Doveva essere il
tramonto, ma a quella latitudine il sole non riusciva a far giungere i suoi
raggi in quel luogo, oltretutto il riparo naturale fornito dagli alberi
innevati e ricurvi verso il suolo rendeva l'atmosfera assolutamente irreale e
idilliaca. Sarebbe stata una splendida cartolina se non fosse stato per due
figure che stonavano in quel quadretto: da una parte una figura esile avvolta
in un mantello rosso sangue coperta persino sul volto dall'ampio cappuccio,
dall'altra una figura un po' più spessa avvolta in un mantello logoro e
strappato... nonostante il soffiare del blizard la figura nera pareva trovarsi
a suo agio mentre la figura rossa aveva un impercettibile percorso di brividi
lungo tutto il corpo... la figura nera parlò -non c'è niente da fare Lilith...
non ti abituerai mai al freddo... voi drow ve la passate troppo bene al
calduccio del vostro mondo del sottosuolo...- e Lilith le rispose – Nikaido...
quante volte ti devo dire che si chiama Underdark? Se ha un nome proprio
usalo... perchè fare un giro di parole inutile...non trovi...?- e l'altra le
rispose -Lilith, Lilith, Lilith.... ma quante volte ti ho detto di tenere
chiusa quella dannata boccaccia?- dopo di che con gesto deciso si tolse di
dosso il mantello logoro e la sua compagna si calò il cappuccio mettendo in
mostra il volto in contrasto con l'ambiente che la circondava e le lunghe
orecchie elfiche che la contrastinguevano come la drow quale era. La ragazza
chiamata Nikaido invece sembrava essere sempre vissuta in quel luogo...la pelle
nivea quasi anemica contrastava con i capelli corvini e gli occhi di sangue.
Non un tremito attraversava il suo corpo nonostante fosse vestita con un paio
di calzoni leggeri e un gillet di pelle o poco più. Al collo pendeva il suo
amuleto indigeno creato con non si sa quale materiale che serviva a tenere a
freno la sua ira durante le sue trasformazioni...non era certo una persona
qualunque e la sua avversaria lo sapeva perfettamente. Quando la drow aveva
finalmente preso coraggio e si era lentamente tolta il mantello vermiglio e
averlo poggiato con cura su un ramo per evitare di inzupparlo un paio di
elementi la distinguevano da un qualunque altro esponente della sua razza: un
diadema fine ed elaborato al tempo stesso che spiccava sulla sua fronte d'ebano
e uno spadino che portava al fianco. Anche se non poteva competere con il
doppio artiglio di Nikaido era comunque insolito che un drow portasse un'arma
bianca con se che non fossero pugnali o piccole armi da lancio. Ma in fin dei
conti quando mai quelle due si erano definite persone normali? Mai. Nikaido
prese in mano il suo doppio artiglio e cominciò a farlo roteare distrattamente
lungo i suoi fianchi e prese nuovamente parola mentre accorciava le distanze
tra lei e Lilith -allora sorellina... come stabilito da questo momento fino
alla fine dello scontro io e te non ci conosciamo. Fai conto che io sia
un'intrusa del tuo amato UD e io farò finta che tu sia un bracconiere... pensi
di esserne in grado? Mi auguro di sì per te perchè io non lo trovo per niente difficile!!-
e finendo la frase le si scagliò contro vibrando un potente colpo del suo
doppio artiglio! La drow evitò il colpo senza tanta fatica e la lama della
ragazza andò a conficcarsi in profondità nel terreno. Sfruttando inerzia e
slancio la ragazza sferrò un potente calcio alla drow e riuscì a colpirla al
altezza del ginocchio facendola finire di culo nella neve! Lili- maledetta
mannara dei miei stivali!! adesso mi hai stufata sul serio!! prenderò la tua
pellaccia e ci mi farò l'interno per il mio piwawfi!!- e la mannara le rispose
-Molto...-la mannara si rimise in piedi e porse il braccio alla drow per
aiutarla ad alzarsi, ma questa scostò bruscamente la mano e si alzò da sola
Nika -Peccato...era la mia ultima buon'azione per oggi ^^- La drow in risposta
assunse un cipiglio adirato e in una frazione di secondo scagliò contro quella
che in quel momento era la sua nemesi una sfera di energia negativa di
dimensioni già considerevoli creando una gran nuvola di fumo denso e di odore
acre... una voce roca e profonda emise un verso che pareva l'incrocio tra un
ghigno e un ringhio e quando la nuvola si fu diradata la drow si trovò a dover
alzare lo sguardo di parecchio per poter di nuovo puntare i suoi occhi in
quelli della sua “sorellina minore” un ghigno beffardo spuntava tra i baffi
della licantropa e un canino era ben in evidenza tra il folto pelo nero. La
mannara si passava una zampa sul petto con noçalance per togliersi di dosso la
polvere che l'attacco della sorella le aveva posato addosso. Nika- Tutto qui?
