Crossover
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Autore: daeran    11/12/2005    2 recensioni
Che cosa lega le sorelle Halliwell al gruppo di Sanzo? Perché il “pelatone” biondo ha lasciato il Togenkyo alla volta della San Francisco del 2000, accompagnato solo da due dei suoi compagni? Che cosa mai può averlo spinto ad abbandonare il viaggio verso il Tenjiku e cosa potranno fare le tre streghe per lui? Probabilmente nulla, a parte evitare di farsi uccidere nel fuoco incrociato provocato dalla devastante rabbia di un dio della guerra condannato a morte e dalla furia di un bonzo defraudato della cosa a cui, suo malgrado, tiene più di ogni altra al mondo.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anime/Manga, Telefilm
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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CAPITOLO 12
Amicizie pericolose

“Questo Gideon doveva essere un grande studioso, se è riuscito a catalogare ed esaminare così tanti oggetti.” disse Hakkai, sfogliando interessato un grosso tomo polveroso.
“Già, bella seccatura.” sbuffò Sanzo, lanciando un libro sul pavimento.
“Se almeno sapessimo dove guardare, sarebbe tutto più semplice.” borbottò Paige.
“Non dovevano mandare qualcuno ad aiutarci?” domandò accigliata Piper.
“Si, Harrison, il vecchio assistente di Gideon.” le rispose il marito avvicinandosi alla porta. “Sarà stato trattenuto, siamo in una situazione difficile.”
“Già, ma visto quello che stiamo cercando, dovremmo esserci noi al centro dei loro pensieri!” sbottò il bonzo, prima di scaraventare un altro vecchio volume sul pavimento di marmo.
“Le sarei molto grato se facesse più attenzione,” una voce mielosa apostrofò il monaco biondo. “Alcuni di questi volumi sono vecchi di centinaia di anni.”
“Harrison, finalmente! Cominciavamo a pensare che vi foste dimenticati di noi.” Paige si avvicinò sorridente al nuovo arrivato: un ometto poco più alto di lei, con buffi capelli rossicci tirati indietro e dei baffetti appena visibili sotto il naso adunco; questi le rivolse un sorriso cordiale che gli illuminò il viso rotondo.
“Oh, certo che no, mia cara Paige, non ci siamo dimenticati di voi. Il vostro compito qui è  molto, troppo importante, tuttavia ho preferito riguardare i diari dell’anziano Gideon, per accertarmi che non mi fosse sfuggito qualcosa, prima di raggiungervi.”
“I diari?” Leo si fece avanti, fissando accigliato l’altro uomo. “Quali diari?”
“Carson non ve ne ha parlato?” chiese allora Harrison.
“Mi riferisco ai testi riportanti tutte le informazioni sulle ricerche di Gideon sui cinque poteri della Creazione Celeste. I diari in cui l’Anziano aveva riposto le informazioni che state cercando.”
“Il che significa che non dovremo scartabellate tutta questa cartaccia!” esultò Gojyo con un sospiro di sollievo, “Grazie, amico, se non mi piacessero così tanto le donne, penso che ti abbraccerei.”
“Tsè. Avreste anche potuto avvertirci prima, non avremmo perso tempo inutilmente. Si può sapere perché diavolo ci avete portati qui dentro se avevate già le informazioni che ci servono?” Sanzo avanzò con sguardo minaccioso.
“Beh, Venerabile Sanzo…” cominciò sulla difensiva, “Sui diari ci sono solo gli appunti dell’Anziano Gideon, le sue considerazioni, i suoi pensieri, mentre gli antichi testi da cui ha tratto le sue conclusioni sono tutti qui dentro, così come tutti gli oggetti da lui trovati e catalogati nei lunghi anni di vita.” Harrison si guardò attorno sconsolato.
“Ma sappiamo cosa stiamo cercando?” domandò speranzoso Hakkai, posando il libro sulla libreria.
“Ehm… non esattamente…” balbettò Harrison, lanciò un’occhiata titubante a Sanzo il quale senza preavviso gli si avventò contro; Gojyo lo fermò circondandogli “affettuosamente” le spalle con un braccio.
“Non esattamente? Cosa dovrebbe significare * non esattamente *” si dimenò per sottrarsi alla presa del Kappa.
“Vedete…” Harrison si rivolse ai presenti, cercando di ignorare i movimenti del bonzo che nel frattempo aveva assestato l’ennesima gomitata nello stomaco del demone rosso.
“L’anziano Gideon non ha mai specificato neppure nei suoi documenti personali quali fossero i manufatti da lui trovati; penso lo facesse per sicurezza, per evitare che chiunque potesse venire a conoscenza dei suoi segreti.”
