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Autore: TonyCocchi    29/12/2010    3 recensioni
Una mia song-fic con una canzone Disney (adattata per i personaggi XD)! Con un papà forte come l'acciaio e una mamma tanto appassionata di libri cosa mai potrebbe fuori se entrambi l'alleneranno? Pairing: Gazille X Levi
Genere: Comico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zelinne

Salve a tutti cari lettori! Com’è andato il Natale? Spero bene! Dal canto mio ho avuto una grandissima fortuna al gioco (tombola, mercante in fiera, asso che fugge…), che spero non corrisponda a sfortuna in amore! X3

Nel caso poi qualcuno non se ne sia accorto, ho postato sul sito anche una fic natalizia, che spero vogliate leggere! ^__^ Lo dico anche perché ho avuto pochi commenti, e nessuno accennava al messaggio che ho cercato di trasmettere con la mia postilla… Non è che voialtri lettori siete troppo pigri per leggere oltre la fine della fanfic? XD

Ad ogni modo, prima di ritornare alla mia long-fic sull’Incanto Cupidus, ho pensato di approfittare del tempo delle feste per realizzare qualche altra ideuccia ispiratami da questa mia nuova fonte d’ispirazione che è Fairy Tail.
E così ecco a voi un’altra delle mie song-fic crossover con le canzoni dei meravigliosi film Disney! Questa storia si svolge nel futuro del manga, infatti troverete alcuni accenni alle nuove leve di Fairy Tail che ho immaginato. Ma basta chiacchiere, leggete e divertitevi! ^__^

 

PS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!

PPS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

 

 

 

Levi Mc Garden

Grande lettrice, prode maga di Fairy Tail, e, da alcuni anni, moglie di un certo dragon slayer.

Vero, i loro inizi erano stati burrascosi (lui l’aveva appesa ad un albero, del resto allora erano nemici…), ma la vita ha in serbo strane sorprese.

Gazille, distruttore della sua gilda divenne un suo compagno. Lei, che aveva avuto l’onore di essere una delle sue prime vittime nella guerra con Phantom Lord si era innamorata di lui. E lui, chissà come, in quel cuore d’acciaio aveva trovato un posto (anche bello spazioso) per quell’accanita lettrice tanto diversa da lui.

Non solo. Da quel dragone duro, imperscrutabile e rude (almeno in apparenza) aveva avuto una figlia!

Era da loro che stava tornando. Due giorni di missione insieme ai suoi vecchi amici Jet e Droy spiegavano dunque il ritmo sostenuto dei suoi passi lungo la ben conosciuta via di casa.

Solitamente evitava le missioni lunghe, ed oramai anche una semplice assenza di due giorni lo era diventata: non le piaceva restare troppo tempo via dalla sua famiglia, anche perché così costringeva Gazille a starsene con le mani in mano (qualcuno doveva pur badare a Zelinne…), ma Jet e Droy, in vena di rimpatriate e di intascare una bella ricompensa avevano tanto insistito.

Nella sacca da viaggio della maga il sacchetto di moneta sonante, la sua parte dopo il lavoro svolto alla perfezione, tintinnava ben pieno ad ogni passo, ma lei non dava alcun pensiero alla bella somma che si era meritata. La sua mente era tutta rivolta al suo uomo e alla sua bambina, fantasticando di vedersela correre incontro al suo arrivo, pronta ad abbracciarla, e che magari le facesse vedere qualche bel disegno colorato.

Sorridente, sospirò: sapeva bene che la sua bambina non era esattamente l’attrice giusta per una simile bellissima scenetta.

Però una cosa era certa: quando finalmente l’avrebbe rivista, dal canto suo avrebbe corso, senza aspettare più di un altro secondo per stringerla a sé.

 

Girò la chiave nella serratura e si sporse radiosa nel salotto di casa sua.

“Sono tornata!”

“Mamma!”
Eccola! Voce tutta piena d’energia, passo rumoroso dei piedi scalzi in corsa sul pavimento in legno, capelli neri tutti arruffati come al solito (lei e il pettine non andavano molto d’accordo), vestita di maglietta a mezze maniche un po’ larga e pantaloncini corti per star comoda mentre correva o giocava, e…

Lividi e cerotti?!?!?

