Eda

Eda:

Dacci un taglio, Rock. Smettila di curiosare.

I tuoi guai si sistemeranno, i miei guai si sistemeranno

e sul mondo tornerà la pace.

( Pezzo di un dialogo fra Eda e Rock – volume 8 )

Se c’ è qualcuno in grado di ingannare quasi tutti, quella sei tu Eda.

La Lagoon, la Triade, l’ Hotel Moscow…tutti.

Passi da suora della chiesa della violenza, a volgare puttanella di strada, ad amica e rivale di Revy, a membro della CIA nel giro di pochi secondi.

Ma gli specchi, gli specchi non li inganni.

E, a dirla tutta, non cerchi nemmeno di farlo.

Il problema di indossare sempre una maschera è che, alla fine, ci si scorda cosa ci stava sotto.

E non a caso te, quando sei sola, ti togli gli occhiali da sole, in modo da specchiarti e vedere, anche solo per qualche secondo, il tuo vero io, la tua vera immagine.

Devi sempre celare il tuo sguardo agli occhi del mondo, siccome due occhi così, che racchiudono il cielo in sé, sono impossibili da non ricordare.

Così solo tu conosci com’ è il tuo sguardo sotto a quelle lenti scure, e non ti scordi mai di guardare i tuoi occhi allo specchio per paura di scordarti anche chi sei davvero. Ma, come ogni bravo attore, al termine di quei pochi secondi, sei di nuovo pronta per entrare in scena. E solo dio sa in che ruolo reciterai.

N.d.t: Eccoci qua: siamo arrivati alla fine. Ad essere sinceri, quando ho cominciato a scrivere questa fanfic, volevo fare 10 capitoli ma, almeno che la mia capricciosa musa ispiratrice non mi sorrida, credo che il tutto terminerà qui. In ogni caso ho voglia di scrivere ancora qualcosa su Black Lagoon, quindi è assai probabile che fra poco vi troverete una mia nuova fanfic. Un enorme grazie a tutti coloro che hanno letto, commentato e aggiunto la mia storia tra le seguite, spero con tutto il cuore che vi sia piaciuta.

Never lose myself