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Autore: winry8827    28/12/2010    2 recensioni
Questa storia partecipa a ‘’ Challenge dal nome alla storia (only Slash)’’. Le vite di dieci personaggi si intecciano alla locanda ''Wood''
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un pizzico di romanticismo'
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 Intreccio di storie nella piccola e bizzarra locanda di ‘’ Wood ‘’
 
 
 
 
La tela del destino
 
 
 
 
L’orologio segnava le due di notte e il povero Gastone era ancora sveglio, seduto sul divano dinanzi il camino osserva il fuoco ardere ed ascoltava il suo schioppettio, quello era la voce del silenzio, dell’assordante silenzio che invadeva la locanda quando Alfonso non rimaneva a dormire con lui, quando la solitudine e la mancanza dell’amato invadevano il suo animo, nonostante fossero fidanzati da anni e passassero la maggior parte delle notti insieme ancora entrambi soffrivano di una piccola lontananza, erano entrambi innamorati come al nascere dell’amore, il loro sentimento era sempre più forte, la quotidianità non aveva distrutto l’incanto.
 
‘’ Cosa ci fai ancora sveglio? ‘’
Chiese Andrea vedendo l’amico
‘’ Non ho sonno ‘’
Rispose il ragazzo intristito
‘’ Anche oggi non avete trovato casa vero? ‘’
Domandò lei e Gastone annuì silenzioso.
 
Anche quel giorno lui e il fidanzato erano andati in cerca di una casa senza però trovarne una adatta alle loro esigenze, non chiedevano cose impossibili come ville economiche o attici con vista sull’oceano, ma solo un appartamento ampio e luminoso.
Ogni gita con il consulente immobiliare finiva inevitabilmente con un insuccesso.
Quel giorno l’esperto li aveva portati in periferia per vedere tre topaie, tre appartamenti piccoli e mal arredati e a parere di Alfonso sicuramente anche con sorprese spiacevoli quali tubi rotti, impianto di riscaldamento non funzionante e cose simili, infatti il ragazzo affermava con sicurezza che per essere  “vecchio stile” come le definiva il consulente significava che fossero vecchie e basta e soprattutto con vari problemi legati alla loro veneranda età.
 
‘’ Capisco il tuo dispiacere, ma vedrai che prima o poi troverete casa! ‘’
Affermò Andrea speranzosa cercando di trasmettere un po’ di sicurezza all’amico, il quale però sospirò.
 
Passarono molte ore dinanzi al camino, non parlarono molto ma quel poco che si dissero aiutò Gastone a conoscere meglio l’amica che gli raccontò come fosse giunta ad un simile lavoro e soprattutto il perché.
 
Andrea raccontò di aver conosciuto Alfonso all’università, raccontò all’amico di essersi laureata in lettere e di non aver continuato specializzandosi, di non aver trovato lavoro come aveva invece fatto il suo superiore, cose che Gastone già conosceva perché il fidanzato già gliene aveva parlato, ma la ragazza gli raccontò del suo più grande amore e di come fosse terminato.
 
 
Andrea aveva frequentato il liceo classico ed aveva conosciuto così Gioele con il quale aveva iniziato una lunga relazione.
Avevano entrambi la stessa età e caratteri totalmente differenti, lui era timido ed introverso lei allegra ed espansiva, essendo quet’ultima molto sarcastica e l’altro permaloso finivano sempre per litigare, ogni battuta si trasformava nelle orecchie del ragazzo in un’ offesa e ogni sciocchezza diventava una tragedia greca.
Erano piccoli quando si fidanzarono entrambi avevano solo quindici anni, Andrea ricordava con emozione il loro primo bacio datosi a San Valentino il giorno in cui Gioele con molto coraggio le confessò i suoi sentimenti, sentimenti che per anni rimasero immutati ma la quotidianità e soprattutto la crescita allontanarono i due innamorati.
La loro non fu la tipica relazione adolescenziale ma un amore reale e profondo che chiedeva sacrificio da entrambe le parti.
La tela del loro destino fu tessuta solo da una coppia di mani mentre le altre subirono il volere di chi il ferro impugnava.
La crescita li divise perché ciò che da piccoli erano cambiò radicalmente, lo stesso carattere si plasmò sulle esperienze vissute.
 