“Mamma! Mamma! Ieri un tipo ha provato a prendermi in giro e ha preso in giro anche la gilda, ma io gli ho chiuso il becco, ih ih!”

“……”

Dopodiché arrivò suo marito. Poco cambiato dagli anni, se non per un paio di basette più lunghe e un folto pizzetto. Questi, senza neanche notare la paralisi della sconcertata mogliettina si inginocchiò vicino la figlia, mettendole una mano sulla capoccetta per scompigliarle un po’ i capelli.

“La nostra bambina non si fa mettere i piedi in testa da nessuno!”

“Ih ih ih!”

“……”
“C’è qualche problema Levi?” domandò lui come se nulla fosse.

((Boing!))

Il rumore l’aveva prodotto una delle sue ciocche azzurre, attorcigliatasi con uno scatto per il nervosismo, testimoniato fra l’altro da un tic all’occhio…

 

http://img708.imageshack.us/img708/2650/imglbl.jpg

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Zelinne, figlia del dragon slayer di metallo e della topina di biblioteca di Fairy Tail, si ritrovò così seduta su una delle sedie della cucina, ad osservare con le mani sulle ginocchia la sua mamma lanciare occhiatacce al suo papà, che sbuffando volgeva altrove lo sguardo. Si, era un po’ annoiata anche lei.

“Gazille, dobbiamo prendere provvedimenti con Zelinne.”

“Mah, sarà…”

“Eh, no! Ora sono stufa! Non è possibile che ogni volta torno a casa scopro un nuovo cerotto sulla mia bambina!”
“Bambina… Insomma, ha dieci anni! Io alla sua età picchiavo già gli altri ragazzini per fregarmi il loro pranzo.”

“Questo non si fa.” fu la stessa Zelinne a dirlo per prima.

Il dragon slayer fece spallucce: “Vero, ma ti ho già raccontato altre volte che tuo padre una volta era un cattivo ragazzo.”
“Vero, ora non lo è più.” –gli sorrise Levi un secondo, prima di accigliarsi nuovamente- “Ma temo che se le cose continueranno così ti farà diventare una ragazzaccia anche a te.”

Solo allora Gazille divenne battagliero: “Ehi, no! Un momento! Che vorresti dire?”
“Che potresti essere un pessimo esempio! Lei è una bambina! Non un bulletto di strada! Invece di picchiarsi e litigare con gli altri maschi dovrebbe… dovrebbe…”

Gazille ridacchiò: “Oh, lo so io cosa dovrebbe! Mettersi dei bei vestitini rosa, fare il girotondo con le amichette, raccogliere fiorellini…”
“BLEAH!” al solo pensiero alla loro vispa creaturina si accapponava la pelle.

“Non dico questo! Però, Zelinne, resta il fatto che non puoi litigare con tutti quelli che ti danno fastidio o imbrogliano quando giochi con loro! Qualche volta devi lasciar perdere, passare sopra! ”

Zelinne si immaginò lei che camminava sulla schiena di uno di quei ragazzini che l’avevano presa in giro: “… Ih ih ih!”

Levi capì al volo che non aveva recepito il suo consiglio: “Sigh! Voi due…”

Tornò a squadrare storto il marito: “Ma tralasciando questi che mi dici dei continui richiami a scuola? E i brutti voti? O i ruttini a tavola quando abbiamo ospiti? Per non parlare di questa mania di sporcarsi sempre i vestiti… Nostra figlia sta prendendo una brutta piega! Passi troppo tempo con lei!”

“Beh, su questo le do ragione Zelinne: dovresti passare un po’ più di tempo anche con lei che è tua madre invece di starmi sempre incollato.”

“Ma tu sei più divertente!”

Levi chinò il capo.
Zelinne si attivò subito per correggersi: “Ehm, anche la mamma lo è! Solo che da quando papà ha detto di volermi insegnare la magia…”

Levi scattò sull’attenti!