“Dunque non siamo neppure sicuri che avesse effettivamente trovato qualcosa, è così?”  chiese ancora Hakkai.
“No, siamo certi che avesse trovato almeno quattro dei cinque portali.” l’ex assistente di Gideon sorrise e si avvicinò ad un tavolo, tese la mano sopra di esso ed improvvisamente comparve una pila di libretti rilegati in pelle nera.
“Ecco…” ne afferrò uno e prese a sfogliarlo. “Proprio qui.” porse il libretto a Leo, questi lo afferrò e lesse ad alta voce:
“ < I cinque saranno presto in mano mia, ci sono così vicino. Quando saranno riuniti sarà più semplice scoprire la verità sull’esistenza. Gli altri non capirebbero, cercherebbero solo il potere, un potere troppo grande e troppo pericoloso per essere contenuto da esseri indegni. Solo il potere Demoniaco è ancora perduto, ma gli altri quattro mi stanno guidando. Sono vicino, lo sento, i portali si cercano l’un l’altro e presto lo troverò. > “
“Vede? Da quel che dice nei diari, è chiaro che avesse trovato quattro portali e stesse cercando l’ultimo quando è morto.”
“Mhh… ma non dice dove li possiamo trovare?” Sanzo si avvicinò a Leo e gli tolse il diario dalle mani, prese a sfogliarlo impaziente.
“No, purtroppo non c’è nulla di specifico. Come avete capito, leggendo queste poche righe, l’Anziano era preoccupato che qualcun altro potesse venire a conoscenza delle sue scoperte. Temeva che nessuno avrebbe compreso i suoi interessi. Era uno studioso e, in quanto tale, tutto ciò che lo muoveva era la pura sete di conoscenza. Aveva il terrore che anche tra le file dei buoni ci fossero individui corrotti o facili da corrompere vista la portata del potere che lui stesso stava cercando. Siamo però certi che ciò che cerchiamo si trovi qui dentro, dobbiamo solo capire dove.” allargò le braccia e si guardò attorno sospirando.
“Ma ci saranno migliaia di oggetti qui dentro, ci metteremo un‘eternità…” bisbigliò Paige allarmata.
“Come vi ho detto, l’Anziano Gideon era uno studioso, ogni oggetto qui è catalogato meticolosamente per data di ritrovamento, spesso accompagnato da riferimenti ai testi che lo citano. Possiamo quindi scartare molti oggetti, partendo dalla considerazione che i suoi studi sui Poteri Celesti risalgono a non più di cinque anni fa, purtroppo anche in questo modo il materiale da esaminare sarà parecchio, ma certamente il lavoro sarà molto meno oneroso.”


*********************************************


Cominciarono così a scartabellare tutti i libri con riferimenti alla Creazione, a cercare ed ammassare sul grande tavolo di frassino tutti i manufatti recuperati da Gideon negli ultimi anni di vita. Nonostante le rassicurazioni, la ricerca fu ardua e terribilmente noiosa; demoni e streghe si suddivisero in vari settori nel tentativo di facilitare l’impresa, mentre Sanzo, Leo ed Harrison rimasero al centro dell’enorme studio ad esaminare i diari di Gideon ed alcuni tomi antichi di centinaia di anni.
Dopo un paio di ore le streghe decisero di prendersi un attimo di pausa e, seguite dai due demoni, raggiunsero i tre uomini al centro della vasta biblioteca.

“Trovato qualcosa?“ Paige si avvicinò al bonzo e prese a sbirciare le pagine ingiallite del diario che questi sfogliava lentamente; l’uomo la fissò un momento accigliato, la ragazza non gli diede attenzione.
“Tsè…”
“Che significa: < … ma gli altri quattro mi stanno guidando …  i portali si cercano l’un l’altro … > ?” chiese ancora Paige, costringendo il monaco biondo ad abbassare lievemente il diario per permetterle di leggere meglio.
“Che, per quanto siano stati separati, i cinque poteri della Creazione si richiamano a vicenda, cercando di tornare naturalmente a riunirsi, come accadde quando vennero creati i piani di esistenza. Più saranno i portali riuniti, più sarà il potere scatenato ed allo stesso modo, sarà più potente il richiamo.”  Leo si avvicinò a sua volta al tavolo e prese a sfogliare uno dei diari. “Per questo siamo venuti qua; trovando i portali nascosti da Gideon, sarà più probabile per noi ritrovare il potere che abbiamo sottratto al Rinnegato.”
“Strano…” Sanzo interruppe le parole di Leo, fissando pensieroso la sottile ed appuntita scrittura sul diario.
“Qualcosa non va?” domandò Harrison.