Questo non basta neppure a farmi la permanente ai baffi Lilith...- la drow la
guardò con profondo rispetto e mentre il ghigno sulle labbra della mannara si
andava spegnendo le due ragionavano squartandosi con lo sguardo... ad un certo
punto fu la mannara a scattare! Con un gesto improvviso cercò un affondo con i
propri artigli nella spalla della drow, ma questa fu più veloce e dopo aver
evitato il colpo estrasse il proprio spadino lacerando a fondo una zampa della
mannara. Dalla ferita cominciò ad uscire un copioso fiotto di sangue che andò a
scurire il colore già vermiglio dei suoi pantaloni, prima che la drow potesse
etrarre il proprio spadino dalla zampa dell'avversaria la mannara prese l'elsa
della spada con una delle sue possenti mani e diede un sonoro malrovescio in
faccia alla drow, la quale volò per un paio di metri atterrando di schiena
nella neve e sentendone nitidamente il gelo sulla pelle troppo poco coperta per
quella latitudine. Neanche il tempo di rendersi conto di quanti metri fosse
volata lontano dalla mannara che questa le fu subito addosso dopo essersi tolta
lo spadino dalla zampa e averlo spezzato in due con rabbia. Il pendente della
bestia splendeva intensamente, segno che il dolore stava accecando il cervello
e la ragione della licantropa facendola letteralmente regredire al suo stato
animale meno sviluppato e più violento. L'ira della lican traspariva da ogni
suo ringhio, da ogni sua occhiata e perchè no: dalla schiuma che le si stava
creando ai bordi della bocca. La drow intanto pensava a come schiodarsi di
dosso il pesante cagnaccio e soprattutto a come sopraffarlo! In velocità e
agilità ormai non poteva più competere, in forza non avrebbe potuto competere
neppure prima. Le rimaneva un'unica carta: l'astuzia di cui era ben fornita fin
dalla più tenera età. Tanto per incominciare la scaltra drow prese a sferrare
calci portenti e ben mirati nella ferita della mannara. Questa prese ad
emettere versi strozzati di dolore ad ogni colpo, ma evitò accuratamente di
lasciarsi sfuggire quella preda tanto invitante, tanto succulenta. Lili
-D'accordo...se i calci non funzionano...proviamo con QUESTO!!!- da una
saccoccia estrasse della polvere e la schiaffò con decisione e persino
eccessiva forza nella zampa sanguinante della licantropa; questa emise un
ululato impressionante mollando istantaneamente la presa da quella piccola drow
mefitica Nika -Bastarda dorw del cazzo!!! che tu sia maledetta per tutte le tue
generazioni a venire!!!- la licantropa afferrò in fretta della neve e cercò di
pulirsi alla bel e meglio la ferita che assumeva spaventosamente in fretta un
colore nerastro.... Nika -Tu....- la lican tentò di compiere un balzo, ma la
ferita stava espandendo una paralisi a tutta la zampa...ormai da metà coscia in
giù non aveva più sensibilità. La drow estrasse un pugnale e mentre la nemica
arrancava ad afferrare il proprio doppio artiglio lo lanciò con precisione
impeccabile nella mano sinistra trapassandogliela da parte a parte mentre la
belva tratteneva l'ennesimo lamento e raccoglieva il suo doppio artiglio. Si
girò di scatto! Fu questione di un attimo: con lo sguardo assassino, uno
sguardo che mai la drow aveva visto sul volto o sul muso della mannara, la gelò
dove si trovava; con un profondo latrato dettato dallo sforzo lanciò il proprio
doppio artiglio contro la drow, la quale indietreggiò finchè non si ritrovò
poggiata spalle ad un albero. La sua morte era più prossima del sorgere del
sole del giorno seguente... l'arma della mannara roteava vorticosamente verso
di lei: l'avrebbe tranciata di netto a metà!!! Destino!! Le imprecazioni che la
mannara lanciò contro la sua luna quella volta furono menzionate per anni e
anni... la drow era ancora viva e integra! La lama ad arpione del doppio
artiglio si era piantata nel tronco del albero e aveva ferito non molto in
profondità il fianco della drow che non potendo non essere sorpresa esordì
presto in una risata di scherno ed estrasse l'ennesimo pugnale. Lili -ah ah ah
ah ah!!! illusa!!! pensavi davvero che un animale come te potesse vincere
contro di ME?!!! Lloth mi è favorevole!!! Invece pare che la tua adorata Luna