“Ops…”
“Tu… tu cosa?! La magia?! La tua magia?!”

Gazille deglutì: “Ehm… si…”

“Così diventerò fortissima come lui e potrò andare anche io in missione per Fairy Tail!” esultò la bambina saltando giù dalla sedia.

Ma Levi, per quanto fosse contenta delle chiare aspirazioni della sua piccola di entrare nella loro gilda, si mise le mani tra i capelli: “Oh, fantastico! Torno a casa e trovo mia figlia che si vanta di accapigliarsi con i ragazzi e fargli male anche se è una femminuccia, scopro che mio marito ha cominciato ad insegnarle la magia senza dirmi nulla… Qualcos’altro?”

“Guarda mamma! Piercing!”

“AAAAAAAAAAAAAAHHH! C-CO-COME?! QU-QUANDO?!?!?”

Eppure quelle scintillanti borchie non erano lì sul suo nasino un attimo prima!

“Ih ih ih! Tranquilla, mamma, è uno scherzo! Le ho messe con la colla!”

Per dimostrarglielo provò a tirarsene via una…

“Ahi… Ehm… non viene via…”
Levi non perse tempo a tirargliele via tutte: meglio un faccino arrossato che uno borchiato!

“AHIAAAH! Sigh! Mamma, mi hai fatto male!”
“Andiamo! Non singhiozzare, signorina!”

“Sniff… Si, papà…”
“Lei è una signorina! Può singhiozzare quando le pare! Devi smetterla di darle il cattivo esempio! Non ti rendi conto che Zelinne è una maschiaccia?”

“Eccome! La ragazzina più tosta e maschiaccia che ci sia!”

“Ih ih! Dammi il cinque papà!”
Il dragone dal crine nero si chinò e schiacciò il suo palmo con delicatezza sulla mano, molto più piccola, della sua cucciola.

Ma poi il sorriso sparì dai volti di tutti e due…

La mamma li stava guardando con occhi infuocati.

“Mia figlia picchia gli altri bambini… vuole essere tosta… come il suo papà…”

“Ehm, Levi, calmati…”
“Tesoro, puoi uscire un secondo?”

“D’accordo…”

Agguantò un biscotto al cioccolato dal vassoio sopra la tavola e uscì dalla stanza.

“Chiudi la porta cara…” disse la melliflua voce della madre, che chissà perché le suonava inquietante.

 

Avrebbe dovuto portarsi dietro più biscotti si disse. Ormai aspettava lì fuori la porta da dieci minuti, ed era da dieci minuti che da dentro provenivano quegli strani rumori…

 

CRASH! TUMP! TUD! SBAM! SOCK!

 

Un po’ timorosa, la bambina si avvicinò alla porta ed osò chiedere: “Chi sta vincendo?”

L’uscio della cucina si spalancò leggermente, e Gazille, con Levi che gli agguantava il collo da dietro le spalle tirandogli piccoli pugni in testa, si sporse un pochino: “Per ora diciamo che è pareggio… Ahi! Ahio!”

La porta si richiuse velocemente, e Zelinne sghignazzò tornando a sedersi sul divano.

 

Altri cinque minuti dopo, Gazille e Levi la raggiunsero, restando in piedi davanti a lei, seduta sulle morbide federe del sofà. Nessuno dei due aveva una bella cera, ma ora la mamma sembrava aver riacquistato il buon umore.

“Io e tuo padre abbiamo parlato un po’ di te, del tuo carattere e delle tue attitudini Zelinne. Posso farti una paio di domandine?”
Zelinne guardò il padre massaggiarsi i bernoccoli e fece timidamente di si con la testa alla madre. Quando voleva anche lei sapeva tener testa agli uomini: non a caso solo le donne dallo spirito più indomito sono quelle che vengono a maggior ragione chiamate mogli e madri!

“A te piace la magia di papà?”
“Eccome! Mi piacerebbe tanto rompere le pietre a mani nude, sconfiggere i nemici della gilda con il mio soffio di drago!”

