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Autore: darkrin    27/12/2010    4 recensioni
Hermione ricorda vagamente di aver letto da qualche parte di un maglione d’ortica, una forma di tortura che si usava per far confessare alle streghe i loro malefici, le loro colpe.
Hermione, tre ricordi che profumano d'ortica e Ron che l'abbraccia.
(Storia partecipante all'iniziativa: '2010: A year togheter', indetta dal Fanfiction Contest - Collection of Starlight)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Pairing: Sirius/Hermione – Ron/Hermione
Warning: non-sense grosso come una casa, che non ho manco voglia di spiegare, ecco.
Parole: 525 (W)
Beta: alexluna : *
Note: 1. Il titolo è una citazione e l’autore è scritto sotto;
2. la faccenda del maglione/maglia d’ortica son quasi certa di averla letta da qualche parte, ma non so dove, ecco;
3. quando ancora questa fiction aveva un senso, avevo deciso di dedicarla a Cecilia. Per cui è comunque tutta sua, in attesa di qualcosa di meglio. <3
4. la storia partecipa all’iniziativa 2010: A year togheter indetta dal forum Fanfiction Contest ~ Collection of Starlight. :3






 

there is no love that is not an echo

Theodor W. Adorno
(maglione d’ortica – 2 novembre)

 

 





Hermione ricorda vagamente di aver letto da qualche parte di un maglione d’ortica, una forma di tortura che si usava per far confessare alle streghe i loro malefici, le loro colpe, e pensa che ad averlo addosso la sensazione non deve essere molto diversa da quella che prova quando Ron la stringe nella notte e respira nell’incavo del suo collo.


Ron la stringe tanto che fa quasi male; Hermione sente le ossa gemere, come scale, e il fiato non riuscire più a entrare nei suoi polmoni. Ron l’abbraccia e le parla d’amore e sorride mentre le bacia il collo.
Ed Hermione perde un battito perché pensa ad altro – a colpe, a malefici mai svelati.


Uno. Hermione ricorda il buio e lo scricchiolare lento dei gradini sotto i suoi piedi nudi. Ricorda la sensazione della polvere che Molly e gli altri non riuscivano mai a pulire del tutto, a pulire per tempo, sulla sua pelle; ricorda le mani di Sirius sulle sue guance, mentre sussurrava parole indicibili a pochi millimetri dalle sue labbra dischiuse e la guardava – ed era come essere toccata da dita di polvere e occhi di cenere.
La sera prima di lasciare Grimmauld Place, Hermione aveva desiderato aggrapparsi alle braccia di Sirius e abbandonargli la testa contro il petto per sentirne il cuore e il respiro, ma era una ragazzina troppo intelligente e orgogliosa per compromettersi così apertamente.

Ron le sussurra parole sconnesse contro l’orecchio, come a volerla rassicurare di qualcosa, quando le solleva l’orlo della maglietta che indossa e, nel momento in cui l’aria fredda della notte le sfiora l’epidermide calda del ventre, Hermione sobbalza per il freddo pungente – e il cuore perde un battito.

Due. Hermione si era aggrappata alle braccia di Ron quando Sirius era morto e aveva pianto tutto l’orrore, tutto il dolore, tutte le parole che non si potevano dire le erano uscite dagli occhi, dal naso e dalle labbra in uno sconnesso insieme di grida, muco e lacrime.

Ron le parla di fiducia eterna e di qualcos’altro che Hermione non riesce a cogliere, mentre le sbottona i jeans, perché l’aria le ha lasciato improvvisamente i polmoni in un muto singulto che ha fatto sì che il suo cuore le saltasse di nuovo.

Tre. Tornare a Grimmauld Place – rinchiudersi nuovamente in quel polveroso antro, che aveva divorato i migliori anni di Sirius e in cui erano precipitate le sue fantasie da quindicenne – era stato come ingoiare acqua salmastra e soffocare, ma piano, senza far rumore.

Ron aveva pensato fosse per la paura dei Mangiamorte e della guerra, l’aveva abbracciata per rassicurarla e Hermione l’aveva lasciato fare.
Mentre giacciono l’uno accanto all’altra, dopo, Ron le accarezza i capelli, le sorride e le bacia la spalla nuda. Hermione fissa il soffitto, quando sente di avere indosso un vestito d’ortica. Pensa che ci sono cose – tre cose, di cui non parlerà mai: le storie di Sirius, il motivo del suo dolore il giorno della sua morte e quello che aveva perso per sempre a Grimmauld Place.




Le cosiddette streghe, durante i tribunali dell’Inquisizione, morivano sempre prima di confessare. O fuggivano, quando possedevano davvero dei poteri.

   
 
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