27 Dicembre 2010
Questo non sarà un libro, ne sono certa.
Non sarà neanche un racconto, forse.
Ad oggi, 27 dicembre 2010, è solo un foglio bianco che mi sfida ad usare le mie parole sgangherate e infantili per riempirlo, sapendo già che non mi tirerò indietro
alla competizione.
Cerco da tempo un pretesto, una trama futile e lineare a cui aggrapparmi per renderla più ricca e trasformarla in un racconto, ma le parole sembrano essere
pietrificate nella mia mente caotica, impossibilitate ad uscire dalla consapevolezza di non essere degne di rappresentare neanche il più piccolo dei dettagli di
colore nel variopinto quadro delle emozioni, alla cui realizzazione grande contributo hanno dato coloro i quali, armati di penne, cercavano e cercano tutt' ora di
ridipingere il mondo.
Non sono una scrittrice, e neanche una "donna armata di penna" , anche letteralmente parlando (uso la matita per evitare gli orrori, grammaticali e non), ho
soltanto compreso che, dietro ad ogni creatura d' inchiostro
c'è un' anima e un corpo vero che ispirano la sua creazione,
e nel momento in cui ho compreso ciò,
quella creatura d' inchiostro tutta mia che tanto bramavo, ha fatto capolino dal tunnel del passato timida e impacciata, portandosi dietro una trama piacevolmente
somigliante as una parte della mia vita che ho ignorato forse per troppo tempo.
La mia "creatura" è ispirata quindi dalla realtà della mio vivere quotidiano o, per dirlo in maniera semplicistica e senza paricolari giri di parole, è l' "alter-ego
cartaceo" dell' essere più irritante e rude di questo mondo, una spina nel fianco pungente e fastidiosa che mi ha accompagnato per tanto tempo e che continua a
rimanere dov'era anche se io, ormai immune al dolore da essa provocato, non le prestavo più alcuna attenzione.
Da qualche giorno quella piccola scheggia di passato ha però ricominciato a dare fastidio, "pungendo" la mia memoria addormentata con ricordi ancora vivi e
carichi di un' intensità che già da tempo sarebbe dovuta andare persa.
E ho capito, finalmente.
Ho capito che ciò che ora è solo un ricordo, vivo
e intenso, certo, ma pur sempre assoggettato alle limitazioni imposte
dalla sua stessa natura, ha bisogno di
diventare carta e inchiostro, per far si che si possa compire una sorta di processo di egoistica rivalutazione e protezione del passato mirata ad una maturazione
personale che forse , un giorno, oltre che sulla pagina, permetterà a questa splendida creatura di diventare mia anche nella realtà.
Ludovica Casilli
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E' questa la prefazione della nuova "avventura" che ho scelto di affrontare, un progetto un po' azzardato per una come me che ha sempre scritto one-shot e
fanfictions, ma sento il bisogno di gettarmi a capofitto nella stesura di questo racconto per, appunto, maturare personalmente e condividere con voi lettori
silenziosi e non, preziosi tesori e principali fonti d' ipsirazione per uno scrittore, una buona parte della mia vita.
"Quello che sarà, sarà".
E spero che questo futuro incerto e misterioso implichi la parola "fine", scritta nell' ultimo capitolo di questo tentativo di produzione che di sicuro, più che
soddisfazioni, mi porterà un bel po' di problemini. ^^
Detto ciò, io vi ringrazio di essere arrivate a leggere fino alla fine il prologo e vi annuncio che questa sera (fra qualche ora) posterò il primo capitolo.
Potete aggiungermi su facebook per ventuali domande o curiosità e per futuri spoiler a questo profilo: http://www.facebook.com/profile.php?id=1622500952 .
Vi chiedo solo di scrivermi insieme alla richiesta d' amicizia qual è il vostro nickname qui su EFP in modo che io possa riconoscervi e ringraziarvi singolarmente,
o rispondere in maniera approfondita alle vostre domande.
Ritengo sia giusto presentarvi la mia "creatura", o meglio la persona in cui mi farebbe piacere che voi riconosceste il protagonista di questa storia. Ecco a voi Luke: 1. http://4.bp.blogspot.com/_1D0Y24KhdDA/S9jPDM2pyfI/AAAAAAAAAIs/6R8RjijMLXA/s1600/luke-worrall-by-hedi-slimane.jpg