“Però non ti piace quando la mamma ti regala qualcuno dei suoi libri, vero?”
“Beh… quelli con le figure mi piacevano…”
“Parlo di libri veri, libri da cui puoi imparare qualcosa, da cui puoi trarre ispirazione, pensare, ragionare, liberare la tua mente…”
Zelinne incrociò le braccia disinteressata: “A che mi servono? Nemmeno papà ha letto tanti libri, però è forte lo stesso.”

“Beh, io li ho letti e sono forte anch’io. Certo non spacco le pietre a mani nude, ma la mia forza è qui.” disse posando l’indice sulla sua testa.

“Ed in questo tipo di forza, tuo padre non è esattamente una cima.”
Gazille esibì una faccia contrita alla frecciata della moglie: “Per quanto sgradevole da ammettere è così…”

Bastava dire che, prima di Levi, non aveva mai letto un libro in vita sua! Per fortuna era comprovato che frequentarla aveva benefici effetti acculturanti: Gazille ne aveva letti ben tre ora, dalla prima all’ultima pagina! Senza contare tutte le sbirciatine che aveva dato nei momenti in cui si era fermato, incantato, ad osservare la sua bellissima donna mentre questa attingeva a quei fiumi di lettere che si sgolava con così ammirevole piacere.

“Zelinne, non basta essere forti di muscoli. Nella vita ci vuole anche cervello, ci vuole educazione, ci vuole calma, raziocinio… Un sacco di cose che non potrai ottenere semplicemente allenandoti con tuo padre.”

“Ma… io voglio imparare la sua magia! Voglio diventare una dragon slayer!” ribadì decisa lei, temendo che la madre volesse farle rinunciare a quella strada.

“Lo diverrai, tranquilla!” –la rassicurò con un sorrisone- “Come ho già detto prima, io e papà abbiamo trovato un accordo.”

“Io ti insegnerò il dragon slayer, e potrai diventare maga di Fairy Tail!”

Zelinne saettò in aria, tutta contenta, con un balzo e un urlo: “Wow! Fantastico!”

“In cambio…”

La bambina compì un atterraggio rapido: “In cambio?”
Levi si fece avanti: “In cambio ti allenerò anch’io, ma non nel fisico, bensì nella mente. Farò in modo di ampliare il tuo sapere, ti renderò in grado di ragionare sul perché del cose, di sviluppare profondità di pensiero, di aprire la tua mente oltre ogni barriera, rendendola libera e capace di superare qualsiasi ostacolo.”

“In altre parole?”

“Leggeremo un sacco di libri e faremo un mucchio di compiti!”

“AAAAAARGH! MA CHE RAZZA DI ACCORDO È?!?!?!?”

“Che fine ha fatto la tua contentezza?” domandò candidamente Levi, che dentro di sé se la rideva malvagiamente.

“Mi spiace, Zelinne.” –intervenne Gazille- “D’ora in poi, ogni giorno starai un po’ con la mamma e lei ti farà da precettrice, e poi quando avrai finito, solo quando avrai finito, potrai venire ad allenarti con me.”

Zelinne lo agguantò per la lunga giacca nera: “Papà, ti prego! Non puoi farmi questo! Che ne sarà di me? La mia testa esploderà! Il mio cervello schizzerà dappertutto!”

“Tra i tanti valori che ti insegnerò ci sarà anche la correttezza e la sobrietà del linguaggio.” mormorò Levi radunando un po’ libri dagli scaffali della sua libreria (una delle tante a dire la verità!).

“Sigh! Papà, ti prego!”
“Oh, suvvia, non rendermi le cose più difficili…” –fece lui carezzandosi di nuovo la testa…- “Chissà, magari potresti scoprire che la lettura ti piace, o che ci sono dei libri interessanti.”

Li aveva trovati anche lui dopotutto: quelli sulla metallurgia ovviamente!

“Sigh! Mi vuole trasformare in una secchiona… Sigh!”

Levi, che tra le mani reggeva alcuni volumetti abbastanza esili, visto che non voleva spaventarla: “Vedrai, quando avrò finito con te mi ringrazierai! Sarai forte come tuo padre e intelligente e acculturata come la sottoscritta.”