“Il potere che mancava a Gideon, era quello del Cielo Demoniaco lo stesso che…”
“… che aveva il nostro Rinnegato e che ora stiamo cercando di recuperare. Ci stavo pensando anche io.” annuì Leo. “Questo può essere un motivo per la dispersione del potere, nel momento in cui le ragazze hanno letto la formula. In teoria, una volta liberato il potere del Cielo Demoniaco nel mondo, non trovando il modo di tornare nel sutra originario che lo conservava, esso avrebbe dovuto essere attirato dagli altri quattro cieli, per giungere infine qui o dovunque si trovino gli altri manufatti. Tuttavia l’ultimo verso recitava:  < che a colui cui il potere fu un tempo affidato… >. Noi abbiamo pensato che questo fosse sufficiente per farlo tornare a te naturalmente, quindi non abbiamo pensato di fare alcuna distinzione. Ma forse la formula non è stata abbastanza precisa; con quelle parole abbiamo sottratto il potere della Creazione a chi lo possedeva senza diritto in questo piano esistenziale: * il Rinnegato * e lo abbiamo riconsegnato al legittimo proprietario: * colui cui fu un tempo affidato * qui nel nostro mondo.” concluse.
“Ma nel vostro mondo non esistono custodi, dico bene? Dunque dove potrebbe mai essere stato convogliato?” domandò Hakkai avvicinandosi.
“Nello stesso luogo in cui si trova il suo gemello.” rispose Sanzo, alzando le spalle. “Non esistono custodi umani ma, a quanto pare, esistono oggetti che ne detengono l’energia. Può darsi che i due portali del Cielo demoniaco si trovino ora nello stesso posto, contenuti nello stesso manufatto…”
Un potere tanto grande, da pervadere l’aria che respiriamo, ecco cosa intendevano gli altri anziani. Non possono percepire la fonte dell’energia perché è raddoppiata, superiore alle energie che equilibrano il nostro mondo. La percepiscono perché più forte rispetto a prima ma, proprio per questo motivo, si espande sull’intero mondo, primeggiando sugli altri quattro portali.” Mormorò ancora Leo.

“Un doppio potere Demoniaco, cercato dai demoni, chissà perché tutto questo non mi sorprende…” Piper cominciò a dondolarsi sui piedi, per cullare il piccolo Chris che ancora dormiva felice tra le sue braccia.
“In effetti il potere del Cielo Demoniaco non ha nulla a che vedere con i poteri dei demoni, parliamo sempre di poteri naturali, come erano prima della creazione; il potere del Cielo Demoniaco è un’energia pura che ha dato vita alla dimensione Demoniaca, appunto ma non è buono o cattivo, non più di quanto possa esserlo una creatura magica prima della Scelta.” Precisò Harrison, posando un gigantesco tomo sul tavolo, con su scritto “Creazione Celeste: miti leggende o verità?”
“Indipendentemente dal fatto che sia buono o cattivo, se avrà la supremazia, distruggerà comunque tutto quello che conosciamo come realtà, almeno in questo piano d’esistenza…” Leo fissò incerto il monaco biondo; questi concluse la frase, senza rispondere allo sguardo:
“Così come nel Togenkyo.”
“Aspettate un attimo… non potete continuare a saltarvene fuori con nuove catastrofiche fini del mondo, stavamo già tentando di fermarne una.”
“E ne avete provocata un’altra, congratulazioni.”. Piper venne di nuovo interrotta dal sarcasmo del bonzo.
“Noi? Chi è l’idiota che si è introdotto in casa nostra? Chi ci ha obbligate a leggere quella formula, prima di poter capire di cosa si trattasse?” La strega alzò di nuovo la voce, finchè il bambino che teneva in  braccio non cominciò a muoversi, agitato ed infastidito.
“No, Chris, la mamma non voleva urlare, piccolo. Scusa.” Si voltò e ricominciò a cullare il bimbo.
“Secondo molti dei nostri studiosi, il Creato è retto da una sorta di equilibrio che lega insieme i cinque Cieli, se uno di questi dovesse prendere il sopravvento, le creature legate ad esso diventeranno dominatrici incontrastate. Nel nostro caso, il cambiamento coglierebbe anche il Togenkyo poiché, finché uno dei loro portali si troverà nella nostra dimensione, i nostri due mondi saranno uniti nello stesso destino.”  precisò Harrison.
“Dunque quello che dobbiamo fare ora, è recuperare il potere Demoniaco di Sanzo e rispedire entrambi nel Togenkyo?” domandò Phoebe “E che ne facciamo del Rinnegato? Non avrà più il potere, ma immagino sia ancora un problema per tutti. Non credo davvero che, dopo tutto questo, deciderà di sistemarsi e lasciar perdere.”
