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Autore: R e d_V a m p i r e     27/12/2010    2 recensioni
Ricordi di tanti, troppi anni fa.
Ricordi di un sorriso e di un amicizia.
Ricordi di un amore che dura nel tempo, malgrado tutto e che sfida la concretezza umana.
Tu credi negli Angeli?
[A Giulia e Nicole con tanto affetto]
[Severus/Lily]
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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"...Tutto ciò che ci ha lasciato questa
discendenza dagli Angeli
è una maggiore altezza
da cui precipitare quando
cadiamo"
[Hodge-Shadowhunters]



<< Angeli >>
Il ragazzo seduto a gambe incrociate sul materasso del suo letto a baldacchino - il terzo da destra entrando nel dormitorio maschile dei Serpeverde- alzò per un istante lo sguardo nero dalle pagine ingiallite del vecchio libro che gli riposava in grembo e che stava cercando di studiare.
Avrebbe voluto ricordare alla giovane stravaccata pancia a terra, con le gambe che dondolavano pigramente in aria e il viso nascosto nel palmo della mano, che era la stessa cosa che avrebbe dovuto fare anche lei considerato che erano lì per prepararsi agli imminenti esami e non certo per darsi alla filosofia babbana; però evitò di farlo, giusto perché gli occhi verdi dell'amica lo stavano scrutando con inatteso interesse da sopra il libro di Aritmazia che aveva smesso già da parecchio di stuzzicare il suo interesse.
Perché ammettiamolo, chi sano di mente si divertirebbe a studiare Aritmazia in un afoso pomeriggio di fine Maggio?
Il giovane mago la osservò perplesso, sbattendo comicamente - considerata la sua figura - le palpebre.
Sembrava proprio che quella sciocca si aspettasse una vera risposta da lui.
<< Salute >>
Quando quella levò con uno sbuffo esasperato gli occhi al soffitto l'espressione sul viso del Serpeverde si fece ancora, se possibile, più perplessa.
Che aveva detto di male?
<< A-n-g-e-l-i non dirmi che non ne hai mai sentito parlare Sev! >>
Esclamò la Grifondoro con la migliore faccia indignata del suo repertorio.
Ora, Severus Piton era un ragazzo intelligente e, per i suoi quindici e rotti anni, anche parecchio aperto alle novità malgrado davanti agli altri - i suoi compagni, tanto per dirne una - ostentasse quell'indignazione anti-babbani tanto cara alla sua Casa. Però in quell'istante si domandò se per caso la sua amica non avesse preso qualche insolazione, considerata la domanda con cui se ne era uscita.
O forse tutte quelle formule di Aritmazia le avevano definitivamente dato al cervello? Magari doveva portarla in infermeria...
<< Severus >>
Sbottò quella, richiamando la sua attenzione.
Il ragazzo inarcò le sopracciglia nere, rendendo la sua espressione ancor più rapace del solito.
<< Vuoi davvero una risposta Lily? >>
Di solito quando la freddava con domande del genere - che per inteso avevano il potere di innervosirla - la Grifondoro si decideva a mandarlo a quel paese e ignorarlo. Sapeva essere dannatamente antipatico, anche più di quel Potter.
Certo, questo non l'avrebbe mai detto a voce alta.
Aveva come il sospetto - ben più che fondato - che tra quei due non corresse buon sangue. Affatto.
La Evans scosse il capo castano, decidendo che per una volta valeva la pena continuare.
<< Sì >>
Ammise semplicemente con quel candore che aveva il potere di spiazzare tutti, tornando ad ondeggiare in aria le lunghe gambe, con i gomiti ora ben piazzati sul pavimento di marmo e il viso fra le mani, l'espressione attenta e lo sguardo brillante e curioso puntanto sull'amico.
Il ragazzo sospirò, chiudendo con uno scatto annoiato il libro; non avrebbe comunque concluso nulla, c'era davvero troppo caldo. Tanto valeva assecondare le richieste della strega sdraiata a terra.
Per Salazar, era incredibile come fosse capace di rigirarlo a suo piacimento!
<< Scommetto che sia una cosa da babbani - oh non guardarmi così, sai cosa intendo! - e no, non ne ho mai sentito parlare >>
Concluse all'espressione scocciata che era comparsa sul bel volto dell'amica.
Lily si disse immensamente generosa quel giorno, quindi evitò di affatturarlo come avrebbe voluto e si stiracchiò come un pigro felino sul pavimento, sentendo con piacere il collo scrocchiare. In quella posizione le sarebbe presto venuta l'artrosi, ne era quasi sicura.
<< Gli angeli non sono una cosa "da babbani". Sono...Sono ciò che ti collega a chi sta lassù >> E indicò il soffitto con l'indice della mancina ingnorando nuovamente l'espressione scettica sul volto del ragazzo << Sono il ricordo delle persone che hai amato. Per Merlino, non so come spiegartelo! Loro ci sono e ci saranno sempre, ti proteggono e ti aiutano nella vita >>
L'espressione si fece deliziosamente corrucciata come sempre quando rifletteva.
Severus pensò a quanto fosse adorabile, ma lasciò correre. Non erano pensieri che poteva permettersi, quindi si concentrò sul suo discorso scrollando le spalle con sufficienza.
<< E quindi? >>
Questa volta non poté evitare che il libro di Aritmazia casualmente volasse verso la sua testa, scansato all'ultimo minuto, andando a schiantarsi contro il muro alle sue spalle per poi ricadere in un turbinio di fogli strappati dietro il letto.
Lily si costrinse a non ridere dell'espressione di stupito spavento dell'altro, ricordandosi mentalmente che era seccata con lui.
<< Lily Evans >>
Pronunciò il suo nome con aria gravosa, come fa un genitore davanti alle marachelle del suo dispettoso bambino.
La ragazza lo ignorò, socchiudendo gli occhi.
<< Sapevi che qualcuno dice che tutti noi discendiamo dagli Angeli? Ed è per questo che una volta morti lo diventiamo a nostra volta, proteggendo chi abbiamo amato in vita >>
Il Serpeverde la guardò per un istante, l'espressione seria. Poi scrollò le spalle e qualche ciocca scura gli sfiorò la fronte dandogli un'aria scocciata e divertita.
<< Come avevo detto, una cosa da babbani >>
<< Sev! >>
Il ragazzo le concesse un sorrisetto indulgente prima di gettargli con noncuranza il libro che aveva recuperato da terra e riaprire il suo.
<< Dobbiamo studiare Evans, poche chiacchere >>