Il mattino seguente un nuovo ospite del tutto inatteso si registrò alla locanda.
Un ragazzo castano con una accenno di barba, non era un uomo curato o attento alla moda del momento si vedeva dal volto che fosse molto stanco e che avesse bisogno di riposo, proprio la sera precedente la giovane cameriera aveva confessato al nuovo amico la storia di un suo passato amore e quella mattina per volere del destino Gioele si presentò alla porta di quel luogo, fu Giuda a registrarlo
 
‘’ Mi sembra molto stanco signore! Suppongo sia qui per riposare ‘’
‘’ In realtà cerco la mia fidan…o meglio ex fidanzata ‘’
Giuda ricordando gli ultimi eventi che lo riguardarono da vicino, cerò di capire se un possibile triangolo o quadrilatero si fosse formato tanto da spingere quel giovane a cercare la sua amata o meglio ex amata.
‘’ Se non è un problema possiamo darci del tu, in fondo penso che abbiamo la stessa età, comunque la ragazza si chiama Andrea e lavora qui ‘’
Giuda deglutì pesantemente e non sapeva come comportarsi in quell’occasione anche perché non aveva mai sentito parlare l’amica di quel ragazzo, ma nell’incertezza  annuì alla sua richiesta, per ora si sarebbe comportato educatamente.
Fortunatamente il nuovo cliente chiese al cuoco di essere discreto, voleva essere lui ad avvisarla cosa che naturalmente Giuda preferiva per evitare conversazioni imbarazzanti.
 
Gioele era un medico molto bravo ed affermato, un giovane talento della chirurgia di pronto intervento, le sue mani avrebbero dovuto, per molti colleghi, essere assicurate perché ritenute di inestimabile valore.
Il rapporto con Andrea iniziò ad inclinarsi nel periodo universitario, il suo ingresso a medicina dopo lunghi sacrifici gli causò una malattia per la ragazza incurabile: la Superbia, un peccato che non era certamente ammissibile soprattutto per un medico.
Con il passare dei semestri e degli esami con successo superati, il suo malore aumentava coinvolgendo anche la ragazza ritenuta ormai “non degna di essere al suo fianco” il suo egoismo lo spinse a chiedere infinite possibilità di redenzione che mai furono concretizzate.
Il giorno dopo la Laurea lui la lasciò sola, aspettò tanto per non far incidere la separazione sugli studi, egoista aveva pensato solo a se stesso.
Nel giorno in cui pronunciò il Giuramento di Ippocrate venne meno alla promessa fatta alla fidanzata anni addietro: amarla incondizionatamente più di qualsiasi altra cosa, amò per anni solo se stesso, per anni apprezzò solo se stesso, per anni apprezzò più il suo talento che la vita stessa, più le mani che i pazienti.
Per anni aveva operato non per salvare la vita altrui ma per la gloria, l’ambizione lo aveva cambiato ed ormai era solo con il suo talento.
 
Quando Andrea andò nella camera del nuovo ospite si sentì mancare il sostegno quasi come se non fossero le ginocchia a cedere per l’emozione ma il pavimento ormai crollato a causa di un evento naturale estremamente distruttivo, era chiaro che fosse ancora innamorata, tanti anni di amore non sono facili da dimenticare, non poteva certamente continuare tranquillamente la sua vita come se nulla fosse accaduto, non poteva e mai avrebbe potuto farlo perché lui fece parte di gran parte della sua vita ed ormai era parte integrante non solo del passato ma della sua stessa anima.
 
‘’ Ciao ‘’
Solo questo farfugliò Gioele perché Andrea non gli diede il tempo di continuare, la ragazza si votò in un estremo gesto di forza di carattere e andò via.
Certamente il giovane medico non si aspettava che lei gli andasse in contro commossa con un sottofondo musicale e il classico sfondo con il prato fiorito, non era da Andrea, ma comunque non si aspettava tanta freddezza, non da lei, non dopo quello che li aveva uniti, si domandava se avesse dimenticato quel magnifico sentimento che un tempo li legava.
 