“Beh, è legato a Sanzo ed ora che ha perso il potere lo è anche di più. Una volta che avremo ciò che stiamo cercando, potremo attirarlo.” rispose tranquillo Leo.
“Si, d’accordo, ma non credete che possa farsi vivo lui per primo?” Phoebe non sembrava affatto tranquilla.
“Speriamo, in fondo ha avuto il potere del Sutra per un po’ di tempo e chissà, magari lui sa già dove trovare gli altri, ci sarebbe di certo molto utile.” Sanzo sbuffò scorbutico, senza alzare gli occhi dal diario.
“Già, peccato che, non sapendo chi diavolo sia, avremmo dei problemi a contrastarlo.” puntualizzò Paige.
“Tsè… incompetenti.” Sanzo buttò il diario sul tavolo e ne afferrò un altro.

*******************************

“Nessuno di voi ha fame?” domandò all’improvviso Gojyo.
“Che cosa fai ora, le imitazioni?” Sanzo non lo degnò neppure di uno sguardo.
“No, bonzo corrotto paranoico, ho semplicemente fame!”
“Anche io, in effetti…” confermò Phoebe, “Harrison, possiamo avere qualcosa da mangiare?” chiese quindi, rivolgendosi all’assistente.
“Ma naturalmente. Avete ragione, siamo qui da parecchie ore ormai, forse dovremmo prenderci una piccola pausa, in modo da poter riprendere la ricerca a mente fresca. Se volete seguirmi.”  Harrison si avviò verso la porta.
“Bene, Piper, dammi Chris lo porto io, il mio nipotino vuole venire con me vero piccolo?” Phoebe prese il nipotino dalle braccia della sorella e si allontanò facendogli le boccacce.
“Io resto qui.” borbottò il bonzo.
“Sanzo, dovresti mangiare qualcosa, non tocchi cibo da prima che lasciassimo il Togenkyo.” Hakkai lanciò al biondo uno sguardo preoccupato.
“Non ho tempo da perdere. Sto bene, ho solo bisogno di una sigaretta.” rispose l’altro e, senza voltarsi, ne accese una.
“Ti ha mai detto nessuno che fumare fa male?” gli fece notare Paige, la ragazza si sedette a gambe incrociate sul tavolo e prese a sfogliare a sua volta un diario.
“Si, una volta ma la persona che lo ha fatto è morta.” detto questo, espirò una densa nuvoletta di fumo bianco che subito gli circondò il volto, sottolineando l’ultima minaccia ben poco velata.
Paige decise saggiamente di non ribattere e tornò a fissare le pagine ingiallite del diario.
“Rimango anche io, dobbiamo accertarci di non aver tralasciato nulla.” Leo tornò a girovagare tra gli scaffali.
“Paige, non vieni neppure tu?” Piper, alle prese con Wyatt che sembrava non volersi allontanare da una sedia su cui era impilato un mucchio di fogli e libri polverosi, si rivolse alla sorella.
“No, è meglio che qualcuno resti qui a tener d’occhio il bonzo.” disse.
“Ma c’è Leo e…” rispose la maggiore, prima di assumere un’espressione sorpresa.
“… Paige …” cantilenò, scuotendo la testa.
“Ma che ti viene in mente?” il tono della ragazza divenne offeso.
“Io non ho detto nulla.” Piper sollevò le spalle e sorrise enigmaticamente.
“E ci mancherebbe… Sei mia sorella, dovresti conoscermi e sapere che io non…”
“Ne avete ancora per molto? Io sto cercando di leggere, ragazzine.” Sanzo le fulminò con gli occhi.
“Scusa tanto! Hai mai pensato di fumare camomilla?” borbottò nervosa la sorella più giovane.
“Io voglio restare qui con papà!” sbottò in quel momento Wyatt, battendo a terra i piedini.
“Ma, Wyatt, papà ha da fare ora e tu devi mangiare. Non vuoi raggiungere Chris e la zia Phoebe?” domandò ancora la madre.
“Non ho fame! E non voglio vedere quello là mangiare. Voglio stare con papà, zia Paige e zio Sanzo.
Alle parole del bambino, il bonzo prese a tossire convulsamente, la sigaretta gli cadde dalle labbra e finì sopra il diario.
“Merda!” l’uomo colpì con il dorso della mano la carta, per allontanare la cenere incandescente dalle fragili pagine vergate con tanta precisione. La sigaretta cadde subito a terra circondata da un vortice di scintille fumanti e, quando Sanzo risollevò il diario, fortunatamente come unico segno del piccolo incidente, rimase solo un leggero alone marroncino, al centro del foglio. Sbuffò sollevato, un secondo prima di lanciare uno sguardo di fuoco al bambino che invece era scoppiato a ridere divertito.