“EHI! Vorresti dire che io non sono né l’uno né l’altro?!”

“Da domani cominciamo!”

Ignorato e sfottuto, Gazille andò a rintanarsi in un angolo a disegnare cerchi sul pavimento: “Io non sono un tutto muscoli senza cervello…”

“Su su, non ho detto questo Gazille, non sei stupido, sei solo… un po’ rozzo…”

Zelinne guardò dubbiosa il sorriso della madre. Del resto come accordo era giusto, e se era stata pronta a faticare e sudare con corse, flessioni e esercizi, semplicemente avrebbe usato quelle energie per letture, lezioni e riassunti!

“Va bene…”
“Ih ih!”

 

(NDA: Ecco la base della canzone scritta in corsivo! “In tuo figlio” (“Son of man”) di Phil Collins dal film Disney Tarzan! http://www.youtube.com/watch?v=iD0ZRMwjSa8 )

 

Non solo forza per lottare

Ma cervello per decidere

Anche quello a lei servirà!

 

Zelinne lasciò cadere la testolina sulla tavola, poiché se la sentiva a un tratto incredibilmente pesante!

“Sigh! Mamma a che mi serve sapere cosa hanno detto o fatto questi tizi cento anni fa?”

“Studiare il passato serve a capire il presente. Inoltre dalle personalità del passato puoi ricavare delle importanti lezioni. Vedi questa? È la grande maga Prometea, che più di cento anni fa cercò un incantesimo per rendere il fuoco inoffensivo, in modo che cuocesse senza bruciare.”

“E com’è andata?”

“Morì di freddo. Ma almeno non si scottò mai quando cucinava.”

“Figo…”

Quindi ecco già un’importante lezione: mai giocare col fuoco, anche nello spegnerlo!

 

Se tua figlia vuoi allenare

Spero non ti spiaccia se

Faccio in modo non diventi

Un po’ troppo come te…

 

“No, mamma! Tutto ma non questo! Tutto ma non… la matematica!”

Equazioni e sottrazioni, addizioni e radici quadrate avevano già preso a ballarle davanti gli occhi, canzonando la sua incapacità!

“La matematica serve: come farai se qualcuno cercherà di fregarti col resto dopo un acquisto?”
“Quando me ne accorgo torno indietro e gli sfascio tutto!” ruggì lei battendo la matita sulla tavola.

“No! È proprio per evitare questo che devi studiarla! Testa sul libro, su.”

“Uffa…”

 

Figlia di chi è drago ormai

Legger molto tu dovrai!

E quando grande diverrai

Bella, forte e sveglia tu sarai!

 

Finite le lezioni di Levi, Zelinne correva sempre nel parco di Magnolia, dove suo padre si faceva sempre trovare puntuale ad attenderla.

“Una delle abilità basilari del dragon slayer di metallo è quello di plasmare il proprio corpo come fosse appunto metallo da forgiare.”

Detto ciò, mutò il suo braccio in una formidabile spada seghettata con la quale spaccò una grossa roccia a due passi da lui, per dimostrare la sua maestria e, ovviamente, per divertire e strabiliare la figlioletta, obiettivo nel quale riuscì appieno!

“Ora prova tu!”

“Non dovresti darmi qualche altra spiegazione?”

“Bah, è semplicissimo! Pensa alla parte del corpo che vuoi mutare come fosse una specie di liquido plasmabile e in cosa vuoi mutarla, concentrati, e il gioco è fatto!”

“Ok, ci provo… Gnnnn!”

La piccola si sforzò al punto da farsi paonazza, cercando di trasformare la sua mano aperta in una spada… Invece tutto ciò che ottenne fu che il suo indice si tramutò in una forchetta!

“Fame?” domandò il padre.

Zelinne si passò l’altra mano dietro la nuca: “Eh eh eh, studiare con la mamma mi toglie un bel po’ di energie! Spuntino?”

Gazille scosse il capo: “Va bene, per fortuna ne ho prese per tutti e due.” disse porgendole… viti, bulloni e ferraglie!