La ragazza si nascose nella cucina obbligando il giovane cuoco a darle asilo politico in cambio dovette però raccontargli tutta la sua storia.
Giuda rimase colpito da ciò che ascoltò non capiva come una ragazza laureata potesse fare la cameriera, lui non si era diplomato non voleva studiare ed era stato fortunato ad incontrare Franco. Lei, invece, nonostante si fosse impegnata per un futuro migliore si ritrovava a pulire le camere altrui come se il suo destino non dipendesse dal suo volere, come se il fato avesse già deciso per lei, ma nessun entità superiore si era intromessa nella sua vita, solo un uomo egoista e superbo che aveva deciso non solo per se stesso ma anche per quella giovane ragazza.
 
La rottura con Gioele era arrivata poco dopo la sua laurea ed Andrea non riuscì a continuare negli studi, il dispiacere le fece perdere tutta la concentrazione e la voglia di studiare e per insegnare aveva bisogno della specializzazione, solo due anni di sacrifici e tutto sarebbe finito, ma era già tutto finito e non aveva ormai più stimoli per continuare, la mano dell’uomo aveva smesso di tessere.
 
La giovane cameriera si era sempre sacrificata per il fidanzato e con molti sforzi aveva raggiunto il primo traguardo ma ogni giorno doveva competere con i rimproveri di Gioele: lui sarebbe stato un medico, i medici salvano la vita delle persone, i medici sono onnipotenti e lei una semplice ragazza che un giorno sarebbe diventata un umile insegnate, era difficile vivere con una persona che faceva pesare questa “differenza sociale” come lui amava definirla, con una persona simile accanto era stato un miracolo laurearsi, competere con tanta superbia per Andrea non era stato facile e nonostante ciò lei non lo aveva lasciato, era ancora innamorata di quell’adolescente timido e gentile, intelligente e promettente e sperava che un giorno sarebbe rinsavito, sperava che sarebbe ritornato quello di cui si era innamorata, sotto tanta superba ignoranza alimentata da stereotipi e pregiudizi c’era ancora quello stesso ragazzo, almeno lo aveva sperato per anni fino alla delusione finale.
 
 
Rivederlo aveva riportato in superficie molti sentimenti sopiti, fra tutti il rimpianto per non aver continuato gli studi.
 
‘’ Riprendi a studiare, fai vedere a quel cretino che tu sei migliore di lui! ‘’
Disse Giuda dopo aver ascoltato tutto il racconto dell’amica.
Furioso uscì dalla cucina, attraversò il salotto dove incrociò lo sguardo di Alfonso
‘’ Ehi! Che è successo! ‘’
Esclamò il locandiere vedendo l’amico innervosito che camminando gli rispose
‘’ A me nulla ma il cretino della stanza quattro presto riceverà una pietanza che non potrà più dimenticare ‘’
 
Giuda era sempre stato un ragazzo istintivo, non pensava due volte a ciò che avrebbe dovuto fare o non fare, lo faceva ignorando le conseguenze, faceva ciò che sentiva giusto fare e spesso sbagliava, ma in quella circostanza il limite tra i due contrari era labile e soggettivo.
Salì le scale e bussò con forza alla porta del nuovo ospite
‘’ Via, te ne devi andare! Non sei gradito in questo posto! ‘’
Disse Giuda serio cercando di mantenere un minimo di razionalità per frenare il forte istinto di dare un pugno sul naso a quel ragazzo.
Nel frattempo Alfonso era al pian terreno cercando di capire cosa stesse accadendo, il suo ragionamento lo tratteneva al pavimento come se vi fosse inchiodato, ma Andrea che uscì dalla cucina gli disse della presenza di Gioele.
 
Normalmente il locandiere sarebbe stato indifferente ad una simile informazione, le liti tra ex non gli erano mai interessate, ma proprio non sopportava quell’arrogante medico e avrebbe voluto tanto dirgli quanto lo disprezzasse e infatti corse al piano superiore, vide così Giuda che reggeva l’uomo per la felpa all’altezza del collo, prima che succedesse di peggio Alfonso intervenne dividendo i due ragazzi, cosa che pagò caro perché avrebbe tanto voluto vedere l’amico di un tempo con un occhi nero.
 
