In memory of the Death

È strano come a volte il ricordo della morte

sopravviva molto più a lungo della vita che essa ha rubato

(Il Dio delle piccole cose, Roy Arundhati)

Uno schianto e poi un altro ancora mentre un riflesso rosso mi sfiora.

Mi volto alla mia sinistra per accertarmi che George stia bene. Lo vedo fronteggiare uno dei mangiamorte in compagnia di Lee Jordan e mi volto nuovamente.

Di fronte a me si erge la figura di Lucius Malfoy.

Lui non mi ha visto, è voltato a mezzo busto ed io sorrido puntandogli la bacchetta contro.

“Hei Malfoy” esclamo divertito e nell’esatto istante in cui lui si volta verso di me sorrido di nuovo.

“Stupecifium” urlo ma lui è più veloce e si butta a terra schivando la scintilla scaturita dalla mia bacchetta.

Gli do a stento il tempo di rialzarsi ed urlo di nuovo, con la bacchetta puntata verso il suo corpo agitato.

“Incarceramus” un flebile fascio di luce scaturisce dalla mia bacchetta e improvvisamente delle catene imprigionano il suo corpo impedendogli ogni movimento.

Sorrido soddisfatto del mio lavoro e mi piego di lato per evitare che un corpo schiantato mi colpisca.

“Ottimo lavoro” sento la voce di mio fratello George e mi volto verso di lui con un sorriso allegro.

“Grazie fratello” esclamo soddisfatto nell’esatto istante in cui sento una voce urlare.

“Attento” è la voce di George quella che mi risuona nell’orecchio e mi volto in tempo per vedere un’enorme nuvola di fumo esplodere accanto a me.

A malapena riesco a sentire dolore mentre vengo sbalzato ad alcuni metri di distanza.

E quando mi trovo a terra quasi privo di sensi capisco che è giunta la mia ora.

È una consapevolezza che mi assale con rapidità e tutto ciò che mi circonda diventa solo confusione.

“Fred” l’urlo disperato di George mi raggiunge e poco dopo lui è accanto a me.

Non riesco quasi più a vederlo mentre sento la forza abbandonarmi lentamente.

Sto morendo.

È una verità che non posso cambiare.

Sono troppo giovane per morire.

Lo penso in un attimo di panico ma mi rendo conto che non c’è nulla che io possa fare per salvare me stesso.

Così sorrido.

Sorrido a mio fratello nella speranza che quel sorriso riesca a donargli la forza di andare avanti.

“George” mormoro in un debole sussurro e vedo il suo volto esibirsi in una smorfia di pianto.

“Fred, Fred sono qui, sono con te” mi mormora lui toccandomi un braccio.

“Bel colpo eh?” sussurro ancora con un sorriso.

E in quel momento vedo le sue lacrime mentre annuisce.

“Si, si, bel colpo fratello. Ma adesso devi stare sveglio” mi mormora tra le lacrime mentre cerca di fingere un sorriso.

“Fred, George” sento a stento la voce di mia madre farsi spazio tra la folla. 

Ed io non posso far altro che sorridere per l’ultima volta.

“Vi starò vicino, sempre…” sussurro con un ultimo sforzo prima che i miei occhi si chiudano.