La mano scorre lenta, accarezzando l'aria e la magia di cui è fatto lo scintillante animale che gli sta di fianco.
Gli occhi neri sono leggermente lucidi, ma non  può permettersi di piangere.
Dopotutto è Severus Piton, non uno qualunque.
Però non può fare a meno che provare una fitta di dolore all'osservare il suo Patronus.
Cade in ginocchio, mentre il cervo scappa via fra la neve, dissolvendosi in quella notte carica di angoscia e malinconia.
E allora gli vengono in mente quelle parole di tanti - troppi - anni prima.
<< L'unica cosa che ci hanno lasciato gli Angeli, Evans, è solo una maggiore altezza da cui precipitare quando cadiamo >>
Un sorriso però gli sfiora le labbra, mentre stringe convulsamente la mano contro il braccio che brucia del Marchio Nero.
Alza lo sguardo al cielo, quasi disperato.
<< Ma tu stammi vicina lo stesso...Te ne prego >>
E un sussurro prima di smaterializzarsi e lasciare quella tomba. Quei ricordi. Quel dolore.
In fondo la caduta non sarebbe stata troppo dolorosa sapendola dall'altra parte ad aspettarlo, no?


Angolino di R e d_V a m p i r e

Regalo di Natale un pò in ritardo per Nik-chan e la mia Gil-kun. Che dire? Niente. Semplicemente spero che vi piaccia, tutto qui.
Titolo e citazione provengono entrambi da "Sadowhunters" della Clare. Il titolo magari non ci fila una mazza se non ne la mia mente contorta, ma, amen. Ovviamente i personaggi appartengono alla zia Row ( ahimé ) e questa ... cosa non è stata scritta a scopo di lucro ( anche perché rimarrei povera e pazza *heart* )
   
 
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