Nel corso degli anni universitari il locandiere e il medico erano divenuti amici essendo entrambi legati ad Andrea, ma la fine del rapporto con quest’ultima aveva coinvolto anche Alfonso che ebbe l’impressione di aver conosciuto un’altra persona, Gioele era bravo a mascherare il suo essere più meschino che sfogava solo con la sua amata fidanzata.
 
Separati i due ragazzi tutti scesero al pian terreno e si accomodarono nel salottino cercando di calmare gli animi, ma il locandiere furioso camminava percorrendo quella stanza centimetro per centimetro finché disse
‘’ Perché sei venuto? Non ti è bastato ciò che hai fatto la prima volta? ‘’
‘’ Non sono affari tuoi! ‘’
‘’ Certo che si! Io c’ero quando tu sei andato via, andato poi …abbandonato forse suona meglio ‘’
Quella conversazione fu interrotta da Andrea che dispiaciuta ed imbarazzata per ciò che stava accadendo chiese
‘’ Perché sei qui? ‘’
‘’ Potei parlarti in privato ‘’
Quell’affermazione fu seguita da un gesto della mano della ragazza che indicava la cucina, appena vi entrarono lui iniziò a spiegare
‘’ Sto per partire e volevo solo salutarti, non pretendo di essere perdonato, so di essere stato meschino ed egoista ma volevo essere sincero.
Non c’è mai stata nessuna durante o dopo, è solo che l’amore si è trasformato  in affetto ed io non ho avuto il coraggio di lasciarti, non volevo che qualcosa turbasse il mio corso di studi e quando l’ho concluso ho fattio ciò che l’egoismo mi impediva di fare. Mi sentivo in colpa e quando stavo insieme a te negli ultimi periodi non riuscivo più ad essere me stesso, so di essere stato viscido e meschino …. ‘’
 
Il discorso continuò per molti minuti ripetendo le stesse cose ma ciò che colpì Andrea fu la motivazione della partenza di Gioele
 
‘’ Sento di aver perso tutto compreso me stesso e forse mi farà bene allontanarmi dalla mia ambizione più grande, so che non è il motivo giusto ma alla fine aiuterò qualcuno che realmente ha bisogno e che non può permettersi di chiederlo ‘’
‘’ Dove andrai ‘’
‘’ In Africa, ho molti soldi da parte e magari lì potrò aiutare e ritrovarmi ‘’
 
Si salutarono dignitosamente e tristemente, lei lo amava ancora ed era difficile salutarlo, ma non aveva altra scelta anch’ella sentiva la necessità di ritrovarsi per esser felice perché sapeva bene che nel suo caso l’amore non le aveva donato la felicità, forse per inesperienza giovanile o forse per l’impossibilità di resistere ad un sentimento troppo forte.
 
Quella giornata cambiò il suo percorso si rese conto che Gioele aveva influenzato negativamente la sua vita, decise di riprendere gli studi perché per soli due anni valeva la pena lottare per un futuro migliore, non che rinnegasse il suo presente ma certamente non desiderava fare la cameriera a vita.
Alfonso fu felice della decisione dell’amica e l’avrebbe aiutata non solo per affetto ma soprattutto per l’immensa stima che provava nei suoi confronti.
Finalmente Andrea aveva ripreso i fili per tessere la tela della sua storia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note autrice…
Gioele significa Giuramento e il caro dottore infrange non solo il giuramento fatto alla fidanzata ma anche quello di Ippocrate.
Chiedo venia per il ritardo ma avevo anche già scritto quasi tutta la storia in alcune giornate morte solo che il pc mi ha abbandonata e ho dovuto formattarlo, il tecnico poi si è dimenticato di copiare il disco e così ho perso tutto foto e video compresi, che tristezza *^*
Essendo questo capitolo lunghetto ci ho messo un po’ per riscriverlo e poi le feste di Natale mi hanno impegnata molto.
Chiedo ancora scusa per l’enorme ritardo e spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
 

 

  
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