“Ma-ma-ma…”

“I dragon slayer del metallo mangiano il metallo, ed è bene che impari! Ghi ih ih ih!”

“Sigh…”

 

So che in fondo sei un maschiaccio

Ti voglio bene anche così

 

Tra flessioni e lezioni, esercizi di plasmametello e di analisi testuale, si allenava prima con un genitore e poi con l’altro, sudando e stancandosi, ma procedendo senza intoppi… o quasi…

“Che è successo a Zelinne? Perché oggi non è venuta ad allenarsi?” domandò a Levi rincasando.

“L’ho messa in punizione: ha cercato di sgattaiolare via dalla finestra prima del tempo.”

La bambina già se la stava ridendo alla grande mentre attraversava il loro giardino sul retro, un attimo prima che una scritta STOP le cadesse davanti dal cielo bloccandola, mentre la madre era pronta a ghermirla alle sue spalle con la sua aura terrorizzante!

Così Levi condusse Gazille dalla loro figlioletta, inchiodata davanti a una lavagna a scrivere mille volte col gessetto << Non si esce fuori a giocare se non si finiscono i compiti  >>.

“Ci ero quasi riuscita…”
Levi le mollò uno scappellotto sulla zucca usando il mestolo di legno della cucina!

 

Ma questa non è una scusa…

Per non finire i compiti!

 

“Ascolta Zelinne.” –le spiegò con dolcezza Levi vedendola recalcitrante davanti lo specchio- “Per certi versi a te può sembrare che il trucco sia una roba da ragazze che si danno delle arie, ma c’è trucco e trucco. Se non è esagerato risalta tutta la tua bellezza! Vieni: credo che con delle ciglia più lunghe e un po’ di ombretto…”
“Ah! No, mamma! No! Piantala!”
Ma alla fine si incantò a guardarsi con quelle ciglia affilate e quell’esile passata di nero che le circondava gli occhi: non sapeva dire perché ma le risultavano belli, minacciosi, adulti.

“Come vedi la moderazione è la via giusta in tutte le cose.” disse impartendole ancora una volta una nuova e importante lezione.

“Wow! Che sguardo! Così sono spaventosa!”

“Affascinante, si dice affascinante.”

“Spaventosamente affascinante! Ih ih ih!”

 

Figlia di chi ha letto ormai

In mente e corpo crescerai!

 

Accese la luce sul comodino e riaprì il libro al punto dove lo aveva lasciato.

<< A me piace la magia, non lo studio! E va bene allora, mi impegnerò a leggere i libri che mi da la mamma: prima li finisco prima posso allenarmi… >>

Levi le stava ora assegnando dei romanzi, tutti grandi autori, tutta roba bella pesante.

<< Mhmm… Però devo dire che questa storia è interessante… >>

E dopo qualche tempo anche lei anziché mesi iniziò ad impiegare settimane o giorni per finire i libri!

 

E quando ragazza diverrai

Determinata e scaltra tu sarai!

 

http://fc06.deviantart.net/fs71/f/2010/322/2/1/zelinne___fairy_tail_oc_by_tonycocchi-d333iot.jpg

 

Passeggiava per strada con le mani in tasca.

Emanava una certa aria di sfacciataggine e ribellione, forse erano i piercing al naso e sul mento, o i capelli disordinati. Ma lo sguardo era sicuro quanto il suo passo, la testa ben dritta, l’espressione seria e rilassata.

Prima che molti se ne accorgessero si era fatta adolescente, e prima che se ne accorgesse il suo aspetto cominciava a far voltare gli altri ragazzi nella sua direzione quando passava.

Solo che quando se ne accorgeva subito le usciva un ruggente: “EHI! CHE HAI  DA GUARDARE?!”

 

Imparerai del mondo

Avrai sensibilità

Così i ragazzi non spaventerai!

(Lo spero…)

 

Malgrado non si potesse diventare membri veri e propri della gilda prima dei diciassette anni compiuti, Zelinne vi si recava spesso: un giorno ne avrebbe fatto parte dopotutto, doveva cominciare ad ambientarsi, e a fare amicizia. 

