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Autore: GreenPrincess    30/12/2010    1 recensioni
Daphne è una ragazza babbana di 21 anni che vive una vita spensierata fino al giorno in cui un gruppo di Mangiamorte tenta di uccidere lei e i suoi amici. Catapultata in un mondo diverso dal suo compiere la sua missione avrà bisogno dell'amicizia di un ragazzo speciale e dell'aiuto di un professore di Pozioni dai penetranti occhi neri.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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1.Campeggio
 
Correva. Il suo corpo si muoveva veloce schivando gli alberi che le sfrecciavano accanto.
Il ragazzo al suo fianco arrancava per tenere il passo,tenendo stretta la sua mano.
Erano confusi e feriti. Un unico pensiero li spingeva a mettere un piede davanti all’altro, per questo continuavano a correre nonostante il dolore e la paura.
Dovevano scappare da quel posto. Scappare da Loro.
 
                                                                 * * *
 
In Inghilterra,precisamente nella foresta di Dean,un nutrito gruppo di giovani si accampava in una radura respirando con allegria il profumo di erba bagnata e di fiori. Marzo era appena arrivato e con lui la speranza di una settimana meno fredda delle precedenti. La primavera inglese stava per fare la sua comparsa,e gli studenti di chimica dell’Università del Derbyshire avevano deciso di prendersi una vacanza con amici e conoscenti.
Tra i presenti c’era una ragazza di nome Daphne Beckford. Aveva 21 anni. Era una ragazza come tante altre, mora,occhi marrone scuro,fisicamente un pò più in carne di quanto desiderava, gentile e sorridente con tutti.
Le persone che amava di più al mondo erano lì con lei, sedute intorno a un telo da pic-nic. C’era Edward,il suo ragazzo da ormai sei mesi,Ronnie e Klaire,la sua migliore amica,e poi Christopher,il ragazzo di Klaire. 
Edward era il suo tipo ideale, il ragazzo perfetto : castano, i lineamenti marcati da una sottile barba e fisico atletico, la riempiva di attenzioni,e la faceva sentire la ragazza più fortunata del pianeta. Non si spiegava come un ragazzo dalla bellezza abbagliante come lui avesse potuto sceglierla, ma ne era immensamente felice.  Ronnie era il suo migliore amico,di quelli con la battuta sempre pronta,occhi verdi e capelli ramati, il classico tipo che riscuote successo anche senza un fisico invidiabile. Klaire era senza dubbio la ragazza più carina che Daphne avesse mai conosciuto,era bionda,occhi azzurri,molto più delicata e femminile della migliore amica. Sin da quando si erano conosciute,non avevano fatto altro che ammirarsi a vicenda e volersi un’infinità di bene. Christopher era un ragazzo semplice e taciturno, la sua figura veniva inevitabilmente oscurata dall’ombra di Edward. 
 