“Cos’è quello?” Paige indicò un piccolo rotolo di pergamena che giaceva ai piedi del bonzo.
“Mh?” l’uomo si chinò a raccoglierlo.
“Deve essere caduto quando hai scosso il diario. Che cosa è?” domandò a sua volta la sorella maggiore.
“Una pergamena.” rispose pensieroso il bonzo, srotolando il pezzo di carta che scricchiolò sotto le sue dita.
“Ma davvero? Credevo fosse un…”
“Paige…” la interruppe Piper.  “Cosa c’è scritto, Sanzo?”
“Mhhh… E’ un messaggio per… Leo…”
“Per Leo? Che significa? Da parte di Gideon?”
“Sembra di si.” annuì il bonzo, “Anche se la scrittura sembra diversa da quella dei diari.”
Paige si avvicinò al monaco e sbirciò il foglio.
“No, è uguale, solo che sembra meno curata, come se avesse scritto di fretta. < A Leo, mio caro vecchio amico … > “ cominciò a leggere.
“Spiritoso… mio caro vecchio amico, voltati che ti pugnalo alle spalle.” borbottò Piper, avvicinandosi a sua volta agli altri due.
“Beh, a quel che ne ho capito io, siete stati voi ad uccidere lui, non viceversa. Sbaglio, forse?”
“No, ma solo perché lui ha tentato prima di…”
“Ehm.. Piper, non noti nulla?” domandò all’improvviso Paige.
“Cosa?”
“La lettera, guarda.” tolse la pergamena dalle mani di Sanzo e la porse alla sorella.
“Che cosa c‘è scritto?” chiese quindi la sorella, scrutando il foglio.
“Non cosa c‘è scritto, ma come… guarda bene. Questa non è la…”
“Non è possibile!” sbottò Piper afferrando la pergamena.
“Qualcosa non va?” Leo comparve da dietro gli scaffali con una pila di libri tra le mani.
“ Leo, eccoti! Guarda!” porse la lettera al marito.
“Cos’è?” 
“Una lettera di Gideon per te, era in uno dei diari. Qualcuno intende leggerla o vogliamo continuare a dire stupidaggini?” il bonzo si fece avanti con sguardo truce.
“Dopo, prima guarda la scrittura!” ordinò Piper.
“La scrittura?” chiese ancora Leo, accigliato.
“Si! E’ la stessa dell’incantesimo di Sigillo del Potere Celeste che abbiamo trovato sul libro delle Ombre.” Spiegò sbrigativa Paige.
“Non l’abbiamo riconosciuta subito perché di norma la sua scrittura era più pacata ed elegante, esattamente come nei diari, tipico di Gideon. Ma sia qui che nel Libro delle Ombre sembra sbrigativa, come se sapesse di aver poco tempo.”
“Perché Gideon avrebbe mai dovuto scrivere sul vostro libro quell’incantesimo?” chiese l’Anziano sempre più sorpreso.
“Magari se ti decidi a leggere quella dannata lettera, lo scopriremo…” sbuffò il bonzo.
Leo annuì e prese a leggere.

“< A Leo, mio caro e vecchio amico, se questa missiva dovesse raggiungerti, sarebbe solo in seguito al mio fallimento ed alla mia morte.
Ti chiedo perdono, mio caro amico, per ciò che ho tentato di farti. Mi odierai, me ne rendo conto, non sai quanto mi costi, non sai quanto sia difficile per me farti un simile torto ma è necessario; vorrei solo che tu potessi capirlo, vorrei non essere costretto a farlo ma non ho scelta, egli  non mi lascia più scelta ormai.
Mi sono fidato delle persone sbagliate, ho consegnato il futuro del mondo nelle mani di un impostore. Ma devi capirmi, Leo, la visione di tanto potere, l’idea di poter riportare la stabilità nella nostra esistenza, mi ha accecato. Egli conosceva tante cose, tutti i segreti dei Portali, ciò che ancora non ero riuscito a comprendere. Ho condiviso con lui le mie conoscenze, gli ho confidato le mie scoperte e, quando una in particolare lo ha stupito oltremodo, mi sono sentito orgoglioso di me stesso. Perdonami, Leo, il mio orgoglio di studioso mi ha portato a commettere un così grande errore le cui conseguenze incombono minacciose, prima che sugli altri, sulla tua famiglia. Solo ora me ne rendo conto, solo ora mi risulta chiaro quale possa essere l’unica possibilità per salvare l’esistenza.