“Ti… ti piace?” domandò timidamente la quasi coetanea Soleil, mostrandole un disegno dei suoi genitori che si guardavano teneramente sotto un ombrello mentre tutto intorno a loro pioveva e solo su di loro splendeva un isolato raggio di sole.

“Certo Sol-chan!” –fece Zelinne senza mezzi termini- “Sei molto brava, e poi la tecnica dell’acquerello è una delle mie preferite.”
“Ma senti!” –esclamò Molly passando di lì- “Vorresti farmi credere che “tu” ti intendi di arte?” domandò la vanitosa occhialuta.
Zelinne non si scompose minimamente: “Oh, non sono una grande appassionata, ma credo di intendermene un po’ più di quanto tu ne intenda di magia.”

“Z-zitta! Non tutti ci siamo portati! E tu papà non dire una parola!”

Elfman, seduto a un altro tavolo, si limitò a roteare gli occhi.

“Umpf!” rise Zelinne vendendola andar via con la coda tra le gambe.

“Quindi disegni anche tu Zelinne?” domandò invece senza prenderla in giro Romeo Conbolt, più grande rispetto le altre due.

“Beh, no, se proprio devo dedicarmi all’arte ne ho una tutta mia.”

Afferrò un paio di forchette e prese a pressarle, attorcigliarle ed annodarle… e tutto a mani nude! Alla fine ne uscì un uccello stilizzato!

“Origami di metallo! Mia invenzione! Figo, eh?”

Romeo sorrise provando a nascondere spavento e imbarazzo: “Ehm… già… figo, si!”

 

Le missioni che hai sognato

Son tutte davanti a te

Se coi pugni non riesci

Con la testa vincerai!

 

Passò un altro po’ di tempo. Quel giorno, dopo aver lasciato tutti col fiato sospeso per qualche istante, Zelinne finalmente strappò il primo foglietto prescelto dalla bacheca!

“Bene! Ho deciso! Questo sarà il mio primo incarico come maga di Fairy Tail!” annunciò sollevando il pugno sinistro, e mostrando il simbolo della gilda che si era fatta imprimere sull’avambraccio.

 

Si trattava di difendere un piccolo gruppo di mercanti in un viaggio fino ad una città vicina attraverso una zona con segnalata presenza di briganti: ordinaria amministrazione insomma, non voleva strafare da subito.

Quello stesso pomeriggio un bel po’ di maghi si erano riuniti davanti il portone della gilda per farle gli auguri e offrirle consigli: “zia” Juvia e “zia” Lucy con le loro figlie e i mariti, “zio” Jet e “zio Droy”, quel simpaticone di Natsu (figurarsi se non si metteva in mezzo), Erza (sua insegnante part-time di scherma) e tanti altri…  Ed ovviamente c’erano i suoi genitori!

Levi l’abbraccio: “Sii prudente.”

“Si, mamma… però non davanti a tutti, dai!” rispose arrossendo.

Gazille spalancò le zanne e la incitò col pugno stretto: “Vai e distruggi!”
“Eccome!”

Batté il cinque e si incamminò.

Qualche passo dopo Gazille, rimasto sulla porta a vederla andar via, iniziò a sentirsi strano: “Mmm… cos’è questa sensazione? Mi sento a disagio… Mi sento come se volessi acchiapparla ed impedirle di andare!”

“Credo che tu abbia un attacco di apprensione genitoriale.” –lo prese in giro la moglie- “Andiamo, andrà tutto alla perfezione.” fece ancora lei, provando a trascinarselo dentro, ma questi oppose strenua resistenza!

“M-ma-ma la sua magia dragon slayer non è forte quanto la mia… E se succede qualcosa? Ma perché mi sto agitando tanto?!”

“Accidenti, Gazille, non me l’aspettavo proprio da te…” commentò Lucy, che come tutti gli altri non riusciva a pensare a un Gazille così apprensivo nei riguardi della sua “bambina”!

