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Autore: Clementine K    27/12/2010    1 recensioni
Ma non capisco..perchè la testa? Perchè non le braccia, o le gambe? Cosa c'entra la testa?
Tragicommedia che ruota attorno ad uno sconcertante quesito: quanto dovrebbe essere grande la testa di un uomo?
Genere: Commedia, Demenziale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La testa
 

 
(La prima scena si apre nell’ufficio presidenziale di George Washington. Quadri appesi, tendaggi pesanti, tappeti coloniali. George è in piedi, si sta servendo da bere. Sembra allegramente sovrapensiero e improvvisamente chiama il suo segretario.)
Personaggi: George Washington; Jerkins.
 
-Jerkins!
-Signor Presidente?
-Jerkins, annotate questo promemoria:
-Sì, Signore.
- La  prossima volta che verrà indetta una conferenza stampa voi dovrete nascondervi tra i giornalisti.
-(mentre scrive) Sì , signore…
-…e ad un certo punto vi alzerete per chiedermi quanto secondo me debba essere grande la testa di un uomo.  (lo guarda sorridendo malizioso)
-(alza gli occhi dal notes) ..prego signor Presidente?
-Ho detto che mi chiederete quanto secondo me debba essere grande la testa di un uomo. E io vi risponderò "abbastanza da tenere separate le orecchie"(lo fissa ancora aspettando una sua reazione divertita)
-(sembra preoccupato, non capisce) Signore…volete che vi faccia portare un digestivo?
-Non voglio il digestivo! Voglio che vi ricordiate questa domanda! È  divertente!! Tutto lo Stato Maggiore ha riso, poco fa… oh, lasciate perdere! Andate  via!
 
(Sipario. Si riapre sulla seconda scena: ora siamo nella camera da letto di George Washington: è in vestaglia da notte, in piedi alla finestra a guardare la luna, mentre sorseggia del brandy. La moglie è seduta al bordo del letto intenta a sistemarsi un fiocco della sua camicia da notte)
Personaggi: George Washington; la moglie del Presidente.
 
-(languido, dopo un sorso di brandy) C’era una luna uguale a questa quando ci siamo incontrati per la prima volta, ricordi cara?
-uhm…no caro, era mezzogiorno.
-(ignorandola) Ricordo perfettamente quella sera come se fosse ieri, e tu ondeggiavi pallida sotto quella luce argentea…
-Eravamo ad un ricevimento e mi sei inciampato addosso.
-(stizzito) Oh, insomma, devi sempre contraddirmi?
-Caro, vieni a dormire, andiamo.
-No! C’era la luna!
-Caro, ti prendo un digestivo? Sei di umore pessimo stasera.
-Mi prendo ancora un bicchierino (si dirige verso il comò e si versa da bere)
-(esitando) È  per quella faccenda della testa, vero?
-(del bourbon gli si versa per terra; cede) La testa…le orecchie…io non capisco...
-Caro, perchè sei tanto fissato con quell’uomo? magari non voleva dire niente..magari era solo un pazzo!
-(è pallido e sconvolto, si lascia andare) Non è possibile, c’è sotto qualcosa… è entrato lì chiedendo udienza urgente, avevamo appena finito una riunone con lo Stato Maggiore. Mi guarda, esita, e poi mi chiede "Quanto dovrebbe essere grande la testa di un uomo?" E io gli rispondo "abbastanza grande da tenere separate le orecchie". Mi è uscita così, non ci ho nemmeno pensato. E lui se n’è andato di corsa. Lì per lì non ci ho fatto caso, tutti ridevano per la mia battuta. Ma non capisco..perchè la testa? perchè non le braccia, o le gambe?  Cosa c'entra la testa?
-Caro, andiamo a dormire, domani non ci penserai più. E basta bere!
-La testa…le orecchie…non capisco...
 
(Sipario su George che si arrovella sconvolto. La terza scena si apre in un’ umile casa del west, abitata da due poveri coloni pionieri. L’arredamento è molto rustico: ad un tavolo siede un uomo, e in piedi accanto a lui la moglie, furibonda. L’uomo sembra frastornato)
 
-(scandalizzata) Che cosa gli hai detto?!
-Non lo so cara, mi è uscito così, non lo so perché l’ho detto.
-La testa di un uomo? Perché la testa?!
-Cara, non capisco cosa mi sia successo. Ero agitato, ho dimenticato tutto…sarà stata l’emozione.
-(adirata) Ma l’abbiamo provato decine di volte! Dovevi andare lì, con calma, e dire "Signor Presidente, sono Klaus Winkelman, padre di Billy Winkelman. So che mio figlio ha messo in pericolo l’accampamento e la vita dei suoi commilitoni addormentandosi nel suo turno di guardia, ma vi prego: potete concedergli la grazia? Vi prego di considerare la sua giovane età. Impedite la condanna." Cosa centra la testa di un uomo?!
-(è pallido e scavato, sta per piangere) Cara…  
-(scoppia in lacrime) Tu in realtà vuoi che nostro figlio muoia! Dillo! Dillo!
-(piangendo la abbraccia in ginocchio) No! Non dire questo cara…vedrai…vedrai che troveremo il modo…io non capisco,  un momento prima sapevo cosa dire, e appena lo vedo…
-Sei un buono a nulla! Aveva ragione mia madre…
 
(Ad un tratto si ode uno scalpitio di zoccoli di cavalli provenire da fuori. Qualcuno è arrivato, scende di sella ed entra nel rustico spalancando la porta. È  George Washington. E’ pallido e sporco, con  grandi occhiaie violacee. Klaus parla per primo)
 
-Signor Presidente!
-Signor Winkelman…Signora Winkelman!
-Signor Presidente…
-Scusate l’intrusione. Ma devo chiedere…devo sapere….(piange e singhiozza) cosa vuol dire quella domanda? P-perché mi ha chiesto delle proporzioni della testa di un uomo?
-(piange anche lui) Signor Presidente! Io mi sono sbagliato! Volevo chiedervi di dare la grazia a nostro figlio. Non so perché vi ho fatto quella stupida domanda!
-(piange senza ritegno e cade in ginocchio.  Sono tutti e  tre in ginocchio a piangere) Allora è stato un qui pro quo! Solo uno sbaglio!
-(ride e piange) Sì , Presidente! Perdonatemi…ero venuto per chiedere di non condannare nostro figlio. Ho sbagliato!
-(sempre ridendo e piangendo) Oddio! Mi avete levato un mostro dall’anima! Certo che grazierò vostro figlio! Tutto quello che volete!
-Oh, Dio sia lodato!
-Dio sia lodato!
(Si alzano tutti in piedi e si asciugano le lacrime. Ancora ridono)
-Ma lasciate che vi offriamo qualcosa. Sarete stanco George…posso chiamarvi George?
-Oh, sì, ho cavalcato tutta la notte. Uno viaggia per miglia e miglia e non trova nemmeno una locanda..
 
 
(Sipario sui protagonisti che si siedono a tavola chiacchierando amabilmente) 

 

  
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