Ho appreso il potere di sigillare i Portali, ora so come fare, posso distrarlo, posso chiudere il passaggio che unisce i  nostri mondi ma non sarà sufficiente, devo anche eliminare la possibilità che tutto ciò che abbiamo provocato riaccada.
C’è un solo modo, Leo. Mi odierai, ma non mi arrenderò, dovrò arrivare in fondo al mio intento, troppo potere risiede in quel bambino e Ukoku Sanzo vuole approfittarne. Mi terrorizza pensare a cosa potrebbe tentare, se solo sapesse ciò che davvero il piccolo Wyatt può … >”
“Wyatt? Che diavolo c’entra Wyatt?” Piper interruppe il marito.
“Non saprei… voleva ucciderlo, questo è chiaro, perché temeva il suo potere ma non so cosa questo abbia a che fare con i Poteri della Creazione…”
“Hai detto Ukoku …” Sanzo bisbigliò lentamente, gli occhi sgranati.
“Mh? “ Leo diede una scorsa alla lettera. “Si, Ukoku San… “ alzò uno sguardo interrogativo sul monaco biondo.
“Ukoku… come è possibile? Come poteva avere legami con questo Gideon?” domandò l‘altro, più rivolto a se stesso che ai presenti.
“Lo conosci? Sanzo… avete lo stesso nome.“ Paige parve sinceramente sorpresa.
“Sanzo è un titolo, non un nome.” rispose semplicemente il bonzo.
“E’ un buono o un cattivo?” chiese ancora Paige.
Sanzo la fissò un momento, prima di rispondere: “A me non è mai piaciuto, per quanto poco abbia parlato con lui.” alzò le spalle.
“Quindi questo Ukoku Sanzo proviene dal tuo mondo ed è un monaco come te?”
“Non esattamente, era un monaco eretico, il suo titolo non era accettato perché si interessava di arti proibite nel nostro mondo ma era pur sempre un guardiano.”
“Un guardiano? Detiene uno dei Poteri della Creazione?” domandò stupito Leo.
“Deteneva. Lo ho incontrato una volta sola, quando ero ancora un bambino. Non so che fine abbia fatto da allora.”
“D’accordo, ma come è possibile che questo Ukoku avesse dei legami con Gideon? Il portale tra i nostri due mondi era già stato aperto?” chiese ancora Leo.
“Mi sembra chiaro. Potrebbe essere questo il motivo che ha spinto il Rinnegato proprio nella vostra dimensione. Gideon nella lettera dice di aver appreso il potere di chiudere il portale ma forse non è riuscito a separare le nostre due dimensioni completamente ed un legame è pur sempre rimasto quiescente, finchè Hòmura non ha tentato di creare il suo nuovo mondo, in quel momento il potere liberato dai Sutra deve aver spezzato il sigillo e riaperto i portali.”
Leo fissò incerto il monaco biondo.
“Tutto questo da cosa lo deduci, scusa?”
“Solo gli dei hanno il potere di separare ciò che il potere della creazione ha unito, così come solo gli dei sono in grado di controllare un’energia tanto vasta da poter dare nuovamente il via alla Creazione Celeste o, ad un livello inferiore, da aprire i passaggi tra un universo e l’altro. Il vostro Gideon non può aver eliminato completamente il legame, a meno che non fosse un dio.”
“Davvero?” chiese scettica Piper. “Secondo questo ragionamento quindi, non può neppure averlo aperto la prima volta, allora chi può essere stato?”
“Non ne ho idea, volete che risponda io a tutte le vostre maledette domande?” sbuffò il bonzo, “E’ il vostro mondo, se non sapete neppure questo, non so cosa altro dirvi.”
“Hai detto che Ukoku si interessava di arti proibite, che cosa intendi?” Leo si rivolse ancora a Sanzo.
“Era uno studioso, esperto non solo di arti magiche e di poteri Celesti ma anche di arti e scienze tecnologiche; contravvenendo alle leggi celesti, però, unificava e corrompeva queste energie per raggiungere un livello superiore.”
“Continui a parlare di lui al passato, è morto?”
“No, non credo… Ha abbandonato kimono e titolo, a quel che ne so.
Qualche tempo fa un suo leccapiedi ha tentato di uccidermi e rubarmi il sutra del cielo Demoniaco. Non ha avuto fortuna, io ho ucciso lui ma prima che morisse mi ha parlato di Ukoku, mi ha fatto sapere che presto lo avrei incontrato di nuovo. Tsè…  le solite minacce insensate degli stupidi insetti.” alzò le spalle incurante.