-Hey! Potreste gentilmente starmi a sentire per un minuto??-  Alcuni sbuffarono,altri,come Daphne,risero sotto i baffi,altri ancora si lanciarono in aperte critiche. Il solito ragazzo secchione che si sente la guida di turno si era messo in piedi su di uno sgabello alquanto instabile,e gracchiava con la sua voce stridula alla ricerca di attenzione.Attorno a lui era tutta una cacofonia di sbuffi e lamentele. Il sorriso di Daphne si allargò.
Chiaramente nessuno lo stette a sentire e i cinque ripresero tranquillamente la loro conversazione. Si parlava di professori,di scuola,di conoscenti,e di comportamenti. Del più e del meno,e in breve Daphne si perse in uno dei suoi soliti viaggi mentali. Il suo sguardo vagò nel cielo.
Proprio mentre continuava a fissarlo le sue fantasie furono interrotte da un improvviso mutare del tempo. Nubi cariche di pioggia si addensarono straordinariamente rapide sopra le loro teste,come se fossero improvvisamente comparse dal vorticare dell’aria.
Il vento si alzò e Daphne si strinse di più a Edward per cercare il suo calore,mentre il sole scompariva. Un senso di pericolo e inquietudine la assalì. C’era qualcosa di strano,qualcosa che non andava in quello che stava succedendo. Ma prima ancora che riuscisse a formulare una frase, qualcosa di simile ad un petardo rosso sfrecciò sibilando nel mezzo della radura. Atterrò quasi con lentezza, ed esplose con violenza.
Daphne cadde con Edward in un groviglio di braccia e gambe mentre tutti venivano scaraventati via. Mentre si rialzavano imprecando e tossendo tra la polvere,delle fiamme si erano già accese.
Daphne controllò che i suoi amici fossero tutti interi, poi si guardò attorno confusa e arrabbiata. Edward cominciò a urlare ai suoi compagni di corso alla ricerca del colpevole.
-Se becco chi è stato lo massacro!-  Ma non era il solo a protestare. Tutti sbuffavano, finchè non venne a insinuarsi nei cuori un gelo inquietante.  Daphne cominciò a tremare senza sapere perchè.
L’aria sembrò farsi solida, ma Edward ancora non so calmava.
C’è qualcosa che non va!
Il cuore accelerò i battiti. –Ed, forse è meglio che ce ne andiamo di qui.- disse avvicinandosi a lui in cerca di protezione. –Ma che dici? Vuoi dargliela vinta a quei farabutti? E poi…-
Non terminò la frase perché un’altra esplosione ,e li scaraventò nuovamente lontano.
Quando Daphne si rialzò per l’ennesima volta si ritrovò sola travolta dalle persone che correvano, sballottolata di qua e di là. –Edward! Klaire!- gridò nel panico cercando di individuarli nel gruppo. Mentre tentava di liberarsi dalla corrente che la spingeva via dal suo ragazzo, che aveva finalmente individuato, questa invertì bruscamente rotta e in poco si disperse urlando e lasciando Daphne inerme di fronte a tre uomini incappucciati di nero. Quelli risero crudeli dietro le loro maschere argentate. In mano avevano dei bastoncini dai quali scaturivano lampi e getti di colori diversi. Il quadro era terrificante. Il sole era scomparso.
Senza indugiare oltre si voltò e si mise a correre. Un getto verde le passò sopra la testa, un secondo le sfiorò un orecchio. Raggiunse Edward quando le fiamme divampavano ormai ovunque..
Lui stringendola la trascinò via con sé.
-Dove sono Klaire e Ronnie?- gli chiese costretta a gridare per farsi sentire.
-Non lo so! Li ho persi quando c’è stata la seconda esplosione!- Daphne setacciò con lo sguardo l’intera radura,ma era difficile distinguere i volti in quella confusione.
 Dove siete??
-Merda!- imprecò Edward. –Siamo circondati!- Daphne realizzò con orrore che le figure incappucciate erano tutte attorno alla radura,e un altro piccolo gruppetto se ne stava al centro della radura protetto da uno scudo invisibile dai lampi scagliati dai compagni in cerchio.
-Che facciamo?- ormai Daphne stava perdendo anche quel poco autocontrollo che le rimaneva. Sembrava un incubo.
Edward si lanciò in una corsa disperata tirandosi dietro Daphne,schivando colpi e fermandosi di tanto in tanto al riparo di una tenda ancora in piedi per studiare la situazione.
-Daphne! Qualsiasi cosa accada stammi vicina!- Alla ragazza si bloccò il respiro mentre le lacrime minacciavano di sopraffarla. Le ricacciò indietro con decisione. Non sarebbero morti quel giorno.
Spronati dall’ennesima esplosione si lanciarono letteralmente addosso a due incappucciati rivolti altrove.
Fu con un eccezzionale colpo di fortuna,che non riuscirono a spiegarsi,che si ritrovarono a correre nel fitto della foresta. Alcuni li avevano lasciati andare per pigrizia,ma quelli che erano stati colpiti furono presto alle loro calcagne,tempestandoli di getti verdi e rossi. Daphne sapeva che non poteva fermarsi.
Poi l’inevitabile accadde: un colpo andò a segno e uno squarcio si aprì sulla gamba di Edward macchiando di sangue la vegetazione vicina. Il ragazzo si lasciò sfuggire un gemito ma continuò a correre zoppicando. Daphne piagnucolava mentre vedeva Edward rallentare inesorabilmente,un altro colpo andare a segno.
 NO!! NO!! 
Mentre ormai piangeva qualcosa afferrò la sua caviglia e la trascinò a terra. Edward la seguì a ruota. Scalciarono entrambi furiosi e disperati,ma furono subito colpiti violentemente. La vista di Daphne si offuscò pericolosamente. Edward tentò di reagire ancora,ferito e sanguinante riuscendo a sferrare un potente calcio allo stomaco di uno dei due. L’uomo cadde in ginocchio piegato in due. Daphne  vide l’ombra sipra di lei voltarsi,e poi sentì il suo Edward urlare dal dolore mentre si contorceva a terra. Quelle urla entrarono nella sua testa e rimbombarono con forza.
 NO! NO! Ti prego NO!!
La vista si offuscò di nuovo e temette di svenire.
-LASCIALO STARE LURIDO…!- con un urlo strozzato lasciò la frase a metà. Un’altro uomo la afferrò per i capelli e la costrinse a terra. Sentì il corpo dell’uomo premere con forza sul suo. Le sue mani toccarla.
Qualcosa in lei scattò. Le lacrime sparirono dai suoi occhi. Sentì la furia crescere in lei. Un calore la invase come fuoco,percorrendola con la stessa potenza di un fulmine.
Non sentì più nulla,come se la mente si fosse staccata dal corpo. Semplicemente lasciò andare l’energia che la sconvolgeva.
Liberata,essa proruppe come un fiume in piena,e spazzò via tutto ciò che trovò: alberi e uomini.
Pochi istanti dopo tutto era tutto finito.
Con le orecchie ovattate Daphne cercò la forza di guardarsi intorno. Pregò silenziosamente che Edward stesse bene, poi,troppo stanca e prosciugata di tutte le forze scivolò nell’incoscienza. Prima di svenire l’ultima cosa che vide fu un’ombra nera che si chinava su di lei. 
 
 
 
 
 
  
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