Prevedibile
diranno alcuni ma non posso
farne a meno. Se non scrivo sui Volturi mi sento mancare.
Dovevo fare una
raccolta su delle coppie di Twilight ma il progetto
è sfumato. Quindi
eccomi qui ( visto che ho un pò di tempo libero ) a
riproporre una raccolta sui
signori di Volterra. Per adesso si inizia da Aro e Didyme,
quelli da cui
tutto è cominciato. Poi si spazierà anche sul
corpo di guardia. Spero che sia
un bel regalo per tutti gli amanti dei Volturi.
Perdonatemi di spiegare due cosette :
1) Il
nome Aro
deriva dal latino "arare" es: la terra. (
studiare una
lingua morta è utile *o* ) Quindi, come
molti hanno ipotizzato, Aro
era uno schiavo, utilizzato nel lavoro dei campi. A mio
parere, è per
questo che è fissato con le manie di
grandezza, insomma essendo stato
sotto il potere di un padrone ha sempre sognato il suo riscatto.
2) Didyme significa ( almeno mi pare di ricordare ) gemella o
gemelle.
Quindi ho immaginato che fossero gemelli.
3) Il
titolo
della storia ovvero Keràsi significa Ciliegia in greco. Mi
è piaciuto come
soprannome per Didyme.
Credo
di aver detto tutto. Vi mando un saluto ed un bacio enorme.
Ciliegia
"Aro,
cosa c'è dopo Volterra ?"
"Non lo so."
Il ragazzo cercò di dare una risposta, seppur banale, alla
ragazza che giaceva
dolcemente al suo fianco ma non gli venne in mente nulla di concreto.
" Forse ci sono dei grandi boschi o magari città con tante
persone che parlano lingue
diverse. Ipotizzò Didyme.
“ Forse..” sussurrò a bassa voce il
fratello.
“ Sei di poche parole questa sera, qualcosa non va
?”.
“ Non ho niente . Io..sono solo un po’
stanco.” Aro trattenne un sospiro ed il
suo sguardo si perse nell'enorme distesa di grano mietuto dinnanzi a
lui.
La ragazza lo strinse forte cercando quel poco di tepore che il suo
corpo
poteva darle. Una ciocca dei suoi lunghi capelli corvini,
sfiorò il viso
del giovane che iniziò a giocarci distrattamente. Il vento
scompigliò
presuntuosamente le colline etrusche più a
nord. Un brivido freddo
percorse la schiena di Didyme che si trattenne dal
parlare ancora.
Temeva che i suoi soliti discorsi da sognatrice avrebbero
finito col
seccare suo fratello prima o poi.
Passò qualche minuto poi finalmente, fu proprio Aro a
rompere il silenzio :
" Dovresti andare a riposarti Didyme..domani ci aspetta tanto lavoro da
fare. Inizierà la vendemmia e dubito che il nostro padrone
sarà contento
vedendoti mezza addormentata. E poi stai prendendo freddo, ti
verrà un malanno,
ne sono certo."
La fanciulla corrucciò la fronte lamentandosi un poco.
Certo, non aveva tutti i
torti doveva ammetterlo. Quei pochi stracci che gli era dovuto
possedere,
avevano esclusivamente lo scopo di coprirla dallo sguardo degli uomini
e non
davano il minimo conforto dall'aria pungente dell'autunno. Oltretutto
non
poteva permettersi di discutere ancora col padrone, Didyme lo sapeva.
Ogni
volta che qualcosa non andava, era sempre Aro a farne le spese e se gli
fosse
successo qualcosa, cosa molto probabile dopo
l'ultima discussione,
lei non se lo sarebbe mai perdonato. Senza di lui era niente,
era un
qualcosa che non aveva senso.
Aro era per lei madre, padre e fratello e da quando erano rimasti
orfani si era preso cura di lei come nessun'altro avrebbe
potuto
fare. Fece per alzarsi ma esitò qualche
momento prima di andarsene
: " Tu non vieni ? " domandò con un
sorriso. " Me ne
sto qui ancora un pò..questa notte il cielo e limpido, si
vedono tante
stelle." rispose al suo sorriso. La sedicienne scosse la testa in segno
di
disapprovazione : " Tutto questo non è giusto Aro
! Dopotutto
abbiamo la stessa età quindi non puoi obbligarmi ad
andarmene ! Perchè tu puoi
avere questa libertà ed io devo tornarmene in quella
catapecchia a dormire
?". Il gemello strinse la terra sotto i suoi piedi adirato in
cuore.
" Libertà ?! Quale
libertà sorella ? Noi siamo schiavi, non
uomini liberi, non conosciamo il significato di quella parola. Ho
lavorato
tutto il giorno, la mia schiena è a pezzi e vorrei godermi
quest'attimo di pace
visto che è tutto ciò che ho mai posseduto !".
Quelle parole vennero
fuori come veleno. Didyme non piangeva mai, lei aveva
la natura più
felice che si potesse immaginare ma quella volta, una lacrima le
rigò il volto
sporco di terra. " Io..volevo solo..stare con te.." un singhiozzo
ruppe quel triste silenzio.
Aro si alzò e con una mano le asciugò il viso : "
Lo sò Keràsi.."
Lei rimase stupita. La loro defunta madre la chiamava spesso in quel
modo. In
grecia chiamavano con quel nome il suo frutto preferito, la ciliegia.
Lo abbracciò forte sussurrando sul suo collo : " Promettimi
che nulla ci
dividerà mai Aro.."
" Te lo prometto.."
Insieme,
finchè la morte non ci separi.
Angolo
autrice
Quanto li adoro questi due. Li amo. Dovevano essere molto legati.
Immaginate Didyme così solo con gli occhi color cioccolato
ed i capelli più
scuri : Didyme
Spero che la storia vi sia piaciuta. Se sì ( o anche no )
sono ben accette
recensioni <3
Un grazie ai 5 che mi hanno tra i loro autori preferiti. Un bacio a chi
segue,
ricorda, preferisce e recensisce le mie storie.
Una
nota
importantissima aggiunta dopo la stesura del terzo capitolo : alla fine
di
quest'ultimo, avevo nominato la storia di un'autrice dicendo
che, per un
MIO errore, la prima frase di "Ciliegia" era davvero tanto
simile ad una scritta da lei con i medesimi personaggi. Rinnovo
ulteriormente
le mie scuse e ripeto che non avevo assolutamente intenzione di
copiarla. Non
ero a conoscenza della sua shot ed avendola letta per caso poco prima
di
scrivere il terzo capitolo della raccolta ho cercato immediatamente di
rimediare.
Credo quindi che sia giusto fare il suo nome e fornirvi la sua storia
che,
credetemi, merita davvero. Non può che essere un
insegnamento per i fanwriters
ancora inesperti come me :
Spero che Ulissae (
l'autrice in questione ) possa essere
ripagata almeno in questo modo, cliccate qui.