“Beh, tanto insensata non era, visto che probabilmente è in parte colpa sua se ora tu e i tuoi compagni vi trovate qui.” fece notare Piper. “Quello che voglio capire ora è che cosa c’entri il mio bambino in tutto questo. Perché mai Ukoku dovrebbe essere interessato a Wyatt? La lettera dice qualcos’altro in proposito?”
Leo risollevò la pergamena e vi diede una scorsa veloce.
“Continua a chiedere scusa per ciò che intende fare, immagino si riferisca al suo tentativo di uccidere noi e Wyatt. Conclude dicendo:
< Se dovessi fallire, Leo, se non dovessi farcela, sarà perché le tue protette mi avranno eliminato, loro sole saranno in grado di fermare un mio attacco.
Ukoku Sanzo non si aspetta una mia ribellione, potrò agire indisturbato sul portale ora che non è ancora sufficientemente aperto e, senza il potere del Cielo Demoniaco, egli non può agire sulla nostra dimensione con le sue sole forze, non senza il mio aiuto ed io non intendo aiutarlo, non più dopo ciò che ho compreso.
Non mi dilungherò ulteriormente, Leo, ciò che volevo che capissi con questa lettera è che mi dispiace sinceramente. Per quanto poco tu possa credermi, mi addolora tantissimo dover agire così subdolamente, doverti imbrogliare per portarti via tuo figlio. Tuttavia, se questa mia ti raggiungerà, significherà che le streghe o tu stesso, mi avrete ucciso, che la mia missione sarà miseramente fallita e che tuo figlio sarà ancora vivo e rimarrà un pericolo per se stesso e per tutti voi. Ho dato ordine che i miei diari e tutti i miei appunti siano affidati a te, Leo. Nessuno sa su cosa vertevano le mie ricerche e gli altri Anziani dovranno continuare ad ignorare la verità, troppo pericolo si nasconde dietro ciò che ho scoperto. I Poteri Celesti, amico mio, i cinque Poteri della Creazione Celeste esistono realmente ed io ho appreso il modo di possederli, di trattenerli in un unico luogo. Ho consapevolmente eliminato queste informazioni dai miei appunti; chiunque potrebbe leggerli, prima che ti raggiungano.
Ora voglio donare a te questa conoscenza, poiché so che saprai utilizzarla al  meglio.
Tutte le informazioni di cui necessiti, sono nascoste nello stesso luogo in cui ho portato i tre portali che ancora sono in mio possesso, ne detenevo quattro ma purtroppo il potere del Cielo Sacro è andato disperso. Ukoku aveva fatto in modo che si riunisse al Cielo Demoniaco, lo stavo aiutando nell’impresa di unificare tutti e cinque i Cieli, prima di comprendere le sue intenzioni, così, pochi istanti fa, ho utilizzato una formula molto antica per separarli nuovamente, una formula che intendo aggiungere oggi stesso sul libro delle Ombre, in modo tale che le sorelle, se dovessero mai ritrovarsi ad affrontare un pericolo simile, potranno separare i poteri prima che sia troppo tardi.
I tre portali sono racchiusi in tre rotoli di pergamene, nascosti in un luogo che conosci molto bene, Leo ma che, per timore che venga scoperta, non posso indicarti in queste parole, ciò che posso dirti è: lasciati guidare, Leo. Lasciati guidare da tuo figlio.
Se non sono riuscito ad ucciderlo è perché non era destino che morisse, forse tu e le tue protette sarete in grado di controllarlo, di difenderlo ed istruirlo.
Il piccolo Wyatt può guidarti verso i portali, poiché lui stesso… > “
“Beh? Ragazze, pensavo voleste venire anche voi.” Phoebe, stringendo tra le braccia il nipotino, entrò nello studio ed interruppe bruscamente  la voce di Leo.
Piper agitò le braccia per zittire la sorella: “Dopo, dopo. Leo, va avanti, lui stesso cosa?”
“C’è qualche problema?” Harrison comparve subito dopo Phoebe, seguito dai due demoni.
Sanzo si avvicinò a Leo e gli posò una mano sulla spalla, non appena vide il segretario fare il suo ingresso, non disse nulla m si limitò ad afferrare saldamente i polsi dell’Anziano e, quando questi gli rivolse uno sguardo interrogativo, bisbigliò: “Non ora.”
“Avete trovato qualcosa?” chiese ancora Harrison che fissò con aria sospettosa il bonzo e l’angelo bianco.
“No.” rispose Sanzo, prima che gli altri potessero parlare. “Nulla di utile.”
Piper e Paige lo fissarono ma, prima che aprissero bocca, anche Leo confermò: “No, Harrison, comincio a pensare che qui troveremo solo cartacce…” piegò e posò la pergamena sul tavolo, sopra la pila di libri polverosi, come se non avesse alcuna importanza.