ti odi signorina...- la drow cantava vittoria, ma sapeva perfettamente di non
essere in grado di potersi liberare da quella trappola in cui si era ritrovata
e la mannara avanzava verso di lei minacciosa come non mai. Con un gesto secco
si estrasse il pugnale conficcato nella propria mano sinistra e dopo aver preso
la mano destra della drow gliel'aveva gentilmente inchiodata al albero con in
suo stesso pugnale. Questa volta nessun sorrisetto beffardo aleggiava sul volto
dell'elfa: solo una smorfia di dolore Nika -Male?- la sua voce era sempre
quella rauca della mannara, ma il timbro era atono, come se non le importasse
sul serio di conoscere la risposta a quella domanda, Lili -Ma figurati... ti
pare? Solo per carezze del genere non mi scompongo nemmeno...- la mannara aveva
stretto le iridi a fissare l'espressione della drowe dopo aver poggiato la mano
all'elsa della sua arma l'aveva mossa di pochi centimetri avanti e indietro, ma
tanto sia che la muovesse a liberare la drow o a chiuderla di più in quella
morsa poteva leggere dal suo sguardo e udire dai suoi lamenti che quel dolore
la stava facendo impazzire. Lili -Che aspetti? Staccami le gambe!!- Nika -Ho
un'idea migliore se non ti spiace...- Lili -figurarsi se un essere idiota come
te può avere avuto un'idea!- Nika -ho fiutato degli amici qui in torno...lupi
siderali... ti assicuro: sono molto simpatici anche se un tantino poco
socievoli...- Lili -Lasci il lavoro sporco ad altri dunque?- Nika -oh...non
fraintendere piccola drow... conosco mille e passa modi di tenerti in vita fino
allo sfinimento tuo e alla noia mia per vederti agonizzare, rantolare il mio
nome, invocare la tua sudicia ragna schifosa e renderti conto che per lei non
conti niente e che ti lascerà morire come il cane che sei!- Lili -detto da te
poi...- Nika -e non pensare neppure che mi dispiacerebbe assistere e operare in
prima persona infierendo sul tuo esile corpo, ma se io ti metto le mani, o le
zampe se preferisci, addosso...bhè....considerati già una poltiglia...- Lili
-secondo me invece non ti reggi più in piedi e quindi stai cercando una
scusante da addurre al fatto che lasci che sporchi cani rognosi e schifosi
banchettino con le mie carni al posto tuo!- Non ci mise nemmeno tutta la
propria forza... solo di inerzia la mannara aveva procurato alla drow un
profondo squarcio con tre dei suoi artigli sul suo viso d'ebano e ora tre
strisce rosse percorrevano verticalmente il suo viso sull'occhio sinistro. Nika
-ah, io non mi reggerei in piedi dunque?- Lili -Mi....Mi hai colpita solo di
inerzia...- la mannara di nuovo agì prima di pensare! Fulminea strinse una
possente mano attorno all'esile collo della drow e le piantò quasi
involontariamente l'artiglio del proprio pollice nella gola Nika -Inerzia... ti
pare inerzia questa dunque? TI PARE CHE IO STIA MORENDO FORSE?! A me sembra che
sia tu quella in pericolo di morte, a meno che tu non decida di arrenderti
ovviamente, e sarò ben contenta di mandarti dal tuo dio del altro mondo se è questo
ciò che desideri!- lo sguardo rubino saettava rabbia e risentimento verso
quegli occhi di ghiaccio così vivi in quel momento. Quelle stesse paia di occhi
continuarono a duellare silenziosamente e senza fare danni a nessuno, poi il
ghiaccio dovette sottomettersi al fuoco e la drow piegò la testa di lato
sussurrando le parole che la rendevano perdente. Nikaido mollò subito la presa
dal collo della drow la quale prese a massaggiarselo. Prima di schiodarla dal
tronco la mannara andò a raccogliere i due mantelli e tornata davanti a quella
che di nuovo considerava come sua sorella e non come un bracconiere le tolse
con poca grazia e meno cura il pugnale dalla mano e la spada dal fianco. La
drow si afflosciò su se stessa e subito si sentì addosso il proprio mantello
scarlatto e poi ancora sopra il mantello della sorella. Nika -Dammi qualcosa
per questa zampa. Ti porto via da qui.- e dopo che la zampa della mannara ebbe
almeno smesso di sanguinare la belva prese su di una spalla l'esile figura iper
imbacuccata della drow e si avviò verso un posto sicuro in cui riposare e
,forse, chiedere scusa.