” ricompare la sua testa riccia e bionda dalla porta.
“Si?” mi giro a guardarlo.
“Ti ho vista andare a prendere il caffè con i fogli in mano e tornare senza!” ammette ridendo.
Non faccio in tempo ad insultarlo che è già sparito.
Sorrido fra me. È irritante, ma senza di lui le mie giornate sarebbero noiose!
Se un giorno se ne andasse mi mancherebbe molto.
Scuoto la testa irritata.
Ma che dici Teresa!
Scuoto nuovamente la testa e riprendo il mio lavoro.
Riesce ad irritarmi anche quando non c’è..
 
Poco più di un’ora dopo sto uscendo con Jane e Rigsby dal CBI.
Avevamo ricevuto una telefonata dal procuratore legale dell’ultimo caso che avevamo seguito: dovevamo ricontrollare dei punti poco chiari del caso, in vista del processo. Jane non era di nessuna utilità , ma si annoiava, così aveva insistito per unirsi a noi.
Sono sugli ultimi gradini della scalinata all’ingresso dell’edificio.  Jane, dietro di me, scende ridendo per aver appena fregato Rigsby con uno dei suoi giochetti.
Alzo gli occhi al cielo: sono proprio due bambini!
Poi accade tutto in un secondo:
Jane si distrae e scivola sul gradino, cade all’indietro sbattendo la testa e subito un pozza di sangue cola lungo il gradino.
Corro spaventata vicino a lui.
Lo chiamo
“Jane!!” non mi risponde
“Jane mi senti??? Jane apri gli occhi!”
Ma niente. Rimane inerme.
Tommy,il vigilante, che nel frattempo si era avvicinato, chiama subito i soccorsi.
Continuo a fissare il volto immobile di Jane, tentando di svegliarlo. Ma niente.
Ascolto il suo polso. Battito lento..molto lento.
Merda!!
“Jane!! Jane ti prego non fare scherzi, svegliati!! JANE” grido disperata.
Niente. Silenzio.
Sento le sirene dell’ambulanza.
Sono arrivati e due paramedici mi scansano per issare Jane su una barella. Mi rendo conto di essere sporca di sangue.
Fisso disperata l’ambulanza che si chiude e parte a sirene spiegate verso l’ospedale.
Van Pelt e Cho corrono fuori, Rigsby gli racconta cosa è successo.
Corro dentro, vado nel bagno e mi lavo le mani sporche di sangue.
Ritorno nel parcheggio, e seguita dai miei sottoposti salgo in auto. Metto in moto e parto a razzo verso il pronto soccorso.
Se Jane fosse qui sarebbe fiero della mia guida.
Sospiro pesantemente. Gli altri sono tesi quanto me.
Forza Teresa,andrà tutto bene!
Lo spero.. 
 
 
Siamo bloccati in sala d’attesa.
Ci obbligano a restare lì mentre esaminano Jane.
Non sembra una ferita grave, secondo il dottore. Ma dorme ancora,  e non si sveglia, e, sempre secondo il dottore, dovremo aspettare il suo risveglio per verificare i danni
“Potrebbe non aver riportato traumi o sintomi particolari. Non sembra una ferita grave, state tranquilli!” ci spiegò il dottore prima di abbandonarci lì.
Sbatto ritmicamente il piede a terra, nervosa, mentre fisso il pavimento.
Rigsby giocherella distrattamente con la monetina che Jane gli aveva dato mentre uscivano, per fargli uno dei suoi soliti giochi idioti!
Van Pelt è seduta, a gambe incrociate, sulla poltroncina, immobile come una statua, accarezza ogni tanto la ciocca di capelli rossi che le ricade sulla spalla.
Cho legge il suo libro, sollevando lo sguardo ogni tanto verso di noi e poi verso la porta.
Sento il cuore perdere batti e accelerare ogni volta che una figura umana con un camice passa davanti alla porta, ma non è mai il dottor Carlson, quello che ha preso in cura Jane, un uomo alto, leggermente in carne, con una corta barba bianca e dei capelli cortissimi brizzolati.
Ha l’aria di essere molto affidabile.
Ad un certo punto Rigsby apre bocca
“Ehi Cho ti va di scommettere?”
“Rigsby ma che dici??” improvvisamente Grace si risveglia. È sconcertata. Come me, ma io rimango dietro la mia maschera immobile.
“Eh dai Grace, Jane lo farebbe!”
Questo è vero. Grace ritorna una statua alzando gli occhi al cielo.
“Allora Cho?”
“Ci sto! 20 dollari, che si sveglia entro sera!”
“Va bene, 20 dollari che non si risveglia prima di domani mattina! È troppo pigro!”
Si stringono la mano, poi ritornano alle loro occupazioni.
Smetto di guardarli e riprendo a scalpitare con la punta della scarpa.
Jane ma quanto ci metti a svegliarti??
 