“Io lo avevo già detto un’ora fa.” sbuffò Sha Gojyo.
Cho Hakkai al suo fianco guardò serio il bonzo, il quale gli rispose con un impercettibile cenno del capo, ed annuì a  sua volta.
“Se la situazione non è cambiata, possiamo tornare fuori?” domandò quindi, rivolgendosi al segretario. “Non voglio sembrare inopportuno ma sta venendo fame anche a me. Signor Harrison, sarebbe così gentile da farci di nuovo strada? Questi corridoi sono immensi, rischieremmo di perderci, girovagando da soli” Hakkai sorrise cordiale.
“Ehm… “ il segretario parve all’improvviso titubante.
“Ma sì, amico!” Gojyo circondò con un braccio le spalle dell’ometto. “La fame comincia a divorarmi, se mi passi il gioco di parole. Ti offrirò da bere a volontà, se mi farai conoscere qualche bella angioletta disponibile e bisognosa delle affettuose cure di Sha Gojyo”
Detto questo trascinò il povero Harrison verso la porta; prima di uscire, senza voltarsi, sollevò un pollice rivolto verso la stanza e scomparve con la sua guida, Hakkai fece per seguirli ma davanti alla porta si fermò e si rivolse ancora a Sanzo per bisbigliare: “Dieci minuti vi bastano? Non vorrei che si insospettisse troppo.”
“D’accordo, ma tenetelo alla larga, non voglio avere seccatori tra i piedi!” Annuì Sanzo.
“Ragazzi… sento una vibrazione di sensazioni a metà tra l’euforia ed il terrore, oltre che una completa sfiducia nei confronti di Harrison; cosa avete scoperto esattamente?” chiese infine Phoebe, bisbigliando a sua volta, senza neppure sapere perché.
“Ti diremo tutto dopo, Phoebe,  non preoccuparti. Forse abbiamo trovato qualcosa, ma preferiamo che Harrison non ne sappia nulla per il momento. Vai con loro e fai in modo che non si insospettisca.” Leo le fece cenno di seguire Hakkai.
“Credo che sia già insospettito…” notò la strega.
“Beh, approfitta della tua empatia, digli ciò che vuole sentirsi dire, tenta di tranquillizzarlo” aggiunse ancora l’angelo.
“E dà da mangiare a Chris.” aggiunse ancora Piper.
“Forse dovresti andare anche tu, Piper, o Harrison si chiederà perché tu abbia deciso di…”
“Non se ne parla, Leo! Voglio sapere che cosa c’entri Wyatt in questa storia.”
“Gli dirò che Wyatt non vuole venire e che preferisci rimanere qui.” Phoebe si avvicinò ad Hakkai ed entrambi uscirono sul corridoio. “Però voglio tutti i dettagli, compreso il motivo per cui non vi fidate più di Harrison.”
“Tu vedi di scoprire se ci nasconde qualcosa.” le rispose Sanzo, allontanando una mano dal piccolo Wyatt che gli aveva afferrato la manica.
“Zio Sanzo…” Il bambino gli tirò il polsino. Sanzo si voltò verso di lui di scatto, si liberò nuovamente delle sue manine e bruscamente disse: “Ragazzino, chiamami ancora così e ti…”
“Vieni a giocare con me?” domandò il piccolo, ignorando le parole dell’uomo e gli afferrò ancora la mano.
“Wyatt no!” Leo si mosse verso il figlio, ma non fu abbastanza veloce, il piccolo orbitò improvvisamente, sparendo in un vortice di scintille azzurre e trascinando via con sé il giovane monaco.




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Eccomi. Dopo due mesi e più, finalmente ho aggiornato. Questo capitolo è parecchio discorsivo, così come il passato, spero che le discussioni siano verosimili e, sopratutto, comprensibili. Fatemi sapere che ne pensate. Ho cercato di redimere il personaggio di Gideon, si è capito? ^___^.


Notina Mini SPOILEROSA
Ho inserito in questo capitolo un personaggio presente nell'ultimo numero del manga di Saiyuki, qualcuno che ancora non si è visto nella prima serie dell'anime, cioè  Ukoku Sanzo che, per chi non lo sapesse è in realtà... no non ve lo dico ora... fatemi sapere se posso rendere nota la notizia senza bisogno di inserire avvertimenti. Come ho detto i riferimenti sono legati all'ultimo manga che è già uscito, quindi non credo si possa considerare Spoiler ma per sicurezza, chiedo. ^__^
Saluti, Dae.

  
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