 

Figlia di chi è drago ormai

Un giorno maga diverrà

E quando adulta lei sarà

In tua figlia un drago tu vedrai!

 

Zelinne riapparve il giorno dopo. Il suo ritorno fu un sollievo per tutti: Gazille, in preda al nervosismo stava da cinque minuti mangiandosi le unghie coi denti, ed essendo sia le une che gli altri fatti di metallo produceva un rumore stridente insopportabile! E dire che invece Levi era rimasta calma e fiduciosa tutto il tempo!

Zelinne fece qualche passo avanti, andando incontro ai suoi compagni e alla sua famiglia: aveva un cerotto sulla guancia e qualche piccolo strappo sulle gambe dei pantaloni, ma avanzava, reggendo il suo bagaglio leggero dietro le spalle, come nulla fosse.

“Allora?”

Le orecchie e gli occhi di tutti erano puntati su di lei. Ebbe un po’ di soggezione all’inizio, ma poi sorrise: “Nulla di che. Quei mascalzoni ci avevano teso una trappola, ma prima che la facessero scattare li avevo già messi tutti col sedere per terra!”

Gazille e Levi si guardarono… e si sorrisero!

Muscoli e cervello insieme.

La più ardua delle loro missioni, intrapresa qualche anno prima, poteva dirsi riuscita alla grande!

 

Nostra figlia…

Nostra figlia è un drago già da un po’!

 

“Ed ora, per festeggiare il mio primo incarico, offro da bere a tutti!”

“SEI MINORENNE!” le strillarono in faccia i genitori tanto forte da metterle in piega i capelli indomabili.

Zelinne rise imbarazzata: “Eh eh eh, scusate…”

Ora era grande, d’accordo… ma senza esagerare!

 

 

 

Spero abbiate dato un’occhiata ai link sparsi qua e là per la fic, e che abbiate letto con il giusto sottofondo! ^__^

Riguardo Zelinne da piccola come avete visto ho postato due immagini: quale secondo voi è riuscita meglio come design? Più esile o più cicciotta?

Che ne pensate allora della mia OC? L’ho creata proprio ascoltando “Son of Man” di Phil Collins sull’ipod. Non ci ho messo molto ad immaginare una scena simile a quella del film, con la piccola scavezzacollo che viene addestrata dal padre ed educata dalla madre! Chissà, forse lei e gli altri OC accennati appariranno in qualche mia futura fic.

Spero vogliate dirmi che ne pensate nei vostri commenti.

Detto questo vi saluto e vi do appuntamento al nuovo aggiornamento di “Grande guaio a Fairy Tail: L’Incanto Cupidus!”, e già che ci sono, visto che non penso ci saranno nuovi aggiornamenti entro la fine dell’anno, vi faccio gli auguri!

 

BUON 2011 A TUTTI VOI!

 

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

PPS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!

 

PPS: Il testo della canzone, per chi vorrebbe rileggerselo senza l’intoppo delle parti narrate ^__^

 

Non solo forza per lottare

Ma cervello per decidere

Anche quello a lei servirà!

 

Se tua figlia vuoi allenare

Spero non ti spiaccia se

Faccio in modo non diventi…

Un po’ troppo come te…

 

Figlia di chi è drago ormai

Legger molto tu dovrai!

E quando grande diverrai

Bella, forte e sveglia tu sarai!

 

So che in fondo sei un maschiaccio

Ti voglio bene anche così

Ma questa non è una scusa…

Per non finire i compiti!

 

Figlia di chi ha letto ormai

In mente e corpo crescerai!

E quando ragazza diverrai

Determinata e scaltra tu sarai!

 

Imparerai del mondo

Avrai sensibilità

Così i ragazzi non spaventerai!

(Lo spero…)

 

Le missioni che hai sognato

Son tutte davanti a te

Se coi pugni non riesci

Con la testa vincerai!

 

Figlia di chi è drago ormai

Un giorno maga diverrà

E quando adulta lei sarà

In tua figlia un drago tu vedrai!

 

Nostra figlia…

Nostra figlia è un drago già da un po’!

  
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