 
-varie ore dopo nello studio del dottore-
 
“Si calmi agente Lisbon e mi ripeta tutto di nuovo!” mi tranquillizza il dottore.
Sospiro cercando di non cedere alla crisi isterica che mi minaccia.
“Sono entrata nella sua stanza, stava riposando! Mi sono seduta, mi ha salutata. Gli ho chiesto come stava, mi ha risposto!” esito “poi..mi ha chiamata amore! Si insomma..ho pensato stesse scherzando! Ma poi ha parlato di un tetto che doveva riparare..o qualcosa del genere!” mi agito di nuovo “senta dottore, deve visitarlo, non sta bene!”
Il dottore guarda perplesso dei fogli davanti a lui sulla scrivania.
“Quando si è svegliato” mi spiega “gli ho fatto le solite domande di routine, per verificare se avesse subito amnesie o disturbi di linguaggio, ecc” osserva ancora i fogli poi guarda me “sa le solite domane: qual è il suo nome? Dove lavora? Quanti anni ha?. E tutte le risposte erano giuste. Gli ho chiesto se fosse sposato, ho notato la fede, e mi ha risposto di si. Ho chiesto il nome della moglie e lui ha risposto Teresa Lisbon, che è lei giusto?”
Mi pietrifico. Sono incapace di respirare, o fare qualunque altra cosa.
Ok Teresa niente panico!
“Dottore io non sono sposata con Jane!” affermo, ma la voce mi trema.
Jane è convinto di essere mio marito: c’è qualcosa che non va!
“Ah!” esclama il dottore. Scruta di nuovo i fogli.
“Che significa?” chiedo preoccupata.
“Siete fidanzati? Innamorati o qualunque altra cosa simile?”
“No assolutamente!” sto perdendo la calma!
“Siamo solo colleghi, lavoriamo insieme, tutto qua!”
Il dottore annuisce.
“Mi scusi un attimo!” esce dallo studio con la cartella di Jane in mano.
Forza Teresa respira, si sistemerà tutto! Magari è solo uno scherzo di quel cretino! Ma se è così, stavolta me la paga!
 
 
Il dottore rientra 20 minuti dopo con dei nuovi fogli in mano. Dalle righe a zig-zag disegnate sopra capisco che è un elettroencefalogramma.
“Agente Lisbon temo ci siano delle complicazioni! Ma nulla di preoccupante!”
Devo avere una faccia sconvolta perché il dottore continua senza che io lo chieda esplicitamente
“Vede, il signor Jane, sbattendo la testa, ha causato una piccola rottura nel sistema della memoria”
“Amnesia?” chiedo
“No non proprio, ma il processo è identico. Il signor Jane è perfettamente cosciente: ricorda perfettamente ogni dettaglio della sua vita, nessun ricordo è stato perduto! Ma..”
e lì ti voglio.., penso..
“vede, una piccola parte del suo cervello ha cambiato alcuni ricordi che aveva, creando una nuova serie di immagini e pensieri, che il resto del suo cervello interpreta come reali. È convinto di essere sposato con lei, ma ogni suo ricordo legato a questa nuova “immagine” contiene dettagli della sua vita reale, quella in cui non è sposato con lei.” Conclude
“Mi faccia capire!” riassumo nella mia mente la spiegazione “la sua mente ha..distorto la realtà?”
“Esattamente!” esclama il dottore “Se ora gli chiedesse cosa avete fatto venerdì sera lui le risponderebbe in modo corretto, con la differenza che, magari, nella realtà avete mangiato una pizza fra colleghi, mentre nella sua testa avete mangiato una pizza..da sposati!”
Lo guardo sconcertata. “è permanente?”
“No assolutamente! Ma non si può sapere quanto durerà! Da un giorno all’altro potrebbe risvegliarsi e ricordare tutto normalmente! È una situazione molto meno precaria dell’amnesia!”
Sospiro sollevata. Bene, questo è un passo avanti!
“Come possiamo aiutarlo?”
“Oh be, non potete fare molto effettivamente!”
Ora sono di nuovo preoccupata “Cioè?”
“Vede il processo di guarigione è involontario, ma per fare in modo che la sua mente non sia sotto sforzo, e per non causargli traumi psicologici, dovuti al netto contrasto fra ciò che la mente gli dice, e ciò che la realtà effettivamente è, lei e tutte le persone a lui vicine dovete collaborare, assecondando la sua “realtà” “
Sbianco improvvisamente e caccio una risatina isterica.
“Devo fare finta di essere sposata con lui?”
“Deve fargli vivere la sua realtà proprio come lui la vede, altrimenti potrebbe non riprendersi mai, oltre a poter subire innumerevoli danni psicologici. È come se andasse da una persona con gravi problemi psicologici, mostrandogli una mela e obbligandolo a credere che in realtà sia una pera. Causerebbe una rottura psicotica gravissima!”
“Quindi..oddio..!” sono incapace di parlare.
Non può essere, questo è uno scherzo!
“Devo far finta di essere sua moglie..” sussurro.
“Esattamente! Ovviamente lo terremo sotto osservazione! Ogni 7 giorni farà delle analisi. Questa potrebbe non essere l’unica causa del colpo alla testa!”
Smetto di respirare sbalordita: assolutamente no! Non ho bisogno di altri problemi! Questo mi sembra più che sufficiente!
“Grazie dottore! La contatto se ho bisogno!” gli stringo la mano.
“Certamente, sono a sua completa disposizione” ricambia la stretta.
“Ah agente Lisbon!” mi blocca mentre sto uscendo
“Si?”
“Si procuri una fede..” mi sorride dispiaciuto e comprensivo.
“Certo..” annuisco meccanicamente, con il morale ormai sotto la suola della scarpe.
Esco ancora più terrorizzata di quando ero entrata.
E adesso che faccio?? Ma soprattutto..dove la trovo una fede??
 
NOTA AUTRICE:
il disturbo di Jane è di mia INVENZIONE (ci tengo a specificarlo, per non creare fraintendimenti!) . esiste un disturbo simile della memoria, ma è dato da altre cause!
Detto ciò, spero vi sia piaciuto!!
Buon proseguimento!
  
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